Procedure concorsuali e Diritto fallimentare
Moratoria ultrannuale: una soluzione possibile per il sovraindebitato
Cass. ord. Sez. 6, n. 17391 del 20.8.2020 link Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento – accordo del debitore – moratoria ultrannuale Massima: Negli accordi di ristrutturazione dei debiti è giuridicamente possibile prevedere la dilazione del pagamento dei crediti prelatizi anche oltre il termine di un anno dall’omologazione previsto dall’art. 8, quarto comma, della legge n. 3 del 2012, e al di là delle fattispecie di continuità aziendale, purché si attribuisca ai titolari di tali crediti il diritto di voto a fronte della perdita economica conseguente al ritardo con cui vengono corrisposte le somme a essi spettanti o, con riferimento ai piani del consumatore, purché sia data a essi la possibilità di esprimersi in merito alla proposta…
Continua a leggere...La determinazione della competenza a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 27 CCII per i procedimenti relativi a imprese assoggettabili ad amministrazione straordinaria
Trib. Bergamo, Seconda Sez. Civile, decreto, 8.7.2020 Massima: “A seguito dell’entrata in vigore dell’art. 27 CCII, è competente a conoscere delle procedure di concordato o degli accordi di ristrutturazione proposti da imprese assoggettabili ad amministrazione straordinaria il tribunale sede della sezione specializzata in materia di impresa”. Disposizioni applicate: art. 27 CCII – art. 350 CCII – art. 3, d.lgs. 270/1999 Parole chiave: competenza – sezione specializzata in materia di impresa – CCII – amministrazione straordinaria CASO Il Tribunale di Bergamo, in composizione collegiale, ha affrontato la questione della competenza a conoscere della domanda di concordato preventivo proposta da una società avente i requisiti dimensionali per essere assoggettata a procedura di amministrazione straordinaria ex d.lgs. 270/1999. Secondo la prospettazione della società…
Continua a leggere...Per la competenza a dichiarare il fallimento prevale il luogo connettivo e decisionale rispetto a quello di effettiva gestione dell’attività
Cass. civ. Sez. VI – 1, Ord., (ud. 17-06-2020) 21-08-2020, n. 17518 Parole chiave Competenza per la dichiarazione di fallimento – Tribunale fallimentare Massima Il Tribunale competente a dichiarare il fallimento è quello dove è ubicata sia la sede legale della società, sia il luogo nel quale sono adottate delibere decisive per le sorti della società Disposizioni applicate art.9 l.f.– art.9bis l.f. – art.3 Reg.UE 848/2015 – art.45 c.p.c. Nella fattispecie decisa dalla Suprema Corte, il P.M. presso il Trib. di Milano, accertato lo stato d’insolvenza di una società indagata, chiedeva al predetto Tribunale di dichiararne il fallimento. Il Trib. Milano, però, declinava la propria competenza in favore del Trib. Novara nel cui circondario riteneva fossero ubicati sia la sede…
Continua a leggere...Insolvenza transfrontaliera: la Corte di Giustizia affronta il tema del centro degli interessi principali della persona fisica che non esercita attività imprenditoriale o lavoro autonomo e considera prevalente il criterio della residenza abituale
Corte di Giustizia, 16 luglio 2020, C-253/19 Parole chiave Insolvenza transfrontaliera – competenza giurisdizionale internazionale – criteri oggettivi – persona fisica – residenza abituale – COMI – bene immobile – interessi economici – rinvio pregiudiziale. Massima La Corte di Giustizia UE ha stabilito che la competenza giurisdizionale in caso di procedure transnazionali relative a persone fisiche, ovvero a persone che non esercitano attività professionale o imprenditoriale, spetta al Giudice dello Stato in cui la persona fisica ha la propria residenza abituale. La presunzione che tale Stato corrisponda a quello in cui è collocato il centro degli interessi principali della persona fisica non è superata dal fatto che l’unico bene che può essere posto in liquidazione sia situato in altro Stato…
Continua a leggere...Piano del consumatore, grado della colpa ai fini del giudizio di meritevolezza e ludopatia
Trib. di Vicenza, 24 settembre 2020 – presidente ed estensore G. Limitone La questione affrontata Investito da un reclamo avverso il decreto di omologazione di un piano del consumatore, il Tribunale di Vicenza è stato chiamato a risolvere, fondamentalmente, la questione se potesse riconoscersi, in capo alla debitrice, il c.d. requisito della meritevolezza, i.e. della non addebitabilità alla stessa del sovraindebitamento. Dopo una disamina delle ragioni dell’insorgenza dell’indebitamento (da ascriversi all’onere per gravose spese mediche, a un disturbo ludopatico e all’incremento del debito per interessi su una serie di finanziamenti), il tribunale conclude per il rigetto del reclamo, motivando la decisione sulla base dell’inesistenza della colpa grave in capo alla debitrice sovraindebitata, principalmente sulla scorta dell’affermazione che, interpretando le disposizioni…
Continua a leggere...Fallimento della società “in mano pubblica”
Corte di Cassazione Sez. I., Ord., 30 giugno 2020, n. 13160 – Presidente Magda – Rel. Guido Parole chiave: Fallimento – Enti pubblici – Società di capitali – Società “in house” – Fallibilità Massima E’ sempre assoggettabile a fallimento, ex art. 1, comma 1, l. fall., una società di capitali che sia partecipata in tutto o in parte da enti pubblici. Disposizioni applicate Art. 1 l. fall.; art. 2221 cod. civ.; art. 1, comma 3, D. Lgs. n. 175/2016 (T.U. in materia di società a partecipazione pubblica); art. 4 L. n. 70/1975 Con la pronuncia in commento, la Suprema Corte, Sezione Prima civile, affronta il tema della fallibilità delle società partecipate, in tutto o in parte, da enti pubblici. Nello…
Continua a leggere...L’inapplicabilità del divieto di cui agli articoli 571 e 579 c.p.c. alle procedure di vendita regolate dalla normativa fallimentare e l’identificazione del debitore
Decreto di Rigetto n. 7054/2019 del 11.09.2019 – Tribunale Ordinario di Venezia – I Sez. – Parole chiave: Vendita competitiva – identificazione del debitore – personalità giuridica Massima È da ritenersi non applicabili gli articoli 571 e 579 c.p.c. in modo diretto e acritico laddove il procedimento di vendita risulti regolato dalla normativa fallimentare poiché non rientrano detti articoli tra le disposizioni di rinvio al codice di procedura civile in quanto compatibili. La libertà economica include gli strumenti giuridici ritenuti più efficienti sul mercato: vi è la necessità di acquisire prova certa che detta libertà sia stata manifestamente piegata a finalità contrarie a regole giuridiche vincolanti. Riferimenti normativi: art. 571 c.c.; 579 c.c.; 107 L.F. CASO La società Alfa…
Continua a leggere...Presunzione della natura solutoria dei versamenti del correntista fallito e patti contrari stipulati tra banca e cliente: ulteriori riflessioni sulla revocabilità delle rimesse bancarie in conto corrente
Cass. Civ., sez. I, Ord. 30.06.2020 n. 13175 – Pres. Cristiano – Rel. Amatore Parole chiave: Fallimento, revocatoria fallimentare, rimesse bancarie, conto corrente, scoperto di conto corrente, apertura di credito, pagamenti, natura solutoria, operazioni bilanciate, operazioni di rientro. Massima: Per escludersi la natura solutoria delle rimesse bancarie accreditate su in conto corrente scoperto è necessaria l’esistenza di accordi tra la banca e il cliente che consentano di caratterizzare la rimessa non come un’operazione di rientro, ma quale specifica provvista per una speculare operazione a debito, sia essa un pagamento a favore di terzi o un prelievo del cliente. Il versamento su conto scoperto conserva pertanto, in generale, natura solutoria salvo non sia intervenuta una pattuizione di segno contrario che renda…
Continua a leggere...La desistenza non accompagnata dall’estinzione del debito ha natura processuale e va presentata prima della deliberazione della sentenza di fallimento
Corte di Cassazione, Sez. VI, Ordinanza n. 13187/2020 del 30/06/2020 (Ud. 14/02/2020), Pres. Sambito, Rel. Falabella. Parole chiave: fallimento – dichiarazione di fallimento – desistenza del creditore istante – effetti – estinzione dell’obbligazione – legittimazione attiva – rinuncia – natura processuale. Massima: Qualora l’unico creditore istante desista dalla domanda, occorre distinguere la desistenza dovuta al pagamento del credito da quella non accompagnata dall’estinzione dell’obbligazione. In questo secondo caso la desistenza costituisce atto di rinuncia all’istanza di fallimento e ha natura meramente processuale; essa, in ragione della sua peculiare natura, è un atto rivolto al giudice e da ostendere allo stesso, al pari della domanda iniziale, perché questo lo valorizzi nel contesto procedimentale in cui è formato, onde la rinuncia non…
Continua a leggere...Gli effetti derivanti dalla rimodulazione di finanziamenti bancari scaduti
Cass. civ. Sez. 3, Sent. 8 aprile 2020[1], n. 7740. Pres. Armano – Est. Guizzi Parole chiave: Nuovo Mutuo Ipotecario avente natura di riscadenziamento dei termini di rimborso previsti in quello precedente – Natura gratuita o onerosa – Semplice dilazione del termine di restituzione della somma mutuata, effetti. Massima[2]: In caso di mutuo successivo al primo che preveda una semplice dilazione del termine di restituzione della somma mutuata, in assenza di profili di nuova liquidità, il ripianamento di un debito a mezzo di nuovo credito, da parte della medesima banca, sostanzia un’operazione di natura contabile, ovvero con una coppia di poste nel conto corrente – una in dare, l’altra in avere – [3]. Riferimenti normativi: artt. 1173, 2808, 2878, 2901, cod….
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