Diritto e reati societari

L’importanza della verbalizzazione del dissenso: la condotta egemone del Presidente del C.d.A. non esonera gli altri amministratori dal controllo sull’andamento della società

Corte di Cassazione Civile, Sezione II, Sentenza n. 07327 del 8 novembre 2018, depositata in cancelleria il 14 marzo 2019 Parole chiave: consiglio di amministrazione – presidente C.d.A. – consiglieri – gestione della società – responsabilità – dovere di controllo Massima: “Il componente del consiglio di amministrazione ha sempre l’onere, anche in presenza di condotta egemone del presidente dell’organo, di svolgere la sua funzione di controllo sull’andamento della società, sollevando le opportune osservazioni, chiedendo i necessari chiarimenti, avendo cura di far inserire detti rilievi a verbale delle riunioni del consiglio di amministrazione alle quali prende parte ed esprimendo – all’occorrenza – voto contrario o quantomeno formalizzando la propria astensione in relazione a decisioni che egli non ritiene in linea con…

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In assenza dei verbali assembleari, ai fini dell’art. 88 TUIR, la natura di finanziamenti può essere provata anche dalle appostazioni bilancistiche e dalla nota integrativa

Corte di Cassazione, Sezione Tributaria Civile, Ordinanza n. 6104 del 19 ottobre 2018, depositata in cancelleria l’1 marzo 2019 Parole chiave: finanziamenti soci – erogazioni in denaro – postergazione – sopravvenienze attive – qualificazione – valore probatorio – bilancio – nota integrativa; Massima: “In tema di finanziamento soci in s.r.l., l’art. 2467 c.c. detta una regola di interpretazione (quella per cui sono finanziamenti le erogazioni effettuate dal socio in un momento di squilibrio patrimoniale della società) e una regola di giudizio (quella per cui i soci finanziatori sono postergati ai creditori estranei alla società nella restituzione di quanto erogato). Non vi è nella norma alcun riferimento a una forma legale imposta per detti finanziamenti. Ne consegue che, in tema di…

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Anche le “in house”, in quanto società di capitali, falliscono

Corte di Cassazione Civile, Sez. I, sentenza 5 dicembre 2018, n. 5346 (pubblicata il 22 febbraio 2019) Parole chiave: società di capitali con partecipazione pubblica – partecipazioni possedute da enti pubblici – natura della società – disciplina speciale – disciplina ordinaria società di capitali – fallimento Massima: “La scelta del Legislatore di consentire l’esercizio di determinate attività a società di capitali, e dunque di perseguire l’interesse pubblico attraverso lo strumento privatistico, in ogni caso comporta anche che queste assumano i rischi connessi alla loro insolvenza, pena la violazione principi di uguaglianza e di affidamento dei soggetti che con esse entrano in rapporto e attesa la necessità del rispetto delle regole della concorrenza, che impone parità di trattamento tra quanti operano…

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La start up innovativa e il beneficio dell’esenzione dall’applicazione delle procedure concorsuali

Corte di Appello di Bologna, I Sez. Civile, sentenza n. 2686 pubblicata il 24 ottobre 2018 Parole chiave: società di capitali – start-up innovativa – fallimento – dichiarazione di fallimento – procedure concorsuali – beneficio dell’esenzione dalle procedure concorsuali – cancellazione – estinzione Massima: “è pacificamente applicabile la modifica del termine introdotta con il D.L. 50/2017 convertito dalla L. 26/2017 con il quale veniva ampliato l’ambito di applicazione temporale dell’esenzione dalle procedure concorsuali da quattro a cinque anni dalla data di costituzione della società, con la sola esclusione alle start up innovative già costituite alla data del 19 dicembre 2012 (data di entrata in vigore della L. 221/2012). Inoltre, la perdita del beneficio è collegata non alla cancellazione tout court,…

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Debiti tributari successivi alla scissione: la responsabilità solidale della beneficiaria scatta solto se questa era a conoscenza degli atti impositivi

Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia, Sezione II, sentenza n. 16/2019 del 15 gennaio 2019 (pubblicata il 18 gennaio 2019) Parole chiave: scissione societaria – scissione parziale – responsabilità debiti tributari – responsabilità solidale – società scissa – società beneficiaria – cartella di pagamento – conoscenza atti impositivi – violazione del diritto di difesa Massima: “In ipotesi di scissione, la responsabilità solidale della società beneficiaria, per i debiti tributari della scissa, accertati successivamente all’operazione, scatta soltanto se era a conoscenza degli atti impositivi. La notifica della sola cartella di pagamento per debiti sorti successivamente all’atto di scissione determina un vulnus al diritto di difesa.” Disposizioni applicate: commi 12 e 13 dell’art. 173 del TUIR – 2506-bis, 2506 ter e 2506-quater…

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L’intestazione fiduciaria di partecipazioni: tra azione di accertamento e presunzioni

Tribunale Ordinario di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa B, sentenza n. 8554 pubblicata il 2 agosto 2018. Parole chiave: società di capitali – negozio fiduciario – adempimento negozio fiduciario – interposizione reale – interposizione fittizia – simulazione assoluta – azione di accertamento – titolare effettivo – onere probatorio – prove – presunzioni – quote – riparto finale di liquidazione Massima: “Nel caso in cui due soggetti si accordino per creare una società di capitali, l’intestazione ad uno di essi della partecipazione dell’altro non dà luogo né ad una fattispecie di interposizione fittizia di persona – che presuppone un accordo simulatorio trilaterale tra stipulante effettivo (interponente), stipulante apparente (interposto) e terzo contraente – atteso che (…) manca il soggetto…

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Nullità della delibera per assenza totale di informazione: solo in caso di totale mancanza della convocazione dell’assemblea

Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia di imprese B, sentenza n. 9438 del 20 settembre 2018 (dep. 27 settembre 2018) Parole chiave: nullità delibera assembleare – convocazione – assemblea ordinaria – S.r.l. – interesse ad agire – assenza di informazione – abuso di potere – eccesso di potere – conflitto d’interessi Massima: “Il vizio di nullità della delibera assembleare di una società a responsabilità limitata non sussiste quando il socio è stato convocato per l’assemblea con missiva raccomandata spedita entro il termine statutario coincidente con quello legale e ricevuta il giorno precedente a quello dell’assemblea, per cui non si è verificata la completa carenza di convocazione dell’assemblea”. Disposizioni applicate: 2479-ter, 2374, 2377 e 2379 c.c.; Con la sentenza in…

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Il principio di cui all’art. 2495 c.c. della responsabilità dei soci nei limiti delle somme riscosse in base al bilancio finale di liquidazione vale anche per i debiti tributari

Cassazione civile, Sezione Quinta, ordinanza 31 ottobre 2018 n. 733 (dep. 15 gennaio 2019) Parole chiave: debiti tributari – IVA – IRES – IRAP – cancellazione società registro imprese – efficacia costitutiva – estinzione società – debiti della società estinta – creditori sociali insoddisfatti – successione – responsabilità limitata soci e liquidatori – somme riscosse – bilancio finale di liquidazione Massima: “La cancellazione della società dal registro delle imprese, pur provocando, dopo la riforma del diritto societario, l’estinzione della società, non determina l’estinzione dei debiti insoddisfatti nei confronti dei terzi, verificandosi un fenomeno successorio sui generis, in cui la responsabilità dei soci è limitata alla parte di ciascuno di essi conseguita nella distribuzione dell’attivo risultante dal bilancio di liquidazione. Di…

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La vendita sottocosto dell’azienda da parte dell’amministratore in conflitto d’interessi può configurare il reato di infedeltà patrimoniale

Cassazione penale, sezione V, sentenza n. 57077 del 7 novembre 2018 (dep. 18 dicembre 2018) Parole chiave: infedeltà patrimoniale – vendita sottocosto dell’azienda – conflitto d’interessi – accollo – amministratore di società – querela – procedibilità – soci di minoranza – crisi aziendale Massima: “Rischia una condanna per infedeltà patrimoniale l’amministratore che vende sottocosto l’azienda a una società nella quale ha interessi o partecipazioni. Di più: è del tutto irrilevante che l’impresa alienata debba far fronte a molti debiti”. Disposizioni applicate: 1273, 2558 e ss., 2634, c.c. e 124 c.p. Con l’ordinanza emessa dalla Quinta Sezione penale, la Corte di Cassazione si è espressa sul reato societario, invero non così comune, di infedeltà patrimoniale (art. 2634 c.c.), introdotta con il…

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La mancata richiesta del compenso da parte dell’amministratore integra una remissione del debito?

Corte di Cassazione, Sez. VI civile, Ordinanza n. 24139 del 22 maggio 2018 (dep. 3 ottobre 2018) Parole chiave: compensi – amministratore di società – svolgimento incarico – presunzione di onerosità – rinuncia tacita – remissione del debito “Quello di amministratore di società è un contratto che la legge presume oneroso; non v’è dunque ragione di ritenere che il diritto a percepire il compenso rimanga subordinato a una richiesta che l’amministratore rivolga alla società amministrata durante lo svolgimento del relativo incarico. Il diritto a percepire il compenso, peraltro, è disponibile e può anche essere oggetto di rinuncia attraverso una remissione del debito anche tacita, la quale tuttavia può desumersi soltanto da un comportamento concludente del titolare che riveli in modo…

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