SOCIETÀ E FALLIMENTO

La mancata prova della colpa di organizzazione e del relativo nesso causale con il reato presupposto esclude la configurabilità di una responsabilità dell’ente ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001

Cassazione penale, Sez. IV, Sentenza, 11 gennaio 2023, n. 570 Parole chiave: Infortuni sul lavoro – Responsabilità penale in genere Massima: “È necessario accertare la c.d. “colpa di organizzazione” dell’ente, ovvero il non avere predisposto un insieme di accorgimenti preventivi idonei ad evitare la commissione di reati del tipo di quello realizzato per poter imputare all’ente l’illecito penale realizzato nel suo ambito operativo”. Disposizioni applicate: art. 25 septies D. Lgs. n. 231/2001 Nel caso di specie, una S.p.A. è stata chiamata a rispondere, a norma dell’art. 25 septies D. Lgs. n. 231/2001, del reato presupposto di omicidio colposo commesso con violazione delle norme antinfortunistiche dal proprio amministratore unico, in concorso con l’amministratore unico della S.r.l. a cui erano stati subappaltati alcuni lavori….

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Fallibilità della società start-up e termini per l’accertamento

Cass. Civ. Sez. 1, Ordinanza 18 maggio 2022[1], n. 14316, Pres. Cristiano M. – Rel. Vella P. Parole chiave: Start-up innovativa – natura dell’iscrizione nel Registro delle Imprese – non preclusa la successiva verifica giudiziale prefallimentare Riferimenti normativi: D.l. n. 179 del 18 ottobre 2012[2]: artt. 25 e 31, Legge Fallimentare art. 6, Cod,civ.: art. 2193, L. n. 2248 del 20 marzo 1865: all. E artt. 4 e 5. CASO La questione sottoposta a mezzo ricorso alla Suprema Corte ha per oggetto l’efficacia, con riferimento ad una Procedura fallimentare richiesta in capo ad una società iscritta, nella sezione speciale del competente Ufficio del Registro delle Imprese, quale start-up innovativa, nella sezione speciale del Registro delle imprese. Le ragioni del gravame…

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Cause di incompatibilità e ineleggibilità a sindaco di società di capitali

Cassazione civile sez. II – 10/10/2022, n. 29406 Parole chiave: sindaco – consulente – incompatibilità – ineleggibilità – collegio sindacale – società di capitali – Massima: “Chi svolge in modo continuativo prestazioni di consulenza sull’oggetto che deve essere controllato da parte del collegio sindacale e sia comunque titolare di un rapporto di natura patrimoniale, si trova in una situazione che compromette in radice la sua imparzialità e indipendenza; la ratio sottesa alla causa di ineleggibilità risiede infatti nell’esigenza di garantire l’indipendenza di colui che è incaricato delle funzioni di controllo in presenza di situazioni idonee a compromettere tale indipendenza, così che la compromissione dell’indipendenza del sindaco sussiste non solo quando il controllore sia direttamente implicato nell’attività sulla quale dovrebbe esercitare…

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Concordato fallimentare ed esdebitazione dai debiti tributari

Cass. civ., sez. I, 2 settembre 2022, n. 25924 – Pres. Scaldaferri – Rel. Vella Parole chiave: Fallimento – Concordato fallimentare – Proposta del terzo – Liberazione immediata del fallito – Debiti tributari – Divieto di accollo liberatorio – Applicabilità – Esclusione [1] Massima: In tema di concordato fallimentare, alla proposta concordataria formulata dal terzo con liberazione immediata del fallito ai sensi dell’art. 137, comma 7, l.fall., non si applica il divieto di accollo liberatorio del debito di imposta previsto dall’art. 8, comma 2, l. 212/2000. Disposizioni applicate: r.d. 267/1942, art. 137; l. 212/2000, art. 8 CASO Nell’ambito di una procedura concorsuale, una società terza presentava una proposta di concordato fallimentare che prevedeva, tra l’altro, il pagamento dei crediti erariali…

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È revocabile ex art. 2901 c.c. il patto di famiglia mediante il quale debitore cede la totalità delle proprie quote sociali in danno al creditore

Cassazione Civile, Sezione III, Sentenza n. 1228 del 17 gennaio 2023 Parole chiave: patto di famiglia – revocatoria – cessione di quota – titolo esecutivo – s.n.c. – scioglimento – liquidazione – esecuzione – conservazione – Massima: “Il creditore, che abbia ottenuta la dichiarazione di inefficacia nei suoi confronti dell’atto di cessione della quota di società in nome collettivo compiuto dal suo debitore, può promuovere nei confronti del cessionario le azioni esecutive, se munito titolo esecutivo, o conservative aventi ad oggetto il credito risultante dalla liquidazione della quota”. Disposizioni applicate: articoli 768-bis c.c., art. 2901 c.c. e art. 2902 c.c. Alfa, esponendo di vantare un credito per l’importo di Euro 900.000,00 nei confronti Tizio, ha convenuto in giudizio Tizio, Caio…

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Le misure protettive e cautelari quale bilanciamento tra gli interessi del ceto creditorio e la redditualità dell’impresa in crisi

Tribunale di Roma, 21 novembre 2022 Parole chiave: Misure protettive e cautelari – Requisiti – Funzionalità – Composizione negoziale della crisi – Prospettiva di risanamento Massima: “Le misure di protezione di cui all’art. 18 hanno la funzione di evitare che l’iniziativa di un singolo creditore possa pregiudicare lo svolgimento delle trattative e provocare la dispersione delle potenzialità economiche dell’impresa anche per il tramite e con l’apporto di finanza esterna. Il Tribunale nel confermare le misure protettive previste dall’art. 18 del C.C.I. deve bilanciare gli interessi del ceto creditorio e di quelli ordinamentali alla conservazione del valore e delle potenzialità reddituali dell’impresa in crisi e che il sistema disegnato dal nuovo codice della crisi d’impresa, peraltro, consente non solo di valutare…

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La prova della qualificazione di somme versate alla società spetta al socio che ha agito in giudizio

Corte d’Appello di Genova – sentenza del 19 dicembre 2017. Parole chiave: natura dei versamenti effettuati dal socio. Massima: “La qualificazione delle erogazioni dei soci effettuate nei confronti della società, ad esempio come mutuo o versamento, dipende dall’esame della volontà negoziale delle parti, dovendo trarsi la relativa prova, di cui è onerato il socio attore in restituzione, non tanto dalla denominazione dell’erogazione contenuta nelle scritture contabili della società, quanto dal modo in cui il rapporto è stato attuato in concreto, dalle finalità pratiche cui esso appare essere diretto e dagli interessi che vi sono sottesi.” Disposizioni applicate: art. 2467, 2697 c.c. In seguito alla propria esclusione, Caio, che era socio di Il Raggio di Luce s.n.c., ha agito in giudizio…

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Esenzione da revocatoria per pagamenti eseguiti in conformità di un piano attestato dal soggetto poi fallito

Tribunale di Bologna, 21 ottobre 2022  Massima: “In ordine all’ampiezza dell’esenzione da revocatoria degli atti esecutivi del piano attestato, l’affidamento dei terzi contraenti non pare possa essere tutelato oltre i limiti dell’evidenza, seppure sopravvenuta, dell’inidoneità del piano stesso al risanamento prospettato. Seppure possa ammettersi che nella valutazione ex ante il piano si presentasse come veritiero e fattibile e sia stato ragionevolmente attestato come tale, l’esenzione non può “coprire” gli atti esecutivi compiuti in un momento in cui si sia già evidenziata l’inidoneità al superamento della crisi”. Disposizioni applicate: art. 67, co. 3, lett. d), l.fall. – art. 67, co. 2, l.fall. Parole chiave: revocatoria – pagamenti – piano attestato – attestazione CASO Il Tribunale di Bologna è stato chiamato a…

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La Corte di Cassazione esclude l’automatica responsabilità penale del prestanome per i reati contro il patrimonio commessi dall’amministratore di fatto della società

Cassazione penale, Sez. II, Sentenza, 18 novembre 2022, n. 43969 Parole chiave: Società in genere – Reato in genere – Amministratori – Consiglio di amministrazione – Imposte e tasse in genere – Violazioni tributarie Massima: “La prova del dolo specifico dei reati tributari di cui agli artt. 5, 8 e 10 del D.Lgs n. 74 del 2000 in capo all’amministratore di diritto di una società, che funge da mero prestanome, può essere desunta dal complesso dei rapporti tra questi e l’amministratore di fatto, nell’ambito dei quali assumono decisiva valenza la macroscopica illegalità dell’attività svolta e la consapevolezza di tale illegalità. Del reato di omessa presentazione della dichiarazione ai fini delle imposte dirette o IVA, l’amministratore di fatto risponde quale autore…

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Spetta al creditore dimostrare la successione del socio nei debiti della società cancellata dal registro delle imprese

Cass. civ., Sez. VI – 2, Ord., (data ud. 25/11/2022) 13/12/2022, n. 36407 Parole chiave: società di capitali – società a responsabilità limitata – società cancellata – successione nei debiti della società – onere della prova. Massima: “Al momento della cancellazione di una società di capitali dal registro delle imprese le obbligazioni sociali non si estinguono ma si trasferiscono in capo ai soci, i quali ne rispondono nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione, sicché grava sul creditore l’onere della prova circa la distribuzione dell’attivo sociale e la riscossione di una quota di esso in base al bilancio finale di liquidazione, trattandosi di elemento della fattispecie costitutiva del diritto azionato dal creditore nei confronti del socio”. Disposizioni applicate:…

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