SOCIETÀ E FALLIMENTO

Responsabilità degli amministratori nel concordato preventivo liquidatorio: profili di legittimazione

Tribunale di Firenze, Sez. Impr., 3 ottobre 2019 – Pres. Rel. N. Calvani Parole chiave: Concordato preventivo con cessione dei beni – Azione sociale di responsabilità – Amministratori – Liquidatore giudiziale – Automatica cessione al liquidatore giudiziale – Mancata previsione nel piano concordatario – Preclusione Massima Nel concordato preventivo con cessione di beni l’azione di responsabilità verso gli organi sociali che compete alla società non può intendersi automaticamente ceduta al liquidatore giudiziale se non è prevista nel piano concordatario. Disposizioni applicate Art. 146 l. fall.; art. 152 l. fall.; art. 167 l. fall.; art. 2394-bis cod. civ.; art. 2409 cod. civ. Con la sentenza in commento, il Tribunale di Firenze affronta il tema della legittimazione del liquidatore giudiziale a promuovere…

Continua a leggere...

Continuazione dell’attività di impresa dopo perdita del capitale sociale e ritorno in bonis

Tribunale di Catania, Sentenza n. 1962 del 10 maggio 2019 Parole chiave: società di capitali – società a responsabilità limitata – perdita capitale sociale – riduzione del capitale sociale – riduzione al di sotto del minimo legale Massima: “Ai fini della responsabilità degli amministratori, pur deducendosi la prosecuzione dell’attività sociale in violazione dell’obbligo di operare secondo le modalità di liquidazione, deve comunque essere individuato un inadempimento o un’operazione da parte dell’amministratore astrattamente in grado di porsi come causa di un danno ovvero si deve indicare per quale ragione non fosse stato possibile individuare un preciso nesso causale fra il danno e una condotta”. Disposizioni applicate: artt. 2482 ter c.c. – 146 l. fall. La pronuncia in commento decide un’azione di responsabilità promossa…

Continua a leggere...

L’iscrivibilità nel Registro delle Imprese degli atti e delle domande giudiziali

Decreto di rigetto n. Cron. 11783/2019 del 30.10.2019 R.G. 3634/2019 Tribunale Ordinario di Vicenza, Prima Sezione Civile Parole chiave: Ufficio di registro – Principio di tipicità Massima: Non è iscrivibile nel Registro delle imprese la domanda giudiziale volta all’ottenimento della revocatoria ex art. 2901 c.c. di atto di trasferimento di quote di partecipazione, non rinvenendosi disposizione normativa alcuna che lo preveda, non trovando applicazione, nel caso di specie, il principio di completezza delle iscrizioni e, in ogni caso, non essendo idonea l’iscrizione richiesta ad escludere la buona fede dei terzi successivamente acquirenti (avendo, peraltro, a disposizione il reclamante altri strumenti giuridici di tutela). Riferimenti normativi: art. 2188 c.c., 2189 c.c.; 2193 c.c., 2901 c.c.; art. 7, 8, comma 6 e…

Continua a leggere...

La rilevanza della medesima operazione contrattuale nella configurabilità del reato di infedeltà patrimoniale

Cass. pen., Sezione II, Sentenza del 30 ottobre 2018, n. 55412. Parole chiave: infedeltà patrimoniale – presupposti – limite – elemento oggettivo Massima: “Ai fini della configurabilità del reato di infedeltà patrimoniale ex art. 2634 c.c., è necessario un antagonismo di interessi effettivo, attuale e oggettivamente valutabile tra l’amministratore agente e la società, a causa del quale il primo, nell’operazione economica che deve essere deliberata, si trova in una posizione antitetica rispetto a quella dell’ente, tale da pregiudicare gli interessi patrimoniali di quest’ultimo, non essendo sufficienti situazioni di mera sovrapposizione o commistione di interessi scaturenti dalla considerazione di rapporti diversi ed estranei all’operazione deliberata per conto della società. (Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto immune da censure la…

Continua a leggere...

Insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura fallimentare

Cass. Civ., sez. I, 17 febbraio 2020, n. 3872 – Pres. Didone – Rel. Pazzi Parole chiave: fallimento, termini di decadenza, domanda di insinuazione al passivo, domanda di insinuazione tardiva, credito sopravvenuto, credito sorto nel corso della procedura, indebito. MASSIMA La domanda di insinuazione al passivo dei crediti sorti nel corso della procedura fallimentare, ancorché non soggetta al termine di decadenza previsto dall’art. 101, commi primo ed ultimo, L. Fall., deve essere proposta nel termine di un anno dal momento in cui si verificano le condizioni di partecipazione al passivo fallimentare, in armonia con l’intero sistema di insinuazione che è attualmente in essere sulla scorta dei principi costituzionali di cui agli articoli 3 e 24 della Costituzione Disposizioni applicate: R.D….

Continua a leggere...

La revocabilità della scissione

Cass. civ. Sez. I, Sent.  4 dicembre 2019, n. 31654. Pres. De Chiara – Est. Scotti Parole chiave: Scissione di Società – Accertamento Simulazione e Dichiarazione di Inefficacia Relativa / Ammissibilità Massima: In difetto di adeguato fondamento normativo – da escludersi alla luce del riferimento alla categoria dell’invalidità e non a quelle dell’inefficacia e dell’inopponibilità – non può quindi ritenersi che l’opposizione che compete ai creditori sia un rimedio sostitutivo e necessario e non solo aggiuntivo rispetto all’esperimento dell’azione revocatoria ordinaria, di cui sussistano i presupposti. Riferimenti normativi: artt. 2901, 2502 bis, 2503, 2504, 2504 quater,2506 ter cod. civ.; artt. 12, 19 Direttiva 82/891/CEE[1]. CASO Nell’ambito di una ristrutturazione aziendale, successivamente al conferimento di un’azienda, la Conferitaria è stata oggetto…

Continua a leggere...

I sindaci non sono esenti da responsabilità nemmeno quando sono tenuti all’oscuro dagli amministratori e neppure se presentano le dimissioni

Corte di Cassazione, Sezione I, Sentenza del 12 luglio 2019 n. 18770 Parole chiave: sindaci – collegio sindacale – società di capitali – società a responsabilità limitata – omessa informazione – dovere di vigilanza – dovere di controllo – dimissioni. Massima: “Ove i sindaci abbiano mantenuto un comportamento inerte, non vigilando adeguatamente sulla condotta illecita gestoria, non è sufficiente ad esonerarli da responsabilità la circostanza di essere stati tenuti all’oscuro dagli amministratori o di avere essi assunto la carica dopo l’effettiva realizzazione di alcuni dei fatti dannosi, allorché, assunto l’incarico, è da essi esigibile lo sforzo diligente di verificare la situazione e di porvi rimedio, onde l’attivazione conformemente ai doveri della carica avrebbe potuto permettere di scoprire tali fatti e…

Continua a leggere...

La concessione di ipoteca per un debito già scaduto è un negozio di disposizione patrimoniale e pertanto è revocabile

Corte di Cassazione, Sez. VI, Ordinanza n. 1414/2020 del 22/01/2020 (Ud. 25/09/2019), Pres. Frasca, Rel. Dell’Utri Parole chiave: ipoteca – concessione di ipoteca – adempimento di debito scaduto – revocatoria – revocatoria ordinaria – effetti della mora. Massima: “La disposizione contenuta nel terzo comma dell’art. 2901 cod. civ., in forza della quale non è soggetto a revoca l’adempimento di un debito scaduto, ha la sua ragione nella natura di atto dovuto della prestazione del debitore, una volta che si sono verificati gli effetti della mora, ex art. 1219 cod. civ., e non nell’assenza di una diminuzione della sua garanzia patrimoniale generale. Tale norma, pertanto, non è applicabile, né in via di interpretazione estensiva, né per analogia, alla concessione di ipoteca…

Continua a leggere...

Le ipotesi di esclusione del socio di S.r.l.

Tribunale di Milano, Sentenza del 9 gennaio 2020 Parole chiave: società di capitali – società a responsabilità limitata – esclusione del socio – mancata esecuzione dei conferimenti – giusta causa Massima: “A differenza delle società di persone, nella società a responsabilità limitata la cessazione del rapporto sociale con riguardo ad un socio è possibile solo a) nell’ipotesi – e all’esito del procedimento – previsto per il caso di renitenza del socio al versamento della quota di capitale da lui dovuta (art. 2466 c.c.), b) ovvero quando l’atto costitutivo lo consenta, b.1) ma anche in tal caso in ipotesi specifiche, b.2) che integrino, sotto il profilo contenutistico, una giusta causa di cessazione del vincolo sociale (art. 2473-bis). Al di fuori di…

Continua a leggere...

Può il socio di una S.r.l. semplificata ritenersi responsabile dei danni derivati ai terzi dalla sottocapitalizzazione della società?

Tribunale di Milano, Sez. spec. in materia di imprese, Sentenza del 3 dicembre 2019 Parole chiave: Società – S.r.l. semplificate – Socio, in genere – Responsabilità del socio Massima: “Non può essere ascritta alcuna ipotesi di responsabilità ex art. 2043 c.c. al socio unico di una s.r.l.s. per il solo fatto di avere costituito la s.r.l. semplificata dotandola di un esiguo capitale sociale (nel caso di specie, 2000 euro), poiché l’insufficienza dei mezzi patrimoniali non può certo integrare di per sé un fatto illecito o un evento lesivo dei creditori, avendo il legislatore riconosciuto e regolamentato tale facoltà, giungendo addirittura ad incentivare l’utilizzo di queste s.r.l. mediante una semplificazione delle formalità di costituzione ed una riduzione dei costi di avviamento,…

Continua a leggere...