Sostenibilità e generazioni
di Giulia Maria Picchi - Senior partner Marketude Scarica in PDFIn che modo sono correlati sostenibilità e passaggi generazionali all’interno degli studi professionali?
Cercando di essere più concreta possibile, parto dalla definizione stessa di sostenibilità: “Condizione di un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.
Sebbene già così il tema sembri esaurito, vorrei proporre lo stesso alcune riflessioni nate anche dal confronto personale con realtà professionali che stanno cominciando a misurarsi con la “questione sostenibilità” e ancora mantengono un atteggiamento, per dirla con un eufemismo, scettico.
Prendiamo in esame quindi i due estremi: i giovanissimi e i boomer.
Senza bisogno di scomodare le statistiche -che peraltro ci sono e confermano- all’interno degli studi si comincia ad avvertire un problema di continuità che porta le organizzazioni ad assumere lentamente la forma di una piramide rovesciata: il numero dei nuovi iscritti agli albi è in calo, il che tradotto significa che si fatica sempre più a trovare dei praticanti mentre, nelle realtà in cui ancora si riesce a crescere, aumentano progressivamente i senior ai vertici.
Dal punto di vista professionale questa carenza di giovani professionisti non solo determina un sovraccarico di lavoro a minor valore aggiunto su chi invece ha maggiori expertise e dovrebbe quindi fare altro, ma priva l’ambiente nel suo complesso di quegli stimoli verso le novità che solo i più giovani sanno infondere.
Uno per tutti rispetto all’uso delle tecnologie e alla digitalizzazione in genere: si pensi a quanto l’utilizzo di strumenti informatici e adeguate dotazioni hardware e software abbiano permesso la continuità del lavoro da remoto durante la pandemia ma anche quanto, in situazioni di minore emergenza, impattino sulla quotidianità in studio e ne determino efficienza, velocità, possibilità di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto, comunicazioni più rapide e semplificate, ecc.
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