23 Febbraio 2021

L’importanza della motivazione nella professione e come saperla incrementare

di Mario Alberto Catarozzo - Coach, Formatore, Consulente – CEO di MYPlace Communications Scarica in PDF

Motivare le persone non è un’impresa facile e lo sanno bene gli allenatori delle squadre sportive. Figuriamoci come possa essere difficile in un ambiente come quello professionale di uno studio legale dove spesso le attività hanno ben poco di motivante e lo stress è a mille.

Tuttavia è in questo contesto che bisogna imparare a generare motivazione se pretendiamo di ottenere risultati eccellenti da parte di giovani e meno giovani professionisti di studio, coadiuvati sa uno staff con funzione cerniera.
Consideriamo poi lo scenario degli ultimi mesi in cui la professione forense si trova ad operare: pandemia, distanziamento sociale, innovazione tecnologica, nuove abitudini stanno ridisegnando l’organizzazione della professione, sia nelle dinamiche interne organizzative, sia nella relazione con i clienti. Vediamo dunque cosa significa motivare i propri collaboratori e creare un team di lavoro coeso.

MOTIVARE: IN COSA CONSISTE?

Partiamo dalla etimologia della parola “motivazione”. Sono due le radici che compongono la parola: motiv + azione. Per poter motivare una persona è necessario trovare le sue “leve motivazionali”, cioè le ragioni che portano quella persona ad agire. Motivare, vuol dire, in sostanza, dare energia alle persone perché compiano una azione nel migliore dei modi e siano orientate al risultato, senza dover essere controllate o spinte. La motivazione è qualcosa che nasce da dentro e non viene dall’esterno. Motivare una persona vuol dire toccare le corde giuste perché si produca una reazione emotiva che si traduce in una volontà autodeterminata ad agire e portare fino in fondo una attività. L’errore che commettiamo il più delle volte è di cercare di motivare le persone con le nostre ragioni, invece, di ricercare le ragioni dell’altro. Tendiamo cioè a proiettare noi stessi sugli altri, invece di scoprire chi sono gli altri e cosa li motiva in questo momento della loro vita. Tanta roba, molti potrebbero pensare: ci vuole tempo, dedizione e capacità di ascolto. Sì, proprio così: è una vera e propria attività quella di guidare gli altri, di diventarne un team leader e di motivarli.

A COSA SERVE LA MOTIVAZIONE IN UNO STUDIO PROFESSIONALE?

Immaginate nel corpo umano cosa accadrebbe se il fegato e i reni cominciassero ciascuno a lavorare per sé, infischiandosene del resto. Oppure se il cuore smettesse di battere per ripicca al pancreas. Cosa accadrebbe? L’organismo collasserebbe da lì a breve.

Ebbene, qualcosa di simile accade ogni giorno in molti studi legali italiani. I professionisti e i collaboratori seguono spesso la regola del proprio “orticello” da coltivare, senza preoccuparsi dell’intera organizzazione.

Immaginate ora che in un’orchestra i violini volessero emergere sui fiati; lo spartito diventerebbe carta straccia e il risultato armonico andrebbe a farsi friggere. Il risultato? Beh, non  potrebbe che essere una pessima figura per tutta l’orchestra.

Gli esempi sono chiari: giocare in squadra vuol dire pensare in un modo diverso; vuol dire passare dal “io” al “noi”. Tutto parte da qui, dalla mentalità giusta e per trasmetterla e fare in modo che venga applicata le persone coinvolte devono essere motivate a farlo.

Da dove parte questo processo? Dall’alto, dal titolare, dai partner. Sono loro che devono far entrare una nuova mentalità in studio e poi motivare le persone ad adottarla, perché il risultato sarà win-win. Distinguiamo, allora, tre diversi interventi che possono essere condotti sul team di studio:

  • Team building: è l’attività con cui si costruisce un team prima inesistente, in modo che i componenti possano lavorare insieme.
  • Team working: è l’attività con cui si mettono a punto le procedure e si provano finché tutto non sia a posto e ciascuno sappia cosa deve fare e come per coordinarsi con gli altri.
  • Team coaching: è l’attività motivazionale, con cui si rende il gruppo una squadra affiatata.

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