SOCIETÀ E FALLIMENTO

Decorrenza degli effetti del recesso nelle S.p.A. e perdita dei diritti afferenti allo status socii

Corte d’Appello di Ancona, sentenza n. 2778 del 3 dicembre 2018 Parole chiave: condizione risolutiva –– recesso del socio –– società per azioni –– effetti del recesso –– modificazioni dello statuto. Massima: “Il recesso è negozio unilaterale recettizio, immediatamente efficace una volta che la relativa dichiarazione sia pervenuta nella sfera cognitiva della società destinataria: da tale momento il socio perde la legittimazione ad esercitare i diritti sociali, divenendo creditore della società per la liquidazione della quota; non può quindi essere riconosciuto al socio receduto il diritto di intervenire e votare in un ente al quale ha manifestato il proprio disinteresse essendo esclusivamente interessato alla realizzazione del proprio credito”. Disposizioni applicate: art. 2437 bis c.c. – art. 2473 c.c. Sia in…

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La Corte di Cassazione conferma la possibilità di assoggettare a fallimento la società scissa

Cass. civ., Sez. I, Sent. 21.2.2020, n. 4737 – Pres. Didone – Rel. Dolmetta Massima: “Nel vigente sistema normativo, un fenomeno di riorganizzazione societario – quale, tra gli altri, è la scissione – come pure, più in generale, di modificazione della struttura conformativa del debitore, non può, come principio, realizzare una causa di sottrazione dell’impresa dalla soggezione alle procedure concorsuali.”. Disposizioni applicate: art. 2506 c.c. – art. 10 l. fall. Parole chiave: scissione – fallimento – riorganizzazione societaria CASO La Corte d’Appello di Torino, confermando il provvedimento reso dal giudice di prime cure, dichiarava il fallimento della società Alfa s.p.a., società cancellata dal registro delle imprese a seguito di scissione totale e assegnazione del patrimonio alle società Beta s.r.l. e…

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È costituzionalmente legittima l’informazione antimafia interdittiva, i cui effetti possono estendersi all’attività privata delle imprese

Corte Costituzionale, sentenza n. 57 del 2020 Parole chiave: informazione antimafia interdittiva – attività privata – impresa – cancellazione dall’albo – legittimità costituzionale Massima: “L’informazione antimafia interdittiva adottata dal Prefetto nei confronti dell’attività privata delle imprese oggetto di tentativi di infiltrazione mafiosa non viola il principio costituzionale della libertà di iniziativa economica privata perché, pur comportandone un grave sacrificio (nella specie era in gioco l’iscrizione all’albo delle imprese artigiane), è giustificata dall’estrema pericolosità del fenomeno mafioso e dal rischio di una lesione della concorrenza e della stessa dignità e libertà umana”. Disposizioni applicate: artt. 67, 83, 84, commi 3 e 4, 89 bis e 92, commi 3 e 4, d.lgs 159/2011; artt. 3 e 41 Cost.. Nel caso in analisi,…

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Solo al credito di rivalsa Iva vantato dai professionisti spetta il privilegio generale mobiliare ex art. 2751 bis n.2 c.c.

Sentenza Corte Costituzionale, n. 1/2020, depositata il 3 gennaio 2020 Parole chiave Credito di rivalsa Iva dei professionisti – spettanza del privilegio generale mobiliare – questione di legittimità costituzionale Massima l’art. 2751 bis n.2 c.c. è costituzionalmente legittimo nella parte in cui estende anche al credito per rivalsa Iva il privilegio generale mobiliare ivi attribuito al credito per le retribuzioni dei professionisti Disposizioni applicate art. 2751 bis n.2 c.c. (come modificato dall’art. 1 comma 474 Legge 27/12/2017 n.205), art. 3 Cost. La Corte Costituzionale è stata investita di questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Udine in relazione alla previsione, introdotta nell’art. 2751 bis n.2 c.c. dalla Legge 205/2017, dell’estensione ai soli crediti di rivalsa Iva dei professionisti la…

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La responsabilità degli amministratori nel nuovo art. 2486 c.c. riformato dall’art. 378 del codice della crisi

Sintesi del focus Nelle procedure concorsuali, il curatore si trova spesso di fronte a una situazione di passivo enorme e attivo risicato (se non nullo). Al fine di recuperare attivo, i curatori dispongono generalmente solo delle seguenti azioni: le azioni di responsabilità contro amministratori e sindaci; le azioni revocatorie; le azioni per concessione abusiva di credito contro le banche. Nelle azioni di responsabilità si pone la questione della quantificazione del danno cagionato dall’amministratore. La tematica è stata riformata con l’art. 378 del codice della crisi, che ha modificato l’art. 2486 c.c., introducendo delle semplificazioni per la determinazione del nocumento patito dalla società. Contenuto L’art. 2486 c.c. è rubricato “poteri degli amministratori”. La disposizione disciplina i poteri degli amministratori nell’ambito dello…

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Non rilevano le vicende personali dei soci o dell’amministratore quali causa di esclusione della società socia

Tribunale di Napoli, Sez. spec. in materia di impresa, Ordinanza del 8 febbraio 2020 Parole chiave: Società – Società a responsabilità limitata – Socio, in genere – Amministratore, in genere – Esclusione del socio – Presupposti – Clausola statutaria Massima: Nella società a responsabilità limitata, l’esclusione del socio ex art. 2473 bis c.c. è consentita solo laddove una apposita previsione di giusta causa sia espressamente indicata nell’atto costitutivo e sia dotata del carattere di specificità. Inoltre, l’esclusione del socio, laddove questo sia una società, non risulta in ogni caso giustificata dalle vicende che, seppur in astratto sarebbero riconducibili a giusta causa di esclusione prevista nell’atto costitutivo, riguardino esclusivamente il socio o l’amministratore della società, che è parte del rapporto sociale su cui va…

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La non prededucibilità del credito del subappaltatore di opera pubblica in caso di fallimento dell’appaltatore

Cass. SSUU. 2 marzo 2020, n. 5685 Parole chiave: Fallimento – prededuzione – appaltatore – credito del subappaltatore – opere pubbliche Massima La possibilità per la stazione appaltante di sospendere i pagamenti, ex art. 118 comma 3, D.lgs. 163/2006, in favore dell’appaltatore di opera pubblica in attesa delle fatture dei pagamenti effettuati da quest’ultimo al subappaltatore deve intendersi operare per imprese in bonis con le quali il rapporto sia in corso e non, invece, nel caso in cui la dichiarazione di fallimento abbia determinato lo scioglimento del contratto di appalto. Una volta intercorso il fallimento, deve essere esclusa la prededuzione dei crediti del subappaltatore e, pertanto, la stazione appaltante è tenuta a corrispondere al curatore il corrispettivo delle prestazioni eseguite fino…

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La modifica arbitraria della governance a danno del socio di minoranza costituisce abuso della maggioranza

Intestazione del provvedimento: Tribunale di Milano, Sezione Specializzata Impresa, Sentenza n. 4030 del 23 aprile 2019. Parole chiave: delibera assembleare – governance – abuso della maggioranza – società a responsabilità limitata – società per azioni Massima: “La delibera di nomina dell’organo amministrativo è atto negoziale (tra società e amministratore) con valenza organizzativa (riguardando per eccellenza la governance della società) che vincola le parti ex art 1372 c.c. fino alla naturale scadenza del mandato (salvo il verificarsi delle cause tipizzate di cessazione dell’incarico) e non è pertanto consentito all’assemblea, prima della scadenza del mandato, sostituire l’organo amministrativo senza che ciò trovi giustificazione nell’esigenza di tutelare uno specifico e ben individuato interesse sociale. Ogni deliberazione assembleare adottata arbitrariamente dal socio di maggioranza e…

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Conflitto tra crediti prededucibili e crediti prelatizi reali nelle procedure di composizione del sovraindebitamento

Trib. Como 18 dicembre 2019 CASO In una procedura di liquidazione del patrimonio, il creditore ipotecario propone istanza di sospensione avverso il progetto di riparto finale che prevede la soddisfazione – dal ricavato dell’unico bene appreso alla procedura, un immobile gravato da ipoteca – dei crediti prededucibili, per spese di procedura (compensi dell’occ e degli ausiliari, imposte specifiche), con preferenza rispetto al credito garantito da ipoteca. Il creditore fonda la sua pretesa sul disposto dell’art. 14-duodecies, comma 2, l. 27.1.2012, n. 3, a tenore del quale “i crediti sorti in occasione o in funzione … di uno dei procedimenti di cui alla precedente sezione sono soddisfatti con preferenza rispetto agli altri, con esclusione di quanto ricavato dalla liquidazione dei beni…

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Sulla possibilità di escludere il socio moroso nell’esecuzione dei versamenti in sede di aumento del capitale

Cass, Civ., sentenza n. 1185 del 21 gennaio 2020 Parole chiave: aumento di capitale – esclusione del socio – vendita in danno – aumento di capitale – società di capitali. Massima: “Nel caso di mora del socio nell’esecuzione dei versamenti, dovuti alla società a titolo di conferimento per il debito da sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale deliberato dall’assemblea nel corso della vita della società, il socio non può essere escluso, essendo egli titolare della partecipazione sociale sin dalla costituzione della società; pertanto, ferma la permanenza del socio in società per la quota già posseduta, l’assemblea deve deliberare la riduzione del capitale sociale solo per la misura corrispondente al debito di sottoscrizione derivante dall’aumento non onorato, fatto salvo solo il caso…

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