Il processo civile telematico che verrà: la rivoluzione nascosta tra le pieghe dei nuovi riti
di Giuseppe Vitrani, Avvocato Scarica in PDFIn attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo di riforma del processo civile, è possibile iniziare a ragionare sulle novità in tema di processo telematico. A tal proposito il primo aspetto rilevante da considerare è quello dell’obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti, che troverà piena applicazione già a decorrere dal 1° gennaio 2023 al fine di non creare vuoti normativi con la disciplina ora vigente, frutto della legislazione emergenziale.
La vera novità di queste disposizioni riguarderà il giudizio di Cassazione, per il quale vige ora un regime di facoltatività per il deposito di ogni atto del processo, che verrà appunto soppiantato dall’obbligatorietà.
L’aspetto più rilevante della riforma, però, non è questo e non lo sono neppure i (pochi) interventi specificamente dedicati al processo telematico: si tratta invero di interventi per lo più di dettaglio che non modificano il regime di deposito attuale, volti più che altro a sanare alcune criticità legate ai casi di non funzionamento dei sistemi o altri aspetti certamente non innovativi.