SOCIETÀ E FALLIMENTO

Fusione societaria e scientia decoctionis nella revocatoria fallimentare

Cass. civ. Sez. I, ord. 12 novembre 2019, n. 29256,  Pres.  Genovese – Est. Vella Parole chiave: Azione revocatoria fallimentare- Presupposti – Scientia decoctionis – Società risultante da fusione Massima: La fusione di società realizza una successione universale corrispondente a quella “mortis causa” e produce gli effetti, tra loro interdipendenti, dell’estinzione della società incorporata e della contestuale sostituzione nella titolarità dei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo a questa dell’incorporante, la quale rappresenta il nuovo centro di imputazione dei rapporti giuridici già riguardanti i soggetti fusi o incorporati, sicché nel caso di revocatoria fallimentare, al di là del letterale riferimento dell’art. 2504 bis c.c. ai diritti ed agli obblighi, la sostituzione riguarda anche le situazioni di scienza giuridicamente rilevanti,…

Continua a leggere...

Il diritto riconosciuto dall’art. 2476, comma 2 c.c. al socio di società a responsabilità limitata può essere esercitato con ricorso ex art. 700 c.p.c.

Tribunale di Bologna, Sezione specializzata in materia di impresa, Ordinanza del 18 giugno 2020 Parole chiave: Società – Società a responsabilità limitata – Accesso alla documentazione sociale ed estrazione di copia – Ordine di esibizione – Esame della documentazione attraverso terzi professionisti appositamente incaricati – Provvedimenti cautelari – Urgenza – Istanza cautelare ante causam – Legittimità e fondatezza Massima: Ai soci non amministratori di società a responsabilità limitata è riconosciuto ex art. 2476, comma 2, c.c. il diritto di consultare tutta la documentazione idonea a verificare gli elementi di interesse riguardo l’andamento della società a responsabilità limitata in cui partecipano, senza alcun limite se non quello della buona fede e della salvaguardia degli interessi della società medesima. All’uopo, quale modalità concreta…

Continua a leggere...

L’esdebitazione come effetto dell’esecuzione del concordato fallimentare omologato

Tribunale di Verona, 6 marzo 2020, dep. 10 marzo 2020 Massima L’esecuzione del concordato fallimentare omologato determina, quale effetto legale ex art. 135 l.f., l’esdebitazione del soggetto fallito, che pertanto non deve ricorrere alla procedura ex art.142 l.f. Disposizioni applicate art. 135 l.f. – art.142 l.f. – art-143 l.f. Il Tribunale di Verona si è pronunciato sul ricorso per esdebitazione proposto, ai sensi dell’art.142 l.f., da un soggetto fallito, per il quale un terzo aveva avanzato proposta di concordato fallimentare, poi omologato e, quindi, integralmente eseguito. Nell’esaminare la domanda di esdebitazione, rispetto alla quale sia il curatore, sia il comitato dei creditori, riscontrata la sussistenza dei necessari presupposti di legge, avevano espresso parere favorevole, l’Organo Giudicante ha incentrato la propria…

Continua a leggere...

In assenza di nomina di un custode il diritto di voto relativo alla quota pignorata di una S.r.l. rimane in capo al socio debitore

Tribunale di Bologna, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 32 del 7 gennaio 2020 Parole chiave: pignoramento quota – sequestro quota – custodia – diritto di voto – società a responsabilità limitata – Massima: “L’unica norma che può offrire una soluzione equilibrata alla lacuna normativa di cui all’art. 2471 c.c., in merito al diritto di voto relativo ad una quota di S.r.l. pignorata, è l’art. 559 c.p.c., che consente di contemperare l’interesse del debitore e quello del creditore. Il primo, titolare dei diritti sul bene pignorato, diviene, in seguito al pignoramento, e in virtù della legge, custode del bene, mentre al creditore è consentito di prospettare al giudice la inopportunità di tale custodia, ed ottenere di conseguenza la…

Continua a leggere...

Procedimento prefallimentare: il custode dei beni della società soggetti a sequestro disposto in sede civile non è litisconsorte necessario nel procedimento volto alla dichiarazione di fallimento

Cassazione, ord. 11 giugno 2020, n. 11254 Parole chiave Fallimento – procedura prefallimentare – sequestro – litisconsorzio – custode giudiziario – cessione di ramo d’azienda – stato di insolvenza Massima L’assoggettabilità a fallimento delle società costituite secondo le norme del codice civile e che esercitano un’attività commerciale presuppone lo stato di insolvenza e non è subordinata all’effettivo esercizio di tale attività. Quale conseguenza, il Custode giudiziario dei beni della società sottoposti a sequestro non è litisconsorte necessario del procedimento prefallimentare, anche nel caso in cui gli siano affidati i compiti di amministratore. Riferimenti normativi Art. 102 c.p.c. – art. 99 c.p.c. – art. 2908 c.c. – 24 Cost. -art. 5 L.F. – art. 676 c.p.c. – art. 608 c.p.c. –…

Continua a leggere...

L’avvenuta iscrizione dell’atto di fusione nel registro delle imprese ne preclude l’impugnabilità

Cass. civ., Sez. I, sentenza 28 febbraio 2020, n. 5602. Parole chiave: Società – Società di capitali – Fusione – Iscrizione – Validità – Opposizione Massima: “In tema di fusione tra società, la preclusione alla declaratoria di invalidità dell’atto di fusione, sancita dall’art. 2504 quater c.c. per effetto della sua iscrizione nel registro delle imprese, tutela l’affidamento dei terzi e la certezza dei traffici, sicché, quando l’iscrizione dell’atto di fusione nel registro delle imprese sia avvenuta in base ad una sequenza procedimentale priva di riconoscibili anomalie esteriori, l’inesistenza giuridica di una delle delibere assembleari propedeutiche alla fusione, non determina l’inesistenza anche dell’atto di fusione ormai iscritto, restando esclusa l’impugnabilità di quest’ultimo”. Disposizioni applicate: artt. 2503 comma 2, 2504 ss. c.c…..

Continua a leggere...

Covid-19, impossibilità sopravvenuta di adempiere il piano del consumatore omologato e sospensione dei termini di adempimento

Trib. di Napoli, Sezione VII civile, 17 aprile 2020 – estensore L. De Gennaro Successivamente all’omologazione di una procedura di piano del consumatore, manifestatasi la situazione emergenziale della pandemia Covid-19, il debitore, di concerto con l’OCC, rivolge istanza al giudice della procedura chiedendo la sospensione dell’esecuzione del piano, per sei mensilità, dal 15 marzo 2020 al 15 settembre 2020 (si ricava che il piano prevedeva la soddisfazione dei creditori mediante pagamenti rateali). A sostegno dell’istanza, accompagnata da parere favorevole dell’OCC, il debitore adduce di aver sempre dato puntuale esecuzione al piano, ma di essere stato posto dalla grave situazione emergenziale nell’impossibilità di proseguire nell’esecuzione secondo le modalità e i tempi concordati. Il Tribunale assume la decisione, senza disporre né la…

Continua a leggere...

Un’altra pronuncia conferma la legittimità della clausola del tipo russian roulette

Corte d’Appello Roma, sentenza del 3 febbraio 2020 Parole chiave: patti parasociali –– russian roulette –– cessione di partecipazioni –– trascinamento –– clausola antistallo –– deadlock Massima: “Una clausola del tipo russian roulette, che collega al mancato rinnovo del patto l’avvio della procedura antistallo non è a priori invalida, in quanto non appare diretta a condizionare la volontà dei paciscenti allo scopo di cristallizzare gli equilibri (proprietari e di governo) riflessi dal patto, ma è finalizzata ad una loro risistemazione proprio per il caso in cui il vincolo parasociale venga a cessare per effetto del mancato rinnovo e così a scongiurare lo scioglimento della società”. Disposizioni applicate: art. 2437 sexies c.c. – art. 2437 ter c.c. – art. 2265 c.c….

Continua a leggere...

Finanziamento soci o versamento in conto capitale: prevale la sostanza sulla modalità di concreta iscrizione in bilancio ai fini dell’individuazione dell’operazione del socio

Cass. Civ., Sez. I, 20 aprile 2020, n. 7919 Parole chiave: Società – Erogazione dei soci – Natura giuridica – Qualificazione e conseguenze – Distinzione tra finanziamento e versamento – Volontà negoziale – Diritto alla restituzione – Condizioni Massima: “L’erogazione di somme dai soci alle società da loro partecipate può avvenire a titolo di mutuo, con il conseguente obbligo per la società di restituire la somma ricevuta ad una determinata scadenza, oppure di versamento destinato a confluire in apposita riserva “in conto capitale”; in quest’ultimo caso non nasce un credito esigibile, se non per effetto dello scioglimento della società e nei limiti dell’eventuale attivo del bilancio di liquidazione, connotato dalla postergazione della sua restituzione rispetto al soddisfacimento dei creditori sociali…

Continua a leggere...

La presunzione di conoscenza di cui all’art.1335 cc. ai fini della decorrenza del termine per l’esercizio del diritto di prelazione per l’acquisto di partecipazioni societarie

Cassazione Sentenza del 25.03.2019 nr. 8275 Parole chiave: Atti unilaterali recettizi – prelazione – presunzione di conoscenza Massima: Ai fini dell’art.1335 c.c., la presunzione di conoscenza, da parte del destinatario, della dichiarazione a questo diretta, è necessaria e sufficiente la prova che la dichiarazione stessa sia pervenuta all’indirizzo del destinatario; tale momento, ove la convocazione ad assemblea di condominio sia stata inviata mediante lettera raccomandata non consegnata per l’assenza del condomino (o di altra persona abilitata a riceverla), coincide con il rilascio da parte dell’agente postale del relativo avviso di giacenza del plico presso l’ufficio postale, idoneo a consentire il ritiro del piego stesso, e non già con altri momenti successivi. Riferimenti normativi: artt. 1335 c.c.; 1328 c.c., 2329 c.c.,…

Continua a leggere...