SOCIETÀ E FALLIMENTO

Cessione della quota sociale e impugnazione di delibere assembleari: quali diritti restano in capo al socio fuoriuscito?

Tribunale di Milano, sentenza del 15 aprile 2019. Parole chiave: recesso del socio – delibere assembleari – impugnazione. Massima: “Il socio receduto può avere ancora diritto ad impugnare delibere assembleari solo se l’esercizio di tali diritti partecipativi è strumentale alla salvaguardia del patrimonio sociale in vista della liquidazione della propria quota; in tale caso, infatti, il socio receduto potrebbe ancora impugnare le delibere assembleari che potrebbero incidere sulla liquidazione della quota stessa.” Disposizioni applicate: art. 2377 c.c. Nella sentenza che si analizza, il Tribunale di Milano ha specificato quali diritti può conservare il socio receduto fintanto che è in attesa di ricevere la liquidazione della quota di spettanza da parte della società. Nello specifico, Caia, socia di Alfa S.p.A., ha…

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Accordi di ristrutturazione, trattamento dei crediti tributari e soddisfazione minimale degli stessi

Tribunale di Salerno, Sez. III, 23 gennaio 2023, n. 21156 – Pres. ed est. G. Jachia Parole chiave: Accordi di ristrutturazione dei debiti – trattamento dei crediti tributari e contributivi – mancata adesione dell’agenzia delle entrate – cram down – presupposti  Massima: “Se il debitore invoca l’applicazione dell’art. 182-ter, comma 5, l.fall. per superare la mancata adesione dell’agenzia delle entrate e degli altri soggetti gestori di forme di previdenza ed assistenza obbligatorie, il tribunale, nel compiere la valutazione di convenienza ai fini dell’eventuale cram down, deve eseguire, oltre ad un controllo formale, anche un controllo di legalità sostanziale, che impone di verificare se i crediti tributari e previdenziali possano ricevere una soddisfazione minimale, non omologando gli accordi nel caso in…

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Via libera al sequestro preventivo ed alla confisca delle quote della società anche laddove il reato presupposto della responsabilità amministrativa abbia natura associativa

Cassazione penale., Sez. III, Sentenza n. 47810 del 19 dicembre 2022 Parole chiave: Società – Società cooperativa agricola – Sequestro di beni mobili e immobili in materia penale – Responsabilità amministrativa – Reati di associazione a delinquere Massima: “È legittimo il sequestro di quote di una società cooperativa agricola, alla quale siano stati addebitati gli illeciti amministrativi ex artt. 25 bis, c. 1, lett. a) e 24 ter, c. 2, D.Lgs. 231/2001, in relazione a reati di associazione a delinquere “allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro l’economia pubblica, ovvero di frodi nell’esercizio del commercio di uve mosti e vini, contraffazione di indicazioni geografiche e denominazioni di origine”. Disposizioni applicate: art. 34 D.Lgs. n.231/2001, art. 325 c.p.p. Nel caso…

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Fallibilità delle start-up innovative

Cassazione, 4 luglio 2022, n. 21152, Pres. M. Cristiano – Rel. P. Vella Parole chiave: Fallimento – Dichiarazione – Dichiarazione – Soggetti – Start up innovativa – Imprenditore commerciale – Iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese – Autocertificazione del legale rappresentante – Presunzione di veridicità – Insussistenza – Sindacabilità in sede fallimentare – Conseguenze Massima: “L’iscrizione di una società quale start-up innovativa nella sezione speciale del Registro delle imprese, in base all’autocertificazione del legale rappresentante circa il possesso dei requisiti formali e sostanziali, ed alla successiva attestazione del loro mantenimento, ai sensi dall’art. 25, D.L. n. 179 del 2012, convertito dalla L. n. 221 del 2012, non preclude la verifica giudiziale dei requisiti medesimi in sede prefallimentare, né…

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La modifica di fatto dell’oggetto sociale legittima il diritto di recesso del socio

Tribunale delle Imprese di Roma – Sentenza n. 17673/2022 pubbl. il 29/11/2022 Parole chiave: recesso – oggetto sociale – modifica di fatto – società di capitali – Massima: “Il mutamento dell’oggetto sociale, idoneo a legittimare il recesso del socio, può alternativamente verificarsi in termini formali, con l’assunzione di una delibera all’uopo adottata dall’assemblea, ovvero in via di fatto, in concomitanza con atti gestori che, pur non incidendo sul dato formale relativo all’oggetto sociale determinato dallo statuto, ne comportano una modifica sostanziale, tale da legittimare, anche in questo caso, l’esercizio del diritto di recesso da parte del socio dissenziente”.  Disposizioni applicate: 2476 c.c., 2395 c.c. Con il giudizio in esame, la società attrice – proprietaria del 9.17% del capitale di una…

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Le azioni di cui agli articoli 2394 e 2395 cc

Tribunale di Venezia Sezione Specializzata in materia di impresa, sentenza n. 154/2022 del 22.12.2021 (pubbl. 07.02.2022) – Parole chiave: responsabilità- amministratori- prova. Massima: “La responsabilità degli amministratori di società di capitali ex art. 2395 cc (in caso di amministratore di spa) o ex art. 2476 co. 7 cc (in caso di amministratore di srl) verso i soci o i terzi che abbiano stipulato un contratto con la società, per consolidata giurisprudenza, non discende automaticamente ex se da detta loro qualità, né ex se dall’inadempimento ad obblighi discendenti dal contratto stipulato dalla società essendo necessaria, trattandosi di responsabilità extracontrattuale, la allegazione e prova della condotta dolosa o colposa degli amministratori medesimi, la allegazione di un danno “direttamente” incidente sul socio o…

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Clausola statuaria simul stabunt simul cadent per i membri del CdA: quando il suo esercizio è abusivo?

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Sentenza n. 8088 del 9 dicembre 2020 Parole chiave: simul stabunt simul cadent – decadenza – abusività – strumentalità – consiglio di amministrazione – dimissioni – revoca – giusta causa – preavviso – equilibrio – risarcimento – Massima: “Il carattere abusivo o strumentale dell’esercizio della clausola simul stabunt simul cadent si configura ogni qual volta le dimissioni di quell’amministratore o di quegli amministratori capaci di provocare la decadenza di tutto l’organo di gestione siano dettate unicamente o prevalentemente dallo scopo di eliminare amministratori sgraditi, in assenza di giusta causa, quindi eludendo l’obbligo di corresponsione degli emolumenti residui (ed in generale di risarcimento del danno) che spetterebbero loro se fossero cessati dalla…

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Responsabilità degli amministratori per mancata corretta tenuta delle scritture aziendali e liquidazione del danno

Cass. Civ. Sez. I, Ord. (data ud. 27.04.2022) 12.05.2022, n. 15245 Parole chiave: responsabilità degli amministratori, mancanza delle scritture contabili, sommarietà di redazione delle scritture contabili, non intellegibilità delle scritture contabili, nesso di causalità, onere della prova, quantificazione del danno, prova del danno, liquidazione equitativa, fallimento. Massima: “Nell’ambito delle azioni di responsabilità grava sempre su chi agisce in giudizio l’onere di fornire la prova del danno e del nesso di causalità materiale tra questo e le condotte che si assumono tenute in violazione di doveri inerenti alle funzioni gestorie svolte dagli amministratori. La mancanza di scritture contabili, ovvero la sommarietà di redazione di esse o la loro non intelleggibilità non è in sé sufficiente a giustificare la condanna dell’amministratore in…

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L’amministratore di società controllata che, operando in conflitto di interessi, concede finanziamenti alla società controllante può essere ritenuto responsabile verso la stessa società controllata

Tribunale di Torino, sentenza del 26 ottobre 2020 Parole chiave: responsabilità degli amministratori – società per azioni – gruppo di società – operazioni infragruppo. Massima: “Sussiste la responsabilità dell’amministratore della società controllata, laddove tale società conceda finanziamenti e prestiti in favore della controllante in situazione di conflitto di interesse, in assenza di preventiva approvazione del c.d.a., e per fini non riconducibili alla controllata sotto il profilo della convenienza indiretta dell’operazione.” Disposizioni applicate: artt. 2391, 2392, 2497 c.c. Il Tribunale di Torino, in composizione collegiale, è stato chiamato a decidere su un’azione di responsabilità ai sensi dell’art. 2392 c.c. promossa da Alfa S.p.A. (“Alfa”) contro l’ex amministratore delegato Caio (l’“Amministratore”). L’Amministratore era stato nominato dopo che le quote di maggioranza di…

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Le conseguenze della mancata partecipazione del P.M. all’udienza per l’apertura della liquidazione giudiziale

Trib. Bergamo, 13 settembre 2022, Pres. De Simone [1] Liquidazione giudiziale – Istanza del pubblico ministero – Mancata presenza all’udienza – Conseguenze. La mancata presenza del pubblico ministero all’udienza per l’apertura della liquidazione giudiziale fissata in seguito a ricorso da lui presentato non comporta rinuncia o desistenza dalla domanda. CASO [1] In data 4 agosto 2022 (e, dunque, a una ventina di giorni dall’entrata in vigore del CCI), il pubblico ministero presentava al Tribunale di Bergamo (non già domanda di accesso alla liquidazione giudiziale a norma dell’art. 37 CCI, bensì) istanza per la dichiarazione di fallimento ai sensi del previgente art. 6 l.fall. Giunti all’udienza per la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale, il Tribunale lombardo non solo scopriva di…

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