SOCIETÀ E FALLIMENTO

Concordato fallimentare ed esdebitazione dai debiti tributari

Cass. civ., sez. I, 2 settembre 2022, n. 25924 – Pres. Scaldaferri – Rel. Vella Parole chiave: Fallimento – Concordato fallimentare – Proposta del terzo – Liberazione immediata del fallito – Debiti tributari – Divieto di accollo liberatorio – Applicabilità – Esclusione [1] Massima: In tema di concordato fallimentare, alla proposta concordataria formulata dal terzo con liberazione immediata del fallito ai sensi dell’art. 137, comma 7, l.fall., non si applica il divieto di accollo liberatorio del debito di imposta previsto dall’art. 8, comma 2, l. 212/2000. Disposizioni applicate: r.d. 267/1942, art. 137; l. 212/2000, art. 8 CASO Nell’ambito di una procedura concorsuale, una società terza presentava una proposta di concordato fallimentare che prevedeva, tra l’altro, il pagamento dei crediti erariali…

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È revocabile ex art. 2901 c.c. il patto di famiglia mediante il quale debitore cede la totalità delle proprie quote sociali in danno al creditore

Cassazione Civile, Sezione III, Sentenza n. 1228 del 17 gennaio 2023 Parole chiave: patto di famiglia – revocatoria – cessione di quota – titolo esecutivo – s.n.c. – scioglimento – liquidazione – esecuzione – conservazione – Massima: “Il creditore, che abbia ottenuta la dichiarazione di inefficacia nei suoi confronti dell’atto di cessione della quota di società in nome collettivo compiuto dal suo debitore, può promuovere nei confronti del cessionario le azioni esecutive, se munito titolo esecutivo, o conservative aventi ad oggetto il credito risultante dalla liquidazione della quota”. Disposizioni applicate: articoli 768-bis c.c., art. 2901 c.c. e art. 2902 c.c. Alfa, esponendo di vantare un credito per l’importo di Euro 900.000,00 nei confronti Tizio, ha convenuto in giudizio Tizio, Caio…

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Le misure protettive e cautelari quale bilanciamento tra gli interessi del ceto creditorio e la redditualità dell’impresa in crisi

Tribunale di Roma, 21 novembre 2022 Parole chiave: Misure protettive e cautelari – Requisiti – Funzionalità – Composizione negoziale della crisi – Prospettiva di risanamento Massima: “Le misure di protezione di cui all’art. 18 hanno la funzione di evitare che l’iniziativa di un singolo creditore possa pregiudicare lo svolgimento delle trattative e provocare la dispersione delle potenzialità economiche dell’impresa anche per il tramite e con l’apporto di finanza esterna. Il Tribunale nel confermare le misure protettive previste dall’art. 18 del C.C.I. deve bilanciare gli interessi del ceto creditorio e di quelli ordinamentali alla conservazione del valore e delle potenzialità reddituali dell’impresa in crisi e che il sistema disegnato dal nuovo codice della crisi d’impresa, peraltro, consente non solo di valutare…

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La prova della qualificazione di somme versate alla società spetta al socio che ha agito in giudizio

Corte d’Appello di Genova – sentenza del 19 dicembre 2017. Parole chiave: natura dei versamenti effettuati dal socio. Massima: “La qualificazione delle erogazioni dei soci effettuate nei confronti della società, ad esempio come mutuo o versamento, dipende dall’esame della volontà negoziale delle parti, dovendo trarsi la relativa prova, di cui è onerato il socio attore in restituzione, non tanto dalla denominazione dell’erogazione contenuta nelle scritture contabili della società, quanto dal modo in cui il rapporto è stato attuato in concreto, dalle finalità pratiche cui esso appare essere diretto e dagli interessi che vi sono sottesi.” Disposizioni applicate: art. 2467, 2697 c.c. In seguito alla propria esclusione, Caio, che era socio di Il Raggio di Luce s.n.c., ha agito in giudizio…

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Esenzione da revocatoria per pagamenti eseguiti in conformità di un piano attestato dal soggetto poi fallito

Tribunale di Bologna, 21 ottobre 2022  Massima: “In ordine all’ampiezza dell’esenzione da revocatoria degli atti esecutivi del piano attestato, l’affidamento dei terzi contraenti non pare possa essere tutelato oltre i limiti dell’evidenza, seppure sopravvenuta, dell’inidoneità del piano stesso al risanamento prospettato. Seppure possa ammettersi che nella valutazione ex ante il piano si presentasse come veritiero e fattibile e sia stato ragionevolmente attestato come tale, l’esenzione non può “coprire” gli atti esecutivi compiuti in un momento in cui si sia già evidenziata l’inidoneità al superamento della crisi”. Disposizioni applicate: art. 67, co. 3, lett. d), l.fall. – art. 67, co. 2, l.fall. Parole chiave: revocatoria – pagamenti – piano attestato – attestazione CASO Il Tribunale di Bologna è stato chiamato a…

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La Corte di Cassazione esclude l’automatica responsabilità penale del prestanome per i reati contro il patrimonio commessi dall’amministratore di fatto della società

Cassazione penale, Sez. II, Sentenza, 18 novembre 2022, n. 43969 Parole chiave: Società in genere – Reato in genere – Amministratori – Consiglio di amministrazione – Imposte e tasse in genere – Violazioni tributarie Massima: “La prova del dolo specifico dei reati tributari di cui agli artt. 5, 8 e 10 del D.Lgs n. 74 del 2000 in capo all’amministratore di diritto di una società, che funge da mero prestanome, può essere desunta dal complesso dei rapporti tra questi e l’amministratore di fatto, nell’ambito dei quali assumono decisiva valenza la macroscopica illegalità dell’attività svolta e la consapevolezza di tale illegalità. Del reato di omessa presentazione della dichiarazione ai fini delle imposte dirette o IVA, l’amministratore di fatto risponde quale autore…

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Spetta al creditore dimostrare la successione del socio nei debiti della società cancellata dal registro delle imprese

Cass. civ., Sez. VI – 2, Ord., (data ud. 25/11/2022) 13/12/2022, n. 36407 Parole chiave: società di capitali – società a responsabilità limitata – società cancellata – successione nei debiti della società – onere della prova. Massima: “Al momento della cancellazione di una società di capitali dal registro delle imprese le obbligazioni sociali non si estinguono ma si trasferiscono in capo ai soci, i quali ne rispondono nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione, sicché grava sul creditore l’onere della prova circa la distribuzione dell’attivo sociale e la riscossione di una quota di esso in base al bilancio finale di liquidazione, trattandosi di elemento della fattispecie costitutiva del diritto azionato dal creditore nei confronti del socio”. Disposizioni applicate:…

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La Corte di Cassazione può revocare direttamente la dichiarazione di fallimento e provvedere sull’imputabilità dell’apertura della procedura ai fini dell’addebito delle relative spese

Cass. ord., Sez. I, 4 novembre 2022, n. 32533 – Pres. Ferro, Rel. Fidanzia Parole chiave Fallimento – revoca – spese – effetti – opposizione. Massima: “La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso avverso la sentenza della Corte di Appello che rigetti il reclamo proposto contro la sentenza dichiarativa di fallimento, può revocare direttamente la dichiarazione di fallimento e provvedere ex art. 147 T.U. Spese di Giustizia sull’imputabilità dell’apertura della procedura ai fini dell’addebito delle spese qualora non siano necessari ulteriori accertamenti di fatto”. Riferimenti normativi Art. 366 CCII – Art. 389 CCII – Art. 147 T.U. Spese di Giustizia – Art. 6 L.F. – Art. 15 L.F. CASO La Corte di Appello di Roma ha rigettato il reclamo ex…

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Inammissibile il ricorso per la ristrutturazione dei debiti del consumatore presentato senza un OCC

Tribunale di Cosenza, Sez. Fallimentare, 31 ottobre 2022, Giudice Savaglio Parole chiave Codice della crisi – Sovraindebitamento – Ristrutturazione dei debiti del consumatore – Domanda Massima: “La domanda di ristrutturazione dei debiti del consumatore deve necessariamente essere presentata al tribunale da un OCC, con la conseguenza che – laddove il ricorso venga presentato al tribunale da un avvocato, senza l’assistenza di un OCC – la domanda deve essere dichiarata inammissibile”. Disposizioni applicate Articolo 68 codice crisi (presentazione della domanda e attività dell’OCC) CASO Un consumatore avanza una domanda concernente una proposta di ristrutturazione dei debiti al Tribunale di Cosenza. Il ricorso viene presentato il 30 settembre 2022, dopo l’entrata in vigore del codice della crisi (15 luglio 2022). La domanda…

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Azione del creditore sociale ex art. 2395 c.c.: è responsabile l’amministratore per aver indotto terzi ad investire nella società celando lo stato di grave difficoltà economica

Tribunale di Bologna, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Sentenza n. 699 del 22 marzo 2021 Parole chiave: responsabilità – amministratori – azione individuale del socio e del terzo – società a responsabilità limitata – creditori – mala gestio –– risarcimento del danno – difficoltà economica – informazioni distorte – azione aquiliana – Massima: “È responsabile ex art. 2395 c.c. l’amministratore che, per ottenere finanziamenti da terzi (pur essendo consapevole di non averne i requisiti e di non poterne onorare il pagamento), comunica intenzionalmente informazioni distorte, nonché rappresentazioni artefatte della situazione economico-patrimoniale della società, tali da celare lo stato di grave difficoltà economica e, conseguentemente, indurre a concedere i suddetti finanziamenti”. Disposizioni applicate: art. 2395 c.c. e art. 2043 c.c….

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