SOCIETÀ E FALLIMENTO

L’insostenibile leggerezza del conferimento di “moneta virtuale” nella liberazione dell’aumento di capitale sociale a pagamento

Decreto Tribunale Brescia (Sezione Specializzata in materia di imprese) del 18 luglio 2017 Parole chiave: moneta virtuale – criptovaluta – aumento di capitale a pagamento – liberazione dell’aumento mediante conferimento in natura – relazione di stima – iscrivibilità della delibera di aumento “Non va accolto il ricorso proposto ex art. 2436 comma 3 c.c. proposto dall’amministratore unico di una società avverso il rifiuto del notaio di provvedere all’iscrizione nel Registro delle Imprese della delibera assembleare di aumento del capitale sociale mediante il conferimento di moneta virtuale. Infatti la moneta virtuale, ad oggi, non presenta i requisiti minimi per potere essere assimilata ad un bene suscettibile in concreto di una valutazione economica attendibile.” Disposizioni applicate: 2436 c. 3; 2464 c. 2;…

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Manifestazione di volontà dei soci e “tassatività” delle specifiche modifiche statutarie

Decreto Tribunale Udine del 26 settembre 2017 Parole chiave: riduzione di capitale per perdite – modifiche dello statuto –  nuovo minimo legale S.r.l. € 1 – cause di scioglimento della società Scioglimento della S.r.l. per riduzione del capitale al di sotto del limite di € 10.000,00 ma non del limite di € 1. “Il conservatore del registro delle imprese deve procedere all’iscrizione della dichiarazione di accertamento della causa di scioglimento della società a responsabilità limitata dovendosi tenere ferma, benché il minimo legale del capitale sociale sia ormai fissato a 1 euro, per le società costituite con un capitale di almeno 10 mila euro o che si siano dotate durante la loro esistenza di un siffatto capitale, la regola per cui…

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Doveri e responsabilità del collegio sindacale: azione di responsabilità. Consapevolezza omissiva fra realtà e rappresentazione

Corte di Cassazione, sentenza n. 21662 del 5 settembre 2018 Doveri dei sindaci – responsabilità dei sindaci – errate appostazioni in bilancio – prescrizione della domanda risarcitoria – consapevolezza omissiva A fronte di errate appostazioni in bilancio – in particolare, valutazioni degli ammortamenti e delle immobilizzazioni operate in violazione dei principi contabili – che precludono la immediata emersione della perdita del capitale sociale, è configurabile la responsabilità dei sindaci/revisori che si limitino a denunciare uno squilibrio della struttura patrimoniale e finanziaria della società e l’esigenza di un risanamento, senza preoccuparsi di assicurare l’adempimento dell’obbligo gestorio di procedere a corrette valutazioni, per di più esprimendo parere favorevole in ordine alla distribuzione di utili solo apparentemente conseguiti. Disposizioni applicate: artt. 2394, 2403,…

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Impugnazione della delibera di approvazione del bilancio d’esercizio e azione di mero accertamento

Corte di Cassazione, ordinanza n. 21106 del 24 agosto 2018 Bilancio d’esercizio – Azione d’accertamento – Impugnazione delibere assembleari Mediante l’azione di mero accertamento non si controverte della validità della delibera di approvazione ma solo della veridicità delle risultanze del bilancio, che non è soggetta al termine triennale di decadenza (art. 2379 cc) e che può essere proposta anche incidentalmente ed – a seconda degli strumenti processuali posti a disposizione delle parti dell’ordinamento – in via diretta dall’interessato o ad istanza del controinteressato. Disposizioni applicate: artt. 2377, 2379, 2434 bis 2423 e ss. In materia di bilancio d’esercizio, si pone di frequente il tema relativo al reale oggetto della domanda giudiziale finalizzata alla così detta “impugnazione del bilancio”, enunciato che…

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Accordo per la manleva del nuovo socio dalle eventuali conseguenze negative del conferimento

Cassazione civile ordinanza n. 17500 del 4 luglio 2018 È lecito e meritevole di tutela l’accordo concluso tra soci di società per azioni, con il quale, in occasione del finanziamento partecipativo di uno di essi, gli altri si obblighino a manlevare il nuovo socio dalle eventuali conseguenze negative del conferimento, mediante attribuzione a quest’ultimo del diritto di vendere (c.d. put), entro un determinato termine, e agli altri dell’obbligo di acquistare la partecipazione a un prezzo prefissato – pari a quello iniziale, con l’aggiunta di interessi sull’importo dovuto e del rimborso dei versamenti operati nelle more in favore della società – ponendosi il meccanismo sul piano della circolazione delle azioni, piuttosto che su quello della ripartizione degli utili e delle perdite,…

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Sovraindebitamento: il fideiussore può essere considerato “consumatore”

Il Tribunale di Padova apre al fideiussore-consumatore. Si tratta di un arresto importante (sentenza 27 giugno 2018) reso nell’ambito di un giudizio civile, che può essere utilmente applicato anche in tema di sovraindebitamento. Nel caso di specie, un istituto di credito ha ottenuto un decreto ingiuntivo nei confronti del debitore principale e dei garanti. Nel costituirsi in giudizio la parte opponente ha eccepito l’incompetenza territoriale del tribunale per avere residenza in territorio ricadente sotto la competenza territoriale del Tribunale di Rovigo, invocando l’applicazione del foro del consumatore in forza del principio di diritto espresso dalla Corte di Giustizia Europea con le decisioni nn. 74 e 534 del 2015; la giurisprudenza comunitaria infatti ha riconosciuto la prevalenza del foro del consumatore anche per il caso in cui soggetti privi di collegamento patrimoniale con la società abbiano rilasciato una garanzia per la medesima. La…

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Sovraindebitamento: l’insostenibile durata del piano del consumatore

Acque chete e tempi lunghi in riva al Lago. Con una argomentata e convincente decisione il Tribunale di Como ha omologato un piano del consumatore con dilazione a 20 anni (decreto 24 maggio 2018, Est. Petronzi). Invero, in assenza di un univoco dato normativo che stabilisca in maniera chiara il perimetro temporale nel quale si debbono snodare le procedure di sovraindebitamento, non può che supplire – si legge nella pronuncia del Tribunale di Como – l’interpretazione giurisprudenziale del dato normativo, che presuppone, muovendosi nel tracciato dei principi di rango costituzionale, il bilanciamento di contrapposti interessi di rango costituzionale (la ragionevole durata dei procedimenti nonché la effettività della tutela giurisdizionale). Sulla materia si sono formati due orientamenti giurisprudenziali. Il primo che, nell’ammettere procedure di sovraindebitamento di durata anche assai rilevante, non ha mancato di…

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Sovraindebitamento e cessione del quinto dello stipendio

Uno dei temi di maggiore attualità in materia di sovraindebitamento del consumatore è costituito dalla opponibilità delle cessioni del quinto dello stipendio. È noto che la L. 3/2012 concede la possibilità ai soggetti non fallibili, incapaci di ripagare i propri debiti per cause sopravvenute non attribuibili alla loro volontà (quindi, meritevoli), di vedere falcidiati i propri impegni. Nell’ambito di queste procedure il problema che si pone è se il finanziamento assistito da “cessione di quote di stipendio/pensione” debba essere rimborsato secondo il piano di ammortamento originariamente concordato o possa essere falcidiato. Con una condivisibile pronuncia, il Tribunale di Pescara (decreto del 16.2.2017, Est. Capezzera) ha ritenuto evidente che, quando la L. 3/2012 fa riferimento alla situazione debitoria, richiama “qualunque obbligazionefaccia capo ad un soggetto, scaduta o da scadere, relativa ad un…

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Alcuni «punti fermi» sul tema della (non) fallibilità degli enti pubblici in forma societaria

Trib. Como, Sez. I, 27 marzo 2018, Pres. Introini, Est. Petronzi Fallimento e procedure concorsuali – Enti pubblici – Organismo di diritto pubblico – Società in house – Società legale – Fallibilità – Esclusione – Fondamento – Limiti (L. fall., art. 1, 7, 160, 161; cod. proc. civ., art. 105, 267; r.d.l. 2 marzo 1933, n. 201; d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 conv. in l. 7 dicembre 2012, n. 213, art. 10 bis; l. 20 marzo 1975, n. 70, art. 4; d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163; d.lgs. 19 settembre 2016, n. 175, art. 1, 12, 14; d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, art. 3, 5) [1] Non è qualificabile come ente pubblico – ed è quindi fallibile ai…

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L’azione revocatoria ordinaria esercitata dal curatore a tutela della massa dei creditori

Giurisprudenza e dottrina ancor oggi si interrogano intorno ai caratteri dell’azione revocatoria ordinaria esercitata nell’ambito della procedura fallimentare. Se i presupposti della “revocatoria ordinaria collettiva” sono quelli previsti dal codice civile all’art. 2901, molti sono i tratti che la distinguono dalla “revocatoria ordinaria individuale”. 1. Le caratteristiche dell’azione revocatoria ordinaria esercitata in sede fallimentare.  L’azione revocatoria disciplinata dall’art. 2901 c.c. ha come scopo quello di reintegrare la generica garanzia patrimoniale posta dal codice civile a favore di qualunque credito assunto da una persona (art. 2740 c.c.). In altre parole, il fine dell’istituto è quello di “eliminare” i possibili effetti pregiudizievoli per un creditore causati da un atto di disposizione del debitore, purchè sussistano le condizioni soggettive (consilium fraudis del debitore…

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