Procedure concorsuali e Diritto fallimentare
La responsabilità ambientale e gli oneri della curatela fallimentare in tema di rimozione di rifiuti e bonifica
Cons. St., A.P., 26 gennaio 2021, n. 3 – Pres. Patroni Griffi, Est. Lotti Parole chiave Fallimento – curatela prefallimentare – ambiente – patrimonio ambientale – responsabilità ambientale – danno ambientale – inquinamento – abbandono di rifiuti – obblighi di bonifica – detenzione – esternalità negative – privilegio speciale. Massima È onere che ricade sulla curatela fallimentare il ripristino e lo smaltimento dei rifiuti ex art. 192, d.lgs. 152/2006 e i relativi costi gravano sulla massa fallimentare. Riferimenti normativi Art. 192 Codice dell’ambiente (d.lgs. 152/2006) – art. 3, co. 1, punto 6 Dir. 2008/98/CE – art. 14, co. 1 Dir. 2008/98/CE – art. 42, co. 3 L.F. – artt. 87 e ss L.F. CASO La questione rimessa al vaglio dell’Alto…
Continua a leggere...Inammissibilità del c.d. privilegio processuale fondiario nella procedura sovraindebitamentaria di liquidazione del patrimonio
Trib. Udine 26 febbraio 2021, Est. Calienno Parole chiave: Legge speciale 27 gennaio 2012, n. 3 – procedura di liquidazione del patrimonio – improcedibilità ed improseguibilità delle procedure esecutive individuali – esecuzione di credito fondiario – inammissibilità Massima: A norma dell’art. 14-quinquies, secondo comma, lett. b) L. 27.1.2012, n. 3, l’apertura della procedura di liquidazione del patrimonio comporta l’inibitoria dei procedimenti esecutivi singolari, senza eccezione di sorta; in particolare, la norma riguarda anche le procedure esecutive di credito fondiario, per le quali l’eccezione dell’art. 41, comma 2, t.u.b., riferendosi alla sola procedura di fallimento, non può trovare applicazione analogica oltre il caso espressamente previsto. Riferimenti normativi: art. 14-quinquies, secondo comma, lett. b) L. 27.1.2012, n. 3; artt. 51 e 168,…
Continua a leggere...Il riconoscimento del privilegio generale dell’art. 2751-bis, c. 1, n. 5), c.c., a favore del credito vantato da una società consortile S.r.l.
Cass. civ. Sez. I, Sent., 20 gennaio 2021, n. 978 Parole chiave: impresa artigiana, privilegio generale artigiano, consorzio artigiano, società consortile artigiana, Legge-quadro per l’artigianato. Massima: a seguito della modifica apportata dall’art. 36 del D.L. 5/2012 (convertito dalla L. 35/2012) all’art. 2751-bis, c. 1, n. 5, c.c., il privilegio spettante ai crediti della “impresa artigiana definita ai sensi delle disposizioni legislative vigenti” è riconoscibile, in applicazione di quanto disposto dall’art. 3, c. 2, della Legge-quadro 443/1985, anche alle società consortili costituite in forma di S.r.l., sempre che ricorrano i presupposti di cui all’art. 5, c. 3, della citata Legge-quadro. Disposizioni applicate: art. 2751-bis, c. 1, n. 5, c.c.; artt. 3 – 5 della L. 8 agosto 1985 n. 443. CASO…
Continua a leggere...La prova del danno in caso di prosecuzione dell’attività di impresa in ottica non meramente conservativa nonostante la già intervenuta causa di scioglimento della società
Tribunale di Venezia – Sezione Specializzata in materia di Imprese, sentenza n. 980/2019 del 08.05.2019 Parole chiave: responsabilità amministratori; onere della prova; determinazione e prova del danno; divieto di prosecuzione dell’attività Massima: Il criterio di determinazione e prova del danno, secondo il principio della differenza dei netti patrimoniali, richiede necessariamente di escludere da detta differenza e quindi dalla perdita patrimoniale incrementale tutti quei costi e quelle disutilità che comunque la società avrebbe dovuto sostenere nel caso in cui fosse stata tempestivamente posta in liquidazione e nessuna attività non meramente conservativa fosse stata compiuta. Riferimenti normativi: art. 2393 c.c.; art. 2486 c.c.; art. 2697 c.c.; art. 146 L.F. CASO La Curatela del fallimento della società Alfa Srl ha promosso azione sociale…
Continua a leggere...La fondatezza dell’azione revocatoria tra calcolo del periodo sospetto e interpretazione dei “termini d’uso”
Cass. Civ., sez. I, Sent. 19 febbraio 2021, n. 4482– Pres. Cristiano – Rel. Terrusi Parole chiave: amministrazione controllata, amministrazione straordinaria, consecuzione tra procedure, periodo sospetto, pagamenti eseguiti nei termini d’uso, revocatoria fallimentare. Massime L’istituto della consecuzione tra procedure, ai fini della retrodatazione dei termini di cui alla L. Fall., art. 67, trova applicazione anche ove la prima sia un’amministrazione controllata e l’ultima una procedura il cui presupposto oggettivo sia costituito dallo stato d’insolvenza, ma in tal caso il computo a ritroso del periodo sospetto ha inizio dalla data del decreto di ammissione all’amministrazione controllata. L’art. 67, comma 3, lett. a) L.F. e quindi il concetto di “i termini d’uso” ai fini dell’esenzione dell’azione revocatoria, non può essere inteso come…
Continua a leggere...Nel medesimo procedimento, la mancata notifica al debitore di una successiva istanza di fallimento non determina la violazione del suo diritto di difesa
Corte di Cassazione Civile, Sez. VI, Ordinanza n. 3189/2021 del 10/02/2021 (Ud. 17/11/2020), Pr. M. Ferro – Rel. P. Vella. Parole chiave: Fallimento – dichiarazione di fallimento – ricorso – deposito di altre istanze – notificazione – necessità – esclusione. Massima: “Nel procedimento per la dichiarazione di fallimento, al debitore, cui sia stato regolarmente notificato il ricorso nel rispetto delle forme previste dalla legge, non devono essere necessariamente notificati i successivi ricorsi che si inseriscano nel medesimo procedimento, avendo egli l’onere di seguire l’ulteriore sviluppo della procedura regolarmente instaurata e di assumere ogni opportuna iniziativa in ordine ad essa, a tutela dei propri diritti” (massima ufficiale). Disposizione applicate: Art. 15 l. fall.. CASO Beta Srl, unitamente a Tizio e Caio,…
Continua a leggere...L’operazione di “ripianamento” di debito quale “semplice modifica accessoria di un’obbligazione”, originata da un “pactum de non petendo ad tempus”
Cass. Civ. Sez. 1, Sent. 9 settembre 2020[1], n. 1517, Pres. Genovese – Rel. Dolmetta Parole chiave: Esclusione di credito ipotecario dal passivo fallimentare – nullità del contratto di mutuo per mancanza di causa – utilizzo delle somme erogate a ripianamento di pregressa esposizione. Riferimenti normativi: Legge Fallimentare art. 67 comma 1 n.i 3 e 4 – Codice Civile artt. 1322. 1343, 1418, 1344, 1362, 2809 – 2810. CASO[2] La domanda di insinuazione in via ipotecaria, presentata dalla Banca mutuante, al passivo fallimentare della mutuataria non è stata accolta in accoglimento di quanto rilevato dallo stesso Curatore[3]: “nonostante nel contratto di mutuo sia prevista la destinazione della somma a investimenti immobiliari, l’importo mutuato è servito semplicemente a coprire un precedente…
Continua a leggere...L’ordine di cancellazione delle ipoteche in sede di vendita concordataria è subordinato all’esperimento di una procedura competitiva
Cass. civ., sez. I, 22 ottobre 2020, n. 23139 – Pres. Genovese – Rel. Pazzi Parole chiave: Concordato preventivo – In continuità aziendale – Assegnazione onerosa a socio della cooperativa – Cancellazione delle iscrizioni pregiudizievoli – Esclusione [1] Massima: In tema di concordato preventivo con continuità aziendale, l’assegnazione dell’immobile al socio di una cooperativa, che avvenga in esecuzione di un piano gestionale teso all’ultimazione degli alloggi rimasti incompiuti, non può essere accompagnata dalla cancellazione, ex art. 108 l.fall., delle iscrizioni pregiudizievoli, dal momento che i detti effetti purgativi si giustificano solo qualora la vendita si compia in esito ad una procedura competitiva ad evidenza pubblica secondo le regole di cui agli artt. 105 e seguenti l.fall., richiamate dall’art. 182, comma…
Continua a leggere...Fattibilità giuridica della proposta di liquidazione del patrimonio
Tribunale di Mantova, 18.6.2020 Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento– Liquidazione del patrimonio – Fattibilità della proposta – Sindacato del giudice Massima: Spetta al giudice, sia nella fase di apertura della liquidazione (fase che non si svolge nel contraddittorio con i creditori), che in quella eventuale del reclamo, verificare se la proposta di liquidazione sia fattibile, tanto arguendosi dal disposto di cui agli artt. 14 ter co. 2 e dall’art. 9 co. 2 della legge n. 3/2012, essendo richiesto, come requisito di ammissibilità dell’istanza, che il proponente depositi una attestazione della fattibilità del piano rilasciata dall’O.C.C. (v. art. 15 co. 6 della predetta legge) sicché all’organo giudicante deve ritenersi consentito un sindacato in ordine a tale profilo,…
Continua a leggere...Fallimento di società a seguito di revoca della cancellazione dal R.I.
Cass. civ. Sez. I, ord. 15 ottobre 2020, n. 22290, Pres. Acierno – Est. Terrusi Parole chiave: Società- Cancellazione dal Registro Imprese- Revoca della cancellazione- Dichiarazione di fallimento-. Massima: In tema di dichiarazione di fallimento di una società, ai fini del rispetto del termine previsto dall’art. 10 l.fall. l’iscrizione nel registro delle imprese del decreto con cui il giudice del registro, ai sensi dell’art. 2191 c.c., ordina la cancellazione della pregressa cancellazione della società già iscritta, fa presumere sino a prova contraria la continuazione dell’attività d’impresa, atteso che il rilievo di regola solo dichiarativo della pubblicità comporta che l’iscrizione del detto decreto rende opponibile ai terzi l’insussistenza delle condizioni che avevano dato luogo alla cancellazione della società alla data in…
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