Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Socio accomandatario e accesso alla liquidazione del patrimonio

Trib. Milano 3 giugno 2021 Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento – socio illimitatamente responsabile – fallibilità – procedura del piano del consumatore –  Procedura di liquidazione del patrimonio – Indebitamento di natura personale – legge 176/2020 Massima: “Il dubbio se sia preclusa al socio illimitatamente responsabile, fallibile in estensione ex art. 147 l.f. la possibilità di accedere in autonomia alle soluzioni della crisi da proprio sovraindebitamento, sorge dal tenore letterale dell’art. 6 l.3/12 (che circoscrive le procedure da sovraindebitamento espressamente alle situazioni di crisi non soggette né assoggettabili a procedure concorsuali diverse da quelle regolate dal presente capo”) nonché dalla formulazione dell’art. 7 lett. a) (che impone al giudice, ai fini dell’ammissibilità della procedura, il riscontro…

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L’esegesi della locuzione “termini d’uso” di cui all’art. 67, comma 3, lett. a), L.F.

Cass. civi. , I Sezione Civile, n. 27939/2020 Massima: “L’interpretazione dell’art. 67, comma 3, lett. a), I. fall. è nel senso che non sono revocabili quei pagamenti i quali, pur avvenuti oltre i tempi contrattualmente previsti, siano stati, anche per comportamenti di fatto, eseguiti ed accettati in termini diversi, nell’ambito di plurimi adempimenti con le nuove caratteristiche, evidenziatesi già in epoca anteriore a quelli in discorso, i quali, pertanto, non possono più ritenersi pagamenti eseguiti “in ritardo”, ossia inesatti adempimenti, ma divengono esatti adempimenti; l’onere della prova di tale situazione è, ai sensi dell’art. 2697 c.c., in capo all’accipiens”. Disposizioni applicate: art. 67, co. 3, lett. a), l.fall.  Parole chiave: revocatoria fallimentare – pagamenti – termini d’uso CASO La Corte…

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I sindaci di una società cooperativa fallita non possono essere condannati a titolo di concorso nel reato di bancarotta per la mera omessa vigilanza sulla gestione sociale

Corte di Cassazione sentenza n. 20867 del 17 marzo 2021 Parole chiave Responsabilità dei sindaci – omessa vigilanza – dolosa partecipazione all’attività degli amministratori – carente giudizio controfattuale Massima La responsabilità dei sindaci sussiste solo qualora emergano puntuali elementi sintomatici in forza dei quali l’omissione del potere di controllo esorbiti dalla dimensione meramente colposa per assumere il rango di dolosa partecipazione, cioè di elemento dimostrativo dell’effettiva incidenza causale dell’omesso esercizio dei doveri di controllo rispetto alla commissione del reato di bancarotta fraudolenta da parte degli amministratori Disposizioni applicate art. 219 l. fall. – art.2403 c.c. – art.40 c.p. La Suprema Corte ha statuito che i sindaci non possono essere condannati per concorso in bancarotta solo a causa dell’omessa vigilanza, essendo…

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La responsabilità ambientale e gli oneri della curatela fallimentare in tema di rimozione di rifiuti e bonifica

Cons. St., A.P., 26 gennaio 2021, n. 3 – Pres. Patroni Griffi, Est. Lotti Parole chiave Fallimento – curatela prefallimentare – ambiente – patrimonio ambientale – responsabilità ambientale – danno ambientale – inquinamento – abbandono di rifiuti – obblighi di bonifica – detenzione – esternalità negative – privilegio speciale.  Massima È onere che ricade sulla curatela fallimentare il ripristino e lo smaltimento dei rifiuti ex art. 192, d.lgs. 152/2006 e i relativi costi gravano sulla massa fallimentare. Riferimenti normativi Art. 192 Codice dell’ambiente (d.lgs. 152/2006) – art. 3, co. 1, punto 6 Dir. 2008/98/CE – art. 14, co. 1 Dir. 2008/98/CE – art. 42, co. 3 L.F. – artt. 87 e ss L.F. CASO La questione rimessa al vaglio dell’Alto…

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Inammissibilità del c.d. privilegio processuale fondiario nella procedura sovraindebitamentaria di liquidazione del patrimonio

Trib. Udine 26 febbraio 2021, Est. Calienno Parole chiave: Legge speciale 27 gennaio 2012, n. 3 – procedura di liquidazione del patrimonio – improcedibilità ed improseguibilità delle procedure esecutive individuali – esecuzione di credito fondiario – inammissibilità Massima: A norma dell’art. 14-quinquies, secondo comma, lett. b) L. 27.1.2012, n. 3, l’apertura della procedura di liquidazione del patrimonio comporta l’inibitoria dei procedimenti esecutivi singolari, senza eccezione di sorta; in particolare, la norma riguarda anche le procedure esecutive di credito fondiario, per le quali l’eccezione dell’art. 41, comma 2, t.u.b., riferendosi alla sola procedura di fallimento, non può trovare applicazione analogica oltre il caso espressamente previsto. Riferimenti normativi: art. 14-quinquies, secondo comma, lett. b) L. 27.1.2012, n. 3; artt. 51 e 168,…

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Il riconoscimento del privilegio generale dell’art. 2751-bis, c. 1, n. 5), c.c., a favore del credito vantato da una società consortile S.r.l.

Cass. civ. Sez. I, Sent., 20 gennaio 2021, n. 978  Parole chiave: impresa artigiana, privilegio generale artigiano, consorzio artigiano, società consortile artigiana, Legge-quadro per l’artigianato. Massima: a seguito della modifica apportata dall’art. 36 del D.L. 5/2012 (convertito dalla L. 35/2012) all’art. 2751-bis, c. 1, n. 5, c.c., il privilegio spettante ai crediti della “impresa artigiana definita ai sensi delle disposizioni legislative vigenti” è riconoscibile, in applicazione di quanto disposto dall’art. 3, c. 2, della Legge-quadro 443/1985, anche alle società consortili costituite in forma di S.r.l., sempre che ricorrano i presupposti di cui all’art. 5, c. 3, della citata Legge-quadro. Disposizioni applicate: art. 2751-bis, c. 1, n. 5, c.c.; artt. 3 – 5 della L. 8 agosto 1985 n. 443. CASO…

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La prova del danno in caso di prosecuzione dell’attività di impresa in ottica non meramente conservativa nonostante la già intervenuta causa di scioglimento della società

Tribunale di Venezia – Sezione Specializzata in materia di Imprese, sentenza n. 980/2019 del 08.05.2019 Parole chiave: responsabilità amministratori; onere della prova; determinazione e prova del danno; divieto di prosecuzione dell’attività Massima: Il criterio di determinazione e prova del danno, secondo il principio della differenza dei netti patrimoniali, richiede necessariamente di escludere da detta differenza e quindi dalla perdita patrimoniale incrementale tutti quei costi e quelle disutilità che comunque la società avrebbe dovuto sostenere nel caso in cui fosse stata tempestivamente posta in liquidazione e nessuna attività non meramente conservativa fosse stata compiuta. Riferimenti normativi: art. 2393 c.c.; art. 2486 c.c.; art. 2697 c.c.; art. 146 L.F. CASO La Curatela del fallimento della società Alfa Srl ha promosso azione sociale…

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La fondatezza dell’azione revocatoria tra calcolo del periodo sospetto e interpretazione dei “termini d’uso”

Cass. Civ., sez. I, Sent.  19 febbraio 2021, n. 4482– Pres. Cristiano – Rel. Terrusi Parole chiave: amministrazione controllata, amministrazione straordinaria, consecuzione tra procedure, periodo sospetto, pagamenti eseguiti nei termini d’uso, revocatoria fallimentare. Massime L’istituto della consecuzione tra procedure, ai fini della retrodatazione dei termini di cui alla L. Fall., art. 67, trova applicazione anche ove la prima sia un’amministrazione controllata e l’ultima una procedura il cui presupposto oggettivo sia costituito dallo stato d’insolvenza, ma in tal caso il computo a ritroso del periodo sospetto ha inizio dalla data del decreto di ammissione all’amministrazione controllata. L’art. 67, comma 3, lett. a) L.F. e quindi il concetto di “i termini d’uso” ai fini dell’esenzione dell’azione revocatoria, non può essere inteso come…

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Nel medesimo procedimento, la mancata notifica al debitore di una successiva istanza di fallimento non determina la violazione del suo diritto di difesa

Corte di Cassazione Civile, Sez. VI, Ordinanza n. 3189/2021 del 10/02/2021 (Ud. 17/11/2020), Pr. M. Ferro – Rel. P. Vella. Parole chiave: Fallimento – dichiarazione di fallimento – ricorso – deposito di altre istanze – notificazione – necessità – esclusione. Massima: “Nel procedimento per la dichiarazione di fallimento, al debitore, cui sia stato regolarmente notificato il ricorso nel rispetto delle forme previste dalla legge, non devono essere necessariamente notificati i successivi ricorsi che si inseriscano nel medesimo procedimento, avendo egli l’onere di seguire l’ulteriore sviluppo della procedura regolarmente instaurata e di assumere ogni opportuna iniziativa in ordine ad essa, a tutela dei propri diritti” (massima ufficiale). Disposizione applicate: Art. 15 l. fall.. CASO Beta Srl, unitamente a Tizio e Caio,…

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L’operazione di “ripianamento” di debito quale “semplice modifica accessoria di un’obbligazione”, originata da un “pactum de non petendo ad tempus”

Cass. Civ. Sez. 1, Sent. 9 settembre 2020[1], n. 1517, Pres. Genovese – Rel. Dolmetta Parole chiave: Esclusione di credito ipotecario dal passivo fallimentare – nullità del contratto di mutuo per mancanza di causa – utilizzo delle somme erogate a ripianamento di pregressa esposizione. Riferimenti normativi: Legge Fallimentare art. 67 comma 1 n.i 3 e 4 – Codice Civile artt. 1322. 1343, 1418, 1344, 1362, 2809 – 2810. CASO[2] La domanda di insinuazione in via ipotecaria, presentata dalla Banca mutuante, al passivo fallimentare della mutuataria non è stata accolta in accoglimento di quanto rilevato dallo stesso Curatore[3]: “nonostante nel contratto di mutuo sia prevista la destinazione della somma a investimenti immobiliari, l’importo mutuato è servito semplicemente a coprire un precedente…

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