SOCIETÀ E FALLIMENTO

Insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura fallimentare

Cass. Civ., sez. I, 17 febbraio 2020, n. 3872 – Pres. Didone – Rel. Pazzi Parole chiave: fallimento, termini di decadenza, domanda di insinuazione al passivo, domanda di insinuazione tardiva, credito sopravvenuto, credito sorto nel corso della procedura, indebito. MASSIMA La domanda di insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura fallimentare, ancorché non soggetta al termine di decadenza previsto dall’art. 101, commi primo ed ultimo, L. Fall., deve essere proposta nel termine di un anno dal momento in cui si verificano le condizioni di partecipazione al passivo fallimentare, in armonia con l’intero sistema di insinuazione che è attualmente in essere sulla scorta dei principi costituzionali di cui agli articoli 3 e 24 della Costituzione Disposizioni applicate: R.D….

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La revocabilità della scissione

Cass. civ. Sez. I, Sent.  4 dicembre 2019, n. 31654. Pres. De Chiara – Est. Scotti Parole chiave: Scissione di Società – Accertamento Simulazione e Dichiarazione di Inefficacia Relativa / Ammissibilità Massima: In difetto di adeguato fondamento normativo – da escludersi alla luce del riferimento alla categoria dell’invalidità e non a quelle dell’inefficacia e dell’inopponibilità – non può quindi ritenersi che l’opposizione che compete ai creditori sia un rimedio sostitutivo e necessario e non solo aggiuntivo rispetto all’esperimento dell’azione revocatoria ordinaria, di cui sussistano i presupposti. Riferimenti normativi: artt. 2901, 2502 bis, 2503, 2504, 2504 quater,2506 ter cod. civ.; artt. 12, 19 Direttiva 82/891/CEE[1]. CASO Nell’ambito di una ristrutturazione aziendale, successivamente al conferimento di un’azienda, la Conferitaria è stata oggetto…

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I sindaci non sono esenti da responsabilità nemmeno quando sono tenuti all’oscuro dagli amministratori e neppure se presentano le dimissioni

Corte di Cassazione, Sezione I, Sentenza del 12 luglio 2019 n. 18770 Parole chiave: sindaci – collegio sindacale – società di capitali – società a responsabilità limitata – omessa informazione – dovere di vigilanza – dovere di controllo – dimissioni. Massima: “Ove i sindaci abbiano mantenuto un comportamento inerte, non vigilando adeguatamente sulla condotta illecita gestoria, non è sufficiente ad esonerarli da responsabilità la circostanza di essere stati tenuti all’oscuro dagli amministratori o di avere essi assunto la carica dopo l’effettiva realizzazione di alcuni dei fatti dannosi, allorché, assunto l’incarico, è da essi esigibile lo sforzo diligente di verificare la situazione e di porvi rimedio, onde l’attivazione conformemente ai doveri della carica avrebbe potuto permettere di scoprire tali fatti e…

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La concessione di ipoteca per un debito già scaduto è un negozio di disposizione patrimoniale e pertanto è revocabile

Corte di Cassazione, Sez. VI, Ordinanza n. 1414/2020 del 22/01/2020 (Ud. 25/09/2019), Pres. Frasca, Rel. Dell’Utri Parole chiave: ipoteca – concessione di ipoteca – adempimento di debito scaduto – revocatoria – revocatoria ordinaria – effetti della mora. Massima: “La disposizione contenuta nel terzo comma dell’art. 2901 cod. civ., in forza della quale non è soggetto a revoca l’adempimento di un debito scaduto, ha la sua ragione nella natura di atto dovuto della prestazione del debitore, una volta che si sono verificati gli effetti della mora, ex art. 1219 cod. civ., e non nell’assenza di una diminuzione della sua garanzia patrimoniale generale. Tale norma, pertanto, non è applicabile, né in via di interpretazione estensiva, né per analogia, alla concessione di ipoteca…

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Le ipotesi di esclusione del socio di S.r.l.

Tribunale di Milano, Sentenza del 9 gennaio 2020 Parole chiave: società di capitali – società a responsabilità limitata – esclusione del socio – mancata esecuzione dei conferimenti – giusta causa Massima: “A differenza delle società di persone, nella società a responsabilità limitata la cessazione del rapporto sociale con riguardo ad un socio è possibile solo a) nell’ipotesi – e all’esito del procedimento – previsto per il caso di renitenza del socio al versamento della quota di capitale da lui dovuta (art. 2466 c.c.), b) ovvero quando l’atto costitutivo lo consenta, b.1) ma anche in tal caso in ipotesi specifiche, b.2) che integrino, sotto il profilo contenutistico, una giusta causa di cessazione del vincolo sociale (art. 2473-bis). Al di fuori di…

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Può il socio di una S.r.l. semplificata ritenersi responsabile dei danni derivati ai terzi dalla sottocapitalizzazione della società?

Tribunale di Milano, Sez. spec. in materia di imprese, Sentenza del 3 dicembre 2019 Parole chiave: Società – S.r.l. semplificate – Socio, in genere – Responsabilità del socio Massima: “Non può essere ascritta alcuna ipotesi di responsabilità ex art. 2043 c.c. al socio unico di una s.r.l.s. per il solo fatto di avere costituito la s.r.l. semplificata dotandola di un esiguo capitale sociale (nel caso di specie, 2000 euro), poiché l’insufficienza dei mezzi patrimoniali non può certo integrare di per sé un fatto illecito o un evento lesivo dei creditori, avendo il legislatore riconosciuto e regolamentato tale facoltà, giungendo addirittura ad incentivare l’utilizzo di queste s.r.l. mediante una semplificazione delle formalità di costituzione ed una riduzione dei costi di avviamento,…

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La trasformazione della società in comunione d’azienda non preclude la dichiarazione di fallimento

Cass. civ., sez. I, 19 giugno 2019, n. 16511 – Pres. Genovese – Rel. Amatore Parole chiave: Società – Trasformazione in comunione d’azienda – Cancellazione della società dal registro delle imprese – Dichiarazione di fallimento – Ammissibilità [1] Massima: Poiché nelle ipotesi di trasformazione eterogenea si determina sempre un rapporto di successione tra soggetti distinti per natura oltre che per forma, la nascita di una comunione di azienda a scopo di godimento ai sensi dell’art. 2248 c.c. cui l’ente collettivo trasferisca il proprio patrimonio non preclude la dichiarazione del fallimento della società entro il termine di un anno dalla sua eventuale cancellazione dal registro delle imprese. Disposizioni applicate: r.d. 267/1942, art. 10; cod. civ., artt. 2248, 2500-septies, 2500-novies e 2495…

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I requisiti della società di fatto e la prova per dimostrarne l’esistenza secondo la giurisprudenza di merito

Corte d’Appello di Firenze, Sez. II, Sentenza del 19 gennaio 2017 Parole chiave: società di fatto – contratto sociale – scopo comune – affectio societatis Massima: “La società di fatto può sorgere in base ad una intesa verbale oppure ad un semplice comportamento concludente il quale sia idoneo a dimostrare l’intento delle parti di stipulare un accordo per l’esercizio collettivo di un’attività imprenditoriale. Essa, inoltre, come ogni altra società, è dotata di soggettività giuridica, da ciò consegue che alla medesima sono riconducibili posizioni giuridiche attive e passive, crediti e debiti, diritti ed obblighi. Tuttavia, non essendo prevista per questo tipo di società l’iscrizione – avente natura costitutiva – nel registro delle imprese, ad essa non è attribuibile il carattere della…

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Estendibilità del fallimento alla holding personale di fatto

Tribunale di Vicenza, 21.1.2020 – Est. G. Limitone – Pres. G. Campo Parole chiave: fallimento – eterodirezione – holding – estensione del fallimento Massima: Non può dirsi integrato un fenomeno di holding quando non vi sia prova del completo assoggettamento alla volontà dell’holder da parte degli organi sociali (amministratori ed assemblea) delle controllate di fatto, le quali, nel caso che occupa, non sembrano essere dei semplici prestanome o comunque dei meri figuranti, come dovrebbe essere nel caso della holding. Disposizioni applicate: 1 L. Fall. – 146 L.F. – 2497 c.c. Il Tribunale di Vicenza attraverso il decreto 16.1.2020 (pubbl. il 21.1.2020), affronta nuovamente la delicata ed annosa questione della fallibilità per estensione della società di fatto capogruppo, così come individuata…

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Il diritto di controllo del socio non amministratore di una S.r.l. verso le società controllate dalla società partecipata

Tribunale di Torino, Sezione specializzata in materia di imprese, Ordinanza del 20 febbraio 2019. Parole chiave: diritto di controllo del socio – società a responsabilità limitata – diritto di consultazione – diritto di informazione – gruppi di società Massima: “In generale, si deve escludere che il socio non amministratore di una S.r.l. possa esercitare il diritto di accesso alla documentazione di una società controllata dalla S.r.l. della quale egli non è socio, trattandosi di una opzione sicuramente estranea al dettato dall’art. 2476; tuttavia, quando si tratta di gruppi di società interamente partecipate dalla capogruppo, il diritto di controllo del socio non amministratore di una S.r.l. va parametrato al potere di gestione spettante all’organo amministrativo della S.r.l. medesima”. Disposizioni applicate: art….

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