Diritto e reati societari

In assenza di nomina di un custode il diritto di voto relativo alla quota pignorata di una S.r.l. rimane in capo al socio debitore

Tribunale di Bologna, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 32 del 7 gennaio 2020 Parole chiave: pignoramento quota – sequestro quota – custodia – diritto di voto – società a responsabilità limitata – Massima: “L’unica norma che può offrire una soluzione equilibrata alla lacuna normativa di cui all’art. 2471 c.c., in merito al diritto di voto relativo ad una quota di S.r.l. pignorata, è l’art. 559 c.p.c., che consente di contemperare l’interesse del debitore e quello del creditore. Il primo, titolare dei diritti sul bene pignorato, diviene, in seguito al pignoramento, e in virtù della legge, custode del bene, mentre al creditore è consentito di prospettare al giudice la inopportunità di tale custodia, ed ottenere di conseguenza la…

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L’avvenuta iscrizione dell’atto di fusione nel registro delle imprese ne preclude l’impugnabilità

Cass. civ., Sez. I, sentenza 28 febbraio 2020, n. 5602. Parole chiave: Società – Società di capitali – Fusione – Iscrizione – Validità – Opposizione Massima: “In tema di fusione tra società, la preclusione alla declaratoria di invalidità dell’atto di fusione, sancita dall’art. 2504 quater c.c. per effetto della sua iscrizione nel registro delle imprese, tutela l’affidamento dei terzi e la certezza dei traffici, sicché, quando l’iscrizione dell’atto di fusione nel registro delle imprese sia avvenuta in base ad una sequenza procedimentale priva di riconoscibili anomalie esteriori, l’inesistenza giuridica di una delle delibere assembleari propedeutiche alla fusione, non determina l’inesistenza anche dell’atto di fusione ormai iscritto, restando esclusa l’impugnabilità di quest’ultimo”. Disposizioni applicate: artt. 2503 comma 2, 2504 ss. c.c…..

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Un’altra pronuncia conferma la legittimità della clausola del tipo russian roulette

Corte d’Appello Roma, sentenza del 3 febbraio 2020 Parole chiave: patti parasociali –– russian roulette –– cessione di partecipazioni –– trascinamento –– clausola antistallo –– deadlock Massima: “Una clausola del tipo russian roulette, che collega al mancato rinnovo del patto l’avvio della procedura antistallo non è a priori invalida, in quanto non appare diretta a condizionare la volontà dei paciscenti allo scopo di cristallizzare gli equilibri (proprietari e di governo) riflessi dal patto, ma è finalizzata ad una loro risistemazione proprio per il caso in cui il vincolo parasociale venga a cessare per effetto del mancato rinnovo e così a scongiurare lo scioglimento della società”. Disposizioni applicate: art. 2437 sexies c.c. – art. 2437 ter c.c. – art. 2265 c.c….

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Finanziamento soci o versamento in conto capitale: prevale la sostanza sulla modalità di concreta iscrizione in bilancio ai fini dell’individuazione dell’operazione del socio

Cass. Civ., Sez. I, 20 aprile 2020, n. 7919 Parole chiave: Società – Erogazione dei soci – Natura giuridica – Qualificazione e conseguenze – Distinzione tra finanziamento e versamento – Volontà negoziale – Diritto alla restituzione – Condizioni Massima: “L’erogazione di somme dai soci alle società da loro partecipate può avvenire a titolo di mutuo, con il conseguente obbligo per la società di restituire la somma ricevuta ad una determinata scadenza, oppure di versamento destinato a confluire in apposita riserva “in conto capitale”; in quest’ultimo caso non nasce un credito esigibile, se non per effetto dello scioglimento della società e nei limiti dell’eventuale attivo del bilancio di liquidazione, connotato dalla postergazione della sua restituzione rispetto al soddisfacimento dei creditori sociali…

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La delibera di nomina di un amministratore che non venga accettata dall’amministratore stesso è inefficace

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, Sentenza n. 2025/2020 pubblicata il 5 marzo 2020. Parole chiave: nomina amministratore – delibera di nomina – delibera assembleare – delibera consiliare – società a responsabilità limitata – Massima: “la delibera di nomina dell’amministratore è un atto negoziale proprio dei soci, che presuppone l’insaturazione di un rapporto contrattuale con il futuro amministratore e che ha come mero oggetto la sua nomina. La presenza dell’amministratore o la sua accettazione della nomina non sono quindi elementi necessari da integrare la validità della delibera che si perfeziona semplicemente con il voto favorevole dei soci. Tuttavia, l’accettazione da parte dell’amministratore nominato è atto negoziale distinto dalla nomina e necessario per perfezionare l’efficacia della stessa”. Disposizioni…

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Fusione per incorporazione: rapporto di cambio e diverse categorie di azioni

Cass. Civ. n. 7920 del 20 aprile 2020 Parole chiave: concambio –– fusione per incorporazione –– parità interna –– diritti diversi –– progetto di fusione Massima: “nel caso di fusione per incorporazione, il rapporto di cambio tra azioni di risparmio della società incorporata e azioni ordinarie della società incorporante deve calcolarsi tenendo conto che il valore delle prime non è necessariamente coincidente con quello delle azioni ordinarie della stessa incorporata, giacché il valore delle azioni di risparmio, che può essere desunto dalle quotazioni di mercato dei titoli, è funzione dei diritti, non solo di natura patrimoniale, ma anche di natura amministrativa, conferiti dalle azioni in questione”. Disposizioni applicate: art. 2501 sexies c.c. – art. 2501 ter c.c. – art. 2437…

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La prescrizione quinquennale del diritto al rimborso del socio finanziatore comincia a decorrere soltanto dalla data in cui la prestazione diviene giuridicamente esigibile

Cass. civ., Sez. I, sentenza 23 marzo 2017, n. 7471. Parole chiave: Società – Società di capitali – Conferimento del socio – Prescrizione Massima: “In presenza di una delibera assembleare che renda indisponibile il finanziamento erogato dal socio in favore della società sino ad una certa data, la prescrizione quinquennale del diritto al rimborso comincia a decorrere soltanto dalla data predetta, in cui la prestazione diviene legalmente esigibile, atteso che l’art. 2935 c.c. correla la decorrenza della prescrizione alla possibilità (giuridica e non di mero fatto) dell’esercizio del diritto, senza che assuma rilievo la circostanza che il titolare dello stesso abbia concorso al programmato differimento dell’esecuzione della prestazione”. Disposizioni applicate: artt. 1362, 2935, 2949 c.c.. La Cassazione precisa alcuni criteri…

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Applicabilità del D. Lgs. 231/2001 nei confronti dell’ente straniero

Cassazione penale, Sez. VI, sentenza 7 aprile 2020, n. 11626 Parole chiave: Reato-presupposto – Giurisdizione nazionale – Nazionalità dell’ente o sede legale estera – Irrilevanza della nazionalità o di norme che disciplinano in modo analogo la stessa materia nello Stato di appartenenza Massima: “In tema di responsabilità da reato degli enti, la persona giuridica è chiamata a rispondere dell’illecito amministrativo derivante da un reato-presupposto per il quale sussista la giurisdizione nazionale commesso dai propri legali rappresentanti o soggetti sottoposti all’altrui direzione o vigilanza, in quanto l’ente è soggetto all’obbligo di osservare la legge italiana e, in particolare, quella penale, a prescindere dalla sua nazionalità o dal luogo ove esso abbia la propria sede legale ed indipendentemente dall’esistenza o meno nel…

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La rinuncia tacita al compenso di amministratore di S.r.l.: validità e requisiti

Cassazione civile, ordinanza n. 2357 del 13 febbraio 2020 Parole chiave: rinuncia al compenso – compenso amministratore – società a responsabilità limitata – Massima: “la rinuncia al compenso da parte dell’amministratore può trovare espressione in un comportamento concludente del titolare che riveli in modo univoco una sua volontà dismissiva del relativo diritto; a tal fine è pertanto necessario che l’atto abdicativo si desuma non dalla semplice mancata richiesta dell’emolumento, quali che ne siano le motivazioni, ma da circostanze esteriori che conferiscano un preciso significato negoziale al contegno tenuto”. Disposizioni applicate: articoli 1236 c.c., 1709 c.c., 2364 c.c., 2383 c.c. e 2389 c.c. Con l’ordinanza in esame la Corte di Cassazione si è pronunciata, nel più ampio contesto di un giudizio…

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Decorrenza degli effetti del recesso nelle S.p.A. e perdita dei diritti afferenti allo status socii

Corte d’Appello di Ancona, sentenza n. 2778 del 3 dicembre 2018 Parole chiave: condizione risolutiva –– recesso del socio –– società per azioni –– effetti del recesso –– modificazioni dello statuto. Massima: “Il recesso è negozio unilaterale recettizio, immediatamente efficace una volta che la relativa dichiarazione sia pervenuta nella sfera cognitiva della società destinataria: da tale momento il socio perde la legittimazione ad esercitare i diritti sociali, divenendo creditore della società per la liquidazione della quota; non può quindi essere riconosciuto al socio receduto il diritto di intervenire e votare in un ente al quale ha manifestato il proprio disinteresse essendo esclusivamente interessato alla realizzazione del proprio credito”. Disposizioni applicate: art. 2437 bis c.c. – art. 2473 c.c. Sia in…

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