Il consenso digitale: in che modo tutelare i “nativi digitali”?
di Eleonora Mataloni Scarica in PDFL’utilizzo del web per acquistare beni e servizi, informarsi, scambiare idee e opinioni, interagire attivamente con altri utenti, coinvolge in maniera sempre più frequente, anche i soggetti minori di età̀. In che modo tutelare i cd. “nativi digitali”?
I cd. “nativi digitali” sono diventati anche destinatari di App ad hoc, come la recente “LEGO Life” App lanciata dalla famosa fabbrica dei mattoncini, che si pone a metà tra social network e community, e pensata apposta per i più piccini.
Tramite l’utilizzo dell’applicativo, i bambini possono, previa iscrizione alla piattaforma da parte del genitore, postare foto delle loro costruzioni oppure commentare quelle degli altri iscritti, seppur con precise e accorte limitazioni di interazione. Il canale in cui si riscontra un uso maggiore di Internet, è senza dubbio quello del social network, anche sulla scorta del fatto che le nuove generazioni (nate nel terzo millennio) sono senza dubbio più esposte e al contempo più abituate ad usare, fin da subito, le nuove tecnologie (smartphone, tablet, videogiochi sempre più interattivi, tra cui il tanto discusso game-as-service).