SOCIETÀ E FALLIMENTO

Revoca dell’amministratore di società di capitali: la giusta causa deve essere chiaramente esplicitata nella delibera assembleare

Cassazione civile, Sezione I, Sentenza n.  21495 del 6 ottobre 2020 Parole chiave: revoca dell’amministratore – giusta causa – pactum fiduciae – rapporto fiduciario – ragioni della revoca – delibera assembleare – cambio di maggioranza politica – affidamento nell’amministratore – Massima: Le ragioni che integrano la giusta causa di revoca dell’amministratore di società di capitali devono essere specificamente enunciate nella delibera assembleare, senza che sia possibile una successiva deduzione in sede giudiziaria di ragioni ulteriori. La giusta causa di revoca consiste nella compromissione del rapporto fiduciario, che si verifica in caso di sopravvenienza di circostanze che pregiudichino l’affidamento nell’amministratore ai fini del migliore espletamento dei compiti della carica. Disposizioni applicate: articoli 2383 c.c., 2697 c.c. Nell’ambito della controversia in commento,…

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La scientia decoctionis in capo al creditore bancario

Cass. Civ. Sez. 6, Sent. 17 giugno 2020[1], n. 11696. Pres. Bisogni – Rel. Dolmetta Parole chiave: Rimesse di terzi in conto corrente – Ordinante socio del fallito e successivamente Scientia Decoctionis – Assuntore del Concordato Fallimentare – Facoltà del creditore di rifiutare il versamento / determinazione del dies a quo del periodo sospetto. Riferimenti normativi: Legge Fallimentare[2] art. 67 comma 2 e comma 3 lett. b), art. 124 comma 4, Codice Civile art. 1206. CASO Una procedura fallimentare ha promosso azione revocatoria di “pagamenti normali” e “derivanti da pagamenti effettuate da debitori” eseguita da un Ente Pubblico[3], intervenuti nel semestre anteriore alla dichiarazione di fallimento, a valere di un rapporto bancario intestato all’impresa fallita. Nel corso del giudizio, nella…

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Le obbligazioni derivanti da attività attuative del contratto di consorzio svolte da imprese consorziate sono assunte in capo alle stesse e non al consorzio

Cass. civ. Sez. V, sentenza del 9 marzo 2020, n. 6569 Parole chiave: Consorzi – Obbligazioni Massima: “Il contratto di consorzio di cui all’art. 2602 c.c. comporta non già l’assorbimento delle imprese consorziate in un organismo unitario, realizzativo di un rapporto di immedesimazione organica con le singole contraenti, bensì la costituzione tra le stesse di un’organizzazione comune per lo svolgimento di determinate fasi delle loro attività, ciascuna delle quali, in seguito all’ampliamento della causa storica di tale contratto intervenuta con la modifica dell’art. 2606 c.c., introdotta dalla l. n. 377 del 1976, e l’entrata in vigore della l. n. 240 del 1981, è affidata ad un’organizzazione autonoma avente, nell’attività di gestione svolta, rilevanza esterna, sicché il consorzio, coerentemente coi principi…

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Privilegiato e non chirografario il credito surrogatorio per il rimborso di finanziamenti assistiti da garanzia SACE

Cass. civ., sez. III, 13 maggio 2020, n. 8882 – Pres. Travaglino – Rel. Fiecconi Parole chiave: Concordato preventivo – Credito per rimborso di mutuo assistito da garanzia SACE S.p.a. – Natura privilegiata – Sussiste [1] Massima: Il privilegio previsto dall’art. 9, comma 5, d.lgs. 123/1998 deve intendersi riferito non solo ai casi di erogazione diretta di denaro, ma anche ai crediti derivanti dalle concessioni di garanzia previsti dall’art. 7 d.lgs. 123/1998, che nascono privilegiati ex lege dal momento in cui viene concesso ed erogato il beneficio. Disposizioni applicate: cod. civ., art. 2745; d.lgs. 123/1998, artt. 7, 9 CASO Nell’ambito di una convenzione stipulata con un istituto di credito in relazione a un programma di finanziamenti a piccole e medie…

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Srl: l’organo di controllo resta in carica anche dopo il Decreto Rilancio

Tra le misure adottate Governo per contenere le pesanti ricadute economiche delle recenti restrizioni, fa spicco l’art. 51-bis del Decreto “Rilancio” (D.L. n. 34-2020 conv. con L. n. 77/2020) che ha posticipato praticamente al 2022 l’obbligo di prima nomina dell’organo di controllo nelle SRL: per essere precisi, il termine di riferimento non è più l’approvazione dei «bilanci relativi all’esercizio 2019» come originariamente previsto dall’art. 379, comma 3, Codice crisi d’impresa, ma dei «bilanci relativi all’esercizio 2021». Com’è facile intuire la disposizione è stata accolta con favore da quanti, all’indomani del varo del Codice della Crisi avevano aspramente criticato il nuovo obbligo di nomina, critiche che con il Decreto “Sbocca Cantieri” si era provato a sopire attraverso l’innalzamento delle soglie dimensionali…

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L’unanimità del consenso dei soci è prevista solo in caso di scissione asimmetrica e non è soggetta ad interpretazione estensiva o analogica

Tribunale di Milano, Sez. Impresa., provvedimento del 21 settembre 2020 Parole chiave: Società – Scissione parziale asimmetrica – Art. 2506, comma 2 c.c. – Obbligo di consenso unanime – Interpretazione estensiva o analogica – Non ammissibile Massima: Il progetto di scissione totale – che preveda il trasferimento di tutto il patrimonio della società scissa a società beneficiarie di nuova costituzione e la conseguente estinzione della società originaria – può essere regolarmente assunto con delibera a maggioranza, cioè senza il consenso unanime dei soci di cui all’art. 2506, secondo comma, c.c., il quale trova applicazione unicamente in caso di c.d. scissione asimmetrica e non è soggetto ad interpretazione estensiva o analogica ai fini applicativi ad altre forme di scissione.  Disposizioni applicate:…

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Moratoria ultrannuale: una soluzione possibile per il sovraindebitato

Cass. ord. Sez. 6, n. 17391 del 20.8.2020 link Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento – accordo del debitore – moratoria ultrannuale Massima: Negli accordi di ristrutturazione dei debiti è giuridicamente possibile prevedere la dilazione del pagamento dei crediti prelatizi anche oltre il termine di un anno dall’omologazione previsto dall’art. 8, quarto comma, della legge n. 3 del 2012, e al di là delle fattispecie di continuità aziendale, purché si attribuisca ai titolari di tali crediti il diritto di voto a fronte della perdita economica conseguente al ritardo con cui vengono corrisposte le somme a essi spettanti o, con riferimento ai piani del consumatore, purché sia data a essi la possibilità di esprimersi in merito alla proposta…

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Clausola compromissoria nello statuto di società e arbitrabilità della lite con gli eredi di un socio

Corte di Cassazione, Sez. 1, n. 16556 del 31 luglio 2020 Parole chiave Statuto di società – Clausola compromissoria – Arbitrato societario – Controversia fra soci – Eredi del socio – Arbitrabilità della controversia Massima In tema di arbitrato societario, la controversia fra il primo socio e gli eredi del secondo socio avente a oggetto la liquidazione della quota del socio defunto può essere oggetto di procedimento arbitrale, se lo statuto della società contiene una clausola compromissoria che prevede che le liti devolute ad arbitrato debbano riguardare anche quelle con gli eredi del socio. Disposizioni applicate Art. 34 d.lgs. n. 5 del 17 gennaio 2003 (oggetto ed effetti di clausole compromissorie statutarie) CASO È corrente una S.n.c. composta di due…

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E’ inammissibile l’autonoma impugnativa di una delibera consiliare meramente esecutiva del contenuto di una precedente delibera assembleare

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 2895 del 21 maggio 2020 Parole chiave: delibera del C.d.A. – delibera assembleare – impugnazione – cooperativa – Massima: E’ inammissibile e non può quindi essere accolta la domanda di annullamento di una delibera del C.d.A. meramente esecutiva del contenuto di precedente delibera assembleare in assenza di contestuale impugnazione di quest’ultima, ossia dell’atto presupposto, e ciò a meno che i profili di illiceità sollevati non riguardino specificamente l’atto impugnato. Disposizioni applicate: articoli 2388 c.c., 2377c.c., 2378 c.c., 2265 c.c. e 2379 c.c. Con il giudizio in esame un gruppo di soci di una Cooperativa hanno convenuto quest’ultima per impugnare due delibere consiliari della società che avrebbero illegittimamente determinato dei…

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La determinazione della competenza a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 27 CCII per i procedimenti relativi a imprese assoggettabili ad amministrazione straordinaria

Trib. Bergamo, Seconda Sez. Civile, decreto, 8.7.2020 Massima: “A seguito dell’entrata in vigore dell’art. 27 CCII, è competente a conoscere delle procedure di concordato o degli accordi di ristrutturazione proposti da imprese assoggettabili ad amministrazione straordinaria il tribunale sede della sezione specializzata in materia di impresa”. Disposizioni applicate: art. 27 CCII – art. 350 CCII – art. 3, d.lgs. 270/1999 Parole chiave: competenza – sezione specializzata in materia di impresa – CCII – amministrazione straordinaria CASO Il Tribunale di Bergamo, in composizione collegiale, ha affrontato la questione della competenza a conoscere della domanda di concordato preventivo proposta da una società avente i requisiti dimensionali per essere assoggettata a procedura di amministrazione straordinaria ex d.lgs. 270/1999. Secondo la prospettazione della società…

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