Procedure concorsuali e Diritto fallimentare
Risarcimento del danno e criterio dei netti patrimoniali
Sentenza Corte di Cass azione Civile, Sez. I, 23 maggio 2019, n. 24431/19, depositata il 30 settembre 2019 Parole chiave Fallimento – responsabilità di amministratori e sindaci – danno risarcibile Massima Il danno risarcibile da amministratori e sindaci per condotte di mala gestio, può determinarsi con il criterio della differenza dei netti patrimoniali, recentemente codificato nel CCII che ha modificato l’art. 2486, co. 3, c.c. Disposizioni applicate art. 146 l.f., art. 2407 c.c., art. 2394 c.c., art. 2486 co. 3 c.c. La Corte di Cassazione, I sez. civile, con la sentenza in epigrafe, in tema di responsabilità di amministratori e sindaci di società fallita, richiama, per la determinazione del danno risarcibile, il criterio presuntivo dei netti patrimoniali, statuendone la non…
Continua a leggere...Le azioni di risarcimento danni per responsabilità da fatto illecito di terzi esercitate dal curatore di una procedura di insolvenza rientrano nel campo di applicazione del Reg. 44/2001 (ora Reg. 1215/2012)
PAROLE CHIAVE Rinvio pregiudiziale – ambito di applicazione – competenza internazionale – insolvenza transfrontaliera – azione di risarcimento danni MASSIMA Un’azione di risarcimento danni esercitata, nei confronti di terzi, da parte del curatore di una procedura fallimentare il cui ricavato vada a beneficio della massa fallimentare si fonda su norme comuni di diritto civile e commerciale. Conseguentemente, tale azione rientra nella nozione di “materia civile e commerciale” di cui all’art. 1, paragrafi 1 e 2, lett. b) del Reg. (CE) n. 44/2001 del Consiglio, del 22 dicembre 2000 concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale risultando, pertanto, ricompreso nell’ambito di applicazione ratione materiae del medesimo regolamento. RIFERIMENTI NORMATIVI Art. 1, par. 1,…
Continua a leggere...Procedure da composizione delle crisi da sovraindebitamento e pagamenti rateali di mutui ipotecari: la Cassazione afferma l’ammissibilità
Cass. civ. Sez. I, Sent. 3 luglio 2019, n. 22159. Pres. Genovese – Est. Terrusi Parole chiave Procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento – durata del piano – pagamento delle rate del contratto di mutuo ipotecario secondo l’originario piano di ammortamento – ammissibilità. Massima Nelle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento deve ritenersi ammissibile il piano che preveda il pagamento delle rate di mutuo ipotecario secondo le scadenze del piano di ammortamento originario e quindi una durata della fase esecutiva anche ultradecennale (nel caso di specie, di sedici anni). Disposizioni applicate: art. 7, co. 1 L 3/2012 – art. 160 l. fall. Il caso Un debitore presenta domanda di omologazione di un accordo di composizione della crisi da…
Continua a leggere...La soggezione a fallimento delle società di capitali trasformate in comunione d’azienda
Cass. civ. Sez. I, Sent. 19 giugno 2019, n. 16511. Pres. Genovese- Rel. Amatore Parole chiave: Dichiarazione di fallimento – Trasformazione eterogenea – Comunione d’azienda- Fallibilità Massima La trasformazione eterogenea – caratterizzata dal passaggio da una società di capitali a una comunione di godimento di un’azienda o, comunque, da una società in un’impresa individuale – configura un fenomeno successorio ed estintivo tra soggetti distinti, giacché persona fisica e persona giuridica si distinguono per natura e forma. Ne discende, quindi, che la nascita di una comunione indivisa tra due o più persone fisiche non preclude, ai sensi dell’art. 10, comma 1, l. fall., la dichiarazione di fallimento della società entro il termine di un anno dalla sua eventuale cancellazione dal registro…
Continua a leggere...Gli assetti adeguati e la business judgment rule
Sentenza n. 5384/2018 pubbl. il 20/11/2018 Tribunale di Torino Sezione Specializzata in materia di Impresa Parole chiave: Assetti Adeguati – Business Jugdment Rule Massima: Rientra nei doveri dell’organo amministrativo predisporre un assetto organizzativo amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa e poi agire – assumere decisioni e curarne l’esecuzione, o vigilare che ne sia curata l’esecuzione da parte dei sottoposti – attenendosi alle regole e procedure predisposte. Le scelte operative dell’amministratore sono insindacabili nel merito, secondo la c.d. business judgement rule, salvo il limite della valutazione di ragionevolezza, da compiersi ex ante, e tenendo conto – sempre nell’ordine del limite – della mancata adozione delle cautele, delle verifiche e delle informazioni preventive, normalmente richieste per una scelta…
Continua a leggere...Revocabilità dell’atto istitutivo di trust
Cass. Civ., sez. I, 15 aprile 2019, n. 10498 – Pres. Di Virgilio – Rel. Dolmetta Parole chiave: Azione revocatoria ordinaria –– Atto istitutivo di trust – Atti di disposizione–Trust – Trustee – Beneficiario. Massima Nel caso in cui all’atto istitutivo di trust abbia fatto seguito l’intestazione del bene conferito al trustee, la domanda revocatoria che ha ad oggetto l’atto istitutivo di trust appare idonea a produrre l’esito di inefficacia dell’atto dispositivo successivo. Disposizioni applicate: cod. civ. art. 2901; L. 16 ottobre 1989 n. 364 CASO Un istituto bancario che vantava un rilevante credito nei confronti di una società a responsabilità limitata risultata incapiente, conviene in giudizio il fideiussore che aveva garantito l’adempimento delle obbligazioni della menzionata società e la…
Continua a leggere...Sulla chiusura del fallimento per assenza di domande di insinuazione
Cass. civ., sez. I, 16 maggio 2019, n. 13270 – Pres. Didone – Rel. Terrusi Parole chiave: Fallimento – Chiusura – Per assenza di domande di insinuazione tempestive – Equiparazione della rinuncia alle domande tempestivamente presentate – Inammissibilità [1] Massima: L’art. 118, comma 1, n. 1), l.fall. prevede come motivo di chiusura del fallimento il solo caso della mancata presentazione di domande nel termine stabilito nella sentenza dichiarativa, cui non possono essere equiparati né il ritiro della domanda tempestivamente presentata, né la rinuncia alla stessa intervenuta prima dell’adunanza di verifica dei crediti. Disposizioni applicate: r.d. 267/1942, artt. 93, 101, 118 CASO Nell’ambito di una procedura fallimentare radicata innanzi al Tribunale di Roma, tutte le ventinove domande di ammissione al passivo…
Continua a leggere...È da escludersi l’applicabilità dell’art. 1526 c.c. ai contratti di locazione finanziaria risolti in data anteriore alla dichiarazione di fallimento dell’utilizzatore
Sentenza Corte di Cassazione Civile, Sez. I, 14 febbraio 2019 n. 12552/19 depositata il 10 maggio 2019 – Pres. A. Didone – Rel. G. Federico Parole chiave: Fallimento – Locazione finanziaria – Leasing traslativo – Effetti della risoluzione per inadempimento dell’utilizzatore – Vendita con riserva di proprietà – Esclusione. Massima: “La disciplina prevista dall’art. 72 quater legge fall, che, seppur dettata in relazione alle ipotesi in cui lo scioglimento del contratto di leasing deriva da una scelta del curatore e non dall’inadempimento dell’utilizzatore, è del tutto coerente con la fisionomia unitaria del leasing finanziario di ci alla legge 124/2017 art. 1 commi 136-140, dovendo ritenersi definitivamente superata la distinzione, di matrice giurisprudenziale, tra leasing c.d. “di godimento” e “leasing traslativo”…
Continua a leggere...Onere della prova del curatore e del fallito nell’azione revocatoria di fondo patrimoniale
Cass. civ., sez. I, 29 marzo 2019, n. 8978 – Pres. Di Virgilio – Rel. Amatore Parole chiave: Fallimento – Azione revocatoria – Atti a titolo gratuito – Fondo patrimoniale – Onere della prova [1] Massima: Nell’azione revocatoria di fondo patrimoniale, il curatore deve dimostrare il compimento dell’atto nel biennio precedente la dichiarazione di fallimento, mentre grava sul fallito la prova della proporzionalità dell’atto rispetto al suo patrimonio ovvero del suo compimento in adempimento di un dovere morale nei confronti della famiglia. Disposizioni applicate: r.d. 267/1942, art. 64; cod. civ., artt. 170, 2697 Parole chiave: Fallimento – Azione revocatoria – Fondo patrimoniale – Legittimazione passiva [2] Massima: Nell’azione revocatoria di fondo patrimoniale, la legittimazione passiva spetta a entrambi i coniugi,…
Continua a leggere...La “Super società di fatto”: un fallimento possibile?
Cassazione civile, sez. VI, ordinanza 11.6.2019 (Ud. 19.3.2019), n. 15620 – Pres. A. Scaldaferri – Rel. G. Iofrida Parole chiave: società di fatto – direzione e coordinamento – holding – fallimento in estensione Massima: L’art. 147, L. Fall., comma 5, trova applicazione non solo quando, dopo la dichiarazione di fallimento di un imprenditore individuale, risulti che l’impresa è, in realtà, riferibile ad una società di fatto tra il fallito ed uno o più soci occulti, ma, in virtù di sua interpretazione estensiva, anche laddove il socio già fallito sia una società, anche di capitali, che partecipi, con altre società o persone fisiche, ad una società di persone (cd. supersocietà di fatto) – non assoggettata ad altrui direzione e coordinamento la…
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