16 Novembre 2015

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto Scarica in PDF

Contro la bellezza

Contro_la_bellezzaViviano Domenici

Sperling & Kupfer

Prezzo – 19,00

Pagine – 288


L’imponente tempio di Bel a Palmira, la reggia di Nimrud, le statue dei re di Hatra e i capolavori conservati nel museo di Mosul: alcune delle più spettacolari testimonianze delle civiltà fiorite, due o tremila anni fa, fra la Siria e l’Iraq attuali sono state polverizzate nel 2015 dai miliziani dell’Isis, tra grida inneggianti ad Allah e prediche farneticanti contro gli «idoli». Anni prima, in Afghanistan, i monumentali Buddha di Bamiyan erano caduti sotto i colpi dei talebani, che depredarono e devastarono il museo di Kabul, uno dei più importanti al mondo. Perché i fanatici seguaci del Califfato e del mullah Omar si accaniscono contro quelle antiche pietre come se fossero pericolosi nemici? Perché non si limitano ai saccheggi con cui finanziano i loro crimini, ma fanno scempio delle meraviglie che custodiscono la memoria storica dell’umanità, inscenando uno spettacolo destinato a terrorizzare l’Occidente? Indagando le radici delle guerre iconoclaste, Viviano Domenici ricostruisce, con l’aiuto di numerose fotografie, le vicende dei capolavori perduti e di quelli recuperati e le avventure degli archeologi e dei conservatori dei musei che hanno messo in salvo migliaia di opere anche a costo della vita. Il suo racconto si inoltra nella Storia, fino ai genocidi culturali commessi in nome della Croce e all’uccisione simbolica in uso presso assiri e sumeri, che tagliavano la testa alle statue, oltre che agli uomini, proprio come fa l’Isis oggi. Una storia sconosciuta e affascinante, popolata di condottieri spietati e regine da Mille e una notte, che svela i segreti nascosti fra le rovine millenarie sparse nella regione dove è nata la nostra civiltà.

 

Racconti triestini

RACCONTI_TRIESTINIGiorgio Pressburger

Marsilio

Prezzo – 16,50

Pagine – 144


Alcune raccolte di racconti, pur parlando apparentemente di storie individuali, nel loro insieme mirano a rappresentare un luogo, una città. Così per esempio Gente di Dublino di James Joyce, o le Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani. Questi luoghi a loro volta sono una metafora dell’umanità, se non dell’Universo intero. Il racconto non è un genere minore, anzi. Alcuni dei libri più belli della storia della letteratura sono cresciuti proprio sul terreno del racconto. Soltanto la moda e l’editoria degli ultimi decenni hanno respinto questo genere nel reclusorio delle opere minori, se non proprio di poco valore, anche se nella nostra tradizione ci sono esempi altissimi, tra quelli di maggior rilievo della Storia della letteratura. Che cosa desidera fare Pressburger con questi suoi racconti? La città di Trieste in sé è già stata consacrata da tempo come luogo letterario, è nota per questo – si può dire – in tutto il mondo. Quindi, con il suo inserirsi nella tradizione letteraria di Trieste, probabilmente l’autore intende dichiarare una tendenza e l’accettazione di una regola che rifiuta il ruolo di intrattenimento a costo zero. Rivendica invece quello che fino a non molto tempo fa pareva un requisito necessario: un valore diverso da quello del puro divertimento, che oggi invece pare essere l’unico elemento indispensabile. Il mondo qui rappresentato vuole scuotere il lettore dal suo torpore di indifferenza verso gli altri, mostrare quello per cui Trieste rimane ancora un posto dalla cui sofferenza e disposizione alla conciliazione con l’esistenza c’è ancora da imparare.

Terapia di coppia per amanti

TERAPIA_DI_COPPIA_PER_AMANTIDiego De Silva

Einaudi

Prezzo – 18

Pagine – 288


Terapia di coppia per amanti è un romanzo a due voci, maschile e femminile, che si alternano a raccontare la loro storia mentre la vivono, perché «ci sono fasi dell’amore in cui la realtà diventa un punto di vista, generalmente quello di chi lo impone». Due adulti sposati (non tra loro) che si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. È combattuta fra restare amante e alleviare così le infelicità matrimoniali o sfasciarsi la vita per investire in un’altra. Modesto è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell’autoassoluzione. Spara battute a sproposito per svicolare, e fa pure ridere. Moderatamente vigliacco, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che a un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. È nella crucialità del dilemma che Viviana trascina Modesto dall’analista, cercando una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da conflitti e lacerazioni continue. Il dottore è spiazzato nel trovarsi di fronte una coppia non ufficiale, libera da vincoli matrimoniali e familiari, che non ha nulla da perdere al di là del proprio amore. Accetterà l’incarico per questa ragione, trovandosi nel mezzo di una schermaglia drammatica e ridicola insieme, e rischiando di perdere la lucidità professionale. Tenero e cinico, divagante, vero, capace di usare la leggerezza come arma contundente, Terapia di coppia per amanti è un’immersione nelle complicazioni dei sentimenti, nei conflitti che apriamo continuamente per la paura (che tutti conosciamo per averla provata almeno una volta) di affidarci all’amore e dargli mandato a cambiarci la vita.

Le serenate del Ciclone

le_serenateRomana Petri

Neri Pozza

Euro – 18,00

Pagine – 592


I libri sui padri sono sempre una resa dei conti col morto che, in quanto tale, non parla. Non così questo libro insolito e straordinario, per metà puro romanzo e per l’altra metà memoir familiare, che parte invece dal giorno in cui il futuro padre nasce e ne reinventa la storia. Romana Petri racconta così i sessantatré anni di vita di un uomo, dal 1922 al 1985, ma anche quelli italiani, dal fascismo alla guerra alla ricostruzione al boom economico e oltre. C’è l’infanzia nell’Italia rurale nella campagna vicino a Perugia, e poi l’adolescenza condivisa con una banda di scavezzacollo in quella città allora poco più grande di un paese, tra serenate notturne al balcone della bella di turno ed esuberanti scazzottate coi soldati alleati giunti dopo la liberazione. E poi c’è una Roma carica di promesse, in anni in cui nessuna meta è preclusa: il benessere, le auto sportive, le villeggiature, le conquiste amorose, un successo che pare senza limiti. Infine, la realtà che cancella l’illusione di non poter mai più tornare indietro: la caduta, le crisi, le difficoltà da cui riemergere con la tenacia degli anni formativi. Mario Petri detto “Ciclone” è un padre ingombrante. È grande e grosso ma capace di coltivare una sua fine sensibilità. Ha l’animo di un cavaliere antico, e il suo futuro sarà quello di un uomo di spettacolo nato per vestire i panni di personaggi eroici tanto nell’opera lirica quanto nel cinema. Intorno a Mario e Lena e ai figli nati dal loro grande amore s’incontrano tanti personaggi famosi, da Maria Callas a Herbert von Karajan, da Sergio Leone a Jack Palance e Tatiana Tolstoj. È un mondo fatto apposta per incantare una figlia che del padre, però, intuisce un lato segreto: l’animo fragile e indifeso in un corpo da gigante. Un padre che sa proteggerla fisicamente ma al quale fare anche un po’ da madre. Con uno stile vivido e un linguaggio che come musica sa far risuonare gli accenti dialettali di un mondo lontano, Romana Petri riallaccia i fili della memoria di un’Italia scomparsa ma sempre giovane, come il protagonista che l’attraversa. Una storia vera che è anche, e profondamente, la sua storia. E alla forza della scrittura unisce la potenza di emozioni universali che si riverberano sul lettore così come si sono riverberate in lei e nella sua infanzia felice, quella di chi crede nel bene della vita che sta tutto intero laggiù a fare da scudo al futuro.

Aceto balsamico

aceto-balsamicoMassimo Bottura

Bibliotheca culinaria

Przzo – 10

Pagine – 72


Chi meglio di uno chef Modenese per rivelare le grandi possibilità dell’aceto balsamico. E se questo chef è uno dei più creativi sulla scena odierna, il tema diventa doppiamente intrigante. In queste pagine Massimo Bottura, chef proprietario dell’Osteria Francescana, mostra come questo ingrediente ‘antico’ è sempre più attuale. Trasformista, si presenta in forma liquida, ma muta anche in gelatina; polivalente si abbina al dolce e anche al salato; grande giocatore di squadra, tira fuori il meglio dei suoi compagni in ogni ricetta. Una goccia e tutto si trasforma, dalle Pillole di insalata mista al ‘Magnum’ di foie gras, dalla Seppia rapita alla Crème brulée di parmigiano. Con grande estro e un pizzico di ironia, Bottura offre una cucina che sa veramente di nuovo, ma con una storia ben definita. Come il balsamico, esalta tutto quello che tocca.