Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

La fondatezza dell’azione revocatoria tra calcolo del periodo sospetto e interpretazione dei “termini d’uso”

Cass. Civ., sez. I, Sent.  19 febbraio 2021, n. 4482– Pres. Cristiano – Rel. Terrusi Parole chiave: amministrazione controllata, amministrazione straordinaria, consecuzione tra procedure, periodo sospetto, pagamenti eseguiti nei termini d’uso, revocatoria fallimentare. Massime L’istituto della consecuzione tra procedure, ai fini della retrodatazione dei termini di cui alla L. Fall., art. 67, trova applicazione anche ove la prima sia un’amministrazione controllata e l’ultima una procedura il cui presupposto oggettivo sia costituito dallo stato d’insolvenza, ma in tal caso il computo a ritroso del periodo sospetto ha inizio dalla data del decreto di ammissione all’amministrazione controllata. L’art. 67, comma 3, lett. a) L.F. e quindi il concetto di “i termini d’uso” ai fini dell’esenzione dell’azione revocatoria, non può essere inteso come…

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Nel medesimo procedimento, la mancata notifica al debitore di una successiva istanza di fallimento non determina la violazione del suo diritto di difesa

Corte di Cassazione Civile, Sez. VI, Ordinanza n. 3189/2021 del 10/02/2021 (Ud. 17/11/2020), Pr. M. Ferro – Rel. P. Vella. Parole chiave: Fallimento – dichiarazione di fallimento – ricorso – deposito di altre istanze – notificazione – necessità – esclusione. Massima: “Nel procedimento per la dichiarazione di fallimento, al debitore, cui sia stato regolarmente notificato il ricorso nel rispetto delle forme previste dalla legge, non devono essere necessariamente notificati i successivi ricorsi che si inseriscano nel medesimo procedimento, avendo egli l’onere di seguire l’ulteriore sviluppo della procedura regolarmente instaurata e di assumere ogni opportuna iniziativa in ordine ad essa, a tutela dei propri diritti” (massima ufficiale). Disposizione applicate: Art. 15 l. fall.. CASO Beta Srl, unitamente a Tizio e Caio,…

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L’operazione di “ripianamento” di debito quale “semplice modifica accessoria di un’obbligazione”, originata da un “pactum de non petendo ad tempus”

Cass. Civ. Sez. 1, Sent. 9 settembre 2020[1], n. 1517, Pres. Genovese – Rel. Dolmetta Parole chiave: Esclusione di credito ipotecario dal passivo fallimentare – nullità del contratto di mutuo per mancanza di causa – utilizzo delle somme erogate a ripianamento di pregressa esposizione. Riferimenti normativi: Legge Fallimentare art. 67 comma 1 n.i 3 e 4 – Codice Civile artt. 1322. 1343, 1418, 1344, 1362, 2809 – 2810. CASO[2] La domanda di insinuazione in via ipotecaria, presentata dalla Banca mutuante, al passivo fallimentare della mutuataria non è stata accolta in accoglimento di quanto rilevato dallo stesso Curatore[3]: “nonostante nel contratto di mutuo sia prevista la destinazione della somma a investimenti immobiliari, l’importo mutuato è servito semplicemente a coprire un precedente…

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L’ordine di cancellazione delle ipoteche in sede di vendita concordataria è subordinato all’esperimento di una procedura competitiva

Cass. civ., sez. I, 22 ottobre 2020, n. 23139 – Pres. Genovese – Rel. Pazzi Parole chiave: Concordato preventivo – In continuità aziendale – Assegnazione onerosa a socio della cooperativa – Cancellazione delle iscrizioni pregiudizievoli – Esclusione [1] Massima: In tema di concordato preventivo con continuità aziendale, l’assegnazione dell’immobile al socio di una cooperativa, che avvenga in esecuzione di un piano gestionale teso all’ultimazione degli alloggi rimasti incompiuti, non può essere accompagnata dalla cancellazione, ex art. 108 l.fall., delle iscrizioni pregiudizievoli, dal momento che i detti effetti purgativi si giustificano solo qualora la vendita si compia in esito ad una procedura competitiva ad evidenza pubblica secondo le regole di cui agli artt. 105 e seguenti l.fall., richiamate dall’art. 182, comma…

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Fattibilità giuridica della proposta di liquidazione del patrimonio

Tribunale di Mantova, 18.6.2020 Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento– Liquidazione del patrimonio – Fattibilità della proposta – Sindacato del giudice Massima: Spetta al giudice, sia nella fase di apertura della liquidazione (fase che non si svolge nel contraddittorio con i creditori), che in quella eventuale del reclamo, verificare se la proposta di liquidazione sia fattibile, tanto arguendosi dal disposto di cui agli artt. 14 ter co. 2 e dall’art. 9 co. 2 della legge n. 3/2012, essendo richiesto, come requisito di ammissibilità dell’istanza, che il proponente depositi una attestazione della fattibilità del piano rilasciata dall’O.C.C. (v. art. 15 co. 6 della predetta legge) sicché all’organo giudicante deve ritenersi consentito un sindacato in ordine a tale profilo,…

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Fallimento di società a seguito di revoca della cancellazione dal R.I.

Cass. civ. Sez. I, ord. 15 ottobre 2020, n. 22290,  Pres.  Acierno – Est. Terrusi Parole chiave: Società- Cancellazione dal Registro Imprese- Revoca della cancellazione- Dichiarazione di fallimento-. Massima: In tema di dichiarazione di fallimento di una società, ai fini del rispetto del termine previsto dall’art. 10 l.fall. l’iscrizione nel registro delle imprese del decreto con cui il giudice del registro, ai sensi dell’art. 2191 c.c., ordina la cancellazione della pregressa cancellazione della società già iscritta, fa presumere sino a prova contraria la continuazione dell’attività d’impresa, atteso che il rilievo di regola solo dichiarativo della pubblicità comporta che l’iscrizione del detto decreto rende opponibile ai terzi l’insussistenza delle condizioni che avevano dato luogo alla cancellazione della società alla data in…

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Il voto negativo dell’amministrazione finanziaria non impedisce l’accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento. Una  lettura critica

Tribunale di La Spezia, 14 gennaio 2021 – contra Tribunale di Bari 18 gennaio 2021 Parole chiave proposta di transazione fiscale – voto negativo dell’amministrazione finanziaria – omologa dell’accordo da parte del Tribunale Massima L’accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento deve ritenersi raggiunto anche in caso di mancato raggiungimento delle maggioranze a causa del voto negativo espresso dalla Amministrazione finanziaria, purché lo stesso risulti decisivo per l’approvazione della proposta, e più conveniente rispetto all’alternativa liquidatoria Disposizioni applicate art. 12 comma 3 ter L.3/2012, come introdotto dall’art.4 ter comma 1 lett.f D.L.137/2020, convertito in L.176/2020 – CM 34/E del 29/12/2020 Il Tribunale di La Spezia si è pronunciato sulla controversa applicabilità del c.d. cram down nei confronti dell’amministrazione finanziaria, come…

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Insolvenza transfrontaliera: le Sezioni Unite chiariscono il criterio per individuare la giurisdizione in caso di trasferimento della sede legale di una società

Cass. Civ. Sezioni Unite, 17 dicembre 2020, n. 28981 Parole chiave Insolvenza transfrontaliera – fallimento – competenza giurisdizionale internazionale – criteri oggettivi – presunzione – sede statutaria – trasferimento – COMI.  Massima La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha chiarito che ai fini della determinazione della competenza giurisdizionale in caso di procedura di insolvenza transfrontaliera il giudice nazionale è tenuto a verificare l’operatività della presunzione di corrispondenza tra sede statutaria e COMI solo nel caso in cui la sede legale sia stata trasferita in un altro Stato membro più di tre prima rispetto alla domanda di apertura della procedura concorsuale. Permane, in ogni caso, la possibilità di superare la medesima presunzione fornendo una prova che attesti che, nonostante il…

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Accesso alla procedura di piano del consumatore del socio illimitatamente responsabile dopo la riforma del 2020 della Legge n. 3/2012

Trib. Lecco 5 gennaio 2021, Est. Tota Parole chiave: legge speciale 27 gennaio 2012, n. 3 – procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento – procedura di piano del consumatore – riforma entrata in vigore Natale 2020 – legittimazione del socio illimitatamente responsabile di società di persone Massima: Nella procedura di piano del consumatore ex lege n. 3/2012, come riformata nel dicembre del 2020, il socio illimitatamente responsabile è equiparato al consumatore ed è quindi legittimato ad accedere alla procedura di piano, per i suoi debiti personali. Riferimenti normativi: artt. 6, comma 2, lett. b) – 7, comma 2-ter – 14-ter, comma 7-bis, L. 27 gennaio 2012, n. 3 CASO E SOLUZIONE Investito della questione della legittimazione alla procedura di…

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Concordato preventivo e strumenti finanziari partecipativi

Trib. Ravenna, Sez. Fall., 29 maggio 2020 – Presidente R. Sereni Lucarelli – Rel. A. Farolfi Parole chiave: Concordato preventivo – Ammissione – Piano concordatario – Datio in solutum – Strumenti finanziari partecipativi Massima Nel concordato preventivo è ammissibile la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche mediante strumenti finanziari partecipativi (SFP), sotto forma di datio in solutum a favore dei creditori o di singole classi di essi. Con l’assegnazione degli SFP il concordato per quel creditore è eseguito integralmente. Disposizioni applicate Art. 160 l. fall.; art. 2346 cod. civ.; art. 1197 cod. civ. Con la pronuncia in commento, il Tribunale di Ravenna, Sezione Fallimentare, affronta il tema dell’ammissibilità di una proposta concordataria che faccia…

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