SOCIETÀ E FALLIMENTO

Notificazione dell’istanza di fallimento al debitore cancellato dal registro imprese: per la Corte di Cassazione è legittima mediante deposito nella casa comunale

[I] Cass., Sez. VI – 1, 9 settembre 2016, n. 17884 – Pres. Ragonesi – Rel. Genovese [II] Cass., Sez. I, 13 settembre 2016, n. 17946 – Pres. Nappi – Rel. Didone – P.M. Soldi (conf.) Procedimento per la dichiarazione di fallimento – impresa cancellata dal registro delle imprese – notificazione di ricorso e decreto di convocazione del debitore – a mezzo posta elettronica certificata e presso la sede del destinatario risultante dal registro delle imprese – impossibilità od esito negativo – deposito presso la casa comunale della sede iscritta nel registro imprese – questione di legittimità costituzionale – manifesta infondatezza (Cost., artt. 3, 24 e 111; regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, legge fallimentare, art. 15, comma 3;…

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Lo scioglimento della Srl: la procedura semplificata

La procedura di liquidazione di una società a responsabilità limitata, disciplinata dagli artt. 2484-2496 del codice civile, può essere suddivisa in tre fasi: accertamento del verificarsi di una causa di scioglimento della società e relativa pubblicità; procedimento di liquidazione; estinzione della società a seguito della sua cancellazione dal Registro Imprese. L’art. 2484 prevede che le società a responsabilità limitata si sciolgono: per il decorso del termine; per il conseguimento dell’oggetto sociale o per la sopravvenuta impossibilità di conseguirlo, salvo che l’assemblea, all’uopo convocata senza indugio, non deliberi le opportune modifiche statutarie; per l’impossibilità di funzionamento o per la continuata inattività dell’assemblea; per la riduzione del capitale al disotto del minimo legale, salvo quanto è disposto dagli articoli 2447 e 2482-ter;…

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Obblighi civilistici in caso di perdita del capitale sociale

La disciplina civilistica che presiede agli obblighi di integrità del patrimonio sociale nelle società di capitali, nel cui ambito si colloca il capitale sociale, prevede particolari obblighi di intervento, da parte degli amministratori, del collegio sindacale e dell’assemblea, solo se la perdita gravante sul capitale sociale che ne dovesse derivare risulta superiore a determinate soglie. Più in particolare, la predetta soglia che fa scattare le “cautele” civilistiche è data dalla presenza di perdite di esercizio che vadano ad intaccare il capitale sociale per un ammontare superiore ad un terzo. In merito al significato da attribuire all’espressione “capitale diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite”, giurisprudenza e dottrina sono concordi nel ritenere che le perdite incidono sul capitale sociale…

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La mancata esecuzione dei conferimenti da parte dei soci

Quando un socio di una s.r.l. non esegue il conferimento cui è obbligato nei termini indicati dagli Amministratori, questi devono attivare un procedimento disciplinato dall’articolo 2466 cod. civ. il quale prevede una diffida fino a culminare nella vendita o esclusione del socio moroso. Il socio è considerato in mora nei versamenti quando scadono i termini previsti per il versamento di quanto conferito ma non ancora liberato oppure, in presenza di conferimento di opere o servizi, da quando la polizza assicurativa o garanzia fideiussoria è scaduta o divenuta inefficace. In quest’ultimo caso il socio può sempre sostituire la polizza o la fideiussione con un versamento di un corrispondente importo in denaro. La messa in mora del socio comporta per quest’ultimo l’impossibilità…

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Concordato preventivo c.d. “con riserva”: natura del termine per il deposito della proposta e ammissibilità di nuove domande di concordato

Cassazione civile, Sezione I, Sentenza, 31 marzo 2016, n. 6277 Pres. Ceccherini – Rel. Cristiano – P.M. Soldi (conf.) Concordato preventivo cd. “con riserva” – deposito documenti – termine perentorio –- deposito nuova domanda – ammissibilità – limiti  (r.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 161, primo e sesto comma) [1] La domanda di concordato preventivo c.d. “con riserva”, respinta l’istanza di proroga e scaduto il termine perentorio di cui all’art. 161, sesto comma, l. fall. per il deposto della proposta, va dichiarata inammissibile, ex art. 162 l. fall., salva la facoltà per il debitore, in pendenza dell’udienza fissata per tale declaratoria o per l’esame di eventuali istanze di fallimento, di depositare una nuova domanda, ex art. 161,…

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Considerazioni sull’associazionismo sportivo

La settima commissione del Senato (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) ha attivato una indagine conoscitiva sullo “Stato di salute dello sport” (Atto n. 715). Tra i temi che ha in animo di affrontare vi è anche una riflessione sugli “aspetti fiscali della gestione dello sport e normativa che incide sull’associazionismo sportivo: criticità e proposte”. Approfittando che, immeritatamente, parteciperò come tecnico del settore ad una audizione prevista nell’ambito di detta indagine, mi sono chiesto quali siano i punti salienti delle proposte che possono essere formulate in quella sede. Ragiono tenendo presente un punto di partenza che, ai giorni nostri, diventa quasi una ossessione: le proposte di modifica legislativa devono essere a impatto zero (o quasi) sui conti dello…

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I certificati medici per le attività sportive non agonistiche

Preannunciata da due circolari del Ministero della Salute del 16.06.2015 e 28.10.2015, lo scorso 10 giugno il CONI ha emanato una propria circolare che definisce, in accordo con i precedenti ministeriali, i confini dell’attività sportiva non agonistica all’interno dell’ordinamento sportivo ai fini degli obblighi sulla tutela sanitaria delle attività sportive. Si chiarisce, in premessa, che nulla cambia per le attività a carattere agonistico (ai sensi del D.M. 18/02/1982). Queste rimangono soggette alla certificazione sanitaria che preveda l’idoneità specifica alla pratica di una determinata disciplina sportiva. In riferimento, invece, alla pratica non agonistica (si ricorda che la qualificazione come agonistica o meno dell’attività promossa compete alla Federazione o all’Ente di promozione sportiva di riferimento) il CONI ha effettuato una distinzione tra…

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Si espande la postergazione dei crediti dei soci per finanziamenti

La giurisprudenza si è interessata in modo piuttosto frequente alla fattispecie della postergazione dei crediti vantati dai soci nei confronti della società a fronte di finanziamenti erogati in situazioni di squilibrio finanziario oppure in una situazione in cui sarebbe stato ragionevole effettuare un conferimento (art. 2467, cod.civ.). In primo luogo, un importante arresto della Corte di Cassazione (sentenza n. 14056/2015) porta ad estendere l’applicazione del precetto – oltre che alle Srl ed alle società soggette alla direzione e coordinamento – anche alle società azionarie quando queste sono caratterizzate da una “ristretta base societaria”; viene quindi confermato un certo filone giurisprudenziale che già si era da tempo manifestato, seppure questo approccio non sia condiviso appieno in dottrina – in senso contrario, si veda…

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Il piano attestato non sempre esonera dalla revocatoria fallimentare

Cassazione Civile sez. VI, 5 luglio 2016 n. 13719 Piano attestato di risanamento ex art 67, III co. lett. f) l .fall – Fallimento – Azione revocatoria fallimentare – Inidoneità del piano al conseguimento del risanamento dell’impresa – Esenzione da revocatoria fallimentare – Esclusione (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge  fallimentare, art 67) [1] Gli atti di esecuzione del piano attestato ai sensi dell’art. 67, terzo comma, lett. f) l .fall, non sono soggetti alla revocatoria fallimentare soltanto se risultano inserirti in un piano del quale emerga – sulla base di un giudizio compiuto ex ante dal giudice – la manifesta attitudine al raggiungimento dei propri scopi di risanamento dell’impresa. CASO [1] Il giudice delegato ad un fallimento rigetta…

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La soglia di soddisfazione del 20% dei crediti chirografari nel concordato preventivo

1.Premessa È trascorso quasi un anno da quando la legge n. 132 del 6 agosto 2015, in sede di conversione del d.l. 27 giugno 2015, n. 83, recante “Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria”, ha introdotto la soglia di soddisfacimento del 20% dei crediti chirografari come condizione di ammissibilità della domanda di concordato preventivo. La disposizione, contenuta nel comma quarto dell’art. 160 l. fall, ha dato luogo a contrasti interpretativi ed applicativi che esamineremo alla luce delle pronunce di merito rinvenute sull’argomento e delle circolari e linee guida diffuse da alcuni tribunali. 2.Sul significato da attribuire all’espressione “assicurare il pagamento” del 20% dei crediti chirografari Il nuovo quarto comma dell’art….

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