Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Notificazione dell’istanza di fallimento al debitore cancellato dal registro imprese: per la Corte di Cassazione è legittima mediante deposito nella casa comunale

[I] Cass., Sez. VI – 1, 9 settembre 2016, n. 17884 – Pres. Ragonesi – Rel. Genovese [II] Cass., Sez. I, 13 settembre 2016, n. 17946 – Pres. Nappi – Rel. Didone – P.M. Soldi (conf.) Procedimento per la dichiarazione di fallimento – impresa cancellata dal registro delle imprese – notificazione di ricorso e decreto di convocazione del debitore – a mezzo posta elettronica certificata e presso la sede del destinatario risultante dal registro delle imprese – impossibilità od esito negativo – deposito presso la casa comunale della sede iscritta nel registro imprese – questione di legittimità costituzionale – manifesta infondatezza (Cost., artt. 3, 24 e 111; regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, legge fallimentare, art. 15, comma 3;…

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Concordato preventivo c.d. “con riserva”: natura del termine per il deposito della proposta e ammissibilità di nuove domande di concordato

Cassazione civile, Sezione I, Sentenza, 31 marzo 2016, n. 6277 Pres. Ceccherini – Rel. Cristiano – P.M. Soldi (conf.) Concordato preventivo cd. “con riserva” – deposito documenti – termine perentorio –- deposito nuova domanda – ammissibilità – limiti  (r.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161, primo e sesto comma) [1] La domanda di concordato preventivo c.d. “con riserva”, respinta l’istanza di proroga e scaduto il termine perentorio di cui all’art. 161, sesto comma, l. fall. per il deposto della proposta, va dichiarata inammissibile, ex art. 162 l. fall., salva la facoltà per il debitore, in pendenza dell’udienza fissata per tale declaratoria o per l’esame di eventuali istanze di fallimento, di depositare una nuova domanda, ex art. 161,…

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Il piano attestato non sempre esonera dalla revocatoria fallimentare

Cassazione Civile sez. VI, 5 luglio 2016 n. 13719 Piano attestato di risanamento ex art 67, III co. lett. f) l .fall – Fallimento – Azione revocatoria fallimentare – Inidoneità del piano al conseguimento del risanamento dell’impresa – Esenzione da revocatoria fallimentare – Esclusione (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge  fallimentare, art 67) [1] Gli atti di esecuzione del piano attestato ai sensi dell’art. 67, terzo comma, lett. f) l .fall, non sono soggetti alla revocatoria fallimentare soltanto se risultano inserirti in un piano del quale emerga – sulla base di un giudizio compiuto ex ante dal giudice – la manifesta attitudine al raggiungimento dei propri scopi di risanamento dell’impresa. CASO [1] Il giudice delegato ad un fallimento rigetta…

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La soglia di soddisfazione del 20% dei crediti chirografari nel concordato preventivo

1.Premessa È trascorso quasi un anno da quando la legge n. 132 del 6 agosto 2015, in sede di conversione del d.l. 27 giugno 2015, n. 83, recante “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria”, ha introdotto la soglia di soddisfacimento del 20% dei crediti chirografari come condizione di ammissibilità della domanda di concordato preventivo. La disposizione, contenuta nel comma quarto dell’art. 160 l. fall, ha dato luogo a contrasti interpretativi ed applicativi che esamineremo alla luce delle pronunce di merito rinvenute sull’argomento e delle circolari e linee guida diffuse da alcuni tribunali. 2.Sul significato da attribuire all’espressione “assicurare il pagamento” del 20% dei crediti chirografari Il nuovo quarto comma dell’art….

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Un approccio diretto alla gestione dei crediti incagliati

Aziende strutturate, holding ma anche enti e municipalizzate possono decidere di occuparsi direttamente di clienti e debitori insolventi. Si tratta di un’attività meticolosa che spesso ha ripercussioni giuridiche, oltre che finanziarie e amministrative. A titolo di esempio, l’ufficio recupero crediti di un’azienda deve gestire lo scadenziario dei pagamenti,  contattare telefonicamente e per iscritto i clienti insolventi, predisporre i decreti ingiuntivi, redigere report per controllare l’esposizione creditizia dell’azienda, gestire contatti con il customer service per la risoluzione delle problematiche riscontrate dalla clientela, inserire e manutenere anagrafiche clienti con i relativi termini di pagamento. Una mole di lavoro che spesso viene gestita con il supporto di studi legali esterni, tanto più quando è necessario procedere per via giudiziale. In questo caso, una…

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Come gestire al meglio il recupero dei crediti incagliati o in sofferenza

I crediti incagliati riguardano soggetti in una situazione di temporanea difficoltà finanziaria; i crediti in sofferenza invece (bad debts in inglese), sono quelli la cui riscossione non è certa, sia per la scadenza che per ammontare; quelli, cioè, che una società vanta verso soggetti che si trovano in stato di insolvenza. Uffici e studi legali si occupano molto spesso del recupero di tali crediti, propri o della propria clientela. La numerosità delle attività da gestire in quest’ambito e lo scadimento, purtroppo, dei crediti stessi, obbligano a cercare soluzioni per standardizzare il modo di operare e gestire al meglio le fasi del lavoro. Le esigenze sono molteplici ma l’attività si può riepilogare in alcuni passaggi chiave: – raccolta di tutti i…

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L’affitto d’azienda è incompatibile con il concordato con continuità

  TRIBUNALE DI COMO; decreto 29 aprile 2016 Pres. Introini, Est. Petronzi  Scarica il decreto Concordato preventivo e accordi di ristrutturazione dei debiti – concordato preventivo con continuità aziendale – affitto d’azienda – ammissibilità – esclusione. (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 186 bis)  [1] Il concordato preventivo incentrato sulla stipula di un contratto d’affitto d’azienda finalizzato alla successiva cessione in favore dell’affittuario non è riconducibile alla categoria del concordato preventivo con continuità aziendale prevista dall’art. 186 bis l. fall.. Conseguentemente trova applicazione la soglia di sbarramento del 20% di soddisfazione dei creditori chirografari introdotta dal d.l. 27 giugno 2015 n. 83.  CASO[1] Una società commerciale deposita al Tribunale di Como istanza di ammissione alla procedura di…

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Il limite temporale dell’intervento del creditore iscritto o privilegiato nella espropriazione immobiliare

Cass., Sez. 6-III ord., 20 aprile 2016, n. 7810Scarica la sentenza  Esecuzione Forzata – Espropriazione immobiliare – Intervento del Creditore iscritto o privilegiato – Limite temporale (cod. proc. civ., art. 566, 596)  [1] In tema di espropriazione immobiliare, il limite temporale ultimo dell’intervento del creditore munito di diritti di prelazione va individuato nel momento processuale in cui la udienza di cui all’art. 596 c.p.c. abbia avuto inizio (nella data e nell’ora fissate) e si sia ivi svolta un’attività di trattazione effettiva del progetto di distribuzione delle somme.  CASO[1] Nell’ambito di una espropriazione immobiliare, una banca creditrice ipotecaria interviene successivamente alla udienza di discussione del progetto di distribuzione delle somme, volendo far valere la prelazione ipotecaria. L’intervento viene dichiarato inammissibile per…

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Il piano attestato non esclude la bancarotta per distrazione

Cassazione Penale sez. V, 8 gennaio 2016 n. 892 Scarica la sentenza Fallimento – Reati – Bancarotta fraudolenta — Distrazione, occultamento, dissimulazione, distruzione, dissipazione di beni – Piano attestato di risanamento Configurabilità – Sussistenza (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 67, 216)  [1] La previsione di atti di disposizione del patrimonio sociale contenute in un piano attestato di risanamento ex art. 67, 3° comma, lett. d) l. fall, non esclude il reato di bancarotta fraudolenta, se tali atti abbiano lo scopo di distogliere beni sociali dalla finalità di garanzia per i creditori.  CASO[1] Il giudice per le indagini preliminari di Chieti, ritenuto che alcuni atti di disposizione del patrimonio sociale posti in essere da una società prima…

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Dichiarazione stato di insolvenza della banca in liquidazione coatta amministrativa: efficacia probatoria degli accertamenti di Banca d’Italia e del commissario straordinario

 Tribunale di Sciacca, Sentenza, 16 febbraio 2016,  n. 3. Pres. Genna. Rel. Cerrone Scarica la sentenza Liquidazione coatta amministrativa – dichiarazione dello stato di insolvenza – accertamenti della Banca d’Italia e del commissario straordinario – rilevanza probatoria – necessità di accertamenti ulteriori – esclusione (d.lgs. 1 settembre 1993 n.385 Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, art. 82, co. 2)  [1] Nel procedimento per la dichiarazione dello stato di insolvenza della banca in liquidazione coatta amministrativa, promosso i sensi dell’art. 82 comma 2 del T.U.B., gli accertamenti eseguiti dalla Banca d’Italia e dal commissario straordinario, per la qualità degli organi dai quali provengono e per la specificità dei dati evidenziati, sono connotati da un pregnante grado di attendibilità…

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