Procedure concorsuali e Diritto fallimentare
Legittimazione dell’imprenditore agricolo alla procedura di liquidazione del patrimonio ex lege n. 3/2012
Trib. Mantova 21 ottobre 2021, Est. Gibelli Parole chiave: legge speciale 27 gennaio 2012, n. 3 – procedura di liquidazione del patrimonio – imprenditore agricolo – legittimazione Massima: Benché l’art. 7, comma 2-bis, legge 27 gennaio 2012 n. 3 appaia, nella sua formulazione letterale, limitare l’accesso dell’imprenditore agricolo – tra le varie procedure sovraindebitamentarie – alla sola procedura di accordo di ristrutturazione dei debiti, pure l’interpretazione sistematica e teleologicamente orientata dalla legge speciale inducono a ritenere che all’imprenditore agricolo non sia inibito fare ricorso anche alla procedura liquidatoria, giacché, diversamente, si dovrebbe ammettere un’ingiustificata disparità di trattamento tra imprenditori agricoli, da un lato, e imprenditori commerciali e altri debitori sovraindebitati in genere, dall’altro. Riferimenti normativi: artt. 14-ter, comma 1, e…
Continua a leggere...Quantificazione del danno mediante il criterio del “differenziale dei patrimoni netti” e l’applicabilità dell’art. 2486, c. 3, c.c. ratione temporis
Cort. App. Roma, 13 aprile 2021, n. 2649 – Rel. Coppa Parole chiave: responsabilità dell’amministratore di società di capitali, mancata conservazione dell’integrità e del valore del patrimonio sociale, criterio del “differenziale dei patrimoni netti”, inversione dell’onere probatorio, applicabilità ratione temporis. Massime: con l’introduzione dell’art. 2486, c. 3, c.c., il Legislatore ha operato di fatto un’inversione dell’onere della prova a carico dell’amministratore in merito alla quantificazione del danno. La formulazione della citata norma, infatti, individua un criterio principale di quantificazione del danno riconducibile alla differenza tra il patrimonio netto alla data di cessazione della carica dell’amministratore o di apertura di una procedura concorsuale e il patrimonio netto alla data in cui si è verificata una causa di scioglimento della società, fatta…
Continua a leggere...Quorum costitutivo di assemblea di Srl in caso di pignoramento, pegno, usufrutto e conflitto di interessi
Tribunale di Venezia Sezione Specializzata in materia di Imprese, sentenza n. 1894/2021 del 22.09.2021 (pubbl. 06.10.2021) Parole chiave: Srl; pignoramento su quote; diritti del creditore pignoratizio; conflitto di interessi; amministratore. Massima: A differenza del creditore pignoratizio il creditore pignorante non ha diritto di voto, salvo il caso di nomina quale custode nella procedura esecutiva ex art. 521 c.p.c., poiché in tale evenienza troverà applicazione analogica l’art. 2352 c.c. In caso di conflitto di interessi va ritenuta l’applicazione analogica, ai fini del computo del quorum costitutivo di Srl, l’art. 2368 co. 3 c.c.. Riferimenti normativi: art. 2913 c.c.; art. 2471 bis c.c.; art. 2433 c.c.; art. 521 c.p.c.; art. 2353 c.c. CASO L’attore, socio di una Srl, evoca in giudizio la…
Continua a leggere...Criteri di liquidazione del compenso degli organi delle procedure concorsuali
Cass. Civ., sez. VI, 10.03.2021 n. 6806 – Pres. Scotti – Rel. Pazzi Parole chiave: fallimento, concordato preventivo, liquidatore giudiziale, commissario giudiziale, curatore, compensi, decreto di liquidazione, nullità, onere di motivazione. Massima: La disciplina dall’articolo 39 L.F. impone che la complessiva determinazione del compenso dell’organo della procedura necessiti di una specifica motivazione, risultando altrimenti nullo il decreto di liquidazione; a tal fine non è sufficiente una motivazione stereotipata contenente frasi di mero stile, essendo al contrario necessaria una motivazione analitica che rappresenti l’iter logico intellettivo seguito dal Tribunale per arrivare alla liquidazione tramite espressa e dettagliata enunciazione dei criteri di quantificazione del compenso in relazione alle attività rispettivamente svolte e ai risultati conseguiti. Disposizioni applicate: DM. 25 gennaio 2012, n….
Continua a leggere...Tra le presunzioni semplici rilevanti ai fini della conoscenza dello stato d’insolvenza vi possono essere anche le notizie di stampa
Corte di Cassazione Civile, Sez. I, Sentenza n. 23650/2021 del 31/08/2021 (Ud. 16/12/2020), Pr. M. Cristiano – Rel. L. Caradonna. Parole chiave: Fallimento – azione revocatoria fallimentare – effetti – atti a titolo oneroso – pagamenti – stato di insolvenza – conoscenza – presunzioni – notizie di stampa. Massima: “In tema di revocatoria fallimentare di pagamenti, ai fini dell’accertamento della conoscenza dello stato di insolvenza, il giudice può avvalersi di presunzioni semplici, valorizzando le fonti di conoscenza rappresentate da una campagna di stampa nei confronti dell’imprenditore insolvente, con una valutazione in concreto delle sue caratteristiche, ovvero del numero delle notizie, della rilevanza nazionale e della dovizia di particolari narrati. (Nella specie la S.C. ha cassato con rinvio la sentenza di…
Continua a leggere...Onere di deposito documentale in sede di opposizione allo stato passivo: natura del procedimento
Cass. Civ. Sez. 1, Sentenza 27 aprile 2021, n. 21826, Pres. Cristiano – Rel. Vannucci Parole chiave: opposizione allo stato passivo – onere documentale – non necessità deposito della decisione del giudice delegato – onere di sollecitare la collaborazione delle parti ovvero accesso diretto al fascicolo della procedura. Riferimenti normativi: Legge Fallimentare artt. 90, 96, 99 secondo comma n. 4; Cod. proc. civ. artt. 339, 347 in relazione all’art. 360 n. 3. CASO L’opposizione allo stato passivo di un fallimento, proposta da una creditrice in ragione della parziale ammissione del proprio credito, veniva respinta dal Tribunale la cui decisione trovava “motivazione fondante” nella sola produzione del provvedimento del giudice delegato ma non del progetto di stato passivo, “al cui contenuto…
Continua a leggere...Le Sezioni Unite definiscono il termine per la riassunzione del processo interrotto dalla dichiarazione di fallimento
Cass. civ., sez. un., 7 maggio 2021, n. 12154 – Pres. Spirito – Rel. Ferro Parole chiave: Fallimento – Effetti – Rapporti processuali – Interruzione del processo – Automaticità – Riassunzione o prosecuzione del processo – Decorrenza del termine dalla dichiarazione giudiziale di interruzione [1] Massima: In caso di apertura del fallimento, ferma restando l’automatica interruzione del processo (avente per oggetto i rapporti di diritto patrimoniale del fallito) che ne deriva ai sensi dell’art. 43, comma 3, l.fall., il termine per la riassunzione o la prosecuzione, per evitare gli effetti di estinzione di cui all’art. 305 c.p.c. e al di fuori delle ipotesi di improcedibilità ai sensi degli artt. 52 e 93 l.fall. per le domande di credito, decorre da…
Continua a leggere...Sulla fallibilità delle ONLUS: quando la produzione commerciale supera lo scopo solidaristico
Cass. civ. n. 29245 del 20 ottobre 2021 link Parole chiave: Imprenditore – Cooperative – Attività commerciale – Attività solidale Onlus –- Fallibilità Massima: “E’ assoggettabile al fallimento, ai sensi del combinato disposto degli articoli 2545- terdecies c.c., 2082 c.c. e 1 l.fall, una società cooperativa sociale che svolga attività commerciale secondo i criteri di economicità (lucro oggettivo), senza che rilevi l’eventuale assunzione della qualifica Onlus ai sensi del d.lgs n. 460 del 1997, art. 10, trattandosi di norma speciale di carattere fiscale che non integra la “diversa previsione di legge” contemplata dal secondo comma dell’art 2545 -terdecies c.c.. L’accertamento della natura commerciale dell’attività svolta da una società cooperativa sociale, ai fini della sua assoggettabilità a fallimento, compete all’autorità giudiziaria,…
Continua a leggere...L’esdebitazione fallimentare tra passato, presente e futuro
Trib. Trani, 7 giugno 2021, Pres. Rana- Est. Infantini Parole chiave: Fallimento di persona fisica- Esdebitazione- Termine di decadenza – Condizioni di meritevolezza. Massima: Nel procedimento di esdebitazione del fallito, ai fini del computo del termine di decadenza per la presentazione della domanda, si applica la sospensione dei termini disposta dalla normativa emergenziale Covid. Nel merito delle condizioni per l’esdebitazione, esse sussistono anche quando taluni debiti non siano stati pagati affatto, essendo invero sufficiente che, effettuati i riparti, sia pagata almeno per una parte dei debiti esistenti, oggettivamente intesi, e sia consentita al giudice del merito, secondo il suo prudente apprezzamento, una valutazione comparativa di tale consistenza rispetto a quanto complessivamente dovuto. Riferimenti normativi: artt. 142- 143 l. fall.; artt….
Continua a leggere...Regolamento (UE) 848/2015: il trasferimento della sede in altro Stato membro è fittizio se nella nuova sede non sia effettivamente esercitata l’attività economica
Cass. ord. 20 aprile 2021, n. 10356 Reg. 848/2015: il trasferimento della sede in altro Stato membro è fittizio se nella nuova sede non sia effettivamente esercitata l’attività economica e (soprattutto) non sia stato ivi spostato il centro dell’attività direttiva, amministrativa e organizzativa dell’impresa Parole chiave Fallimento – insolvenza transfrontaliera – COMI – giurisdizione internazionale – presupposti – trasferimento sede – cancellazione registro delle imprese. Massima Ai sensi del Reg. UE 848/2015 in tema di insolvenza transfrontaliera, la competenza a dichiarare l’insolvenza si radica in capo al giudice dello Stato membro in cui sia localizzato il COMI (centre of main interests). Nel caso in cui, prima della domanda di apertura della procedura fallimentare, la società abbia trasferito all’estero la propria…
Continua a leggere...- PRECEDENTE
- 1
- 2
- …
- 13
- 14
- 15
- …
- 31
- 32
- SUCCESSIVO