SOCIETÀ E FALLIMENTO

La Corte di Cassazione esclude l’automatica responsabilità penale del prestanome per i reati contro il patrimonio commessi dall’amministratore di fatto della società

Cassazione penale, Sez. II, Sentenza, 18 novembre 2022, n. 43969 Parole chiave: Società in genere – Reato in genere – Amministratori – Consiglio di amministrazione – Imposte e tasse in genere – Violazioni tributarie Massima: “La prova del dolo specifico dei reati tributari di cui agli artt. 5, 8 e 10 del D.Lgs n. 74 del 2000 in capo all’amministratore di diritto di una società, che funge da mero prestanome, può essere desunta dal complesso dei rapporti tra questi e l’amministratore di fatto, nell’ambito dei quali assumono decisiva valenza la macroscopica illegalità dell’attività svolta e la consapevolezza di tale illegalità. Del reato di omessa presentazione della dichiarazione ai fini delle imposte dirette o IVA, l’amministratore di fatto risponde quale autore…

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Spetta al creditore dimostrare la successione del socio nei debiti della società cancellata dal registro delle imprese

Cass. civ., Sez. VI – 2, Ord., (data ud. 25/11/2022) 13/12/2022, n. 36407 Parole chiave: società di capitali – società a responsabilità limitata – società cancellata – successione nei debiti della società – onere della prova. Massima: “Al momento della cancellazione di una società di capitali dal registro delle imprese le obbligazioni sociali non si estinguono ma si trasferiscono in capo ai soci, i quali ne rispondono nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione, sicché grava sul creditore l’onere della prova circa la distribuzione dell’attivo sociale e la riscossione di una quota di esso in base al bilancio finale di liquidazione, trattandosi di elemento della fattispecie costitutiva del diritto azionato dal creditore nei confronti del socio”. Disposizioni applicate:…

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La Corte di Cassazione può revocare direttamente la dichiarazione di fallimento e provvedere sull’imputabilità dell’apertura della procedura ai fini dell’addebito delle relative spese

Cass. ord., Sez. I, 4 novembre 2022, n. 32533 – Pres. Ferro, Rel. Fidanzia Parole chiave Fallimento – revoca – spese – effetti – opposizione. Massima: “La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso avverso la sentenza della Corte di Appello che rigetti il reclamo proposto contro la sentenza dichiarativa di fallimento, può revocare direttamente la dichiarazione di fallimento e provvedere ex art. 147 T.U. Spese di Giustizia sull’imputabilità dell’apertura della procedura ai fini dell’addebito delle spese qualora non siano necessari ulteriori accertamenti di fatto”. Riferimenti normativi Art. 366 CCII – Art. 389 CCII – Art. 147 T.U. Spese di Giustizia – Art. 6 L.F. – Art. 15 L.F. CASO La Corte di Appello di Roma ha rigettato il reclamo ex…

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Inammissibile il ricorso per la ristrutturazione dei debiti del consumatore presentato senza un OCC

Tribunale di Cosenza, Sez. Fallimentare, 31 ottobre 2022, Giudice Savaglio Parole chiave Codice della crisi – Sovraindebitamento – Ristrutturazione dei debiti del consumatore – Domanda Massima: “La domanda di ristrutturazione dei debiti del consumatore deve necessariamente essere presentata al tribunale da un OCC, con la conseguenza che – laddove il ricorso venga presentato al tribunale da un avvocato, senza l’assistenza di un OCC – la domanda deve essere dichiarata inammissibile”. Disposizioni applicate Articolo 68 codice crisi (presentazione della domanda e attività dell’OCC) CASO Un consumatore avanza una domanda concernente una proposta di ristrutturazione dei debiti al Tribunale di Cosenza. Il ricorso viene presentato il 30 settembre 2022, dopo l’entrata in vigore del codice della crisi (15 luglio 2022). La domanda…

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Azione del creditore sociale ex art. 2395 c.c.: è responsabile l’amministratore per aver indotto terzi ad investire nella società celando lo stato di grave difficoltà economica

Tribunale di Bologna, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Sentenza n. 699 del 22 marzo 2021 Parole chiave: responsabilità – amministratori – azione individuale del socio e del terzo – società a responsabilità limitata – creditori – mala gestio –– risarcimento del danno – difficoltà economica – informazioni distorte – azione aquiliana – Massima: “È responsabile ex art. 2395 c.c. l’amministratore che, per ottenere finanziamenti da terzi (pur essendo consapevole di non averne i requisiti e di non poterne onorare il pagamento), comunica intenzionalmente informazioni distorte, nonché rappresentazioni artefatte della situazione economico-patrimoniale della società, tali da celare lo stato di grave difficoltà economica e, conseguentemente, indurre a concedere i suddetti finanziamenti”. Disposizioni applicate: art. 2395 c.c. e art. 2043 c.c….

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Adeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili in funzione della tempestiva rilevazione della crisi d’impresa

Tribunale di Cagliari, Sez. impr., 19 gennaio 2022,  Pres. Tamponi – Greco – Rel. Caschili Parole chiave Crisi d’impresa – Inadeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili – Denunzia al tribunale ex art. 2409 c.c. Massima: “Gli adeguati assetti sono funzionali ad evitare che l’impresa scivoli inconsapevolmente verso una situazione di crisi o di perdita della continuità, consentendo all’organo amministrativo di percepire tempestivamente i segnali che preannunciano la crisi e di assumere le iniziative opportune per evitarla. Una volta manifestatasi la crisi, sfuma la gravità dell’adozione di adeguati assetti e viene in massimo rilievo, invece, la mancata adozione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per fronteggiarla. La violazione dell’obbligazione di predisporre adeguati assetti è più grave quando la società non…

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L’amministratore di una S.r.l. può impugnare le decisioni del consiglio di amministrazione fintanto che ricopre la relativa carica

Corte d’Appello di Milano sentenza del 21 ottobre 2019 Parole chiave: diritto di accesso del socio – interpretazione – società a responsabilità limitata. Massima: “È condivisibile l’orientamento, prevalente in dottrina e giurisprudenza, della sindacabilità delle decisioni del consiglio di amministrazione anche nelle società a responsabilità limitata. I componenti del consiglio di amministrazione assenti o dissenzienti possono impugnare le delibere nei modi e nei termini di cui all’art. 2388 c.c., in quanto il mancato rinvio all’art. 2388 c.c. rappresenta una lacuna del legislatore, atteso che l’art. 2388 c.c. è espressione di un principio generale di sindacabilità – ad iniziativa degli amministratori assenti o dissenzienti ovvero dei soci – delle decisioni dell’organo amministrativo di società di capitali contrarie alla legge e allo…

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Trasferibilità delle quote agli eredi di socio di Srl e nomina del liquidatore giudiziario

Sentenza n. 337/2020 del 19.02.2020 – Tribunale di Venezia Sezione Specializzata in materia di Imprese Parole chiave: autonomia statutaria; limiti alla trasferibilità delle partecipazioni; messa in liquidazione della società; nomina e revoca del liquidatore giudiziale; invalidità delibera. Massima: “Nel caso in cui, per effetto della autonomia statutaria, siano previste clausole che subordinino il trasferimento al gradimento dei soci superstiti, la comunicazione agli eredi del socio defunto da parte del socio superstite di voler continuare la società individua il momento in cui gli eredi diventano a tutti gli effetti soci modificandosi, così, la compagine sociale. In caso di messa in liquidazione della società la nomina del liquidatore giudiziale deve essere introdotta con ricorso in sede di volontaria giurisdizione”. Riferimenti normativi: art….

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Il socio non è creditore della società quando ha fatto un c.d. versamento in conto capitale

Cassazione civile, Sez. I, Ordinanza, 17 novembre 2022, n. 33957 Parole chiave: Società di capitali – Società a responsabilità limitata – Capitale sociale – Capitale (aumento e riduzione) – Conferimenti Massima: “Il versamento di danaro fatto a società di capitali dal suo socio in conto capitale è assimilabile ai conferimenti e al capitale di rischio della società ed entra a far parte del suo patrimonio, sì che esso non determina la nascita di un credito del socio verso la società, essendo la sua restituzione al conferente meramente eventuale, in quanto dipendente dalla condizione in cui verrà a trovarsi il patrimonio sociale al momento della liquidazione della società e alla possibilità che in tale patrimonio residuino valori sufficienti al rimborso dopo…

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Natura dell’accordo ex 182bis L.F. e prededucibilità dei finanziamenti concessi in esecuzione dello stesso

Tribunale Roma, Sez. fall., Ord., 27/02/2019, n. 947 Parole chiave: ammissione al passivo, prededuzione, finanziamenti, finanziamenti in esecuzione, accordo di ristrutturazione, fallimento. Massima: “Il credito sorto in forza di finanziamento erogato in funzione di un accordo di ristrutturazione ex art. 182 bis L.F. stipulato ed omologato prima dell’entrata in vigore del D.L. 78/ 2010, e quindi prima dell’entrata in vigore dell’art. 182 quater L.F., non è prededucibile in quanto l’articolo 111 L.F. non è suscettibile di applicazione analogica estensiva non dovendosi ritenere l’accordo di ristrutturazione ex art. 182 bis una procedura concorsuale” Disposizioni applicate: Artt. 182 bis, 182 quater, 111 R.D. 16.03.1942 n. 267, Art. 101 Decreto Legislativo 12.01.2019 n. 14. CASO La Banca Beta propone domanda di ammissione al…

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