Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Nei rapporti tra domanda di concordato preventivo e istanza di fallimento deve prevalere il coordinamento delle procedure

Cass. civ., sez. I, 20 febbraio 2020, n. 4343 – Pres. Federico – Rel. Campese Parole chiave: Dichiarazione di fallimento – Domanda di ammissione al concordato preventivo – Continenza – Riunione dei procedimenti [1] Massima: La domanda di concordato preventivo ed il procedimento prefallimentare debbono essere coordinati in modo da garantire che la soluzione negoziale della crisi, ove percorribile, sia preferita al fallimento. Pertanto, ove siano contemporaneamente pendenti dinanzi ad uno stesso ufficio giudiziario, gli stessi possono essere riuniti ex art. 273 c.p.c., anche di ufficio, consentendo una siffatta riunione di raggiungere l’obiettivo della gestione coordinata. Ove la domanda di concordato preventivo ed il procedimento prefallimentare siano pendenti dinanzi ad uffici giudiziari diversi, ferma la regola della continenza ex art….

Continua a leggere...

Sospensione del piano del consumatore per intervenuta impossibilità sopravventa

Tribunale di Bologna, 22.6.2020 – G.D. A.M. Rossi Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento – piano del consumatore – causa sopravvenuta Massima: Visto l’art. 9 del D.L. 23 dell’8.4.2020 come convertito dalla legge 40 del 2020, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 6.6.2020, che prevede una automatica e generalizzata proroga di sei mesi per l’adempimento dei concordati preventivi, degli accordi di ristrutturazione, degli accordi e dei piani di composizione della crisi (omissis) autorizza i ricorrenti a ridurre il versamento mensile ad euro 300,00 al mese fino alla mensilità di settembre compresa. Disposizioni applicate: 13, comma 4ter L 3/12, art. 9 D.L. 23/2020 Il Tribunale di Bologna, con provvedimento dello scorso 22 giugno applica a favore delle procedure per…

Continua a leggere...

Fusione societaria e scientia decoctionis nella revocatoria fallimentare

Cass. civ. Sez. I, ord. 12 novembre 2019, n. 29256,  Pres.  Genovese – Est. Vella Parole chiave: Azione revocatoria fallimentare- Presupposti – Scientia decoctionis – Società risultante da fusione Massima: La fusione di società realizza una successione universale corrispondente a quella “mortis causa” e produce gli effetti, tra loro interdipendenti, dell’estinzione della società incorporata e della contestuale sostituzione nella titolarità dei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo a questa dell’incorporante, la quale rappresenta il nuovo centro di imputazione dei rapporti giuridici già riguardanti i soggetti fusi o incorporati, sicché nel caso di revocatoria fallimentare, al di là del letterale riferimento dell’art. 2504 bis c.c. ai diritti ed agli obblighi, la sostituzione riguarda anche le situazioni di scienza giuridicamente rilevanti,…

Continua a leggere...

L’esdebitazione come effetto dell’esecuzione del concordato fallimentare omologato

Tribunale di Verona, 6 marzo 2020, dep. 10 marzo 2020 Massima L’esecuzione del concordato fallimentare omologato determina, quale effetto legale ex art. 135 l.f., l’esdebitazione del soggetto fallito, che pertanto non deve ricorrere alla procedura ex art.142 l.f. Disposizioni applicate art. 135 l.f. – art.142 l.f. – art-143 l.f. Il Tribunale di Verona si è pronunciato sul ricorso per esdebitazione proposto, ai sensi dell’art.142 l.f., da un soggetto fallito, per il quale un terzo aveva avanzato proposta di concordato fallimentare, poi omologato e, quindi, integralmente eseguito. Nell’esaminare la domanda di esdebitazione, rispetto alla quale sia il curatore, sia il comitato dei creditori, riscontrata la sussistenza dei necessari presupposti di legge, avevano espresso parere favorevole, l’Organo Giudicante ha incentrato la propria…

Continua a leggere...

Procedimento prefallimentare: il custode dei beni della società soggetti a sequestro disposto in sede civile non è litisconsorte necessario nel procedimento volto alla dichiarazione di fallimento

Cassazione, ord. 11 giugno 2020, n. 11254 Parole chiave Fallimento – procedura prefallimentare – sequestro – litisconsorzio – custode giudiziario – cessione di ramo d’azienda – stato di insolvenza Massima L’assoggettabilità a fallimento delle società costituite secondo le norme del codice civile e che esercitano un’attività commerciale presuppone lo stato di insolvenza e non è subordinata all’effettivo esercizio di tale attività. Quale conseguenza, il Custode giudiziario dei beni della società sottoposti a sequestro non è litisconsorte necessario del procedimento prefallimentare, anche nel caso in cui gli siano affidati i compiti di amministratore. Riferimenti normativi Art. 102 c.p.c. – art. 99 c.p.c. – art. 2908 c.c. – 24 Cost. -art. 5 L.F. – art. 676 c.p.c. – art. 608 c.p.c. –…

Continua a leggere...

Covid-19, impossibilità sopravvenuta di adempiere il piano del consumatore omologato e sospensione dei termini di adempimento

Trib. di Napoli, Sezione VII civile, 17 aprile 2020 – estensore L. De Gennaro Successivamente all’omologazione di una procedura di piano del consumatore, manifestatasi la situazione emergenziale della pandemia Covid-19, il debitore, di concerto con l’OCC, rivolge istanza al giudice della procedura chiedendo la sospensione dell’esecuzione del piano, per sei mensilità, dal 15 marzo 2020 al 15 settembre 2020 (si ricava che il piano prevedeva la soddisfazione dei creditori mediante pagamenti rateali). A sostegno dell’istanza, accompagnata da parere favorevole dell’OCC, il debitore adduce di aver sempre dato puntuale esecuzione al piano, ma di essere stato posto dalla grave situazione emergenziale nell’impossibilità di proseguire nell’esecuzione secondo le modalità e i tempi concordati. Il Tribunale assume la decisione, senza disporre né la…

Continua a leggere...

La presunzione di conoscenza di cui all’art.1335 cc. ai fini della decorrenza del termine per l’esercizio del diritto di prelazione per l’acquisto di partecipazioni societarie

Cassazione Sentenza del 25.03.2019 nr. 8275 Parole chiave: Atti unilaterali recettizi – prelazione – presunzione di conoscenza Massima: Ai fini dell’art.1335 c.c., la presunzione di conoscenza, da parte del destinatario, della dichiarazione a questo diretta, è necessaria e sufficiente la prova che la dichiarazione stessa sia pervenuta all’indirizzo del destinatario; tale momento, ove la convocazione ad assemblea di condominio sia stata inviata mediante lettera raccomandata non consegnata per l’assenza del condomino (o di altra persona abilitata a riceverla), coincide con il rilascio da parte dell’agente postale del relativo avviso di giacenza del plico presso l’ufficio postale, idoneo a consentire il ritiro del piego stesso, e non già con altri momenti successivi. Riferimenti normativi: artt. 1335 c.c.; 1328 c.c., 2329 c.c.,…

Continua a leggere...

I fatti non adeguatamente e compiutamente esposti in sede di proposta concordataria possono essere qualificati quali atti in frode ex art. 173 L.F. e quindi essere rilevanti ai fine della revoca della proposta concordataria

Cass. Civ., sez. VI, 13 marzo 2020 n. 7137 – Pres. Sambito – Rel. Caiazzo Parole chiave: concordato, proposta concordataria, revoca del concordato, atti in frode, fatti non adeguatamente e compiutamente esposti, contabilità, magazzino, fallimento, dichiarazione di fallimento. Massima In tema di concordato preventivo, rientrano tra gli atti in frode, rilevanti ai fini della revoca dell’ammissione alla predetta procedura, ai sensi dell’art. 173 L. Fall., anche i fatti non adeguatamente e compiutamente esposti in sede di proposta di concordato o nei suoi allegati, indipendentemente dal voto espresso dai creditori in adunanza. Disposizioni applicate: R.D. 16 marzo 1942, n. 267: art. 173, CASO La società Alfa S.r.l. propose ai creditori un concordato preventivo avanti il Tribunale di Vicenza.  Ammessa alla procedura…

Continua a leggere...

L’inefficacia dei pagamenti effettuati alla data di iscrizione della dichiarazione di fallimento: ambito temporale e soggettivo

Corte di Cassazione, Sez. III, Sentenza n. 7477/2020 del 20/03/2020 (Ud. 25/09/2019), Pres. Uliana, Rel. Olivieri Parole chiave: fallimento – effetti – iscrizione nel registro delle imprese – ora zero – inefficacia dei pagamenti – legittimazione passiva – effettivo beneficiario. Massime: In mancanza della prescrizione legale, tra gli elementi di individuazione della data della sentenza dichiarativa di fallimento, anche dall’annotazione della ora in cui la decisione è stata emessa, l’efficacia della sentenza inizia dalla prima ora di quel medesimo giorno (ora zero) e, pertanto, il fallito resta privo dell’amministrazione e della disponibilità dei beni e debbono ritenersi inefficaci gli atto dallo stesso compiuti e i pagamenti da lui effettuati, dal suddetto inizio di quella giornata indipendentemente dall’ora in cui tali…

Continua a leggere...

Fallimento e impossibilità dell’impresa di continuare a operare proficuamente sul mercato, fronteggiando con mezzi ordinari le obbligazioni

Cass. civ. Sez. I, Sent. 20 novembre 2018, n. 29913, Pres. Didone – Est. Terrusi Parole chiave: stato d’insolvenza quale presupposto per la dichiarazione di fallimento – insolvenza vs. inadempimento – criteri per l’accertamento. Massima: ai fini della dichiarazione di fallimento è necessario e sufficiente, sul piano del riscontro oggettivo di quello specifico status, l’accertamento di una situazione d’impotenza economico patrimoniale, idonea a privare il soggetto della capacità di far fronte, con mezzi “normali”, ai propri debiti. L’accertamento è desumibile dalla impossibilità dell’impresa di continuare a operare proficuamente sul mercato, fronteggiando con mezzi ordinari le proprie obbligazioni. Riferimenti normativi: art. 5 Legge Fallimentare. CASO Una Società dichiarata fallita contestava la valutazione del primo giudice, il quale aveva dedotto l’esistenza dello…

Continua a leggere...