Diritto e reati societari
Azione di responsabilità: spetta agli amministratori l’onere di dimostrare la non imputabilità del fatto dannoso
Tribunale di Bologna, sezione specializzata in materia di imprese, Sentenza n. 2152 del 2018 Parole chiave: azione di responsabilità – onere della prova – diligenza – amministratore – sindaci – danno Massima: “In tema di azione di responsabilità degli amministratori di una società, grava sull’attore l’onere di dimostrare la sussistenza delle violazioni agli obblighi imposti dalla legge e dall’atto costitutivo, oltre agli elementi costitutivi della domanda risarcitoria quali il nesso di causalità e il danno verificatosi; mentre incombe sugli amministratori l’onere di dimostrare la non imputabilità del fatto dannoso, fornendo la prova positiva, con riferimento agli addebiti contestati, dell’osservanza dei doveri e dell’adempimento degli obblighi a loro imposti”. Disposizioni applicate: artt. 2393, 2394, 2407, 2476, 2485, 2486 c.c.; art. 146…
Continua a leggere...Impugnazione della delibera assembleare di società a responsabilità limitata e onere probatorio
Cass. civ., Sez. I Ord., 16 dicembre 2019, n. 33233 Parole chiave: Società di capitali – Società – Società a responsabilità limitata – Assemblea Invalidità ed impugnazione delle deliberazioni Massima: “In caso di deliberazione adottata dall’assemblea di una s.r.l., in difetto di regolare convocazione, qualora nel relativo verbale sia dato atto della partecipazione di tutti i soci – personalmente o rappresentati su delega – incombe su colui il quale impugna la deliberazione l’onere di provare il carattere non totalitario dell’assemblea.” Disposizioni applicate: art. 2375 c.c., art. 2479-bis, comma 4, c.c. Nel caso in esame, il socio di una società a responsabilità limitata ha impugnato la deliberazione assunta dall’assemblea dei soci mediante la quale, contestualmente all’approvazione del bilancio, è stato deciso di…
Continua a leggere...Le controversie aventi ad oggetto la revoca degli amministratori di una società interamente partecipata da un Comune, anche se effettuata per mezzo di un provvedimento del Sindaco, sono decise dal giudice ordinario
Cass. civ., Sezioni Unite, Sentenza del 18 giugno 2019, n. 16335 Parole chiave: giurisdizione – ordinaria – amministrativa – revoca amministratori – società partecipata da ente pubblico Massima: “La controversia concernente la legittimità dell’atto emesso dal Sindaco, ai sensi dell’art. 50, commi 8 e 9, del d.lgs. n. 267 del 2000, di revoca degli amministratori di una società partecipata dal Comune spetta alla giurisdizione ordinaria, poiché si tratta di un provvedimento attinente ad una situazione giuridica successiva alla costituzione della società stessa, idoneo ad incidere internamente sulla sua struttura ed espressione di una potestà di diritto privato ascrivibile all’ente pubblico uti socius ed esercitata dal medesimo Sindaco in conformità degli indirizzi stabiliti dal Consiglio comunale”. Disposizioni applicate: artt. 102 e…
Continua a leggere...La postergazione dei finanziamenti dei soci ex art. 2467 c.c. si applica anche alle S.p.A.
Tribunale di Bologna, Sezione specializzata in materia di imprese, Sentenza n. 265 del 31 gennaio 2019 Parole chiave: finanziamento del socio – postergazione – società per azioni – Massima: “Il disposto dell’art. 2467 c.c. che prevede nelle S.r.l. la postergazione del rimborso del finanziamento del socio prestato in situazioni che avrebbero richiesto un conferimento è estensibile anche ad altri tipi di società di capitali, quali le S.p.A., perché la “ratio” della norma consiste nel contrastare i fenomeni di sottocapitalizzazione nominale delle società “chiuse”. Tale disciplina deve quindi trovare applicazione anche al finanziamento del socio di una S.p.A., qualora le condizioni della società siano a quest’ultimo note, per lo specifico assetto dell’ente (qualora sia di modeste dimensioni o caratterizzato da una…
Continua a leggere...È configurabile il concorso eventuale di persone nel reato ex art. 2626 c.c., se il socio contribuisce alla determinazione, all’istigazione o al rafforzamento del proposito criminoso degli amministratori
Cass. pen., Sezione VI, Sentenza del 25 ottobre 2017, n. 53832 Parole chiave: reati societari – indebita restituzione dei conferimenti – reato proprio – concorso eventuale – socio beneficiario Massima: “Trovano applicazione le disposizioni sul concorso eventuale di persone nella loro funzione incriminatrice qualora il socio non si sia limitato a trarre vantaggio dalla restituzione o dalla liberazione dei conferimenti, ma abbia fornito un effettivo contributo di volontà, qualificabile in termini di determinazione, istigazione o rafforzamento del proposito criminoso dei titolari dei poteri di gestione”. Disposizioni applicate: art. 2626 c.c.; art. 110 c.p. Con il presente arresto giurisprudenziale, la Corte di cassazione chiarisce i termini della configurabilità del concorso eventuale di persone nel reato di indebita restituzione dei conferimenti ai…
Continua a leggere...La morte di tutti i soci di una società in accomandita semplice, in assenza di sostituzione, non determina l’estinzione della società, ma il suo scioglimento
Corte d’Appello di Perugia, Sentenza del 15 ottobre 2019. Parole chiave: società di persone – società in accomandita semplice – mancanza di soci – estinzione – liquidazione – scioglimento Massima: “In tema di società di persone, la mancata ricostituzione della pluralità di soci nel termine di sei mesi non determina l’estinzione, ma solamente lo scioglimento della società e la liquidazione e, pertanto, la massa dei rapporti attivi e passivi che facevano capo alla compagine sociale prima dello scioglimento conserva il proprio originario centro di imputazione”. Disposizioni applicate: artt. 2323, 2308, 2272 c.c.; artt. 78, 79 c.p.c. La Corte di Appello di Perugia, rifacendosi ad orientamenti consolidati della Corte di cassazione, chiarisce quali siano le conseguenze della mancata ricostituzione della pluralità…
Continua a leggere...E’ illegittimo il recesso del socio se la durata della S.p.A. supera l’aspettativa di vita del socio
Tribunale di Milano, Sezione specializzata in materia di imprese, Sentenza n. 5972 del 19 giugno 2019. Parole chiave: recesso del socio – società per azioni – durata della società – exit del socio di minoranza Massima: “Il socio di una società per azioni costituita per una durata pari a 105 anni non può recedere dalla stessa a norma dell’art. 2437, comma 3, c.c., non potendo tale ipotesi essere equiparata a quella di una società per azioni costituita a tempo indeterminato.”. Disposizioni applicate: artt. 2437 c.c., 2473 c.c., Con la sentenza in esame il Tribunale delle Imprese di Milano si è pronunciato in merito al diritto di recesso del socio di una società per azioni, ai sensi dell’art. 2437 c. 3°…
Continua a leggere...Quando è necessario l’accertamento delle cause di decadenza del sindaco?
Corte d’Appello di Catania, Sez. I, Sentenza n. 2175 del 30 settembre 2019 Parole chiave: Società di capitali – Amministratori di società e organi di controllo – Collegio Sindacale Massima: Nei casi di decadenza cd. sanzionatoria ex artt. 2404 e 2405 c.c. per mancata partecipazione del sindaco, senza giustificato motivo, a due riunioni del collegio, alle assemblee, a due adunanze consecutive del consiglio di amministrazione o del comitato esecutivo, l’operatività della decadenza non può essere automatica, ma deve sussistere un accertamento della decadenza che diventa requisito indispensabile per la sua operatività (sulla base dell’argomentazione che nella specie sussistono ineludibili esigenze garantiste che impongono l’attivazione di un procedimento formale volto alla comminatoria della decadenza). Disposizioni applicate: artt. 2404 c.c., 2405 c.c…..
Continua a leggere...Non è nullo l’atto solutorio che estingua il debito postergato in violazione dell’art. 2467 c.c.
Trib. Milano, Sez. spec. in materia di imprese, sentenza del 2 luglio 2019 Parole chiave: postergazione – finanziamento soci – vendita – aliud pro alio – risoluzione del contratto. Massima: “Dal dato letterale dell’articolo 2467 c.c., che pone un principio fondamentale in tema di assunzione in capo al socio del rischio di impresa, emerge che la scelta sistematica del legislatore è stata, nelle ipotesi in cui i soci effettuano finanziamenti alla società che versa in situazione di squilibrio finanziario e di crisi qualificata, di prevedere non la nullità dell’atto solutorio, ma un meccanismo che incide direttamente sugli effetti del negozio di finanziamento e sull’ordine di soddisfazione dei crediti, postergando, come effetto sostanziale automatico, il diritto alla restituzione dell’investito nella società…
Continua a leggere...Cessione di quote: sulla legittimità della clausola statutaria che demanda ad arbitro la quantificazione del prezzo di trasferimento
Trib. Bologna, sentenza dell’11 luglio 2019, n. 1601. Parole chiave: clausola di prelazione – prelazione impropria – trasferimento delle quote – arbitratore – nullità delibera assembleare. MASSIMA “È legittima la delibera assembleare che introduca nello statuto societario una clausola di prelazione che preveda, per il caso di disaccordo tra i soci sul prezzo del trasferimento delle quote, la possibilità di nominare un arbitratore, con la conseguenza che: se il prezzo indicato dal proponente sia superiore al valore stabilito dall’arbitratore, la proposta si intenderà fatta per un prezzo pari a quest’ultimo valore; se il prezzo indicato dal proponente sia inferiore, la proposta si intenderà fatta per tale prezzo”. Disposizioni applicate: art. 2355 bis c.c. – art. 1349 c.c. – art. 2437…
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