SOCIETÀ E FALLIMENTO
Quello tra amministratore e società non è un rapporto para-subordinato:in caso di pignoramento del compenso, non si applica il limite del “quinto”.
La qualificazione giuridica del rapporto “amministratore-società” rappresenta argomento da sempre controverso che, particolarmente dopo la riforma societaria del 2003, ha alimentato un vero e proprio contrasto giurisprudenziale. Da poco più di un mese le Sezioni Unite vi hanno finalmente posto rimedio (o almeno hanno gettato le basi per una sua definitiva composizione): rovesciando, infatti, l’impostazione tradizionale che “faceva giurisprudenza” da più di un ventennio (salvo, appunto, talune “deviazioni”), le Sezioni Unite con la sentenza n. 1545, del 20 gennaio 2017 hanno chiarito che il rapporto tra società ed amministratore va, ora, ricondotto nell’alveo dei rapporti societari propriamente detti “perché serve ad assicurare l’agire della società, non [essendo quindi] assimilabile (…) né ad un contratto d’opera (…) né tanto meno ad…
Continua a leggere...Gli atti di frode ai creditori tra procedimento di revoca e giudizio di omologazione nel concordato preventivo
Trib. Milano, sez. II, decr. 10 novembre 2016, Pres. Paluchowski, Rel. D’Aquino Concordato preventivo – Giudizio di omologazione – Atti di frode – Opposizione – Ammissibilità (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallim., artt. 173, 180, 181). [1] Nel giudizio di omologazione il Tribunale deve accertare il compimento degli atti di frode del debitore dedotti a fondamento di un’opposizione, anche nel caso in cui il commissario giudiziale abbia espresso una diversa valutazione nella relazione ex art. 172 l. fall. e non abbia sollecitato il Tribunale ad instaurare il procedimento per la revoca dell’ammissione. Concordato preventivo – Atti di frode – Consenso informato – Potenzialità decettiva – Approvazione dei creditori – Irrilevanza (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallim.,…
Continua a leggere...Rafforzata la tutela delle microimprese da prassi commerciali scorrette nei rapporti con altre imprese
L’art. art. 7, comma 1, D.L. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 marzo 2012, n. 27, ha introdotto nel codice del consumo le «microimprese», estendendo a loro la disciplina delle prassi commerciali scorrette, ora applicabili anche ai rapporti tra operatori professionali e «microimprese». La definizione di microimpresa si trova all’art. 18, lett. d-bis) del codice del consumo, dove per “microimprese” si intendono le “entità, società o associazioni che, a prescindere dalla forma giuridica, esercitano un’attività economica, anche a titolo individuale o familiare, occupando meno di dieci persone e realizzando un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiori a due milioni di euro, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 3, dell’allegato alla raccomandazione n….
Continua a leggere...La desistenza dell’unico creditore istante dopo la dichiarazione di fallimento non determina la revoca della sentenza di fallimento
Cass. civ., ord. 5 maggio 2016, n. 8980, Pres. Ragonesi – Est. Genovese [1] Procedure concorsuali – Dichiarazione di fallimento – Iniziativa – Desistenza o rinuncia del creditore istante successiva alla dichiarazione di fallimento – Effetti – Accoglimento del reclamo – Esclusione. (r.d. 16 marzo 1942 n.267, disciplina del fallimento, art. 6,15,16 e 18). [1] La desistenza o rinuncia dell’unico creditore istante successiva alla dichiarazione di fallimento non è idonea a determinare l’accoglimento del reclamo proposto dal fallito e, conseguentemente, non consente la revoca della sentenza di fallimento CASO [1] A seguito dell’istanza presentata da un unico creditore il Tribunale di Bergamo ha dichiarato il fallimento di una impresa individuale. Il titolare della Ditta individuale ha proposto reclamo avverso…
Continua a leggere...Considerazioni sul registro Coni e sugli statuti delle SSD
Un recente pronunciamento del Consiglio Nazionale del Coni (delibera n. 1566 del 20 dicembre 2016 avente ad oggetto: “Registro Nazionale delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche-Elenco discipline sportive ammissibili”) offre motivo per tornare a parlare del registro Coni delle società e associazioni sportive dilettantistiche e delle novità che si prospettano per questo 2017. Il Coni ha individuato 396 discipline (almeno al momento, altre 80 stanno “bussando” alla porta) che, ad oggi, possono ritenersi attività sportive riconosciute e prevede che possano essere iscritte al registro Coni (con conseguente applicazione delle agevolazioni fiscali e previdenziali ad esso connesse) soltanto quelle associazioni o società sportive dilettantistiche che dichiarano di svolgere quelle specialità inserite nell’elenco. Il Coni, infatti, ha ritenuto di dover adottare ogni misura “tesa alla corretta individuazione dei soggetti che,…
Continua a leggere...Spetta all’ente dimostrare l’effettiva idoneità del Modello 231
Ancora una volta, la Cassazione, con la sentenza n. 28557 dell’8 luglio 2016, torna a pronunciarsi su un episodio di infortunio sul lavoro, sviscerando le problematiche circa i profili di responsabilità del datore di lavoro e ponendo l’attenzione sulla necessità di implementare un sistema di prevenzione idoneo a salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro. In tali ipotesi è inevitabile interrogarsi se sia attribuibile all’Ente una responsabilità penale ex D.Lgs. 231/2001 per non aver adottato tutte le precauzioni necessarie allo scopo di prevenire il verificarsi a suo interesse o vantaggio, dei reati di omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commessi in violazione delle norme poste a tutela della salute e sicurezza sul lavoro di cui all’articolo 25 septies del citato decreto. Nel caso…
Continua a leggere...Compensi amministratori sproporzionati e sindacato del Fisco
La Cassazione, con sentenza 24379 dello scorso 30.11.2016, torna sulla tormentata vicenda della possibilità, per l’Amministrazione finanziaria, di sindacare l’ammontare del compenso amministratori, disconoscendone (in tutto o in parte) la deducibilità, ove ritenuto sproporzionato. La tematica è specificamente riferita al compenso, ma può essere tranquillamente estesa anche ad altri componenti negativi, secondo un più ampio ragionamento: l’inerenza di un costo, va valutata esclusivamente sotto l’aspetto qualitativo oppure quantitativo? Ed ancora, ove si condividesse il secondo approccio, il sindacato del Fisco può, di fatto, sconfinare in una sorta di intromissione nelle scelte gestionali dell’impresa? Accenniamo subito al fatto che la Suprema Corte, nella citata pronuncia, accoglie il ricorso dell’Agenzia delle entrate che aveva censurato la deducibilità di un compenso amministratore di una società, per il semplice fatto che (nell’annualità interessata) lo…
Continua a leggere...Sequestro a maglie larghe
La sentenza della Cassazione n. 39767, depositata all’esito dell’udienza dello scorso 21 luglio 2016, costituisce l’occasione per tornare sulla delicata questione della sfera di applicazione del sequestro, nella fattispecie finalizzata alla confisca di prevenzione patrimoniale. La vicenda riguarda una ordinanza pronunciata dal Tribunale di Napoli con la quale era stata rigettata la richiesta di riesame proposta dal legale rappresentante di una Srl avente sede nella Repubblica di San Marino. L’ordinanza riguarda il sequestro preventivo di due immobili siti in Napoli ed emessa dal G.i.p. in relazione all’articolo 12-sexies della L. 356/1992. Il Tribunale rilevava che uno degli imputati aveva reso dichiarazioni auto ed etero accusatorie, affermando di aver acquistato i beni immobili di cui sopra, intestandoli dapprima a congiunti – moglie e cognato -, e successivamente alla Srl…
Continua a leggere...Third Party Litigation Funding: un’allettante opportunità per garantire l’accesso alla giustizia
La situazione di contingenza economica che da qualche anno attanaglia individui, imprese e governi, e l’aumento globale e generalizzato delle spese di giustizia, non potevano che avere delle conseguenze anche sulle modalità con cui vengono finanziate le controversie. È così che negli ultimi anni, soprattutto nei paesi anglosassoni ma non solo, si stanno diffondendo delle vere e proprie pratiche di finanziamento del contenzioso da parte di terzo, in cui delle entità non parti in causa sostengono i costi e i rischi delle controversie in luogo della parte originaria, talvolta addirittura succedendo nella titolarità del credito conteso e del relativo diritto ad agire, in cambio della partecipazione finanziaria nei risultati delle stesse, in solo caso di vittoria. La maggior parte degli…
Continua a leggere...L’accertamento dei partecipanti all’assemblea è elemento essenziale ai fini della validità della delibera e deve risultare dal verbale o da un documento correttamente allegato
La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 603 del 12 gennaio 2017 contribuisce a fare (definitiva) chiarezza su due aspetti di sicura rilevanza pratica: da un lato, puntualizza a quali condizioni un documento può – in senso proprio e, cioè, nel senso voluto dall’art. 2375, c.c. – essere considerato “allegato” al verbale; dall’altro, ribadisce che l’indicazione dei soggetti presenti in assemblea (e – aggiungiamo – delle relative espressioni di voto) è elemento essenziale ai fini della completezza del verbale e, quindi, della tenuta delle relative deliberazioni. La vicenda su cui la Corte si è pronunciata trae origine dall’impugnativa di due differenti delibere assembleari (di nomina dell’amministratore e di approvazione del bilancio) in quanto il testo dei relativi verbali non…
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