SOCIETÀ E FALLIMENTO

Concordato preventivo con cessio bonorum: risoluzione per scarso inadempimento?

Cassazione civile, sez. I, 31.7.2019, n. 20652 – Est. A. Pazzi – Pres. F. A. Genovese Parole chiave: concordato preventivo – inadempimento – risoluzione MASSIMA In tema di procedure concorsuali, il concordato preventivo deve essere risolto, a norma della L. Fall., art. 186, qualora emerga che esso sia venuto meno alla sua funzione di soddisfare i creditori nella misura promessa, a meno che l’inadempimento non abbia scarsa importanza. Infatti, per tale verifica, la percentuale di soddisfacimento, che sia stata eventualmente indicata dal debitore, non è vincolante, salva l’assunzione di una specifica obbligazione intesa a garantirla; e tuttavia essa funge da criterio di riferimento utile ad apprezzare l’importanza dell’inadempimento: ne consegue che il concordato preventivo deve essere risolto, L. Fall., ex…

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Quando è legittimo il risarcimento al socio per il danno arrecato da terzi ad una società di capitali?

Cass. civ., Sez. III Ord., 20 giugno 2019, n. 16581 Parole chiave: Società di capitali – Costituzione – Modi di formazione del capitale – Diritti spettanti agli azionisti – Responsabilità civile, in genere – Danno arrecato da terzi alla società e ai soci – Diritto al risarcimento in capo al singolo socio – Sussistenza – Presupposti Massima: Qualora terzi arrechino danno ad una società di capitali, il socio è legittimato a domandare il ristoro del pregiudizio da lui subito ove non risarcibile alla società perché riguardante la sfera personale (diritto all’onore od alla reputazione) o la perdita di opportunità personali, economiche e lavorative dello stesso socio o la riduzione del cd. merito creditizio di quest’ultimo. (Cassa con rinvio, Corte d’Appello Roma,…

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La disciplina dei contratti pendenti in caso di contratti con comunione di scopo. L’inapplicabilità al concordato preventivo dell’art. 72, comma 6, L.F.

Tribunale di Venezia, Sez. I civ., 24 giugno 2019 – Giudice Unico Dott. Fabio Doro  [1] Massima: “Gli articoli 72 e 169-bis l. fall. hanno un ambito di applicazione sovrapponibile e disciplinano la sorte dei contratti a prestazioni corrispettive in cui le prestazioni siano rimaste ineseguite o non siano state compitamente eseguite da entrambe le parti. Ne consegue che queste due disposizioni non sono applicabili qualora non si sia al cospetto di contratti sinallagmatici, ma di contratti di diversa natura, quali i contratti con comunione di scopo”. Disposizioni applicate: art. 161 – art. 72 – art. 169-bis l.f. Parole chiave: concordato preventivo – consorzio – contratti pendenti – contratti sinallagmatici [2] Massima: “Sussistono effettivamente ragionevoli dubbi sulla possibilità di applicare…

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La clausola statutaria che nega all’amministratore revocato senza giusta causa il diritto al risarcimento è nulla

Tribunale di Ancona, Sezione specializzata in materia di imprese, Sentenza n. 749 del 13 aprile 2019 Parole chiave: revoca dell’amministratore – società a responsabilità limitata – giusta causa – responsabilità amministratori – risarcimento del danno Massima “E nulla la clausola statutaria che escluda il risarcimento dei danni arrecati agli amministratori revocati senza giusta causa in quanto tale clausola rappresenterebbe una rinuncia ad un diritto futuro che, in quanto tale, non è ancora entrato nel patrimonio dell’avente diritto ed integra pertanto una rinunzia priva di oggetto”. Disposizioni applicate: artt. 2383, 1322, 1418 c.c. Con la sentenza in esame il Tribunale collegiale di Ancona si è pronunciato sul tema del potere di revoca riconosciuto all’assemblea dei soci di una società di capitali…

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Risarcimento del danno e criterio dei netti patrimoniali

Sentenza Corte di Cass azione Civile, Sez. I, 23 maggio 2019, n. 24431/19, depositata il 30 settembre 2019 Parole chiave Fallimento – responsabilità di amministratori e sindaci – danno risarcibile Massima Il danno risarcibile da amministratori e sindaci per condotte di mala gestio, può determinarsi con il criterio della differenza dei netti patrimoniali, recentemente codificato nel CCII che ha modificato l’art. 2486, co. 3, c.c. Disposizioni applicate art. 146 l.f., art. 2407 c.c., art. 2394 c.c., art. 2486 co. 3 c.c. La Corte di Cassazione, I sez. civile, con la sentenza in epigrafe, in tema di responsabilità di amministratori e sindaci di società fallita, richiama, per la determinazione del danno risarcibile, il criterio presuntivo dei netti patrimoniali, statuendone la non…

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La “conoscenza effettiva” del fallimento fa decorrere il termine per la riassunzione del giudizio, automaticamente interrotto ex art. 43 . fall.

Cass. Civ., sentenza del 14 giugno 2019, n. 15996. Parole chiave: estinzione del giudizio – domanda di ammissione al passivo – effetto interruttivo – fallimento. MASSIMA “Il termine per la riassunzione del giudizio, interrotto per dichiarazione di fallimento, a carico della parte non colpita dall’evento interruttivo, la quale abbia preso parte al procedimento fallimentare presentando domanda di ammissione allo stato passivo, non decorre dalla legale conoscenza che tale parte abbia avuto della pendenza del procedimento concorsuale, ma dal momento in cui essa abbia avuto conoscenza effettiva del procedimento concorsuale, conoscenza che decorre, in assenza di ulteriori elementi, dal momento in cui sia stata depositata o inviata la domanda di ammissione allo stato passivo”. Disposizioni applicate: art. 43 l. fall. –…

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Le azioni di risarcimento danni per responsabilità da fatto illecito di terzi esercitate dal curatore di una procedura di insolvenza rientrano nel campo di applicazione del Reg. 44/2001 (ora Reg. 1215/2012)

PAROLE CHIAVE Rinvio pregiudiziale – ambito di applicazione – competenza internazionale – insolvenza transfrontaliera – azione di risarcimento danni MASSIMA Un’azione di risarcimento danni esercitata, nei confronti di terzi, da parte del curatore di una procedura fallimentare il cui ricavato vada a beneficio della massa fallimentare si fonda su norme comuni di diritto civile e commerciale. Conseguentemente, tale azione rientra nella nozione di “materia civile e commerciale” di cui all’art. 1, paragrafi 1 e 2, lett. b) del Reg. (CE) n. 44/2001 del Consiglio, del 22 dicembre 2000 concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale risultando, pertanto, ricompreso nell’ambito di applicazione ratione materiae del medesimo regolamento. RIFERIMENTI NORMATIVI Art. 1, par. 1,…

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L’attività di attestazione di un piano in continuità aziendale non può presumersi prestazione di “speciale difficoltà” scriminante ai sensi dell’art. 2236 c.c.

Cassazione Civile, sezione I, 4 maggio 2018, n° 10752 Parole chiave: responsabilità dell’attestatore – attestazione – asseverazione della contabilità – art. 2236 c.c. – piano di concordato. Massima: “L’attività di attestazione di un piano in continuità aziendale ex art. 161, comma 3°, l. fall., non è di per sé prestazione di speciale difficoltà. Per poter operare la scriminante soggettiva di cui all’art. 2236 c.c., per cui il professionista incorrerebbe in responsabilità civile solo per dolo o colpa grave, sull’attestatore grava l’onere di provare gli specifici problemi tecnici che hanno reso la prestazione di speciale difficoltà”. Disposizioni applicate: art. 2236 c.c. – art. 1176 c.c. – art. 161, comma 3°, l. fall.. Con la sentenza in commento, la Corte di Cassazione…

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Procedure da composizione delle crisi da sovraindebitamento e pagamenti rateali di mutui ipotecari: la Cassazione afferma l’ammissibilità

Cass. civ. Sez. I, Sent. 3 luglio 2019, n. 22159. Pres. Genovese – Est. Terrusi Parole chiave Procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento – durata del piano – pagamento delle rate del contratto di mutuo ipotecario secondo l’originario piano di ammortamento – ammissibilità. Massima Nelle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento deve ritenersi ammissibile il piano che preveda il pagamento delle rate di mutuo ipotecario secondo le scadenze del piano di ammortamento originario e quindi una durata della fase esecutiva anche ultradecennale (nel caso di specie, di sedici anni). Disposizioni applicate: art. 7, co. 1 L 3/2012 – art. 160 l. fall. Il caso Un debitore presenta domanda di omologazione di un accordo di composizione della crisi da…

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Delibera di compenso del socio amministratore: spunti di riflessione

Tribunale di Bologna, Sezione specializzata in materia di imprese Sentenza del 12 luglio 2019 Parole chiave: società – società a responsabilità limitata – azione di responsabilità contro gli amministratori – conflitto di interessi – socio, in genere Massima: La congruità e proporzionalità del compenso deve essere valutata con riguardo alla natura ed ai compiti dell’amministratore, al corrispettivo corrente nel mercato per prestazioni analoghe e, in funzione complementare, alla situazione patrimoniale e all’andamento economico della società. Non può quindi procedersi all’annullamento di una delibera assembleare di S.r.l. per conflitto di interessi del socio amministratore, derivante dalla sua partecipazione alla votazione di una delibera avente ad oggetto la determinazione del compenso spettantegli, qualora non sussista una irragionevole sproporzione tra il compenso medesimo e…

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