SOCIETÀ E FALLIMENTO

La start up innovativa e il beneficio dell’esenzione dall’applicazione delle procedure concorsuali

Corte di Appello di Bologna, I Sez. Civile, sentenza n. 2686 pubblicata il 24 ottobre 2018 Parole chiave: società di capitali – start-up innovativa – fallimento – dichiarazione di fallimento – procedure concorsuali – beneficio dell’esenzione dalle procedure concorsuali – cancellazione – estinzione Massima: “è pacificamente applicabile la modifica del termine introdotta con il D.L. 50/2017 convertito dalla L. 26/2017 con il quale veniva ampliato l’ambito di applicazione temporale dell’esenzione dalle procedure concorsuali da quattro a cinque anni dalla data di costituzione della società, con la sola esclusione alle start up innovative già costituite alla data del 19 dicembre 2012 (data di entrata in vigore della L. 221/2012). Inoltre, la perdita del beneficio è collegata non alla cancellazione tout court,…

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Debiti tributari successivi alla scissione: la responsabilità solidale della beneficiaria scatta solto se questa era a conoscenza degli atti impositivi

Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia, Sezione II, sentenza n. 16/2019 del 15 gennaio 2019 (pubblicata il 18 gennaio 2019) Parole chiave: scissione societaria – scissione parziale – responsabilità debiti tributari – responsabilità solidale – società scissa – società beneficiaria – cartella di pagamento – conoscenza atti impositivi – violazione del diritto di difesa Massima: “In ipotesi di scissione, la responsabilità solidale della società beneficiaria, per i debiti tributari della scissa, accertati successivamente all’operazione, scatta soltanto se era a conoscenza degli atti impositivi. La notifica della sola cartella di pagamento per debiti sorti successivamente all’atto di scissione determina un vulnus al diritto di difesa.” Disposizioni applicate: commi 12 e 13 dell’art. 173 del TUIR – 2506-bis, 2506 ter e 2506-quater…

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L’intestazione fiduciaria di partecipazioni: tra azione di accertamento e presunzioni

Tribunale Ordinario di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa B, sentenza n. 8554 pubblicata il 2 agosto 2018. Parole chiave: società di capitali – negozio fiduciario – adempimento negozio fiduciario – interposizione reale – interposizione fittizia – simulazione assoluta – azione di accertamento – titolare effettivo – onere probatorio – prove – presunzioni – quote – riparto finale di liquidazione Massima: “Nel caso in cui due soggetti si accordino per creare una società di capitali, l’intestazione ad uno di essi della partecipazione dell’altro non dà luogo né ad una fattispecie di interposizione fittizia di persona – che presuppone un accordo simulatorio trilaterale tra stipulante effettivo (interponente), stipulante apparente (interposto) e terzo contraente – atteso che (…) manca il soggetto…

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Nullità della delibera per assenza totale di informazione: solo in caso di totale mancanza della convocazione dell’assemblea

Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia di imprese B, sentenza n. 9438 del 20 settembre 2018 (dep. 27 settembre 2018) Parole chiave: nullità delibera assembleare – convocazione – assemblea ordinaria – S.r.l. – interesse ad agire – assenza di informazione – abuso di potere – eccesso di potere – conflitto d’interessi Massima: “Il vizio di nullità della delibera assembleare di una società a responsabilità limitata non sussiste quando il socio è stato convocato per l’assemblea con missiva raccomandata spedita entro il termine statutario coincidente con quello legale e ricevuta il giorno precedente a quello dell’assemblea, per cui non si è verificata la completa carenza di convocazione dell’assemblea”. Disposizioni applicate: 2479-ter, 2374, 2377 e 2379 c.c.; Con la sentenza in…

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Fallimento, fatture e date “incerte”. Quando “a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina”

Corte di Cassazione Civile, Sez. I, Ordinanza 27 settembre 2018 n. 1389 (pubblicata il 18 gennaio 2019) Parole chiave: fallimento – ammissione al passivo – opposizione – data scrittura privata non autenticata – fattura – data certa – documento di trasporto Massima: “Poiché l’art. 2704 c.c. fa discendere la certezza della data della scrittura privata non autenticata rispetto ai terzi, oltre che dalla registrazione ovvero dagli eventi specificamente considerati dalla norma, dal verificarsi un altro fatto che stabilisca in modo egualmente certo l’anteriorità della formazione del documento, la certezza della data di una fattura, nei riguardi del curatore fallimentare, non può essere desunta dai documenti di trasporto alla medesima relativi, ove essi, a propria volta, non abbiano data certa e…

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Il principio di cui all’art. 2495 c.c. della responsabilità dei soci nei limiti delle somme riscosse in base al bilancio finale di liquidazione vale anche per i debiti tributari

Cassazione civile, Sezione Quinta, ordinanza 31 ottobre 2018 n. 733 (dep. 15 gennaio 2019) Parole chiave: debiti tributari – IVA – IRES – IRAP – cancellazione società registro imprese – efficacia costitutiva – estinzione società – debiti della società estinta – creditori sociali insoddisfatti – successione – responsabilità limitata soci e liquidatori – somme riscosse – bilancio finale di liquidazione Massima: “La cancellazione della società dal registro delle imprese, pur provocando, dopo la riforma del diritto societario, l’estinzione della società, non determina l’estinzione dei debiti insoddisfatti nei confronti dei terzi, verificandosi un fenomeno successorio sui generis, in cui la responsabilità dei soci è limitata alla parte di ciascuno di essi conseguita nella distribuzione dell’attivo risultante dal bilancio di liquidazione. Di…

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Soglie di non fallibilità. L’onere della prova “torna” sull’imprenditore quando i bilanci sono inattendibili

Corte di Cassazione Civile, Sez. I, sentenza 25 ottobre 2018 n. 30516 (pubblicata il 23 novembre 2018) Parole chiave: soglie di fallibilità – non fallibilità – onere della prova dell’imprenditore – bilanci inattendibili – prudente apprezzamento del giudice Massima: “In tema di fallimento, ai fini della prova della sussistenza dei requisiti di non fallibilità di cui all’art. 1, comma 2, l.fall., i bilanci degli ultimi tre esercizi che l’imprenditore è tenuto a depositare, ai sensi dell’art. 15, comma 4, l.fall., costituiscono strumento di prova privilegiato dell’allegazione della non fallibilità, in quanto idonei a chiarire la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa, senza assurgere però a prova legale, essendo soggetti alla valutazione, da parte del giudice, dell’attendibilità dei dati contabili in essi…

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La vendita sottocosto dell’azienda da parte dell’amministratore in conflitto d’interessi può configurare il reato di infedeltà patrimoniale

Cassazione penale, sezione V, sentenza n. 57077 del 7 novembre 2018 (dep. 18 dicembre 2018) Parole chiave: infedeltà patrimoniale – vendita sottocosto dell’azienda – conflitto d’interessi – accollo – amministratore di società – querela – procedibilità – soci di minoranza – crisi aziendale Massima: “Rischia una condanna per infedeltà patrimoniale l’amministratore che vende sottocosto l’azienda a una società nella quale ha interessi o partecipazioni. Di più: è del tutto irrilevante che l’impresa alienata debba far fronte a molti debiti”. Disposizioni applicate: 1273, 2558 e ss., 2634, c.c. e 124 c.p. Con l’ordinanza emessa dalla Quinta Sezione penale, la Corte di Cassazione si è espressa sul reato societario, invero non così comune, di infedeltà patrimoniale (art. 2634 c.c.), introdotta con il…

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Qual è il soggetto legittimato a presentare l’istanza di fallimento in proprio ex art. 6 L.F.?

Corte di Cassazione, Sez. I civile, Ordinanza n. 30542 del 25 ottobre 2018 (pubb. 26 novembre 2018). Parole chiave: revoca amministratore – nomina amministratore – istanza di fallimento in proprio – efficacia iscrizione nomina registro delle imprese – potere di rappresentanza società Massima: “Nel caso di revoca assembleare dell’amministratore di una società a responsabilità limitata, con contestuale nomina del nuovo amministratore, spetta a quest’ultimo, e non già al primo, proporre istanza di fallimento in proprio ex articolo 6 legge fallimentare, nonostante la nomina e la revoca relative non siano ancora state iscritte nel registro delle imprese”. Disposizioni applicate: artt. 2383 commi 4 e 5; 2448; 2475 c.c. – artt 5 – 6 L.f. La prima sezione civile della Suprema Corte…

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Quando l’approvazione dei creditori non basta: la storia di un concordato preventivo trasformatosi in fallimento

Corte di Cassazione civile, Sez. I, Sentenza n. 31478 del 9 novembre 2018 (dep. 5 dicembre 2018) Parole chiave: concordato preventivo – inammissibilità – approvazione proposta – maggioranza dei creditori – sindacato del tribunale – fattibilità giuridica della proposta – valutazione positiva dell’attestatore Massima: “In tema di concordato preventivo, il giudice ha il dovere di esercitare il controllo di legittimità sul giudizio di fattibilità della proposta di concordato, non restando questo escluso dall’attestazione del professionista, mentre rimane riservata ai creditori la valutazione in ordine al merito del detto giudizio, che ha ad oggetto la probabilità di successo economico del piano ed i rischi inerenti. II menzionato controllo di legittimità, peraltro, si realizza facendo applicazione di un unico e medesimo parametro…

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