Diritto e reati societari
Quando è legittimo il risarcimento al socio per il danno arrecato da terzi ad una società di capitali?
Cass. civ., Sez. III Ord., 20 giugno 2019, n. 16581 Parole chiave: Società di capitali – Costituzione – Modi di formazione del capitale – Diritti spettanti agli azionisti – Responsabilità civile, in genere – Danno arrecato da terzi alla società e ai soci – Diritto al risarcimento in capo al singolo socio – Sussistenza – Presupposti Massima: Qualora terzi arrechino danno ad una società di capitali, il socio è legittimato a domandare il ristoro del pregiudizio da lui subito ove non risarcibile alla società perché riguardante la sfera personale (diritto all’onore od alla reputazione) o la perdita di opportunità personali, economiche e lavorative dello stesso socio o la riduzione del cd. merito creditizio di quest’ultimo. (Cassa con rinvio, Corte d’Appello Roma,…
Continua a leggere...La clausola statutaria che nega all’amministratore revocato senza giusta causa il diritto al risarcimento è nulla
Tribunale di Ancona, Sezione specializzata in materia di imprese, Sentenza n. 749 del 13 aprile 2019 Parole chiave: revoca dell’amministratore – società a responsabilità limitata – giusta causa – responsabilità amministratori – risarcimento del danno Massima “E nulla la clausola statutaria che escluda il risarcimento dei danni arrecati agli amministratori revocati senza giusta causa in quanto tale clausola rappresenterebbe una rinuncia ad un diritto futuro che, in quanto tale, non è ancora entrato nel patrimonio dell’avente diritto ed integra pertanto una rinunzia priva di oggetto”. Disposizioni applicate: artt. 2383, 1322, 1418 c.c. Con la sentenza in esame il Tribunale collegiale di Ancona si è pronunciato sul tema del potere di revoca riconosciuto all’assemblea dei soci di una società di capitali…
Continua a leggere...La “conoscenza effettiva” del fallimento fa decorrere il termine per la riassunzione del giudizio, automaticamente interrotto ex art. 43 . fall.
Cass. Civ., sentenza del 14 giugno 2019, n. 15996. Parole chiave: estinzione del giudizio – domanda di ammissione al passivo – effetto interruttivo – fallimento. MASSIMA “Il termine per la riassunzione del giudizio, interrotto per dichiarazione di fallimento, a carico della parte non colpita dall’evento interruttivo, la quale abbia preso parte al procedimento fallimentare presentando domanda di ammissione allo stato passivo, non decorre dalla legale conoscenza che tale parte abbia avuto della pendenza del procedimento concorsuale, ma dal momento in cui essa abbia avuto conoscenza effettiva del procedimento concorsuale, conoscenza che decorre, in assenza di ulteriori elementi, dal momento in cui sia stata depositata o inviata la domanda di ammissione allo stato passivo”. Disposizioni applicate: art. 43 l. fall. –…
Continua a leggere...L’attività di attestazione di un piano in continuità aziendale non può presumersi prestazione di “speciale difficoltà” scriminante ai sensi dell’art. 2236 c.c.
Cassazione Civile, sezione I, 4 maggio 2018, n° 10752 Parole chiave: responsabilità dell’attestatore – attestazione – asseverazione della contabilità – art. 2236 c.c. – piano di concordato. Massima: “L’attività di attestazione di un piano in continuità aziendale ex art. 161, comma 3°, l. fall., non è di per sé prestazione di speciale difficoltà. Per poter operare la scriminante soggettiva di cui all’art. 2236 c.c., per cui il professionista incorrerebbe in responsabilità civile solo per dolo o colpa grave, sull’attestatore grava l’onere di provare gli specifici problemi tecnici che hanno reso la prestazione di speciale difficoltà”. Disposizioni applicate: art. 2236 c.c. – art. 1176 c.c. – art. 161, comma 3°, l. fall.. Con la sentenza in commento, la Corte di Cassazione…
Continua a leggere...Delibera di compenso del socio amministratore: spunti di riflessione
Tribunale di Bologna, Sezione specializzata in materia di imprese Sentenza del 12 luglio 2019 Parole chiave: società – società a responsabilità limitata – azione di responsabilità contro gli amministratori – conflitto di interessi – socio, in genere Massima: La congruità e proporzionalità del compenso deve essere valutata con riguardo alla natura ed ai compiti dell’amministratore, al corrispettivo corrente nel mercato per prestazioni analoghe e, in funzione complementare, alla situazione patrimoniale e all’andamento economico della società. Non può quindi procedersi all’annullamento di una delibera assembleare di S.r.l. per conflitto di interessi del socio amministratore, derivante dalla sua partecipazione alla votazione di una delibera avente ad oggetto la determinazione del compenso spettantegli, qualora non sussista una irragionevole sproporzione tra il compenso medesimo e…
Continua a leggere...Il socio cedente quote di società di capitali non è soggetto ad un generico obbligo di non concorrenza
Tribunale di Bologna, Sezione specializzata in materia di imprese, Sentenza del 21 gennaio 2019 Parole chiave: cessione di quote – non concorrenza – cessione di azienda – art. 2557 c.c. – società di capitali Massima: “La disciplina delle società di capitali non prevede, diversamente dalla disciplina della società in nome collettivo ex art. 2301 c.c., un generale divieto di concorrenza per il socio uscente. Di talchè, siffatto divieto può configurarsi solo se contemplato nello statuto sociale, o nell’atto di cessione della quota, ovvero, al ricorrere dei presupposti richiesti per la configurazione dell’ipotesi di cessione d’azienda; ricorrendo quest’ultima ipotesi, troverà applicazione analogica l’art. 2557 c.c.”. Disposizioni applicate: art. 2557 c.c. Con la sentenza in commento il Tribunale di Bologna si pronuncia…
Continua a leggere...Il reato di impedito controllo può essere integrato anche da condotte ostruzionistiche che di fatto precludano al socio il controllo della gestione dell’impresa
Cass. pen., Sezione V, Sentenza dell’11 febbraio 2019, n. 13803 Parole chiave: reato di impedito controllo – condotta ostruzionistica – impedito accesso alla documentazione della società – impedita partecipazione alle assemblee Massima: “Il reato di impedito controllo di cui all’art. 2625, comma 2°, c.c. può essere integrato anche da condotte meramente ostruzionistiche tese a impedire o ad ostacolare la partecipazione del socio all’assemblea ovvero dal reiterato e consapevole diniego, anche non esplicitamente manifestato, di fornire al socio, che ne abbia fatto ripetuta richiesta, la documentazione necessaria al controllo della gestione dell’impresa”. Disposizioni applicate: art. 2625 commi 1° e 2° c.c. La Suprema Corte si trova ad affrontare la questione della configurabilità del reato di cui all’articolo 2625 comma 2° c.c….
Continua a leggere...L’amministratore di una S.r.l. che violi il vincolo di fiducia coi soci è revocabile per giusta causa
Tribunale Roma, Sezione specializzata in materia di imprese, Sentenza del 28 febbraio 2019 Parole chiave: revoca dell’amministratore – società a responsabilità limitata – giusta causa – pactum fiduciae – fiducia – risarcimento del danno Massima: “La giusta causa per la revoca dell’amministratore, prevista dall’art. 2383, terzo comma, c.c., può consistere non solo in fatti integranti un significativo inadempimento degli obblighi derivanti dall’incarico, ma anche in fatti che minino il pactum fiduciae, elidendo l’affidamento riposto al momento della nomina sulle attitudini e capacità dell’amministratore, sempre che essi siano oggettivamente valutabili come capaci di mettere in dubbio la correttezza e le attitudini gestionali dell’amministratore revocato, e non costituiscano, invece, il mero inadempimento ad una inesistente soggezione dell’amministratore stesso alle direttive del socio…
Continua a leggere...Il diritto di intervento in assemblea è inscindibilmente connesso al diritto di voto: il nudo proprietario non può intervenire all’assemblea di approvazione del bilancio
Intestazione provvedimento: Tribunale di Firenze, Sezione V civile, Sezione specializzata in materia di impresa, Ordinanza del 27 aprile 2019 Parole chiave: società di capitali – diritto di voto – diritto di intervento – diritti amministrativi del socio – diritti parziari – usufrutto su partecipazioni – intervento in assemblea – approvazione del bilancio d’esercizio Massima: “Va affermato il principio per cui in caso di usufrutto su azioni o quote sociali, spetta all’usufruttuario, e non al socio nudo proprietario, il diritto di partecipare all’assemblea per l’approvazione del bilancio. Da una lettura sistematica delle norme si desume la stretta strumentalità tra la partecipazione in assemblea e l’esercizio del diritto di voto che, ai sensi dell’art. 2352 c.c., spetta all’usufruttuario; l’art. 2370 c.c., ai…
Continua a leggere...La modifica statutaria dei diritti (patrimoniali) di partecipazione è causa di recesso ai sensi della lett. g dell’art. 2437 cc
Intestazione provvedimento: Cassazione Civile, sezione I, sentenza n. 13845 del 5 febbraio 2019 (depositata il 22 maggio 2019) Parole chiave: recesso S.p.A. – modifica clausola statutaria – diritti di partecipazione – distribuzione utili – causa di recesso – liquidazione azioni Massima: “In tema di recesso dalla società di capitali, l’espressione “diritti di partecipazione” di cui all’articolo 2437, lettera g), cod. civ., per quanto nell’ambito di un’interpretazione restrittiva della norma tesa a non incrementare a dismisura le cause legittimanti l’exit, comprende in ogni caso i diritti patrimoniali implicati dal diritto di partecipazione, e tra questi quello afferente la percentuale dell’utile distribuibile in base allo statuto; ne consegue che la modifica di una clausola statutaria direttamente attinente alla distribuzione dell’utile, che influenzi…
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