SOCIETÀ E FALLIMENTO

Inadeguatezza degli assetti organizzativi in una situazione di equilibrio economico finanziario

Tribunale di Catanzaro, decreto del 6 febbraio 2024 Parole chiave Ricorso ex art.2409 c.c. – Ispezione giudiziale – mancanza adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili – irregolarità gravi e attuali Massima: “L’inottemperanza all’obbligo di istituire gli adeguati assetti può condurre alla revoca dell’organo amministrativo a prescindere dalla sussistenza di una situazione di difficoltà economica o finanziaria della società e anche in assenza di un pregiudizio concreto e attuale“. Disposizioni applicate: art.2409 c.c., art.78 c.p.c. CASO E SOLUZIONE Il Tribunale di Catanzaro (Sezione Specializzata in materia di Imprese), con decreto in data 06/02/2024, si è occupata del ricorso, ex art.2409 c.c., presentato da un socio di minoranza di una società agricola, il quale denunziava il compimento da parte dell’amministratore di gravi…

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Rigetto dell’omologa del concordato minore dell’artigiano per erronea indicazione del valore di liquidazione

Trib. Ferrara, 21 febbraio 2024 – G.D. Ghedini Parole chiave Concordato minore – artigiano – valore di liquidazione – debiti erariali. Massima: “Al fine di valutare la convenienza (intesa quale non deteriorità) della proposta di concordato minore rispetto alle alternative liquidatorie, devono essere fornite al Giudice anche le proiezioni circa la possibilità per il debitore di proseguire la propria attività (autorizzato dal Giudice) coprendo i costi correnti ed assicurando un ricavo netto. La liquidazione controllata deve essere presa in considerazione tra le ipotesi liquidatorie dal gestore della crisi”. Riferimenti normativi Art. 80 CCII – 545 c.p.c. CASO E QUESTIONI RILEVANTI Il decreto in esame trae origine dal ricorso di un piccolo artigiano per l’ammissione al concordato minore. La posizione debitoria…

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La responsabilità degli amministratori senza delega per i danni arrecati dagli amministratori delegati

Cassazione civile, Sezione I, Ordinanza n. 10739 del 22 marzo 2024. Parole chiave: responsabilità degli amministratori – amministratore senza delega – amministratore con delega – segnali d’allarme – informazioni – obbligo informativo – negligenza – inadempimento – Massima: “L’amministratore privo di delega che, pur a fronte di segnali di allarme, come la mancata trasmissione di qualsivoglia informazione dovuta, quanto meno, nel termine minimo di sei mesi previsto dall’art. 2381, comma 5°, c.c., abbia per negligenza trascurato di chiedere ulteriori o più dettagliate informazioni ai delegati o che, prima ancora, abbia omesso di denunciare l’inadempimento degli amministratori delegati al dovere di fornire le relazioni informative periodicamente dovute, risponde, in solido con chi l’ha compiuto, dei danni arrecati alla società ed ai…

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Sorte dei negozi conclusi nell’ambito degli accordi di ristrutturazione dei debiti in caso di successiva apertura del fallimento

Cassazione Civile, Sez. I, 19 dicembre 2023, n. 35519, ord. interloc. – Pres. M. Cristiano – Rel. A. Pazzi Parole chiave: Accordo di ristrutturazione dei debiti – Omologazione – Inadempimento del debitore agli obblighi assunti – Dichiarazione di fallimento – Omessa risoluzione degli accordi negoziali – Insinuazione del credito al passivo Questione rimessa in pubblica udienza: prospettando il primo motivo di ricorso per cassazione una questione di diritto di particolare importanza, la Corte di Cassazione ha rimesso la causa in pubblica udienza, ex art. 375, comma 1, c.p.c. al fine di verificare le sorti del negozio concluso nell’ambito della procedura ex art. 182-bis l.fall., nel caso in cui, intervenuta l’omologazione, il debitore non ottemperi agli obblighi derivantigli dall’accordo e, a…

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Condizioni di ammissibilità del concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio all’esito della composizione negoziata

Trib. Torino, 4 gennaio 2024, Pres. Giusta – Est. Mussa Parole chiave Crisi d’impresa – Concordato semplificato – Verifica della ritualità della proposta – Ammissibilità Massima: “Il Tribunale, nella fase di verifica della ritualità della proposta di concordato semplificato, deve necessariamente verificare (i) che l’esperto abbia ravvisato inizialmente concrete prospettive di risanamento al fine di evitare l’utilizzo abusivo dell’accesso a tale particolare modalità di concordato “forzoso”, peraltro non ascrivibile al genus del concordato preventivo; (ii) che le trattative si siano svolte secondo correttezza e buona fede, attesa l’assenza in tale istituto della votazione dei creditori, semplificazione procedurale voluta dal legislatore in considerazione della partecipazione consapevole dei creditori nella fase della composizione negoziata. Tale ultimo requisito trova la propria decodificazione nella…

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La fusione con altre società e la legittimazione a proporre appello

Cassazione civile, Sez. III, Ordinanza, 21 marzo 2024, n. 7711 Parole chiave: Società – Appello civile – Legittimazione attiva e passiva – Fusione – Sussistenza – Prova del titolo successorio Massima: “La società risultante dalla fusione, con altre, della società originariamente convenuta in giudizio, che sia anche conferitaria di un ramo d’azienda, è legittimata a proporre appello in luogo della società incorporata, parte del giudizio di primo grado e cedente del ramo d’azienda, non solo per effetto della intervenuta fusione, ma anche per effetto della cessione, assumendo così una duplice legittimazione, quella di successore a titolo universale, che le deriva dalla fusione, e quella di successore a titolo particolare, che le deriva dalla cessione di ramo d’azienda, con la conseguenza…

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Il giudizio di cognizione del creditore e la protezione del patrimonio del debitore

Sentenza del 03 ottobre 2022, Tribunale di Venezia, Sezione Specializzata in materia di Impresa; Giudice dott.ssa Liliana Guzzo Parole chiave: azione sociale di responsabilità, improcedibilità, sovraindebitamento, azioni esecutive, azioni cautelari, misure protettive, misure cautelari, composizione negoziata Massima: “I giudizi di cognizione, quale sia la natura della domanda, dichiarativa, costitutiva o anche di condanna, devono ritenersi ammissibili e non impediti dall’avvenuto deposito della proposta di accordo o di piano del consumatore di cui alla disciplina introdotta dagli art. 9 e 10 della Legge 3/2012”. Riferimenti normativi: art. 2392 cc; art. 2394 cc; art. 43-52 L.F.; art. 146 L.F.; art. 9 L. 3/2012; art. 10 L. 3/2012 art. 14 ter L. 3/2012; art. 2 lett. q) CCI; art. 8 CCI; art. 17…

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Decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo in pendenza di concordato preventivo e sua opponibilità al fallimento consecutivo

Cass. civ., sez. I, 28 febbraio 2024, n. 5279, ord. – Pres. Ferro – Rel. Vella Parole chiave Fallimento – Accertamento del passivo – Decreto ingiuntivo – Opponibilità – Decreto di esecutorietà – Consecuzione di procedure – Concordato preventivo – Anteriorità al fallimento – Sufficienza – Anteriorità al concordato preventivo – Necessità – Esclusione Massima: “Qualora la domanda di concordato preventivo ‘con riserva’ ex art. 161, comma 6, LF sia stata dichiarata inammissibile ex art. 162 LF e ne sia conseguita la dichiarazione di fallimento, ai fini dell’opponibilità a quest’ultimo del decreto ingiuntivo, il visto di esecutorietà di cui all’art. 647 CPC è sufficiente sia stato apposto anteriormente alla declaratoria fallimentare, non occorrendo preceda, pur a fronte della consecutio, la domanda…

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Successione degli ex soci nel processo alla società estinta

Cassazione civile, Sez. I, 2 aprile 2024, n. 8633 Parole chiave: Società – Società cedente – Diritto controverso – Trasferimento a titolo particolare in corso di causa – Estinzione – Scioglimento – Ex soci – Litisconsorzio – Legittimazione processuale Massima: “Nel caso di trasferimento a titolo particolare per atto inter vivos del diritto controverso in corso di causa, gli ex soci della società cedente estinta sono successori a titolo universale ai sensi dell’art. 110 cod. proc. civ. nella posizione meramente processuale della società estinta, parte originaria legittimata ex art. 111 cod. proc. civ. a proseguire il giudizio, e perciò essi pure legittimati, indipendentemente dalla circostanza che essi abbiano goduto, o no, di un qualche riparto in base al bilancio finale…

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Ricorso per cassazione: la deduzione della violazione dell’art. 115 c.p.c.

Cass., sez. I, 27 marzo 2024, n. 8289, Pres. Ferro, Est. Amatore [1] Ricorso per cassazione – Violazione dell’art. 115 c.p.c. – Decisione sulla base di prove non introdotte dalle parti. In tema di ricorso per cassazione, per dedurre la violazione dell’art. 115 c.p.c., occorre denunciare che il giudice, in contraddizione espressa o implicita con la prescrizione della norma, abbia posto a fondamento della decisione prove non introdotte dalle parti, ma disposte di sua iniziativa fuori dei poteri officiosi riconosciutigli (salvo il dovere di considerare i fatti non contestati e la possibilità di ricorrere al notorio), mentre è inammissibile la diversa doglianza che egli, nel valutare le prove proposte dalle parti, abbia attribuito maggior forza di convincimento ad alcune piuttosto…

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