Diritto e reati societari

Il codice del terzo settore. Tutto chiaro?

La lettura del codice del terzo settore (D.Lgs. 117/2017) continua ad incentivare nel lettore dubbi e incertezze. L’unica, parziale, consolazione appare essere che la gran parte delle novità, sia sotto il profilo degli adempimenti civilistici sia, soprattutto, per gli aspetti fiscali, entreranno in vigore non prima del 2019 o, per la parte fiscale, addirittura dal 2020. Siamo consapevoli che ogni tentativo di interpretare il testo attuale potrebbe risultare vano e smentito nel giro di poco tempo direttamente dal Governo che potrà, entro il giugno del prossimo anno, emanare un decreto correttivo, fruendo della medesima delega, incidendo sulle norme appena emanate novellandole, e che dovrà comunque definire meglio la materia con i numerosi decreti che sono previsti in via di approvazione per completare la disciplina del codice del terzo settore e dell’impresa…

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Finanziamento infruttifero soci: presupposti e modalità operative

Le S.r.l. possono essere finanziate dai soci nel rispetto delle previsioni di cui al Provvedimento della Banca d’Italia del 08.11.2016: pertanto, se lo prevede lo statuto della società, è possibile la raccolta di risparmio solo presso i soggetti che rivestono la qualifica di socio da almeno tre mesi e detengono una partecipazione pari ad almeno il 2% del capitale sociale risultante dall’ultimo bilancio approvato. Il contratto di finanziamento non richiede però la forma scritta: l’unico caso in cui, effettivamente, le disposizioni civilistiche impongono la forma scritta è rappresentato dalla previsione di un tasso di interesse superiore al tasso legale (articolo 1284 cod. civ.). Purtuttavia, si ritiene sempre utile la stipula di un contratto in forma scritta, pur in presenza di un finanziamento infruttifero, in primo luogo per formalizzare la volontà del socio di vedersi restituite le somme di…

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Contributi per la promozione del vino

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 226 del 27 settembre 2017 il D.M. Mipaaf del 10 agosto 2017recante le modalità attuative della misura relativa alla promozione del vino in Paesi terzi. Possono accedere alla misura, come precisato dall’articolo 3, tra gli altri, le associazioni di produttori di vino, i consorzi di tutela, le cooperative, le reti di impresa, i soggetti pubblici e i produttori di vino. In particolare, il precedente articolo 2, ha modo di precisare come: i soggetti pubblici ammessi sono gli organismi aventi personalità giuridica di diritto pubblico o privato, con l’esclusione di Regioni, Province e Comuni e i produttori di vino devono essere intesi come l’impresa, singola o associata, in regola con la presentazione delle dichiarazioni vitivinicole dell’ultimo triennio, che abbia ottenuto i prodotti da promuovere dalla trasformazione dei prodotti a monte del vino, propri o acquistati e/o che commercializza vino di propria produzione, di imprese associate o controllate. Proprio in merito ai vini che possono rientrate nel progetto di promozione, il successivo articolo 4, si occupa di individuarli nei seguenti: Doc, Docg, Igt, vini spumanti di qualità e aromatici e vini con…

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Finanziamento soci e prescrizione del credito

Il finanziamento del socio a favore della società è soggetto a prescrizione? Dopo quanti anni si prescrive? E, soprattutto, la prescrizione del credito può comportare la rilevazione di una sopravvenienza attiva tassabilein capo alla società? Una delle più recenti pronunce riguardante le problematiche in esame risale al marzo 2017 e si sofferma sui termini di prescrizione del credito vantato dal socio nei confronti di una società in nome collettivo, e, nello specifico, sull’applicabilità dell’articolo 2494 cod. civ., in forza del quale “si prescrivono in cinque anni i diritti che derivano dai rapporti sociali, se la società è iscritta nel registro delle imprese”. Con la sentenza n. 6561 del 14.03.2017 la Corte di Cassazione ha infatti chiarito che “è invero consolidato orientamento di questa Corte che la prescrizione solo quinquennale, che viene dettata nel comma 1…

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Il codice del terzo settore e le sportive dilettantistiche

Se le sportive non appaiono ricomprese tra i soggetti del terzo settore indicati dal D.Lgs. 117/2017, la disciplina dell’indicato codice del terzo settore ha, comunque, una serie di conseguenze che possono coinvolgere le associazioni e società sportive dilettantistiche pur se queste abbiano evitato con cura di iscriversi nel nuovo Registro unico del terzo settore. In particolare ci riferiamo all’articolo 148 Tuir la cui nuova formulazione (che, si ricorda, entrerà in vigore solo dal primo periodo di imposta successivo alla pervenuta autorizzazione dalla UE e all’entrata in vigore del RUTS) elimina dall’elenco degli enti associativi beneficiari della norma i sodalizi culturali, assistenziali, di promozione sociale e di formazione extrascolastica della persona. Si ricorda che la disciplina in esame consente la decommercializzazione dei corrispettivi specifici versati da associati e…

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La riserva legale nelle S.r.l. semplificate

La disciplina delle S.r.l. semplificate presenta ancora numerosi punti da chiarire, il più rilevante dei quali è sicuramente rappresentato dalle regole da applicare in tema di riserva legale. Come noto, attualmente, possono essere richiamate tre distinte tipologie di S.r.l.: la S.r.l. c.d. “ordinaria”, con capitale superiore a 10.000 euro; la S.r.l. c.d. “a capitale minimo” o “sottocapitalizzata”, con capitale sociale compreso tra 1 euro e 9.999 euro; la S.r.l. semplificata, con capitale sociale compreso tra 1 euro e 9.999 euro, specificatamente disciplinata dall’articolo 2463-bis civ.. Mentre per la S.r.l. ordinaria l’articolo 2430 cod. civ. prevede l’accantonamento a riserva legale di almeno 1/20 degli utili netti d’esercizio, finché la riserva non raggiunge un importo pari a 1/5 del capitale sociale, la disciplina in tema di S.r.l. a capitale minimo richiede l’accantonamento di 1/5 degli utili, fino a quando la riserva, unitamente…

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La validità della notifica di più atti con una sola raccomanda

Chi vuole far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento, ai sensi dell’articolo 2697, comma 1, cod. civ.. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui l’Ente Impositore abbia notificato al contribuente più avvisi con un’unica raccomandata e il resistente abbia eccepito la mancata notificazione di una parte degli avvisi: l’onere della prova spetta necessariamente al mittente. Ciò è stato confermato dall’ordinanza n. 25598 depositata in data 27 ottobre 2017 dalla Quinta Sezione della Corte di Cassazione. In particolare, nel caso in esame, la contribuente aveva proposto ricorso avanti la CTP avverso la cartella di pagamento emessa in relazione agli anni d’imposta 2001, 2002, 2003, 2004 ai fini ICI, rilevando la mancata…

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La revoca dell’amministratore nelle società di persone

La disciplina della revoca dell’amministratore nelle società di persone prevede tre possibili trattamenti giuridici: revoca dell’amministratore nominato nel contratto sociale, revoca dell’amministratore nominato con atto separato, revoca giudiziale. Nel primo caso, la revoca: è ammessa solo in presenza di una giusta causa (non avendo altrimenti effetto), deve essere decisa dai soci all’unanimità (salvo diversa previsione dell’atto costitutivo, che potrebbe, ad esempio, prevedere la revoca dell’amministratore anche a seguito di decisione della maggioranza dei soci). Nel caso in cui, invece, l’amministratore sia stato nominato con un atto separato, trovano applicazione le norme in materia di mandato, ragion per cui, ai sensi dell’articolo 1726 cod. civ. “la revoca non ha effetto qualora non sia fatta da tutti i mandanti, salvo che ricorra…

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Sanzioni 231 e assoluzione dell’autore del reato presupposto

Il D.Lgs. 231/2001 ha introdotto nell’ordinamento un nuovo genere di autonoma responsabilità amministrativa che sorge in capo all’ente in caso di commissione, nel suo interesse o vantaggio, di uno dei reati disciplinati agli articoli 24 e ss. sia da parte di soggetti con posizioni apicali, sia da parte di soggetti a questi sottoposti. Che cosa accade, tuttavia, nel caso in cui il presunto autore del delitto presupposto alla responsabilità amministrativa dell’ente sia assolto dall’accusa contestatagli e quali effetti genera la sentenza di proscioglimento in capo alla persona giuridica? A chiarirlo è la sentenza n. 49056 del 25.10.2017 emessa dalla Corte di Cassazione. Con la richiamata decisione, infatti, la Suprema Corte torna ad affrontare il tema della responsabilità “parapenale” delle persone giuridiche, questa volta offrendo interessanti chiarimenti in merito alla…

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Piano del consumatore: revocabile la cessione del 5° dello stipendio

Omologato un piano del consumatore che prevede la revoca della cessione del quinto dello stipendio. È questo l’importante principio stabilito da un decreto del Tribunale di Siracusa del 17 giugno 2016 (Est. Perna), che si è favorevolmente pronunciato a beneficio di un debitore che per sanare la propria posizione ha previsto, tra le altre, la revoca della cessione del quinto dello stipendio al fine di ripartire tra i diversi creditori le somme disponibili. Il caso affrontato riguarda un dipendente pubblico che si è trovato in una situazione di sovraindebitamento (oltre 100 mila euro di debiti) senza averne colpe. Sul punto, il Tribunale – riprendendo quanto asseverato dal professionista nominato con funzioni di organismo di composizione della crisi – ha sottolineato la sussistenza del requisito della meritevolezza previsto dalla legge, evidenziando come emergesse in modo evidente che i finanziamenti sono…

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