SOCIETÀ E FALLIMENTO

La responsabilità del consulente per concorso in bancarotta

  Con la sentenza n. 42572 del 7 ottobre 2016, la V Sezione Penale della Corte di Cassazione torna a pronunciarsi su un tema che interessa da vicino quanti, a vario titolo, prestano assistenza professionale ad imprese in procinto di fallire o comunque ad alto rischio di insolvenza: la responsabilità, se il fallimento viene dichiarato, per concorso esterno in bancarotta fraudolenta (documentale e patrimoniale). Partiamo col dire che la bancarotta fraudolenta per distrazione è un reato fallimentare proprio dell’imprenditore fallito (degli amministratori, di direttori generali, di sindaci e liquidatori di società fallite) per il quale è possibile il concorso di un soggetto terzo “estraneo” al fallimento ed all’impresa quale, appunto, può essere il consulente esterno: in particolare, la condotta agevolativa…

Continua a leggere...

Organismo di vigilanza ruolo centrale ai fini della “tenuta” del modello

  Premessa L’art. 6 comma 1 del D.Lgs. 231/2001 (“Decreto”), stabilisce che “…l’ente non risponde del reato commesso se prova che: l’organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi; il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli ed il compito di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo; le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione; non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’organismo di cui alla lettera b…” Da quanto emerge dall’impianto normativo, il legislatore…

Continua a leggere...

Indagini preliminari e ruolo dell’ente – l’attività dell’organismo di vigilanza

Il d.lgs. n. 231 del 2001 contiene le norme per regolare quello che può essere definito un vero e proprio “processo all’ente”, sebbene le disposizioni che il d.lgs. 231/2001 dedica alle indagini preliminari siano piuttosto scarne. In particolare, le disposizioni di cui agli artt. 34 e 35, stabiliscono il principio per cui nel procedimento relativo agli illeciti dipendenti da reato si osservano, in quanto compatibili, oltre che le norme espressamente dettate, le disposizioni del codice di procedura penale, e in particolare, per quanto d’interesse per l’argomento qui trattato, quelle in tema di mezzi di ricerca della prova (artt. 244 e seguenti) e di disciplina dell’attività del pubblico ministero (artt. 358 e seguenti) nonché le disposizioni del medesimo codice riferite all’imputato…

Continua a leggere...

Nel concordato c.d. misto non è necessaria la nomina del liquidatore

Corte d’Appello di Roma, prima sezione civile, decreto 23 maggio 2016; Pres. Reali; Rel. Fanti Fallimento – Concordato preventivo – concordato misto – organi – nomina liquidatore giudiziale – necessità – esclusione (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, artt. 182, 186 bis) [1] Nell’ipotesi di concordato c.d. misto, in cui la prosecuzione dell’attività d’impresa si affianca alla liquidazione di alcuni beni aziendali, non è necessaria la nomina di un liquidatore giudiziale che proceda alla liquidazione. È pertanto ammissibile una proposta di concordato misto che preveda che la liquidazione  venga condotta dagli stessi amministratori della società sotto il controllo del commissario giudiziale. Concordato preventivo – concordato con cessione dei beni – organi – nomina liquidatore giudiziale – necessità –…

Continua a leggere...

Creditori chirografari e creditori privilegiati: appunti sulla graduazione dei creditori nella distribuzione del ricavato

L’articolo esamina le cause di prelazione e i privilegi processuali, che regolano l’ordine di distribuzione delle somme ricavate dalle vendite forzate.  La distribuzione del ricavato. L’art. 510 c.p.c. regola la distribuzione delle somme ricavate nell’espropriazione forzata. La norma disciplina due ipotesi diverse: – nel primo comma, è esaminato il caso in cui vi è un solo creditore; – il secondo comma si occupa dell’ipotesi più complessa, che si verifica quando vi è una pluralità di creditori. L’espropriazione forzata comporta, infatti, il concorso dei creditori, che si realizza mediante l’intervento nel processo esecutivo. Nel momento in cui il patrimonio del debitore è aggredito da uno dei creditori, per gli altri la partecipazione al concorso è necessaria, perché il creditore che non…

Continua a leggere...

Introduzione del reato di “Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” tra i reati presupposto della Responsabilità 231

  La Legge 29 ottobre 2016, n. 199, entrata in vigore il 4.11.2016, rappresenta un nuovo emblematico esempio dell’incessante estensione dei reati presupposto della Responsabilità 231. Il dato di esperienza nella produzione normativa, che dal 2001 ad oggi non ha conosciuto soluzione di continuità, induce ormai a ritenere consolidato nel nostro ordinamento un modus operandi del legislatore volto ad inserire nel testo del D.Lgs. 231/01 un reato, di nuova introduzione od oggetto di riforma alla luce del particolare allarme sociale che ingenera, estendendo ad esso la Responsabilità amministrativa degli enti quale principale strumento di contrasto. Nel caso di specie, la Legge 199/2016 ha operato un intervento volto a rafforzare il contrasto al cosiddetto “caporalato”, modificando il testo dell’art. 603-bis c.p….

Continua a leggere...

Il potere di convocazione dell’assemblea da parte del socio

Al socio di maggioranza di una S.r.l., titolare di almeno un terzo del capitale, va riconosciuto, nel silenzio della legge e dell’atto costitutivo, il potere di convocazione dell’assemblea in caso di inerzia dell’organo di gestione. Tale principio di diritto è stato affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza 25 maggio 2016, n. 10821. In particolare, secondo detta giurisprudenza, non è estensibile alle S.r.l., per mancato richiamo nella disciplina di riforma del 2003, la disposizione prevista, dall’articolo 2367 del codice civile, in tema di convocazione su richiesta dei soci di S.p.a. Si ricorda che tale norma prevede che “gli amministratori o il consiglio di gestione devono convocare senza ritardo l’assemblea, quando ne è fatta domanda da tanti soci che rappresentino almeno il ventesimo del capitale sociale nelle società che…

Continua a leggere...

Modifica del D.Lgs. 231/2001

Nonostante il generale apprezzamento della “filosofia 231”, negli ultimi anni si è sentita l’esigenza, specialmente da parte di esperti della materia, di integrare ed aggiornare il testo del Decreto Legislativo 231/2001 (nel seguito “D.Lgs 231/01” o “Decreto”) al fine di contribuire ad aumentarne l’efficacia, sia in termini di capacità preventiva degli illeciti penali, sia in termini di capacità “esimente” della responsabilità qualora tali illeciti siano stati commessi all’interno degli enti destinatari del Decreto. Questo delicato incarico, è stato affidato dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal Ministro dell’Economia e delle finanze Pier Carlo Padoan ad una Commissione di studi per la modifica del Decreto Legislativo 231/01, presieduta dai Capi di Gabinetto dei due Ministeri che sta svolgendo un processo…

Continua a leggere...

Le ipotesi di annullamento del concordato preventivo omologato previste dagli artt. 186 e 138 l. fall. non sono tassative

Cassazione Civile, sez. I, 14/09/2016, n. 18090; Pres. Nappi, Est. Di Virgilio; P.M. Soldi (concl. Conf.). Fallimento – Concordato preventivo – Annullamento e risoluzione – Ipotesi tassative – Esclusione – Fondamento. (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, legge fallimentare, art. 186, 138, 173) [1] L’annullamento del concordato preventivo omologato è previsto oltre che nelle ipotesi di dolosa esagerazione del passivo e di sottrazione o di dissimulazione di parte rilevante dell’attivo disciplinate dall’art. 138 l. fall., richiamato dall’art. l’art. 186 l. fall., anche in conseguenza di altri atti di frode posti in essere dall’imprenditore idonei ad indurre in errore i creditori sulla fattibilità e sulla convenienza del concordato proposto. CASO [1] Una s.r.l., in epoca precedente all’ammissione al concordato preventivo ed…

Continua a leggere...

La responsabilità dell’amministratore senza delega: un altro intervento della Cassazione

La responsabilità degli amministratori e, segnatamente, di quelli che siedono in consiglio senza deleghe (per non aver controllato, per essere rimasti inerti, per la complicità rispetto ad “altrui” decisioni, etc.) è certamente uno dei temi più dibattuti e controversi nelle aule di giustizia: la casistica giurisprudenziale riporta, infatti, posizioni non sempre collimanti soprattutto nel passaggio dalle fasi di merito al giudizio di legittimità. Un caso quello da ultimo deciso dalla prima sezione della Suprema Corte con la sentenza n. 17441/2016 a chiusura (salvo il prosieguo davanti al giudice “del rinvio”) di una controversa vicenda giudiziaria. In sintesi estrema e semplificando, questi i fatti: Tizio è socio della Xspa e della Yspa (di quest’ultima nella misura del 99%); dopo due mesi…

Continua a leggere...