Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Prova della sussistenza dei requisiti dimensionali ai fini della esclusione dalla soggezione al fallimento e assenza di bilancio approvato

Cassazione civili 23 luglio 2021, n. 21118, Pres. Cristiano, Est. Dolmetta Parole chiave: dichiarazione di fallimento – presupposto soggettivo – limiti dimensionali – sussistenza alla data della presentazione della domanda e della pronunzia di apertura della procedura – mancata approvazione dell’ultimo bilancio – irrilevanza Riferimenti normativi: art. 1, secondo comma, l.fall. Massima: La ricorrenza dei limiti dimensionali esentativi dalla dichiarazione di fallimento deve accertarsi con riferimento al tempo della proposizione della domanda per l’apertura del procedimento e della successiva, eventuale, pronunzia. A tale fine, se i bilanci approvati assumono senz’altro rilevanza privilegiata, dalla mancata approvazione dell’ultimo bilancio, il cui termine di presentazione sia scaduto, non consegue che l’accertamento vada compiuto retrodatandolo alla data dell’ultimo bilancio approvato, dovendosi comunque fare riferimento…

Continua a leggere...

Fallimento della c.d. supersocietà di fatto e foro competente

Cassaz., Sez. I, 22 febbraio 2021, n.4712. Pres. Cristiano – Rel. Terrusi Parole chiave: Fallimento – Fallimento in estensione – Società – Supersocietà di fatto – Supersocietà di fatto tra società di capitali – Competenza per territorio – Tribunale che ha dichiarato il fallimento del socio Massima In tema di fallimento, l’art. 147, comma 5, l. fall., trova applicazione anche qualora il socio già fallito sia una società partecipe con altre società o persone fisiche ad una società di persone (cd. “supersocietà di fatto”), nel qual caso, in deroga all’art. 9 l. fall., la competenza alla dichiarazione di fallimento in estensione si radica presso il tribunale ove risulta già pendente la procedura concorsuale riguardante il socio, venendo in rilievo il…

Continua a leggere...

Il diritto di recesso del socio di Srl in caso di cambiamento dell’oggetto sociale

Sentenza n. 1489/2019 del 29.06.2019 – Tribunale di Venezia Sezione Specializzata in materia di Imprese Parole chiave: Srl, SpA, recesso, modifica oggetto sociale; Massima Anche in tema di società a responsabilità limitata, in caso di mutamento dell’attività, il diritto di recesso del socio è riconosciuto solo se il cambiamento dell’oggetto sociale riveste carattere significativo come previsto dall’art. 2437 c.c. per le SpA. Riferimenti normativi: 2473 c.c.; 2437 c.c.; Caso  L’attrice, socia di una Srl, evocava in giudizio la società per sentir accertare e dichiarare la legittimità del recesso in ragione dell’intervenuta modifica dell’oggetto sociale determinata dalla sottoscrizione di un contratto di affitto dell’intero complesso aziendale avvenuta su iniziativa degli amministratori, oggetto di successiva ratifica a mezzo delibera assembleare. Soluzione Con…

Continua a leggere...

Mancata ammissione al passivo del fallimento del credito dell’avvocato per inadempimento: tra parametri di diligenza e onere della prova

Cass. Civ., sez. VI, 10.06.2021 n. 16324 – Pres. Ferro – Rel. Campese  Parole chiave: fallimento, ammissione al passivo, onere della prova, eccezione di inadempimento, adempimento prestazione professionale, compenso del professionista, diligenza professionale, ius novorum.  Massime: Il giudizio di opposizione allo stato passivo malgrado la sua natura impugnatoria non è caratterizzato dalla preclusione di cui all’articolo 345 c.p.c. in materia di ius novorum. In tema di prova dell’inadempimento di un’obbligazione, il creditore che agisce per l’adempimento deve soltanto provare la fonte negoziale o legale del suo diritto e relativo termine di scadenza, limitandosi alla mera allegazione della circostanza dell’inadempimento della controparte, mentre il debitore convenuto è gravato dall’onere della prova del fatto estintivo della sua pretesa costituito dall’avvenuto adempimento. Nel…

Continua a leggere...

Il bonifico bancario effettuato per errore ad una società poi fallita non può essere oggetto di rivendicazione

Corte di Cassazione Civile, Sez. I, Ordinanza n. 13511/2021 del 18/05/2021 (Ud. 10/10/2021), Pr. A. Scaldaferri – Rel. L. Caradonna. Parole chiave: Fallimento – beni mobili – denaro – accredito su conto corrente – rivendicazione – restituzione – esclusione – amissione al passivo – chirografo – configurabilità. Massima: “In sede fallimentare le cose mobili fungibili, compreso il denaro, sono rivendicabili solo se sia intervenuto un fatto che abbia determinato la loro individuazione ed evitato la confusione con il patrimonio del fallito, essendo ammissibile, nel caso di avvenuta confusione, soltanto una domanda di insinuazione allo stato passivo per un credito pari al valore dei beni appresi al fallimento. (La S.C. ha espresso il principio in giudizio in cui il creditore affermava…

Continua a leggere...

La “transazione fiscale” tra Legge Fallimentare e C.C.I.I.: applicazione delle disposizioni prospettiche quali criterio interpretativo di quelle vigenti 

Cass. Civ. S.U., Ordinanza 23 febbraio 2021[1], n. 8504, Pres. Travaglino – Rel. Manzon Parole chiave: “transazione fiscale”[2] – configurabilità di norme del C.c.i.i. quali utile criterio interpretativo degli istituti della legge fallimentare – ambito di continuità tra regime vigente e regime futuro – competenza del Giudice Ordinario. Riferimenti normativi: Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (C.c.i.i.) artt. 48, 390, Legge Fallimentare art. 150, 182bis, 181ter, D.lgs. 14/2019 art. 91. CASO Una Società che aveva presentato istanza ex artt. 182 bis e ter L.F., riguardante l’intero Gruppo di appartenenza, che per quanto concerneva la proposta di “trattamento dei crediti tributari” veniva rigettata. Le mancate adesioni venivano impugnate avanti alla Commissione tributaria territorialmente competente “sostenendosi da parte delle società ricorrenti che,…

Continua a leggere...

I chiarimenti della Corte di Cassazione sul credito indennitario ex art. 169-bis L.F.

Cass. civ., sez. I, 23 novembre 2020, n. 26568 – Pres. Genovese – Rel. Vella Parole chiave: Concordato preventivo – Scioglimento del contratto – Controversia sull’indennizzo ai sensi dell’art. 169-bis l.fall. – Giudizio ordinario di cognizione – Necessità [1] Massima: In tema di concordato preventivo, l’accertamento con efficacia di giudicato circa l’esistenza, l’entità e il rango del credito relativo all’indennizzo cui ha diritto il terzo contraente che abbia subito lo scioglimento del contratto, a norma dell’art. 169-bis l.fall., va effettuato, come per tutti i restanti crediti concorsuali, nelle forme della cognizione ordinaria, fermo restando in capo al giudice delegato e al tribunale, in sede di omologazione, il potere di ammettere in tutto o in parte i crediti contestati, ai soli…

Continua a leggere...

Socio accomandatario e accesso alla liquidazione del patrimonio

Trib. Milano 3 giugno 2021 Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento – socio illimitatamente responsabile – fallibilità – procedura del piano del consumatore –  Procedura di liquidazione del patrimonio – Indebitamento di natura personale – legge 176/2020 Massima: “Il dubbio se sia preclusa al socio illimitatamente responsabile, fallibile in estensione ex art. 147 l.f. la possibilità di accedere in autonomia alle soluzioni della crisi da proprio sovraindebitamento, sorge dal tenore letterale dell’art. 6 l.3/12 (che circoscrive le procedure da sovraindebitamento espressamente alle situazioni di crisi non soggette né assoggettabili a procedure concorsuali diverse da quelle regolate dal presente capo”) nonché dalla formulazione dell’art. 7 lett. a) (che impone al giudice, ai fini dell’ammissibilità della procedura, il riscontro…

Continua a leggere...

L’esegesi della locuzione “termini d’uso” di cui all’art. 67, comma 3, lett. a), L.F.

Cass. civi. , I Sezione Civile, n. 27939/2020 Massima: “L’interpretazione dell’art. 67, comma 3, lett. a), I. fall. è nel senso che non sono revocabili quei pagamenti i quali, pur avvenuti oltre i tempi contrattualmente previsti, siano stati, anche per comportamenti di fatto, eseguiti ed accettati in termini diversi, nell’ambito di plurimi adempimenti con le nuove caratteristiche, evidenziatesi già in epoca anteriore a quelli in discorso, i quali, pertanto, non possono più ritenersi pagamenti eseguiti “in ritardo”, ossia inesatti adempimenti, ma divengono esatti adempimenti; l’onere della prova di tale situazione è, ai sensi dell’art. 2697 c.c., in capo all’accipiens”. Disposizioni applicate: art. 67, co. 3, lett. a), l.fall.  Parole chiave: revocatoria fallimentare – pagamenti – termini d’uso CASO La Corte…

Continua a leggere...

I sindaci di una società cooperativa fallita non possono essere condannati a titolo di concorso nel reato di bancarotta per la mera omessa vigilanza sulla gestione sociale

Corte di Cassazione sentenza n. 20867 del 17 marzo 2021 Parole chiave Responsabilità dei sindaci – omessa vigilanza – dolosa partecipazione all’attività degli amministratori – carente giudizio controfattuale Massima La responsabilità dei sindaci sussiste solo qualora emergano puntuali elementi sintomatici in forza dei quali l’omissione del potere di controllo esorbiti dalla dimensione meramente colposa per assumere il rango di dolosa partecipazione, cioè di elemento dimostrativo dell’effettiva incidenza causale dell’omesso esercizio dei doveri di controllo rispetto alla commissione del reato di bancarotta fraudolenta da parte degli amministratori Disposizioni applicate art. 219 l. fall. – art.2403 c.c. – art.40 c.p. La Suprema Corte ha statuito che i sindaci non possono essere condannati per concorso in bancarotta solo a causa dell’omessa vigilanza, essendo…

Continua a leggere...