Procedure concorsuali e Diritto fallimentare
Effetti del fallimento sui contratti collegati: si applica la disciplina giuridica propria di ciascun contratto
Tribunale di Nola, II Sez. civ., 17.11.2016, Pres. Rel. Savarese Locazione finanziaria – submutuo – collegamento negoziale – fallimento – art. 72 quater l.fall.-applicabilità (l.fall. art. 72 quater). In ipotesi di collegamento negoziale di un contratto di sub mutuo ad una locazione finanziaria immobiliare, intervenuto il fallimento di una delle parti (in specie della locataria – utilizzatrice), laddove il curatore non abbia optato per il subentro, il collegamento negoziale non altera l’autonomia giuridica di ciascun contratto collegato, con conseguente applicazione della speciale e inderogabile normativa fallimentare, di cui all’art. 72 quater l.fall., al solo originario contratto di leasing. CASO Il creditore presentava domanda di ammissione allo stato passivo, sulla base di una fattispecie contrattuale complessa, costituita, da una parte, da…
Continua a leggere...Gli atti di frode ai creditori tra procedimento di revoca e giudizio di omologazione nel concordato preventivo
Trib. Milano, sez. II, decr. 10 novembre 2016, Pres. Paluchowski, Rel. D’Aquino Concordato preventivo – Giudizio di omologazione – Atti di frode – Opposizione – Ammissibilità (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallim., artt. 173, 180, 181). [1] Nel giudizio di omologazione il Tribunale deve accertare il compimento degli atti di frode del debitore dedotti a fondamento di un’opposizione, anche nel caso in cui il commissario giudiziale abbia espresso una diversa valutazione nella relazione ex art. 172 l. fall. e non abbia sollecitato il Tribunale ad instaurare il procedimento per la revoca dell’ammissione. Concordato preventivo – Atti di frode – Consenso informato – Potenzialità decettiva – Approvazione dei creditori – Irrilevanza (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallim.,…
Continua a leggere...La desistenza dell’unico creditore istante dopo la dichiarazione di fallimento non determina la revoca della sentenza di fallimento
Cass. civ., ord. 5 maggio 2016, n. 8980, Pres. Ragonesi – Est. Genovese [1] Procedure concorsuali – Dichiarazione di fallimento – Iniziativa – Desistenza o rinuncia del creditore istante successiva alla dichiarazione di fallimento – Effetti – Accoglimento del reclamo – Esclusione. (r.d. 16 marzo 1942 n.267, disciplina del fallimento, art. 6,15,16 e 18). [1] La desistenza o rinuncia dell’unico creditore istante successiva alla dichiarazione di fallimento non è idonea a determinare l’accoglimento del reclamo proposto dal fallito e, conseguentemente, non consente la revoca della sentenza di fallimento CASO [1] A seguito dell’istanza presentata da un unico creditore il Tribunale di Bergamo ha dichiarato il fallimento di una impresa individuale. Il titolare della Ditta individuale ha proposto reclamo avverso…
Continua a leggere...Le Sezioni Unite e l’inammissibilità del ricorso straordinario avverso i provvedimenti di rigetto del concordato preventivo
Cass. Sez. Un., 28 dicembre 2016, n. 27073; Pres. Rordorf, est. De Chiara. Decreto di inammissibilità (o di revoca) del concordato preventivo – ricorso straordinario ex art. 111, comma 7, Cost. – inammissibilità (l. fall., artt. 162, 173, 179, 180; Cost., art. 111, 7° comma) [1] Il decreto con cui il tribunale, senza emettere sentenza di fallimento del debitore, dichiara inammissibile la proposta di concordato, ex art. 162, comma 2, l. fall. (anche a seguito della mancata approvazione ai sensi dell’art. 179, comma 1), ovvero revoca l’ammissione alla procedura concordataria, giusta l’art. 173 l.fall., non è impugnabile per cassazione ex art. 111 Cost., non avendo carattere decisorio. CASO La società debitrice ha proposto ricorso straordinario in Cassazione avverso il decreto…
Continua a leggere...La crisi dell’impresa e la gestione delle procedure d’insolvenza transfrontaliere secondo il regolamento UE n. 848/2015
Il legislatore comunitario è intervenuto con il regolamento UE n. 848/2015 del 20 maggio 2015 in materia di procedure di insolvenza transfrontaliere delle imprese. Il nuovo regolamento, che contiene la rifusione del regolamento CE n. 1346/2000, ha il fine di promuovere il risanamento delle imprese in difficoltà ed evitare la loro liquidazione nel rispetto delle garanzie dei creditori. Premessa Il regolamento UE n. 848/2015 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 5 giugno 2015 ed è entrato in vigore il 26 giugno 2015. Il testo normativo, che riscrive il precedente regolamento CE n. 1346/2000 del 29 maggio 2000, disciplina le procedure d’insolvenza transfrontaliere. Il regolamento UE n. 848/2015…
Continua a leggere...La responsabilità del consulente per concorso in bancarotta
Con la sentenza n. 42572 del 7 ottobre 2016, la V Sezione Penale della Corte di Cassazione torna a pronunciarsi su un tema che interessa da vicino quanti, a vario titolo, prestano assistenza professionale ad imprese in procinto di fallire o comunque ad alto rischio di insolvenza: la responsabilità, se il fallimento viene dichiarato, per concorso esterno in bancarotta fraudolenta (documentale e patrimoniale). Partiamo col dire che la bancarotta fraudolenta per distrazione è un reato fallimentare proprio dell’imprenditore fallito (degli amministratori, di direttori generali, di sindaci e liquidatori di società fallite) per il quale è possibile il concorso di un soggetto terzo “estraneo” al fallimento ed all’impresa quale, appunto, può essere il consulente esterno: in particolare, la condotta agevolativa…
Continua a leggere...Nel concordato c.d. misto non è necessaria la nomina del liquidatore
Corte d’Appello di Roma, prima sezione civile, decreto 23 maggio 2016; Pres. Reali; Rel. Fanti Fallimento – Concordato preventivo – concordato misto – organi – nomina liquidatore giudiziale – necessità – esclusione (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, artt. 182, 186 bis) [1] Nell’ipotesi di concordato c.d. misto, in cui la prosecuzione dell’attività d’impresa si affianca alla liquidazione di alcuni beni aziendali, non è necessaria la nomina di un liquidatore giudiziale che proceda alla liquidazione. È pertanto ammissibile una proposta di concordato misto che preveda che la liquidazione venga condotta dagli stessi amministratori della società sotto il controllo del commissario giudiziale. Concordato preventivo – concordato con cessione dei beni – organi – nomina liquidatore giudiziale – necessità –…
Continua a leggere...Creditori chirografari e creditori privilegiati: appunti sulla graduazione dei creditori nella distribuzione del ricavato
L’articolo esamina le cause di prelazione e i privilegi processuali, che regolano l’ordine di distribuzione delle somme ricavate dalle vendite forzate. La distribuzione del ricavato. L’art. 510 c.p.c. regola la distribuzione delle somme ricavate nell’espropriazione forzata. La norma disciplina due ipotesi diverse: – nel primo comma, è esaminato il caso in cui vi è un solo creditore; – il secondo comma si occupa dell’ipotesi più complessa, che si verifica quando vi è una pluralità di creditori. L’espropriazione forzata comporta, infatti, il concorso dei creditori, che si realizza mediante l’intervento nel processo esecutivo. Nel momento in cui il patrimonio del debitore è aggredito da uno dei creditori, per gli altri la partecipazione al concorso è necessaria, perché il creditore che non…
Continua a leggere...Le ipotesi di annullamento del concordato preventivo omologato previste dagli artt. 186 e 138 l. fall. non sono tassative
Cassazione Civile, sez. I, 14/09/2016, n. 18090; Pres. Nappi, Est. Di Virgilio; P.M. Soldi (concl. Conf.). Fallimento – Concordato preventivo – Annullamento e risoluzione – Ipotesi tassative – Esclusione – Fondamento. (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 186, 138, 173) [1] L’annullamento del concordato preventivo omologato è previsto oltre che nelle ipotesi di dolosa esagerazione del passivo e di sottrazione o di dissimulazione di parte rilevante dell’attivo disciplinate dall’art. 138 l. fall., richiamato dall’art. l’art. 186 l. fall., anche in conseguenza di altri atti di frode posti in essere dall’imprenditore idonei ad indurre in errore i creditori sulla fattibilità e sulla convenienza del concordato proposto. CASO [1] Una s.r.l., in epoca precedente all’ammissione al concordato preventivo ed…
Continua a leggere...Le linee guida del “nuovo” concordato preventivo
Come è noto, la Legge n. 132/2015 ha apportato considerevoli innovazioni alla Legge Fallimentare, con l’intento di agevolare le procedure di gestione della crisi d’impresa. In particolare, in tema di concordato preventivo, tre sono le principali questioni sulle quali è intervenuta la riforma: la reintroduzione della previsione di un soddisfacimento minimo (almeno il 20%) dei crediti chirografari nei concordati liquidatori, le offerte concorrenti e le proposte concorrenti. Tali temi sono stati affrontati dal Tribunale di Bergamo, il quale, dopo un’analisi della Legge n. 132/2015, ha emesso la circolare operativa n. 2/2016 del 3 marzo 2016, fornendo le linee guida per una migliore comprensione della riforma. Per quanto concerne la soddisfazione minima dei crediti chirografari, prevista dal comma 4, articolo 160 L.F., si denota la volontà del Legislatore…
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