Diritto e reati societari

Se l’assemblea non delibera la società si scioglie

Le società con esercizio coincidente con l’anno solare hanno ormai approvato il bilancio di esercizio, pur nei casi in cui si è beneficiato del maggior termine di 180 giorni. Purtuttavia, vi potrebbero essere delle situazioni nelle quali l’assemblea dei soci non riesce a deliberare l’approvazione del bilancio. In questi casi gli amministratori non possono essere ovviamente sanzionati per il mancato deposito del bilancio di esercizio, ma non possono comunque disinteressarsi della situazione che si è venuta a creare nella compagine societaria. Ai sensi dell’articolo 2484, comma 1, n. 3, cod. civ., gli amministratori devono infatti verificare se ricorre una causa di scioglimento della società, “per l’impossibilità di funzionamento o per la continuata inattività dell’assemblea”. Con specifico riferimento all’impossibilità di funzionamento, si pensi a tutti quei casi in cui l’assemblea si riunisce e si costituisce validamente, ma non riesce a deliberare a causa…

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Estinzione della società e intrasmissibilità delle sanzioni

Con la recente sentenza n. 9094 depositata in data 7 aprile 2017, la Quinta Sezione Tributaria della Corte di Cassazione è tornata a occuparsi del tema relativo alla trasmissibilità delle sanzioni tributarie nei confronti dei soci di una società estinta. In particolare l’oggetto della controversia riguardava la notifica di avvisi di accertamento derivanti da un accertamento induttivo scaturito dall’Agenzia delle Entrate per l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi da parte della società contribuente per gli anni 2003 e 2005. Nel caso in esame la ricorrente, nella propria impugnazione, eccepiva la tardiva presentazione delle dichiarazioni e rappresentava che il ritardo fosse ascrivibile al professionista incaricato della trasmissione telematica. La CTP recepiva il ricorso proposto dalla contribuente. Nel giudizio di appello, la…

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Le nuove norme antiriciclaggio e la responsabilità amministrativa delle società ex D.lgs. 231/2001

Abstract Il 4 luglio 2017 entra in vigore il Decreto Legislativo 25 maggio 2017, n. 90 che recepisce la Direttiva 2015/849/UE (cd. IV Direttiva) dettando disposizioni più severe in materia di antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento delle attività terroristiche. Il nuovo Provvedimento è stato pubblicato lo scorso 19 giugno in Gazzetta Ufficiale e sostituisce, modificandola profondamente, gran parte della disciplina contenuta nel Decreto Legislativo n. 231/2007. Tra le novità più rilevanti, introdotte dalle nuove norme, vi è la previsione della possibilità di utilizzare i dati acquisiti dalla GdF a fini fiscali, mentre i controlli effettuati dai militari delle Fiamme Gialle diventeranno efficaci anche ai fini dell’accertamento tributario. Da un lato, dunque, la nova normativa impone maggiori obblighi di informazione…

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Arbitrato rituale e società di persone

Trib. Milano, 14 febbraio 2016 – Est. Galioto Arbitrato – Clausola compromissoria – Società – Scioglimento – Diritti disponibili (controversie in tema di) – Esclusione (Cod. civ., art. 2272; cod. proc. civ., art. 806). [1] Non sono compromettibili in arbitri le controversie aventi ad oggetto lo scioglimento di società di persone. CASO [1] Con ricorso ex art. 702 bis e ss. c.p.c., la socia di una s.n.c. adisce il Tribunale di Milano affinché  dichiari lo scioglimento della relativa società, in ragione dell’impossibilità di conseguire l’oggetto sociale. Nel costituirsi in giudizio, la convenuta, socia paritaria della ricorrente, eccepisce l’incompetenza del Tribunale adito in ragione della sottoscrizione di una clausola compromissoria che, inserita nel contratto sociale, demandava alla cognizione arbitrale ogni controversia…

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Luci e ombre della convenzione SIAE/Finanze

Con la riforma del settore degli spettacoli, introdotta dal D.Lgs. 60/1999, sono state confermate le disposizioni contenute nell’articolo 17 D.P.R. 640/1972 che prevedono la possibilità di affidare, da parte del Ministero delle finanze, alla Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) l’attività di acquisizione e di reperimento degli elementi utili all’accertamento in materia di imposta sugli intrattenimenti e imposta sul valore aggiunto sugli spettacoli. Tale facoltà è stata esercitata dal Ministero con una prima convenzione SIAE/Finanze stipulata in data 24 marzo 2000, approvata con Decreto direttoriale del 7 giugno 2000 (G.U. n. 195 del 22 agosto 2000), e valida per il periodo 1° gennaio 2000 – 31 dicembre 2009. In data 15 dicembre 2009 è stata rinnovata, con validità per il periodo 1° gennaio 2010 ‐ 31 dicembre 2019, l’attuale convenzione tra la…

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Conferimenti in natura e di crediti: difformità tra Spa e Srl

Come noto, nella disciplina concernente le società per azioni, ai sensi dell’articolo 2343 del codice civile, è necessario che i soggetti che intendono conferire beni in natura o crediti presentino una relazione giurata di un esperto designato dal tribunale nel cui circondario ha sede la società, la quale deve essere allegata all’atto costitutivo. Tale documento oltre ad enucleare i criteri di valutazione seguiti, descrive i beni o i crediti conferiti ed inoltre asserisce che il loro valore è almeno pari a quello ad essi attribuito ai fini della determinazione del capitale sociale e dell’eventuale soprapprezzo. Un’ipotetica negligenza da parte dell’esperto è trattata con l’applicazione delle disposizioni dell’articolo 64 del codice di procedura civile e altresì la stessa darà origine a responsabilità in capo allo stesso per i danni…

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Fideiussioni e decreti ingiuntivi: registro proporzionale al 3%

Il decreto ingiuntivo recante la “condanna al pagamento di somme o valori”, ottenuto dal fideiussore nei confronti del debitore principale nell’ambito dell’azione di regresso, è soggetto ad imposta di registro proporzionale nella misura del 3%, ai sensi dell’articolo 8 della tariffa, parte I, del D.P.R. 131/1986, “senza involgere l’applicazione del principio di alternatività Iva/registro”. È questo il chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 22/E di ieri in risposta alla richiesta di consulenza formulata da un proprio ufficio. La questione trae origine dal controverso orientamento della Corte di Cassazione circa la tassazione, ai fini del Registro, dei decreti ingiuntivi recanti la “condanna al pagamento di somme a favore del fideiussore precedentemente escusso dal creditore del rapporto obbligatorio principale, quest’ultimo ricadente in ambito Iva”. In passato, con la sentenza del 12 luglio…

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Responsabilità degli enti e profitto del reato

Con la sentenza n. 34900 del 9 giugno 2016, depositata il successivo 16 agosto, la Sesta Sezione della Corte di Cassazione ha chiarito che una società è responsabile per malversazione ai danni dello Stato se i suoi amministratori impiegano i finanziamenti pubblici per scopi diversi da quelli per i quali sono stati erogati. Nel caso specifico, la Corte di appello di Potenza, riformando la sentenza di assoluzione del G.u.p. del Tribunale di Matera, aveva confermato la responsabilità ex articolo 316-bis c.p. degli amministratori di una S.r.l. e di una S.p.a nonché la responsabilità per l’illecito amministrativo di cui all’articolo 24 commi 1 e 2 del D.Lgs. 231/2001(“1. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 316-bis…se commesso in danno dello Stato … si applica all’ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento…

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Procedure di accertamento dell’illecito e verifiche dell’ Organismo di Vigilanza

Il sistema di attribuzione della responsabilità da illecito amministrativo ex d.lgs. 231/2001 (da ora, il Decreto) presuppone, come noto, la realizzazione di un reato “presupposto” da parte di una persona fisica che agisca nell’interesse e/o a vantaggio dell’ente. A seconda, poi, che il reato sia realizzato dai vertici aziendali (apicali) o da un sottoposto (soggetto all’altrui vigilanza), il Decreto disciplina le condizioni al ricorrere delle quali la responsabilità dell’ente è, eventualmente, esclusa. Tali condizioni, richiedono la preventiva adozione e corretta attuazione di un Modello di organizzazione e gestione aziendale, idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi. Il Decreto individua, in tale modo, una responsabilità dell’ente in certa misura autonoma da quella del singolo autore della condotta illecita, e…

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La nozione di profitto rilevante ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 231/2001

Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n.231/01 sulla “Responsabilità amministrativa degli enti”, anche gli enti collettivi possono essere chiamati a rispondere dei reati commessi nel loro interesse o vantaggio dalle persone fisiche inserite nella struttura organizzativa. La riforma compiuta dal legislatore ha segnato un vero e proprio spartiacque rispetto agli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali assunti in precedenza; la disciplina dettata dal D.Lgs. n.231/01 prende, infatti, le distanze dal principio fissato nell’art.27 della Costituzione che consacra la natura personale della responsabilità penale e costituisce una deroga all’antico brocardo secondo cui societas delinquere non potest. Ad oggi gli enti, siano o no persone giuridiche, possono essere assoggettati sia a sanzioni di carattere penale-amministrativo sia, ai sensi dell’art.45 del D.Lgs. n.231/01, a misure cautelari interdittive “quando sussistonogravi indizi…

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