Saper creare una vision in studio: le regole della leadership in ambito legal
di Mario Alberto Catarozzo - Coach, Formatore, Consulente – CEO di MYPlace Communications Scarica in PDFIl futuro sta arrivando più velocemente del previsto. Questo porta anche gli studi leali a doversi interrogare sui cambiamenti necessari per evitare di rimanere indietro. Molti concentrano l’attenzione sull’organizzazione di studio, altri sulla tecnologia, altri ancora sulla strutturazione del team. Tutto giusto e tutto utile. Va ricordato, però, che i veri cambiamenti, quelli duraturi, devono partire dall’alto e coinvolgere prima di tutto la mentalità di chi è al comando.
È così che la figura del dominus tradizionalmente intesa non è più sostenibile oggi. Non basta creare un gruppo di persone, per quanto organizzato, per avere una squadra. Non basta avere competenze giuridiche per essere performanti sul mercato e non basta fissare degli obiettivi per dire che si ha uno scopo comune.
DA GRUPPO A SQUADRA
Come nello sport, così in ogni altro settore, il passaggio da avere un gruppo di persone che lavorano sotto lo stesso tetto o con la stessa maglia avviene quando a quelle persone si da una vision comune, quindi molto di più di un obiettivo, una ragione per raggiungerlo.
Il gruppo lavora gomito a gomito, lavora vicino appunto, non è detto che lavori insieme.
Un buon gruppo ha regole comuni che ne scandiscono la vita e comincia a diventare un team nel momento in cui le persone sono dirette verso scopi comuni e sanno condividere il percorso per raggiungere tali scopi.
Il team così formato ha buone chanche di diventare una squadra se qualcuno al vertice saprà dare anima al team attraverso una vision, quindi degli scopi rivestiti di valore.