Diritto e reati societari

L’abuso di potere nelle deliberazioni assembleari assunte in forma totalitaria

Tribunale di Napoli – sentenza n. 3185/2022 pubblicata il 30 marzo 2022 Parole chiave: assemblea – assemblea totalitaria– società a responsabilità limitata– abuso di potere – abuso della maggioranza – buona fede Massima: “Di fronte ad un’assemblea totalitaria, l’accertamento della presenza dell’intero capitale sociale e della maggioranza dei componenti degli organi amministrativi e di controllo esclude la rilevanza della mancanza delle formalità previste per la convocazione assembleare, come affermato dalla giurisprudenza secondo cui l’assemblea totalitaria ha una “competenza generale, senza che rilevi l’eventuale violazione delle norme che disciplinano la convocazione”, e come confermato dalla disciplina di cui all’art. 2366 c. 4° c.c., da ritenersi applicabile anche alle assemblee delle S.r.l.. Inoltre, l’abuso della regola di maggioranza può determinare l’annullamento delle…

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Azione di responsabilità promossa dal socio contro l’ex amministratore: la società è litisconsorte necessario

Tribunale di Torino, Sezione I, Sentenza n. 103 dell’11 gennaio 2023. Parole chiave: amministratori – mala gestio – azione di responsabilità – diligenza – mandatario – business judgement rule – diligenza professionale – litisconsorzio – azione sociale – contraddittorio – nullità Massima: “L’autonoma iniziativa del socio, riconosciuta dall’art. 2476 c. 3 c.c. senza vincolo di connessione con la quota di capitale dallo stesso posseduta, non toglie che si tratta pur sempre di un’azione sociale di responsabilità, rifluendo l’eventuale condanna dell’amministratore unicamente nel patrimonio sociale e potendo solo la società (non il socio) rinunciare all’azione e transigerla, con la conseguenza che la sentenza eventualmente emessa in assenza di contraddittorio con la società cui riferisce l’azione, e quindi a contraddittorio non integro,…

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La clausola statutaria di ripartizione degli utili senza termini di durata vincola la società incorporante

Tribunale di Bologna, sentenza del 24 novembre 2020 Parole chiave: Fusione per incorporazione – successione – clausola di destinazione degli utili – statuto. Massima: “L’obbligazione perpetua assunta dall’incorporante/promittente in occasione di un’operazione di fusione per incorporazione, consistente nel pagamento in favore del terzo di una somma fissa annuale predeterminata, senza termine di durata, è inquadrabile nello schema giuridico-negoziale proprio del contratto a favore di terzo a norma dell’art. 1411 c.c. ed è valida ed efficace ove confacente e satisfattiva rispetto agli interessi tanto della stipulante quanto della promittente.” Disposizioni applicate: 782, 1987, 1411 c.c. La Banca Alfa (Alfa) ha agito in giudizio contro la Società Ortofrutticola Beta (SOB) proponendo opposizione avverso decreto provvisoriamente esecutivo, con il quale era stato ingiunto…

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Nulla la deliberazione assembleare di approvazione del bilancio che viola il precetto di chiarezza

Cassazione civile, Sez. I, Ordinanza n. 7433 del 15 marzo 2023 Parole chiave: Società – Società per Azioni – Bilancio Massima: “Le regole sulla redazione del bilancio, pur tratte sovente dai principi contabili, sono norme giuridiche cogenti, le quali hanno un contenuto di discrezionalità tecnica, ma solo nel senso che ciò dipende dalla loro derivazione storica e che, in talune evenienze, la norma giuridica ad essa fa rinvio. Per ciò stesso, tuttavia, rendono giuridico il criterio tecnico richiamato ed, in ogni caso, sempre sindacabili le scelte operate, che non sono riconducibili all’ambito proprio di scelte insindacabili di gestione. Dai redattori del bilancio si esige di individuare il modo più aderente ai principi di correttezza, verità e chiarezza, per fornire la…

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Nelle società semplici è legittima la nomina ad amministratore di un soggetto estraneo alla compagine sociale

Tribunale di Roma – decreto n. 4971/2021 del 25/08/2021 Parole chiave: amministratore – socio – società persone – ineleggibilità – Massima: “Nelle società semplici è legittima la nomina ad amministratore di un soggetto estraneo alla compagine sociale, ma l’iscrizione di tale nomina nel registro delle imprese deve essere condizionata alla verifica, da parte dell’ufficio stesso, dell’inesistenza di patti di esclusione o di limitazione della responsabilità dei soci”. Disposizioni applicate: 2252 c.c., 2257 c.c., 2258 c.c., 2259 c.c., 2361 c. 2° c.c., 2291, 2293 c.c. Con il provvedimento in esame il Tribunale di Roma – nella persona del Giudice del registro delle imprese nell’ambito di una procedura di volontaria giurisdizione – si è espresso in merito alla richiesta di iscrizione nel…

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I sindaci e gli amministratori sono solidalmente responsabili per l’ammanco di cassa, a prescindere della riferibilità della condotta ai singoli soggetti

Cassazione civile, Sezione I, Ordinanza n.  7380 del 14 marzo 2023. Parole chiave: responsabilità degli amministratori – responsabilità dei sindaci – ammanco di cassa – controllo – diligenza – vigilanza – condotte appropriative o distrattive – responsabilità solidale Massima: “Nelle società cooperative, la responsabilità degli amministratori e dei sindaci trova fondamento non già nell’individuazione di specifiche condotte appropriative o distrattive dell’uno o dell’altro amministratore e/o sindaco (condotte che sarebbero da riferire ai singoli soggetti che ne fossero stati autori), ma nell’omesso controllo – cui gli amministratori e i sindaci sono tutti tenuti – rispetto ad atti che hanno comportato la perdita delle risorse patrimoniali della società”. Disposizioni applicate: artt. 2260, 2392 e 2407 c.c. La vicenda prende le mosse dall’azione…

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Cessione della quota sociale e impugnazione di delibere assembleari: quali diritti restano in capo al socio fuoriuscito?

Tribunale di Milano, sentenza del 15 aprile 2019. Parole chiave: recesso del socio – delibere assembleari – impugnazione. Massima: “Il socio receduto può avere ancora diritto ad impugnare delibere assembleari solo se l’esercizio di tali diritti partecipativi è strumentale alla salvaguardia del patrimonio sociale in vista della liquidazione della propria quota; in tale caso, infatti, il socio receduto potrebbe ancora impugnare le delibere assembleari che potrebbero incidere sulla liquidazione della quota stessa.” Disposizioni applicate: art. 2377 c.c. Nella sentenza che si analizza, il Tribunale di Milano ha specificato quali diritti può conservare il socio receduto fintanto che è in attesa di ricevere la liquidazione della quota di spettanza da parte della società. Nello specifico, Caia, socia di Alfa S.p.A., ha…

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Via libera al sequestro preventivo ed alla confisca delle quote della società anche laddove il reato presupposto della responsabilità amministrativa abbia natura associativa

Cassazione penale., Sez. III, Sentenza n. 47810 del 19 dicembre 2022 Parole chiave: Società – Società cooperativa agricola – Sequestro di beni mobili e immobili in materia penale – Responsabilità amministrativa – Reati di associazione a delinquere Massima: “È legittimo il sequestro di quote di una società cooperativa agricola, alla quale siano stati addebitati gli illeciti amministrativi ex artt. 25 bis, c. 1, lett. a) e 24 ter, c. 2, D.Lgs. 231/2001, in relazione a reati di associazione a delinquere “allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro l’economia pubblica, ovvero di frodi nell’esercizio del commercio di uve mosti e vini, contraffazione di indicazioni geografiche e denominazioni di origine”. Disposizioni applicate: art. 34 D.Lgs. n.231/2001, art. 325 c.p.p. Nel caso…

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La modifica di fatto dell’oggetto sociale legittima il diritto di recesso del socio

Tribunale delle Imprese di Roma – Sentenza n. 17673/2022 pubbl. il 29/11/2022 Parole chiave: recesso – oggetto sociale – modifica di fatto – società di capitali – Massima: “Il mutamento dell’oggetto sociale, idoneo a legittimare il recesso del socio, può alternativamente verificarsi in termini formali, con l’assunzione di una delibera all’uopo adottata dall’assemblea, ovvero in via di fatto, in concomitanza con atti gestori che, pur non incidendo sul dato formale relativo all’oggetto sociale determinato dallo statuto, ne comportano una modifica sostanziale, tale da legittimare, anche in questo caso, l’esercizio del diritto di recesso da parte del socio dissenziente”.  Disposizioni applicate: 2476 c.c., 2395 c.c. Con il giudizio in esame, la società attrice – proprietaria del 9.17% del capitale di una…

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Clausola statuaria simul stabunt simul cadent per i membri del CdA: quando il suo esercizio è abusivo?

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Sentenza n. 8088 del 9 dicembre 2020 Parole chiave: simul stabunt simul cadent – decadenza – abusività – strumentalità – consiglio di amministrazione – dimissioni – revoca – giusta causa – preavviso – equilibrio – risarcimento – Massima: “Il carattere abusivo o strumentale dell’esercizio della clausola simul stabunt simul cadent si configura ogni qual volta le dimissioni di quell’amministratore o di quegli amministratori capaci di provocare la decadenza di tutto l’organo di gestione siano dettate unicamente o prevalentemente dallo scopo di eliminare amministratori sgraditi, in assenza di giusta causa, quindi eludendo l’obbligo di corresponsione degli emolumenti residui (ed in generale di risarcimento del danno) che spetterebbero loro se fossero cessati dalla…

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