SOCIETÀ E FALLIMENTO

Responsabilità dell’amministratore in conflitto di interessi

Cassazione civile, Sezione I, Ordinanza n. 8012 dell’11 marzo 2022. Parole chiave: amministratore – socio – conflitto di interessi – incompatibilità – responsabilità dell’amministratore – mala gestio – business judgement rule – pregiudizio – Massima: “La situazione di conflitto di interessi attiene alla sussistenza di un rapporto di incompatibilità tra le esigenze del rappresentato e quelle personali del rappresentante o di un terzo che egli, a sua volta, rappresenti, e può integrare ipotesi di responsabilità gestoria, tutte le volte che risulti avere il medesimo, perseguendo l’interesse incompatibile con quello della società amministrata, cagionato un danno a quest’ultima”. Disposizioni applicate: articoli 2393-2394 c.c. e 146 Legge Fallimentare Il caso in esame prende le mosse dal comportamento tenuto da Caia, ex amministratrice…

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Rinnovazione della notificazione del ricorso per dichiarazione di fallimento

Cass. 22 febbraio 2022, n. 5858, Pres. Genovese, Est. Terrusi (ord.) Parole chiave: ricorso per dichiarazione di fallimento – notificazione a mezzo PEC da parte della cancelleria – esito negativo – rinnovazione della notificazione a cura del creditore istante – obbligo di reiterare il tentativo a mezzo PEC – non sussiste Massima: “Ai sensi della l.fall., art. 15, se la notificazione a cura della cancelleria all’indirizzo di posta elettronica certificata del debitore sia risultata impossibile o non abbia avuto esito positivo, l’onere della notificazione ricade definitivamente sul solo ricorrente, e va assolto nello specifico modo previsto dalla legge; sicché la rinnovazione della notificazione, che sia stata disposta dal giudice, deve essere effettuata a cura del ricorrente medesimo senza che debba essere…

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Il credito del socio finanziatore di una società di capitali non è esigibile fino a quando non sia superata la situazione prevista dall’art. 2467, comma 2, c.c.

Cass. civ., Sez. I, sentenza del 15 maggio 2019, n. 12994. Parole chiave: Finanziamento del socio – postergazione – crisi. Massima: “La postergazione disposta dall’art. 2467 c.c., opera già durante la vita della società e non solo nel momento in cui si apra un concorso formale con gli altri creditori sociali, integrando una condizione di inesigibilità legale e temporanea del diritto del socio alla restituzione del finanziamento, sino a quando non sia superata la situazione prevista dalla norma. La società è tenuta a rifiutare al socio il rimborso del finanziamento, in presenza della situazione di difficoltà economico-finanziaria indicata dalla legge, ove sussistente sia al momento della concessione del finanziamento, sia al momento della richiesta di rimborso, che è compito dell’organo…

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Legittimazione alla presentazione di proposte concorrenti nel concordato preventivo

Trib. Padova, 2 aprile 2021, Pres. G.G. Amenduni – Rel. M. Sabino Parole chiave: Concordato preventivo – Ammissione – Proposte concorrenti – Legittimazione Massima: “Nel caso in cui un terzo, che non sia operatore finanziario specializzato, proceda all’acquisto a titolo oneroso di crediti, per un ammontare idoneo a consentirgli la formulazione di proposte concorrenti, non può considerarsi violata la riserva di attività finanziaria stabilita dall’art. 106 T.U.B., né può conseguentemente affermarsi la nullità dei relativi contratti di cessione dei crediti”. Disposizioni applicate Art. 163 l. fall. – Art. 106 T.U.B. Con la pronuncia in commento, il Tribunale di Padova affronta una delle principali problematiche applicative della disciplina delle proposte concorrenti legata all’individuazione dei soggetti legittimati a presentarle nel caso specifico di…

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La delibera in tema di modifica della durata della S.r.l. non rientra fra le cause di recesso previste dall’art. 2437 c.c.

Cass. civ., Sez. I, Sentenza, 24 febbraio 2022, n. 6280 Parole chiave: società – società di capitali – statuto (modificazioni) – socio, in genere Massima: “In tema di recesso del socio dalla società per azioni, la deliberazione di riduzione della durata della società che comporti il passaggio della durata da tempo indeterminato a durata a tempo determinato non attribuisce al socio un autonomo diritto di recesso ex lege alla stregua della disciplina dettata dall’art. 2437, primo comma, lett. e) cod. civ., perché tale effetto consegue solo nel caso di eliminazione delle cause di recesso previste ex lege derogabili e di eliminazione delle ulteriori clausole di recesso specificamente previste dallo statuto, ove consentito (ipotesi che nel caso in esame non ricorrono).”…

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Datio in solutum e revocatoria fallimentare

Corte d’Appello di Venezia, sentenza n. 2165/2021 del 14.07.2021 (pubbl. 30.07.2021)   Parole chiave: datio in solutum; revocatoria fallimentare. Massima: “Non è giuridicamente configurabile che l’obbligazione di pagare il prezzo della compravendita avvenga mediante la restituzione del medesimo bene oggetto del contratto, ossia che “la cosa venduta paghi sé stessa“. Riferimenti normativi: art. 1197 co. 1 cc; art. 67 co. 1 n. 2 LF CASO Con sentenza n. 1965/2017 il Tribunale di Venezia accertava e dichiarava inefficacia nei confronti della massa dei creditori del Fallimento e, conseguentemente, revocava ai sensi dell’art. 67 co. 1 n. 2 del R.D. 16.03.1942 n. 267 tutti i pagamenti che la società – anteriormente al fallimento – aveva eseguito in favore del soggetto concedente a mezzo consegna…

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I presupposti per il controllo giudiziario ex art. 2409 c.c.  

Tribunale di Catanzaro, Sezione Specializzata in materia di Impresa, decreto del 22 settembre 2021 Parole chiave: società di capitali – società a responsabilità limitata – controllo giudiziario – gravi irregolarità –– mala gestio – irregolarità gestionali Massima: “Va esclusa l’applicabilità del controllo giudiziario a tutte quelle irregolarità c.d. informative o puramente formali che, per quanto gravi, non sono idonee a produrre effetti negativi immediati e diretti sul patrimonio o sull’attività sociale. L’intervento del Tribunale ex art. 2409 c.c. è ipotizzabile esclusivamente quando l’operato dell’organo amministrativo si profila come gravemente azzardato nello svolgimento dell’attività di amministrazione, con conseguente prevedibile verificarsi di conseguenze fortemente negative per la società (come, ad esempio, in presenza di operazioni che esulano palesemente dall’oggetto sociale o che…

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Dichiarazione di fallimento a seguito di inadempimento del concordato

Cass. civ., Sez. Unite, 14.02.22 n. 4696 – Primo Pres. Curzio – Rel. Stalla Parole chiave: concordato preventivo, inadempimento dei debiti concordatari, risoluzione del concordato, dichiarazione di fallimento. Massima: “Nella disciplina della legge fallimentare risultante dalle modificazioni apportate dal D.Lgs. n. 5 del 2006 e dal D.Lgs. n. 169 del 2007, il debitore ammesso al concordato preventivo omologato che si dimostra insolvente nel pagamento dei debiti concordatari può essere dichiarato fallito su istanza dei creditori, del PM o sua propria, anche prima e indipendentemente dalla risoluzione del concordato ai sensi dell’articolo 186 L.F.”. Disposizioni applicate: Artt. 5, 6, 18, 186 R.D. 16 marzo 1942, n. 267. CASO La società Alfa proponeva concordato preventivo in continuità che veniva omologato nel 2013….

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Perdita di valore della partecipazione societaria per fatto illecito di terzi: il risarcimento del danno spetta solo alla società e non anche ai soci

Tribunale di Roma, Sezione XII, Sentenza n. 561 del 17 gennaio 2022 Parole chiave: risarcimento – danno diretto alla società – responsabilità extracontrattuale – fatto illecito del terzo – effetto indiretto al socio – Massima: “Qualora una società di capitali subisca, per effetto dell’illecito commesso da un terzo, un danno, ancorché esso possa incidere negativamente sui diritti attribuiti al socio dalla partecipazione sociale, nonché sulla consistenza di questa, il diritto al risarcimento compete solo alla società e non anche a ciascuno dei soci, in quanto l’illecito colpisce direttamente la società ed il suo patrimonio, obbligando il responsabile al relativo risarcimento, mentre l’incidenza negativa sui diritti del socio, nascenti dalla partecipazione sociale, costituisce soltanto un effetto indiretto di detto pregiudizio e…

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Revoca della liquidazione del patrimonio pronunciata in sede di reclamo: è escluso il ricorso straordinario per cassazione ex art. 111, 7°co., Cost.

Cass., sez. I, 27 gennaio 2022, n. 2461, Pres. Ferro – Est. Amatore [1] Sovraindebitamento – Provvedimento di accoglimento del reclamo avverso il decreto di apertura della liquidazione del patrimonio – Ricorribilità per cassazione – Esclusione – Fondamento Massima: “È inammissibile la ricorribilità per cassazione del decreto di accoglimento del reclamo avverso il decreto di apertura della liquidazione del patrimonio, venendo in rilievo una decisione non definitiva, priva di natura decisoria su diritti soggettivi, non suscettibile di passaggio in giudicato né idonea a precludere la reiterabilità dell’iniziativa concorsuale£.  CASO [1] Il provvedimento in commento trae origine da un ricorso straordinario per cassazione proposto da due debitori richiedenti l’accesso alla procedura di liquidazione del patrimonio ex artt. 14-ter e ss. della…

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