Procedure concorsuali e Diritto fallimentare

Datio in solutum e revocatoria fallimentare

Corte d’Appello di Venezia, sentenza n. 2165/2021 del 14.07.2021 (pubbl. 30.07.2021)   Parole chiave: datio in solutum; revocatoria fallimentare. Massima: “Non è giuridicamente configurabile che l’obbligazione di pagare il prezzo della compravendita avvenga mediante la restituzione del medesimo bene oggetto del contratto, ossia che “la cosa venduta paghi sé stessa“. Riferimenti normativi: art. 1197 co. 1 cc; art. 67 co. 1 n. 2 LF CASO Con sentenza n. 1965/2017 il Tribunale di Venezia accertava e dichiarava inefficacia nei confronti della massa dei creditori del Fallimento e, conseguentemente, revocava ai sensi dell’art. 67 co. 1 n. 2 del R.D. 16.03.1942 n. 267 tutti i pagamenti che la società – anteriormente al fallimento – aveva eseguito in favore del soggetto concedente a mezzo consegna…

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Dichiarazione di fallimento a seguito di inadempimento del concordato

Cass. civ., Sez. Unite, 14.02.22 n. 4696 – Primo Pres. Curzio – Rel. Stalla Parole chiave: concordato preventivo, inadempimento dei debiti concordatari, risoluzione del concordato, dichiarazione di fallimento. Massima: “Nella disciplina della legge fallimentare risultante dalle modificazioni apportate dal D.Lgs. n. 5 del 2006 e dal D.Lgs. n. 169 del 2007, il debitore ammesso al concordato preventivo omologato che si dimostra insolvente nel pagamento dei debiti concordatari può essere dichiarato fallito su istanza dei creditori, del PM o sua propria, anche prima e indipendentemente dalla risoluzione del concordato ai sensi dell’articolo 186 L.F.”. Disposizioni applicate: Artt. 5, 6, 18, 186 R.D. 16 marzo 1942, n. 267. CASO La società Alfa proponeva concordato preventivo in continuità che veniva omologato nel 2013….

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Revoca della liquidazione del patrimonio pronunciata in sede di reclamo: è escluso il ricorso straordinario per cassazione ex art. 111, 7°co., Cost.

Cass., sez. I, 27 gennaio 2022, n. 2461, Pres. Ferro – Est. Amatore [1] Sovraindebitamento – Provvedimento di accoglimento del reclamo avverso il decreto di apertura della liquidazione del patrimonio – Ricorribilità per cassazione – Esclusione – Fondamento Massima: “È inammissibile la ricorribilità per cassazione del decreto di accoglimento del reclamo avverso il decreto di apertura della liquidazione del patrimonio, venendo in rilievo una decisione non definitiva, priva di natura decisoria su diritti soggettivi, non suscettibile di passaggio in giudicato né idonea a precludere la reiterabilità dell’iniziativa concorsuale£.  CASO [1] Il provvedimento in commento trae origine da un ricorso straordinario per cassazione proposto da due debitori richiedenti l’accesso alla procedura di liquidazione del patrimonio ex artt. 14-ter e ss. della…

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Il mancato raggiungimento delle soglie di fallibilità può essere dimostrato anche con documenti diversi dai bilanci

Tribunale di Parma, 29 novembre 2021, Pres. Ioffredi, Est. Vernizzi Parole chiave Fallimento – Istanza di fallimento – Soglie di fallibilità – Prova del mancato raggiungimento – Mancata produzione dei bilanci – Ammissibilità di prove alternative Massima: “Il mancato raggiungimento delle soglie di fallibilità previste dall’art. 1 comma 2 l.fall. può essere provato non solo con la produzione dei bilanci dell’imprenditore, cui non va riconosciuto valore di prova legale, ma anche con qualsiasi altro documento che dimostri il mancato raggiungimento”. Disposizioni applicate Art. 1 l. fall. (imprese soggette al fallimento e al concordato preventivo), art. 15 l.fall. (procedimento per la dichiarazione di fallimento) CASO Un’impresa gestisce un’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. Avvalendosi della contabilità semplificata, non è…

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Abusiva erogazione del credito: identificazione del relativo perimetro e termini di sua esclusione

Cass. Civ. Sez. 1, Ordinanza 10 giugno 2021, n. 24725, Pres. Genovese – Rel. Nazzicone Parole chiave: Concessione abusiva ante fallimento – perimetro ed eccezioni Riferimenti normativi: Testo Unico Bancario: artt. 5, 14, 53, 67, 107, 18; Legge Fallimentare artt. 67, 216, 217, 217bis; CCI[3] artt. 56, 284; Cod. civ. artt. 1176, 2082, Regolamento UE n. 575/2013 art. 142 CASO Il ricorso trova fondamento in una sentenza della Corte d’appello di Perugia[4] la quale, tra le altre, in parzialmente accoglimento della decisione di primo grado, ha delineato e puntualizzato i termini della concessione abusiva del credito SOLUZIONE L’abusiva concessione di credito. In primis la Corte richiama le disposizioni normative a presidio dell’istituto nei seguenti termini: la condotta è prevista dall’art….

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La vendita coattiva della quota del socio moroso è azione esecutiva

Cass. civ., sez. I, 18 maggio 2021, n. 13514 – Pres. Scaldaferri – Rel. Fidanzia Parole chiave: Società a responsabilità limitata – Capitale sociale – Conferimenti – Quota – Mancato pagamento – Vendita della quota del socio moroso ex art. 2466 c.c. – Concordato preventivo – Divieto di azioni esecutive – Applicabilità [1] Massima: La vendita coattiva della quota del socio moroso disciplinata dall’art. 2466 c.c. rientra a pieno titolo tra le azioni esecutive alle quali si applica l’art. 168, comma 1, l.fall., che fa divieto ai creditori di iniziare o proseguire azioni esecutive sul patrimonio del debitore dalla data della presentazione del ricorso per l’ammissione al concordato fino al passaggio in giudicato della sentenza di omologazione, perché appartiene alla…

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Composizione negoziata e finanziamenti prededucibili

Tribunale di Treviso 22.12.2021  Parole chiave: Composizione negoziata della crisi d’impresa- Professionista esperto – Finanza ponte – Finanza prededucibile – Misure protettive Massima: “La continuità diretta, resa possibile dalla finanza ponte unitamente agli accordi di ristrutturazione con la nuova finanza, appare la soluzione in grado di offrire la migliore soddisfazione ai creditori, che nella prospettiva del BP potranno beneficiare del recupero di efficienza dell’impresa, della riduzione dell’indebitamento e di un possibile risanamento. Nella continuità indiretta, la cessione unitaria dell’azienda comporterebbe come esito un debito non soddisfatto di 5,213 milioni di euro; la liquidazione atomistica degli elementi disgiunti del patrimonio aziendale, condurrebbe ad un valore del debito non soddisfatto di 28,233 milioni di euro, con una differenza negativa di 23,020 milioni…

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Le procedure di vendita fallimentare di cui all’art. 107, co. 2, L.F.

Corte di Cassazione, sent. 26 agosto 2021, n. 23476 Massima: “In caso di vendita coattiva immobiliare effettuata direttamente dal giudice delegato del fallimento, è valida anche l’offerta ribassata per non oltre un quarto rispetto al prezzo fissato nella relativa ordinanza, potendo allora il predetto giudice, in caso di unicità di offerta, aggiudicare il bene a tale offerente, ove sussistano i presupposti di cui all’art.572 co.3 c.p.c. novellato, applicabile ratione temporis, in particolare dando conto che non ricorre seria possibilità di conseguire un prezzo superiore per effetto di una nuova vendita, secondo i limiti di compatibilità dell’istituto, che costituisce un elemento normativo integrante il provvedimento”.  Disposizioni applicate: artt. 107 – 108 l.fall.; art. 572 c.p.c.  Parole chiave: vendita fallimentare – giudice…

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Applicabile nel concordato fallimentare, in virtù dell’eadem ratio, il cram down tributario e contributivo di cui all’art.180 comma 4 L.F.

Tribunale La Spezia, 25 novembre 2021 Parole chiave Concordato fallimentare – mancata adesione dell’amministrazione finanziaria – intervento sostitutivo del Tribunale in sede di omologa – giudizio di cram down – applicazione analogica Massima E’ applicabile in via analogica anche nel concordato fallimentare l’intervento sostitutivo del Tribunale in sede di omologa pur in mancanza di adesione, se determinante, dell’amministrazione finanziaria, all’esito del giudizio di cram down, previsto nella procedura di concordato preventivo Disposizioni applicate art.128 l.f. – art. 180 c. 4 l.f., – art.12 Preleggi Il concordato fallimentare può essere omologato dal Tribunale anche in ipotesi di mancanza di adesione alla proposta da parte dell’amministrazione finanziaria, purchè la stessa sia determinante per il raggiungimento delle maggioranze per l’approvazione del concordato, e…

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Deposito della domanda di concordato in bianco e partecipazione alla gara pubblica: la posizione dell’Adunanza Plenaria

Cons. St., A.P., 27 maggio 2021, n. 9 – Pres. Patroni Griffi, Est. Simonetti Cons. St., A.P., 27 maggio 2021, n. 11 – Pres. Patroni Griffi, Est. Simonetti Parole chiave: Concordato in bianco – gara pubblica – appalti – esclusione – autorizzazione del tribunale – concordato in continuità aziendale – aggiudicazione.  Massima: “Il deposito di una domanda di concordato in bianco non integra una causa di esclusione automatica dalle gare pubbliche per perdita dei requisiti generali e, pertanto, non preclude la partecipazione alla gara pubblica, ma l’autorizzazione del tribunale fallimentare alla partecipazione alla gara deve intervenire prima dell’aggiudicazione”.  Riferimenti normativi Art. 161, co. 6 L.F. – art. 186 bis, co. 4 L.F. – art. 14, co. 1 Dir. 2008/98/CE – art….

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