SOCIETÀ E FALLIMENTO

Il reato di infedeltà patrimoniale è integrato anche se la condotta consiste nel compimento di atti a rilevanza civilista astrattamente leciti

Cass. pen. Sez. VI, sentenza (ud. 1 ottobre 2020) 16 ottobre 2020, n. 28831. Parole chiave: Società – Infedeltà patrimoniale – Estradizione Massima: “La condotta di infedeltà patrimoniale richiamata dall’art. 2634 c.c. si materializza in atti di disposizione, in sé astrattamente leciti, ma che assumono una rilevanza penale quando chi li compie si trovi in una posizione antagonista rispetto a quella della società, quale portatore di un interesse extrasociale.” Disposizioni applicate: artt. 2634, 2639 c.c. Il presente caso riguarda la richiesta di estradizione in uno Stato europeo di un cittadino italiano accusato del reato di infedeltà patrimoniale, qualificato ai sensi degli artt. 2634 e 2639 c.c.. Tale soggetto, infatti, abusando della propria qualità di direttore di una società privata e…

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Concordato preventivo e strumenti finanziari partecipativi

Trib. Ravenna, Sez. Fall., 29 maggio 2020 – Presidente R. Sereni Lucarelli – Rel. A. Farolfi Parole chiave: Concordato preventivo – Ammissione – Piano concordatario – Datio in solutum – Strumenti finanziari partecipativi Massima Nel concordato preventivo è ammissibile la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche mediante strumenti finanziari partecipativi (SFP), sotto forma di datio in solutum a favore dei creditori o di singole classi di essi. Con l’assegnazione degli SFP il concordato per quel creditore è eseguito integralmente. Disposizioni applicate Art. 160 l. fall.; art. 2346 cod. civ.; art. 1197 cod. civ. Con la pronuncia in commento, il Tribunale di Ravenna, Sezione Fallimentare, affronta il tema dell’ammissibilità di una proposta concordataria che faccia…

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La violazione del quorum deliberativo giustifica la sospensione, in via cautelare, dell’efficacia della delibera assembleare

Tribunale di Milano, Sez. Spec. Impresa, ordinanza 1° dicembre 2020 Parole chiave: Società a responsabilità limitata – Violazione del quorum deliberativo previsto dallo Statuto – Provvedimenti cautelari o conservativi – Periculum in mora Massima: “La violazione del quorum deliberativo statutario giustifica, sotto il profilo del periculum in mora, la sospensione della delibera adottata, in presenza di una compressione del diritto dei soci e della società ad essere gestiti da un organo amministrativo regolarmente nominato secondo legge e statuto.” Disposizioni applicate: art. 2386, comma 1, c.c., art. 2378 c.c., art. 2479 ter c.c. Nel caso di specie, la società Alfa S.r.l. (i) ha impugnato ai sensi degli articoli 2479 ter e 2378 c.c. la delibera assembleare assunta dalla Beta S.r.l. con…

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Il principio generale relativo agli istituti dell’autonomia patrimoniale e della distinta personalità giuridica delle società di capitali

 Cassazione Civile, ordinanza n. 2280/2021 del 20.10.2020 Parole chiave: identificazione del debitore – personalità giuridica – divieto – vendita competitiva – simulazione di società di capitali Massima: Gli istituti dell’autonomia patrimoniale e della distinta personalità giuridica delle società di capitali, quand’anche uni-personale, non consentono di ritener riferibile, ai suoi soci e ai suoi amministratori, il patrimonio intestato alla compagine sociale. Riferimenti normativi: art. 571 c.c.; 579 c.c.; 107 L.F. CASO La società Alfa Srl, risultata soggetto non aggiudicatario, proponeva ricorso per Cassazione avverso il decreto reso dal Tribunale di Venezia che, a sua volta, respingeva il provvedimento -reso in sede di reclamo ex art. 36 comma 2 L.F.- avente ad oggetto il verbale di aggiudicazione da parte del Curatore del…

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Responsabilità del liquidatore nei confronti dei creditori pretermessi tra il rispetto del principio della par condicio creditorum e l’onere della dichiarazione del fallimento in proprio

Cass. Civ., sez. III, Ord. 15 gennaio 2020, n. 521– Pres. Armano – Rel. Fiecconi Parole chiave: stato di insolvenza, accertamento dello stato di insolvenza, liquidatore, responsabilità del liquidatore, par condicio creditorum, creditori sociali pretermessi, cancellazione società, fallimento in proprio. Massima: In tema di responsabilità del liquidatore nei confronti dei creditori sociali rimasti insoddisfatti dopo la cancellazione della società ex art. 2495 secondo comma c.c., il conseguimento, nel bilancio finale di liquidazione, di un azzeramento della massa attiva non in grado di soddisfare un credito comunque provato quanto alla sua sussistenza già nella fase di liquidazione, è fonte di responsabilità illimitata del liquidatore verso il creditore pretermesso, qualora sia allegato e dimostrato che la gestione operata dal liquidatore evidenzi l’esecuzione…

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L’applicazione della clausola statutaria simul stabunt simul cadent non equivale a una revoca dall’incarico e, se applicata senza finalità abusive, non fa sorgere alcun diritto a favore dell’amministratore decaduto

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Sentenza n. 2565 pubblicata il 24 aprile 2020. Parole chiave: Società di capitali – Società a responsabilità limitata – simul stabunt simul cadent – revoca amministratore – revoca senza giusta causa – Massima: la clausola cd. simul stabunt simul cadent assolve alla funzione di preservare gli equilibri all’interno dell’organo gestorio di una società e la sua applicazione, in assenza di finalità abusive o strumentali, non equivale ad una revoca dall’incarico e, pertanto, non fa sorgere alcun diritto a favore dell’amministratore decaduto. Quest’ultimo, infatti, accettando l’iniziale conferimento dell’incarico aderisce implicitamente alle clausole dello statuto sociale che regolano le condizioni di nomina e la permanenza degli organi sociali, con conseguente accettazione della possibilità che si…

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L’abuso della maggioranza negli organi collegiali: l’aumento di capitale

Tribunale di Trento, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza del 14 agosto 2020. Parole chiave: abuso di potere – aumento di capitale – minoranza – maggioranza – interesse della società – delibera assembleare – Massima: L’abuso di potere si configura nell’esercizio del diritto di voto da parte dei soci di maggioranza a danno degli altri soci, tramite l’adozione di una delibera assembleare assunta in modo fraudolento e intenzionale per provocare la lesione dei diritti spettanti ai soci di minoranza. In alternativa, l’abuso di potere si estrinseca in una decisione assembleare in contrasto con l’interesse sociale – ossia in difformità rispetto allo scopo economico-pratico del contratto di società – per essere il voto ispirato al perseguimento da parte dei soci…

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Il punto delle Sezioni Unite sulle questioni relative ai rapporti tra leasing traslativo e fallimento

Corte di Cassazione Civile, Sentenza SS.UU, 28 gennaio 2021 n. 2061/21 – Pres. P. Curzio – Rel. E. Vincenti. Parole chiave: Fallimento – Locazione finanziaria – Domanda di ammissione al passivo – Risoluzione per inadempimento – Effetti – Disciplina – Vendita con riserva di proprietà – Applicazione. Massima: [A] “La Legge n. 124 del 2017 (art. 1, commi 136-140) non ha effetti retroattivi e trova, quindi, applicazione per i contratti di leasing finanziario in cui i presupposti della risoluzione per l’inadempimento dell’utilizzatore (previsti dal comma 137) non si siano ancora verificati al momento della sua entrata in vigore; sicché, per i contratti risolti in precedente e rispetto ai quali sia intervenuto il fallimento dell’utilizzatore soltanto successivamente alla risoluzione contrattuale, rimane…

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È applicabile l’art. 1497 c.c. ai contratti di cessione di partecipazioni di società di capitali laddove tale garanzia non sia stata espressamente pattuita dai contraenti?

Cass. civ. Sez. I, ordinanza del 12 settembre 2019, n. 22790. Parole chiave: Società – Cessione quote – Dichiarazioni e garanzie – Risoluzione Massima: “Le azioni (e le quote) delle società di capitali costituiscono beni di ‘secondo grado’, in quanto non sono del tutto distinte e separate dai beni compresi nel patrimonio sociale, e sono rappresentative delle posizioni giuridiche spettanti ai soci in ordine alla gestione ed alla utilizzazione di detti beni, funzionalmente destinati all’esercizio dell’attività sociale; pertanto, i beni compresi nel patrimonio della società non possono essere considerati del tutto estranei all’oggetto del contratto di cessione del trasferimento delle azioni o delle quote di una società di capitali, sia se le parti abbiano fatto espresso riferimento agli stessi, mediante…

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L’azione revocatoria promossa nei confronti di un Fallimento

SS.UU. Cass. Civ. Sez. 6, Sent. 24 giugno 2020, n. 12476, Pres. Mammone – Rel. Terrusi Parole chiave: azione revocatoria, ordinaria o fallimentare, nei confronti di un fallimento – cristallizzazione del passivo fallimentare – natura di criterio interpretativo del testo C.c.i.i., limiti. Riferimenti normativi: Legge Fallimentare art. 52, art. 66, 103, 216 – Codice Civile art. artt. 2740 e 2901 – C.c.i.i. art- 290. CASO Una procedura fallimentare ha chiesto, ai sensi dell’art. 103 l.f., che fosse dichiarata l’inefficacia di alcuni atti dispositivi posti in essere dalla convenuta “con conseguente restituzione del compendio aziendale che ne aveva costituito oggetto”, che veniva rigettata dal Tribunale adito, in ragione dell’inammissibilità di un’azione revocatoria proposta nei confronti di un fallimento dopo l’apertura del…

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