SOCIETÀ E FALLIMENTO

La riduzione o l’annullamento dell’accertamento emesso nei confronti della società dall’Agenzia delle Entrate comporta la riduzione o l’annullamento anche dell’accertamento emesso nei confronti del socio

Cass. civ., Sez. V, Ord., 20/09/2024, n. 25267 Parole chiave: avviso di accertamento – socio – utili extracontabili – cartella di pagamento – impugnazione – annullamento – riduzione dell’utile extracontabile della società Massima: “Nel caso di emissione dell’avviso di accertamento nei confronti del socio relativo alla percezione di utili extracontabili non dichiarati, l’imposta concretamente dovuta dal socio successivamente all’ iscrizione a ruolo della cartella di pagamento deve essere ricalcolata, dopo che sia intervenuta, a seguito di sentenza del giudice tributario, la riduzione  dell’accertamento dell’utile extracontabile emesso nei confronti della società, in quanto quest’ultimo costituisce l’antecedente logico-giuridico per l’accertamento dei redditi da partecipazione dei soci.” Disposizioni applicate: art. 68 D.Lgs. n. 546 del 1992, art. 19 D.Lgs. n. 472 del 1997,…

Continua a leggere...

Inadempimento degli accordi di ristrutturazione dei debiti omologati, dichiarazione di apertura del fallimento o della liquidazione giudiziale e sorte del credito

Tribunale di Milano, Sez. II civile, 4 aprile 2024 – Pres. L. De Simone, Est. V. Agnese Parole chiave: Accordo di ristrutturazione dei debiti – Omologazione – Inadempimento del debitore agli obblighi assunti – Dichiarazione di fallimento – Omessa risoluzione degli accordi negoziali – Insinuazione del credito al passivo Massima: “L’inadempimento degli obblighi derivanti dai contratti negoziati nell’ambito di una procedura di accordi di ristrutturazione dei debiti omologati legittima il creditore insoddisfatto a chiedere, sussistendone i presupposti ordinari, l’apertura della procedura liquidatoria maggiore (ora, di liquidazione giudiziale). Il creditore, il quale non abbia previamente ottenuto la risoluzione dell’accordo concluso, non ha titolo per chiedere l’ammissione al passivo della procedura del suo credito originario, ma soltanto del credito negoziato e rimasto…

Continua a leggere...

Fallimento in estensione del socio accomandatario: è ammissibile la liquidazione controllata del medesimo socio privo di qualsiasi bene?

Tribunale di Milano, 7 agosto 2024, Presidente relatore Vasile Parole chiave Sovraindebitamento – Liquidazione controllata – Assenza di beni – Inammissibilità Massima: “Nel caso in cui una persona fisica si trova in stato di sovraindebitamento ma non ha alcun bene che possa essere destinato ai creditori, non è ammissibile la procedura di liquidazione controllata, non potendo questa svolgere alcuna funzione utile alla massa dei creditori, essendo anzi generatrice di costi ulteriori”. Disposizioni applicate Art. 268 c.c.i.i. (liquidazione controllata), art. 282 c.c.i.i. (esdebitazione di diritto), art. 283 c.c.i.i. (esdebitazione del sovraindebitato incapiente) CASO Una persona fisica che si trova in stato di sovraindebitamento chiede di essere ammesso alla procedura di liquidazione controllata prevista dal codice della crisi. Il debitore non dispone…

Continua a leggere...

La responsabilità diretta degli amministratori titolari di deleghe e la responsabilità concorsuale degli amministratori privi di deleghe per fatto illecito altrui

E’ d’uopo premettere che la Società può essere governata da un Amministratore Unico o6 da un organo collegiale. Nel primo caso, sebbene questi possa delegare alcune funzioni a terzi soggetti (comitato esecutivo o amministratore delegato), rimarrà direttamente responsabile verso la Società, dovendosi escludere l’applicabilità dell’esenzione di responsabilità prevista dall’art. 2392 comma 3 c.c. nel caso di gestione collegiale. Per converso, se l’Organo collegiale ha delegato alcuni poteri ad un Amministratore o ad un Comitato esecutivo, saranno questi ultimi a rispondere, in via esclusiva, del loro operato ai sensi dell’art. 2392 co. 1 c.c. Occorre, tuttavia, prestare attenzione alla responsabilità solidale prevista dall’art. 2381 co. 6 c.c. Infatti, in capo ai deleganti rimane, comunque, l’onere di agire informati e di impedire…

Continua a leggere...

Il rapporto tra misure protettive e misure cautelari nel contesto della composizione negoziata della crisi

Tribunale Imperia, Ord., 20/02/2024 – Est. Cappello Parole chiave: Composizione negoziata – Misure protettive – Misure cautelari – Durata misure protettive – Compatibilità misure protettive e cautelari  Massima: “In tema di composizione negoziata della crisi d’impresa, è ammissibile la concessione di misure cautelari volte a inibire ai creditori l’avvio o la prosecuzione di azioni esecutive, cautelari o concorsuali, qualora tali misure risultino necessarie per garantire il buon esito delle trattative e per evitare pregiudizi irreparabili. Tali misure, sebbene atipiche, devono essere proporzionate e funzionali al raggiungimento degli obiettivi di risanamento aziendale, tenendo conto della fase avanzata delle trattative e del consenso dei creditori più significativi”. Disposizioni applicate D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, artt. 2, lett. p e q, 8,…

Continua a leggere...

Nulla la notifica dell’avviso di accertamento agli eredi dell’ex socio accomandatario e liquidatore della s.a.s. cancellata dal registro imprese

Cassazione civile, Sez. V tributaria, 2 agosto 2024, n. 21905 Parole chiave: Società in accomandita semplice – Avviso di accertamento – Notifica all’erede dell’ex socio accomandatario e liquidatore in luogo della notifica alla società in accomandita semplice – Validità – Esclusione – Nullità Massima: “La notifica dell’avviso di accertamento eseguita nei confronti degli eredi dell’ex socio accomandatario e liquidatore di una s.a.s., cancellata dal registro delle imprese, è nulla, in quanto il differimento quinquennale degli effetti dell’estinzione, previsto dall’art. 28, comma 4, del d.lgs. n. 175 del 2014, comporta che il liquidatore conserva tutti i poteri di rappresentanza della società sul piano sostanziale e processuale, con la conseguenza che egli è legittimato a ricevere le notificazioni degli atti impositivi, per…

Continua a leggere...

Bonelli Erede ed Euroconference: le Operazioni Straordinarie per la Crescita

Il prestigioso Studio Bonelli Erede ed Euroconference, leader nella formazione professionale continua, annunciano con orgoglio il lancio di una nuova iniziativa dedicata alle operazioni straordinarie per la crescita: “Master Operazioni Straordinarie per la crescita”. Un programma ambizioso, che si propone di fornire ai professionisti del settore strumenti e conoscenze avanzate per affrontare con successo le sfide legate alle operazioni straordinarie. Obiettivi della Iniziativa L’obiettivo principale di questa iniziativa è di offrire un percorso formativo di eccellenza che coniuga teoria e pratica, grazie alla sinergia tra l’expertise legale di Bonelli Erede e l’esperienza didattica di Euroconference. I partecipanti avranno l’opportunità di approfondire le dinamiche complesse delle operazioni straordinarie, migliorare le proprie competenze tecniche e strategiche e acquisire una visione globale dei…

Continua a leggere...

Il surplus finanziario generato dalla continuità aziendale non è liberamente distribuibile

Cass. civ., sez. I, 8 agosto 2024, n. 22474 – Pres. Ferro – Rel. Amatore Parole chiave Concordato preventivo – Continuità aziendale – Flussi reddituali – Alternativa liquidatoria – Surplus finanziario – Garanzia patrimoniale – Distribuzione – Par condicio creditorum – Cause legittime di prelazione – Divieto di alterazione – Absolute Priority Rule – Relative Priority Rule – Parametro ermeneutico – Discontinuità normativa Massima: “In caso di concordato con continuità aziendale ex art. 186 bis l.fall., l’eventuale surplus finanziario determinato dalla prosecuzione utile dell’attività d’impresa è da intendersi quale mero incremento di valore dei fattori produttivi aziendali, rientrando nell’oggetto della garanzia generica del credito prevista dall’art. 2740 c.c.; ne consegue che esso non è perciò liberamente distribuibile dal debitore, ma…

Continua a leggere...

I poteri impeditivi e la responsabilità per colpa o dolo degli amministratori

Il mancato impedimento dell’evento quale fonte di responsabilità civile o penale Abbiamo già offerto un inquadramento sistematico alla figura dell’Amministratore ed alle responsabilità derivanti dalla posizione di garanzia dallo stesso ricoperta nell’organizzazione societaria. La posizione di garanzia, si ripete, è tale per l’affidato che i terzi fanno sul garante circa la protezione del bene protetto. Im questa terza pubblicazione, inquadreremo normativamente la fonte di detta responsabilità sotto il profilo penalistico. A mente dell’art. 40 c.p. “… nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l’esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione. Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a…

Continua a leggere...

Costituzione di fondo patrimoniale e capacità processuale del fallito

Cass., sez. III, 22 maggio 2024, n. 14349, Pres. Scarano – Est. Condello [1] Fallimento – Effetti sul debitore – rapporti processuali. I rapporti relativi alla costituzione di un fondo patrimoniale non sono da ritenersi compresi nel fallimento, trattandosi di beni che, pur appartenendo al fallito, rappresentano un patrimonio separato, destinato al soddisfacimento di specifici scopi che prevalgono sulla funzione di garanzia per la generalità dei creditori, cosicché permane rispetto ad essi la legittimazione del debitore. CASO [1] Un istituto di credito promuoveva, davanti al Tribunale di Lecco, domanda ex art. 2901 c.c. allo scopo di far dichiarare l’inefficacia dell’atto costitutivo di fondo patrimoniale stipulato da due coniugi. Tale richiesta veniva accolta dal Tribunale adito, con provvedimento prontamente appellato dai…

Continua a leggere...