Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Impossibilità di estendere il fallimento della società di capitali a quella di persone partecipata “di fatto”

Trib. Como, decreto 7 maggio 2015 Scarica l’ordinanza Fallimento – Estensione del fallimento – Società di fatto – Società di capitali – Società di persone – Esclusione(r.d. 16 marzo  1942, n. 267, legge fallimentare, art. 147; cod. civ. art. 2361, 2384) [1] Il fallimento già dichiarato nei confronti di una società a responsabilità limitata non può essere esteso ad una società in accomandita semplice sulla scorta di un’asserita società di fatto costituita tra le due compagini societarie, posto che la partecipazione di una società di capitali in una di fatto comportante responsabilità illimitata può essere ammessa solo nel caso in cui vengano rispettate le condizioni di cui all’art. 2361 cod. civ. e non anche qualora avvenga per facta concludentia. CASO[1 ] Il…

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Concordato in bianco: le attività urgenti di liquidazione dell’attivo vanno effettuate attraverso procedure competitive

Trib. Padova, ord. 6 marzo 2015 Scarica l’ordinanza Concordato preventivo ed accordi di ristrutturazione dei crediti – Concordato  in bianco – Autorizzazione al compimento di atti urgenti di straordinaria amministrazione –  Tutela dei creditori. (r.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161) Concordato in bianco – Atti urgenti di liquidazione – Procedura competitiva – Necessità(r.d.16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161) [1] Il Tribunale, nell’autorizzare ai sensi dell’art. 161 comma 7°, l. fall. il compimento di atti di straordinaria amministrazione durante la fase preliminare del concordato c.d. in bianco, deve ispirarsi al principio della migliore tutela del ceto creditorio in sostituzione del quale  è chiamato ad esprimersi. [2] Nell’ipotesi di autorizzazione alla vendita di cespiti aziendali…

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Fallimento della parte: interruzione del processo e decorrenza del termine per la riassunzione

L’ultimo comma dell’art. 43 l. fall. – disponendo che «l’apertura del fallimento determina l’interruzione del processo» – ha introdotto una peculiare ipotesi di interruzione automatica del giudizio in cui è parte il soggetto dichiarato insolvente. Sorge così il rischio che, ignorando l’evento, la parte interessata alla prosecuzione incorra in una decadenza incolpevole. Di qui la ricerca di soluzioni interpretative garantiste, sia per la controparte del fallito sia per il curatore, in un quadro giurisprudenziale ancora assai variegato e incerto.   Con la riforma della legge fallimentare del 2006-2007 è mutata anche la disciplina dei processi pendenti alla data di dichiarazione di fallimento.In particolare, a differenza di quanto accadeva in precedenza, ai sensi dell’attuale art. 43, ult. co., l. fall. l’effetto…

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