Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Creditori chirografari e creditori privilegiati: appunti sulla graduazione dei creditori nella distribuzione del ricavato

L’articolo esamina le cause di prelazione e i privilegi processuali, che regolano l’ordine di distribuzione delle somme ricavate dalle vendite forzate.  La distribuzione del ricavato. L’art. 510 c.p.c. regola la distribuzione delle somme ricavate nell’espropriazione forzata. La norma disciplina due ipotesi diverse: – nel primo comma, è esaminato il caso in cui vi è un solo creditore; – il secondo comma si occupa dell’ipotesi più complessa, che si verifica quando vi è una pluralità di creditori. L’espropriazione forzata comporta, infatti, il concorso dei creditori, che si realizza mediante l’intervento nel processo esecutivo. Nel momento in cui il patrimonio del debitore è aggredito da uno dei creditori, per gli altri la partecipazione al concorso è necessaria, perché il creditore che non…

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Le ipotesi di annullamento del concordato preventivo omologato previste dagli artt. 186 e 138 l. fall. non sono tassative

Cassazione Civile, sez. I, 14/09/2016, n. 18090; Pres. Nappi, Est. Di Virgilio; P.M. Soldi (concl. Conf.). Fallimento – Concordato preventivo – Annullamento e risoluzione – Ipotesi tassative – Esclusione – Fondamento. (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 186, 138, 173) [1] L’annullamento del concordato preventivo omologato è previsto oltre che nelle ipotesi di dolosa esagerazione del passivo e di sottrazione o di dissimulazione di parte rilevante dell’attivo disciplinate dall’art. 138 l. fall., richiamato dall’art. l’art. 186 l. fall., anche in conseguenza di altri atti di frode posti in essere dall’imprenditore idonei ad indurre in errore i creditori sulla fattibilità e sulla convenienza del concordato proposto. CASO [1] Una s.r.l., in epoca precedente all’ammissione al concordato preventivo ed…

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Le linee guida del “nuovo” concordato preventivo

Come è noto, la Legge n. 132/2015 ha apportato considerevoli innovazioni alla Legge Fallimentare, con l’intento di agevolare le procedure di gestione della crisi d’impresa. In particolare, in tema di concordato preventivo, tre sono le principali questioni sulle quali è intervenuta la riforma: la reintroduzione della previsione di un soddisfacimento minimo (almeno il 20%) dei crediti chirografari nei concordati liquidatori, le offerte concorrenti e le proposte concorrenti. Tali temi sono stati affrontati dal Tribunale di Bergamo, il quale, dopo un’analisi della Legge n. 132/2015, ha emesso la circolare operativa n. 2/2016 del 3 marzo 2016, fornendo le linee guida per una migliore comprensione della riforma. Per quanto concerne la soddisfazione minima dei crediti chirografari, prevista dal comma 4, articolo 160 L.F., si denota la volontà del Legislatore…

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L’inammissibilità della domanda di concordato in bianco può essere dichiarata soltanto a seguito dell’audizione del debitore

Cassazione Civile, sez. I, 20 luglio 2016 n. 12957; Pres. Ragonesi, Est. Di Virgilio; P.M. Sorrentino (concl. conf.) Concordato preventivo – concordato in bianco – ammissibilità — audizione del debitore ex art. 162 l. fall. – necessità – limiti (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, artt. 160, 161, 162) [1] La dichiarazione di inammissibilità della domanda di concordato preventivo deve essere preceduta dalla audizione del proponente anche nel caso di proposizione di domanda di concordato c.d. in bianco ai sensi dell’art. 161, comma 6, l. fall., mentre non è necessario che al debitore siano contestate le eventuali ragioni di inammissibilità della domanda. Fallimento – concordato preventivo – concordato in bianco – audizione del debitore in sede prefallimentare –…

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Notificazione dell’istanza di fallimento al debitore cancellato dal registro imprese: per la Corte di Cassazione è legittima mediante deposito nella casa comunale

[I] Cass., Sez. VI – 1, 9 settembre 2016, n. 17884 – Pres. Ragonesi – Rel. Genovese [II] Cass., Sez. I, 13 settembre 2016, n. 17946 – Pres. Nappi – Rel. Didone – P.M. Soldi (conf.) Procedimento per la dichiarazione di fallimento – impresa cancellata dal registro delle imprese – notificazione di ricorso e decreto di convocazione del debitore – a mezzo posta elettronica certificata e presso la sede del destinatario risultante dal registro delle imprese – impossibilità od esito negativo – deposito presso la casa comunale della sede iscritta nel registro imprese – questione di legittimità costituzionale – manifesta infondatezza (Cost., artt. 3, 24 e 111; regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, legge fallimentare, art. 15, comma 3;…

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Concordato preventivo c.d. “con riserva”: natura del termine per il deposito della proposta e ammissibilità di nuove domande di concordato

Cassazione civile, Sezione I, Sentenza, 31 marzo 2016, n. 6277 Pres. Ceccherini – Rel. Cristiano – P.M. Soldi (conf.) Concordato preventivo cd. “con riserva” – deposito documenti – termine perentorio –- deposito nuova domanda – ammissibilità – limiti  (r.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161, primo e sesto comma) [1] La domanda di concordato preventivo c.d. “con riserva”, respinta l’istanza di proroga e scaduto il termine perentorio di cui all’art. 161, sesto comma, l. fall. per il deposto della proposta, va dichiarata inammissibile, ex art. 162 l. fall., salva la facoltà per il debitore, in pendenza dell’udienza fissata per tale declaratoria o per l’esame di eventuali istanze di fallimento, di depositare una nuova domanda, ex art. 161,…

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Il piano attestato non sempre esonera dalla revocatoria fallimentare

Cassazione Civile sez. VI, 5 luglio 2016 n. 13719 Piano attestato di risanamento ex art 67, III co. lett. f) l .fall – Fallimento – Azione revocatoria fallimentare – Inidoneità del piano al conseguimento del risanamento dell’impresa – Esenzione da revocatoria fallimentare – Esclusione (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge  fallimentare, art 67) [1] Gli atti di esecuzione del piano attestato ai sensi dell’art. 67, terzo comma, lett. f) l .fall, non sono soggetti alla revocatoria fallimentare soltanto se risultano inserirti in un piano del quale emerga – sulla base di un giudizio compiuto ex ante dal giudice – la manifesta attitudine al raggiungimento dei propri scopi di risanamento dell’impresa. CASO [1] Il giudice delegato ad un fallimento rigetta…

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La soglia di soddisfazione del 20% dei crediti chirografari nel concordato preventivo

1.Premessa È trascorso quasi un anno da quando la legge n. 132 del 6 agosto 2015, in sede di conversione del d.l. 27 giugno 2015, n. 83, recante “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria”, ha introdotto la soglia di soddisfacimento del 20% dei crediti chirografari come condizione di ammissibilità della domanda di concordato preventivo. La disposizione, contenuta nel comma quarto dell’art. 160 l. fall, ha dato luogo a contrasti interpretativi ed applicativi che esamineremo alla luce delle pronunce di merito rinvenute sull’argomento e delle circolari e linee guida diffuse da alcuni tribunali. 2.Sul significato da attribuire all’espressione “assicurare il pagamento” del 20% dei crediti chirografari Il nuovo quarto comma dell’art….

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Un approccio diretto alla gestione dei crediti incagliati

Aziende strutturate, holding ma anche enti e municipalizzate possono decidere di occuparsi direttamente di clienti e debitori insolventi. Si tratta di un’attività meticolosa che spesso ha ripercussioni giuridiche, oltre che finanziarie e amministrative. A titolo di esempio, l’ufficio recupero crediti di un’azienda deve gestire lo scadenziario dei pagamenti,  contattare telefonicamente e per iscritto i clienti insolventi, predisporre i decreti ingiuntivi, redigere report per controllare l’esposizione creditizia dell’azienda, gestire contatti con il customer service per la risoluzione delle problematiche riscontrate dalla clientela, inserire e manutenere anagrafiche clienti con i relativi termini di pagamento. Una mole di lavoro che spesso viene gestita con il supporto di studi legali esterni, tanto più quando è necessario procedere per via giudiziale. In questo caso, una…

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Come gestire al meglio il recupero dei crediti incagliati o in sofferenza

I crediti incagliati riguardano soggetti in una situazione di temporanea difficoltà finanziaria; i crediti in sofferenza invece (bad debts in inglese), sono quelli la cui riscossione non è certa, sia per la scadenza che per ammontare; quelli, cioè, che una società vanta verso soggetti che si trovano in stato di insolvenza. Uffici e studi legali si occupano molto spesso del recupero di tali crediti, propri o della propria clientela. La numerosità delle attività da gestire in quest’ambito e lo scadimento, purtroppo, dei crediti stessi, obbligano a cercare soluzioni per standardizzare il modo di operare e gestire al meglio le fasi del lavoro. Le esigenze sono molteplici ma l’attività si può riepilogare in alcuni passaggi chiave: – raccolta di tutti i…

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