SOCIETÀ E FALLIMENTO

Fattibilità giuridica della proposta di liquidazione del patrimonio

Tribunale di Mantova, 18.6.2020 Parole chiave: Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento– Liquidazione del patrimonio – Fattibilità della proposta – Sindacato del giudice Massima: Spetta al giudice, sia nella fase di apertura della liquidazione (fase che non si svolge nel contraddittorio con i creditori), che in quella eventuale del reclamo, verificare se la proposta di liquidazione sia fattibile, tanto arguendosi dal disposto di cui agli artt. 14 ter co. 2 e dall’art. 9 co. 2 della legge n. 3/2012, essendo richiesto, come requisito di ammissibilità dell’istanza, che il proponente depositi una attestazione della fattibilità del piano rilasciata dall’O.C.C. (v. art. 15 co. 6 della predetta legge) sicché all’organo giudicante deve ritenersi consentito un sindacato in ordine a tale profilo,…

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Inadempimento parziale e retribuzione dei sindaci di società: riflessi sull’ammissione del credito al passivo fallimentare

Corte di Cassazione, 4 marzo 2021, n. 6027, Pres. Ferro, Rel. Dolmetta Parole chiave Collegio sindacale – Retribuzione dei sindaci – Eccezione di inadempimento – Ammissione del credito al passivo Massima Laddove il fallimento contesti l’inadempimento dei sindaci di società con riferimento a un unico esercizio, i sindaci hanno comunque diritto a percepire il compenso per gli altri esercizi nei quali essi risultano adempienti rispetto ai propri doveri. Disposizioni applicate Art. 2402 c.c. (retribuzione dei sindaci), art. 1460 c.c. (eccezione d’inadempimento) CASO I sindaci di una società per azioni hanno prestato servizio come sindaci per quattro anni, dal 2014 al 2017, senza ricevere alcun pagamento. Successivamente la società viene dichiarata fallita e i sindaci chiedono di essere ammessi al passivo…

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Può essere affermata la competenza arbitrale per controversie relative a diritti derivanti dal rapporto sociale anche successivamente alla cessazione della qualità di socio

Cass. civ. Sez. VI-1, ordinanza 2 novembre 2020, n. 24247 Parole chiave: Società – Recesso del socio – Liquidazione della quota Massima: “La clausola compromissoria, contenuta nello statuto di una società, la quale preveda la devoluzione ad arbitri delle controversie connesse al contratto sociale, deve ritenersi estesa, tra l’altro, “alla controversia riguardante il recesso del socio dalla società”. Tale controversia riguardante il recesso – che è controversia relativa al rapporto sociale – comprende anche quella in cui sia controverso il (solo) valore della quota, poiché l’esercizio del recesso coinvolge al contempo sia lo status di socio sia il diritto (di natura patrimoniale) ad esso conseguente, qual è quello alla liquidazione del valore della partecipazione.” Disposizioni applicate: Artt. 34 ss. D.Lgs….

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Fallimento di società a seguito di revoca della cancellazione dal R.I.

Cass. civ. Sez. I, ord. 15 ottobre 2020, n. 22290,  Pres.  Acierno – Est. Terrusi Parole chiave: Società- Cancellazione dal Registro Imprese- Revoca della cancellazione- Dichiarazione di fallimento-. Massima: In tema di dichiarazione di fallimento di una società, ai fini del rispetto del termine previsto dall’art. 10 l.fall. l’iscrizione nel registro delle imprese del decreto con cui il giudice del registro, ai sensi dell’art. 2191 c.c., ordina la cancellazione della pregressa cancellazione della società già iscritta, fa presumere sino a prova contraria la continuazione dell’attività d’impresa, atteso che il rilievo di regola solo dichiarativo della pubblicità comporta che l’iscrizione del detto decreto rende opponibile ai terzi l’insussistenza delle condizioni che avevano dato luogo alla cancellazione della società alla data in…

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La responsabilità oggettiva dell’amministratore di società appartenente ad un gruppo di imprese

Cassazione Civile, Sez. I, Ordinanza, 3 marzo 2021, n. 5795 Parole chiave: Società – Azione di responsabilità contro gli amministratori – Responsabilità dell’amministratore Massima: La responsabilità dell’amministratore di una società per inosservanza dei suoi obblighi di vigilanza sull’andamento della società e di attivarsi diligentemente per impedire il compimento di atti pregiudizievoli non è esclusa dall’appartenenza della società ad un gruppo di imprese, anche se l’amministratore sia rimasto di fatto estraneo alla gestione della società e abbia subito l’ingerenza di altri nella conduzione dell’impresa sociale o si sia limitato ad eseguire decisioni prese in altra sede. Disposizioni applicate: art. 2392 c.c., art. 2393 c.c., art. 2394 c.c., art. 2449 c.c. e art. 146 L.F. Nel caso di specie, il curatore fallimentare…

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Il voto negativo dell’amministrazione finanziaria non impedisce l’accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento. Una  lettura critica

Tribunale di La Spezia, 14 gennaio 2021 – contra Tribunale di Bari 18 gennaio 2021 Parole chiave proposta di transazione fiscale – voto negativo dell’amministrazione finanziaria – omologa dell’accordo da parte del Tribunale Massima L’accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento deve ritenersi raggiunto anche in caso di mancato raggiungimento delle maggioranze a causa del voto negativo espresso dalla Amministrazione finanziaria, purché lo stesso risulti decisivo per l’approvazione della proposta, e più conveniente rispetto all’alternativa liquidatoria Disposizioni applicate art. 12 comma 3 ter L.3/2012, come introdotto dall’art.4 ter comma 1 lett.f D.L.137/2020, convertito in L.176/2020 – CM 34/E del 29/12/2020 Il Tribunale di La Spezia si è pronunciato sulla controversa applicabilità del c.d. cram down nei confronti dell’amministrazione finanziaria, come…

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La violazione degli obblighi organizzativi di cui all’art. 2086 c. 2° c.c. è qualificabile come una grave irregolarità nella gestione ai sensi dell’art. 2409 c.c.

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Ordinanza del 18 ottobre 2019 Parole chiave: Società di capitali – società per azioni – obblighi organizzativi – governance – gravi irregolarità – denuncia Massima: la condotta dell’amministratore che rilevi tempestivamente uno stato di crisi, senza tuttavia attivarsi con l’adozione di rimedi adeguati, non è in linea con gli obblighi organizzativi previsti dal novellato art. 2086 c. 2° c.c. ed è configurabile come una grave irregolarità ai sensi dell’art. 2409 c.c. In particolare, non soddisfa il suddetto obbligo l’amministratore che si limita alla mera ricerca di finanza esterna, ovvero alla mera valutazione della possibilità di cessione di alcuni rami aziendali, senza tuttavia predisporre un preciso piano industriale di ristrutturazione del debito….

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Insolvenza transfrontaliera: le Sezioni Unite chiariscono il criterio per individuare la giurisdizione in caso di trasferimento della sede legale di una società

Cass. Civ. Sezioni Unite, 17 dicembre 2020, n. 28981 Parole chiave Insolvenza transfrontaliera – fallimento – competenza giurisdizionale internazionale – criteri oggettivi – presunzione – sede statutaria – trasferimento – COMI.  Massima La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha chiarito che ai fini della determinazione della competenza giurisdizionale in caso di procedura di insolvenza transfrontaliera il giudice nazionale è tenuto a verificare l’operatività della presunzione di corrispondenza tra sede statutaria e COMI solo nel caso in cui la sede legale sia stata trasferita in un altro Stato membro più di tre prima rispetto alla domanda di apertura della procedura concorsuale. Permane, in ogni caso, la possibilità di superare la medesima presunzione fornendo una prova che attesti che, nonostante il…

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La legittimazione dell’associazione professionale all’insinuazione al passivo

Cassazione civile, Sezione VI – 1, Ordinanza n. 23489 del 27 ottobre 2020. Parole chiave: insinuazione al passivo – fallimento – professionista – associazione professionale – legittimazione attiva – Massima: ai fini della legittimazione dell’associazione professionale all’insinuazione al passivo, spetta al giudice di merito verificare se l’ordinamento interno e l’amministrazione dell’associazione professionale attribuiscano all’associazione stessa la legittimazione a stipulare contratti e ad acquisire la titolarità di rapporti, poi delegati ai singoli aderenti e da essi personalmente curati. Disposizioni applicate: articoli 36 c.c., 2751 bis n. 2 c.c. La controversia muove dal rigetto dei un’istanza di ammissione al passivo – avanzata da uno Studio legale romano per un credito concernente le prestazioni professionali svolte da alcuni Avvocati membri dello Studio –…

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Accesso alla procedura di piano del consumatore del socio illimitatamente responsabile dopo la riforma del 2020 della Legge n. 3/2012

Trib. Lecco 5 gennaio 2021, Est. Tota Parole chiave: legge speciale 27 gennaio 2012, n. 3 – procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento – procedura di piano del consumatore – riforma entrata in vigore Natale 2020 – legittimazione del socio illimitatamente responsabile di società di persone Massima: Nella procedura di piano del consumatore ex lege n. 3/2012, come riformata nel dicembre del 2020, il socio illimitatamente responsabile è equiparato al consumatore ed è quindi legittimato ad accedere alla procedura di piano, per i suoi debiti personali. Riferimenti normativi: artt. 6, comma 2, lett. b) – 7, comma 2-ter – 14-ter, comma 7-bis, L. 27 gennaio 2012, n. 3 CASO E SOLUZIONE Investito della questione della legittimazione alla procedura di…

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