SOCIETÀ E FALLIMENTO

La misura della meritevolezza

Tribunale di Avellino, 16 aprile 2022  Parole chiave: Gestione della crisi da sovraindebitamento – Liquidazione del debitore incapiente ex art. 14quaterdecies L 3/12 – Requisiti economici – Meritevolezza – Atti in frode Massima: “La prova della meritevolezza deve essere fornita dal debitore incapiente, sicché è suo onere fornire una chiara rappresentazione cronologica delle proprie scelte negoziali, attraverso un completo corredo documentale, onde consentire prima all’OCC di esprimere  un giudizio logicamente argomentato sulle “cause dell’indebitamento e dell’insolvenza”, “diligenza impiegata dal debitore nell’assumere le obbligazioni”, “ragioni dell’incapacità del debitore di adempiere le obbligazioni assunte”, e quindi al tribunale di vagliare la congruità e ragionevolezza delle conclusioni rassegnate dall’organismo“. Disposizioni applicate: art. 14quaterdecies L 3/12 – D.L. 137/2020 – L 176/2020 Si trova,…

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Può la riserva da plusvalenza essere utilizzata per la copertura delle perdite?

Cassazione civile, sez. I, 12 Maggio 2022, n. 15087 Parole chiave: Società di capitali – Società per azioni – Bilancio – Contenuto – Criteri di valutazione – Riserve non distribuibili ex art. 2426, comma 1, n. 4, c.c. – Utilizzabilità a riduzione delle perdite – Presupposti – Limiti Massima: “In tema di società di capitali, la riserva costituita, ai sensi dell’art. 2426, comma 1, n. 4, c.c., dalle plusvalenze, derivanti dalla valutazione delle partecipazioni in imprese controllate secondo il criterio del patrimonio netto, ha natura di riserva non distribuibile, basandosi su un valore solo stimato e non ancora realizzato, e può essere utilizzata per la copertura delle perdite solo dopo l’assorbimento di ogni altra riserva distribuibile iscritta in bilancio. (Nella…

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La prova del credito della banca in sede di opposizione allo stato passivo

Tribunale di Siracusa, 12 maggio 2022 Massima: “La mancanza di data certa della documentazione contrattuale prodotta dalla banca, infatti, comporta unicamente l’inopponibilità al fallimento delle clausole contrattuali che sui documenti medesimi si assume siano rappresentate, con la conseguenza che le predette clausole non possono essere considerate nei termini dell’effettiva regolamentazione del relativo rapporto. Non esclude, però, l’esistenza stessa del rapporto contrattuale (la cui prova è questione affatto distinta da quella riguardante l’opponibilità delle clausole) talché, ove risulti provata la corresponsione di una o più somme da parte della banca, deve essere riconosciuto a quest’ultima un corrispondente credito restitutorio per la linea capitale; credito che rinviene la sua fonte nel medesimo titolo contrattuale, sì da potersi considerare ricompreso nella originaria domanda,…

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La giusta causa di revoca dell’amministratore nelle società di persone

Tribunale di Torino, Sezione Specializzata in materia d’Impresa, Ordinanza del 4 giugno 2021 in esito a procedimento cautelare ex art. 700 c.p.c. (RG n. 8324/2021) Parole chiave: Società di persone – Società Semplice – revoca dell’amministratore – azione di responsabilità – mala gestio – Massima: “La giusta causa di revoca dell’amministratore di società di persone di cui all’art. 2259 c. 3° c.c. viene integrata da qualsiasi evento che costituisca la violazione degli obblighi propri dell’amministratore e incida negativamente sul carattere fiduciario del rapporto di gestione o, comunque, ne renda impossibile il naturale svolgimento”. Non risulta applicabile alle società di persone la disposizione di cui all’art. 2409 c.c., posto che essa trova applicazione solamente in relazione alle società di capitali, anche…

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L’esdebitazione riguarda anche i debiti tributari per Iva non soddisfatti

Corte di Cassazione, sentenza n. 18124/2022, del 6 giugno 2022 Parole chiave Esdebitazione – liberazione del fallito persona fisica dai debiti residui verso i creditori concorsuali non soddisfatti – credito I.v.a. dell’Agenzia delle Entrate – applicabilità Massima: “In tema di fallimento, l’esdebitazione del fallito di cui agli artt. 142 e 143 L. fall. è applicabile anche ai debiti IVA, non contrastando con la disciplina comunitaria (cd. “Sesta Direttiva”), in materia di sistema comune di imposta sul valore aggiunto”. Disposizioni applicate artt. 142 e 143 l.fall. – art. 4, par. 3, TUE – artt. 2 e 22 Direttiva 77/388/CEE del Consiglio, del 17 maggio 1977 La controversia che ha dato luogo alla pronuncia in commento trae origine da una cartella di…

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Decade automaticamente il sindaco che non partecipa all’assemblea senza addure giustificato motivo

Corte d’Appello di Napoli, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Sentenza n. 973 dell’11 marzo 2022 Parole chiave: sindaco – decadenza – decadenza automatica – decadenza sanzionatoria – decadenza ordinaria – delibera assembleare – natura dichiarativa – natura costitutiva – giustificato motivo – assenza – assemblea – adunanze del consiglio di amministrazione Massima: “La decadenza dei sindaci di una società di capitali opera automaticamente con la conseguenza che la delibera assembleare, con la quale ne venga riconosciuto il verificarsi, ha efficacia dichiarativa ed opera ex tunc, cioè dal momento in cui si è realizzata la causa di decadenza”. Disposizioni applicate: articoli 2405, 1175 e 1375 c.c. Il caso in esame prende le mosse dall’impugnazione della delibera assembleare di una società…

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Prosecuzione del giudizio di impugnazione di un lodo arbitrale e sopravvenienza del fallimento

Cass. ord., Sez. I, 16 maggio 2022, n. 15612 – Pres. Campanile, Est. Reggiani Parole chiave Arbitrato – impugnazione del lodo – competenza – rapporti pendenti – amministrazione straordinaria – fallimento – dichiarazione di insolvenza.  Massima: “Nel caso in cui il fallimento, la dichiarazione di insolvenza o l’ammissione all’amministrazione straordinaria sopravvengano nel corso del giudizio di impugnazione di un lodo arbitrale avente ad oggetto l’accertamento di un credito, è fatto onere al curatore o al commissario di perseguirlo fino al suo naturale epilogo, trattandosi di un’ipotesi di deroga al principio generale sancito all’art. 52 L.F. e alla vis actractiva della procedura concorsuale”. Riferimenti normativi Art. 43 L.F. – Art. 52 L.F. – Art. 83-bis L.F. – Art. 96, co. 2…

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La società è responsabile per i vantaggi tributari ottenuti tramite l’uso di meccanismi illeciti per l’impiego di manodopera

Cass. pen., Sez. III, sentenza del 28 aprile 2022, n. 16302 Parole chiave: Responsabilità amministrativa persone giuridiche – reati tributari. Massima: “L’utilizzo di fatture per dichiarare operazioni inesistenti fa attivare la responsabilità della società ai sensi dell’art. 25-quinquiesdecies D.Lgs. n. 231 del 2001 laddove, oltre ad essere accertato il reato presupposto, sia altresì accertata la presenza di chiari vantaggi fiscali derivanti dalla commissione del medesimo reato.” Disposizioni applicate: Art. 2 D.Lgs. 74/2000; artt. 5, lett. a), 6, lett. a), 25-quinquiesdecies D.Lgs. 231/2001 Nel caso di specie, alcuni soggetti apicali di Beta S.p.A. (secondo la definizione di cui all’art. 5, lett. a, del D.Lgs. 231/2001), pur avendo quest’ultima adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e…

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Conflitto tra crediti prededucibili e prelatizi per garanzia reale nelle procedure da sovraindebitamento

Tribunale di Milano 11 aprile 2022 CASO In una procedura di liquidazione del patrimonio, un creditore ipotecario propone reclamo avverso un progetto di riparto parziale, chiedendone la riforma mediante la postergazione dei crediti dell’occ e dell’avvocato che aveva assistito il debitore nella procedura di composizione del sovraindebitamento, al credito ipotecario. Deduce l’opponente che, a norma dell’art. 14-duodecies, comma 2, l. n. 3/2012, il ricavato della liquidazione del bene gravato da ipoteca (o pegno) dev’essere prioritariamente destinato alla soddisfazione dei crediti prelatizi reali, e che la soddisfazione dei crediti prededucibili è loro postergata; e che soltanto una volta che i crediti con prelazione reale siano stati soddisfatti per intero, è possibile provvedere alla soddisfazione dei crediti prededucibili. Le questioni affrontate e…

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Comunicazione di informazione privilegiata a carattere preciso e insider trading

Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Grande Sezione, Sentenza, 15 marzo 2022, n. 302/20 Parole chiave: Rinvio pregiudiziale – Abuso di mercato – Informazione privilegiata – Informazione avente carattere preciso – Strumenti finanziari – Carattere illecito della comunicazione di un’informazione privilegiata – Eccezioni Massima: “La divulgazione da parte di un giornalista di informazioni privilegiate in merito all’imminente pubblicazione di un articolo relativo ad indiscrezioni su società quotate in borsa è lecita quando è necessaria all’esercizio della professione di giornalista ed avviene nel rispetto del principio di proporzionalità”. Disposizioni applicate: artt. 10 e 21 del Regolamento UE n. 596/2014 Nel caso in esame, un giornalista aveva pubblicato sul sito web di un giornale due articoli che riportavano voci di offerte di acquisto…

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