Diritto e reati societari

Il mutamento dei quorum deliberativi di una S.p.A. non sempre legittima il recesso del socio

Cass. civ. Sez. I, sentenza del 1° giugno 2017, n. 13875. Parole chiave: Società – Recesso del socio – quorum Massima: “In tema di recesso dalle società di capitali, la delibera assembleare che muti il ‘quorum’ per le assemblee straordinarie, riconducendolo a previsione legale, non giustifica il diritto del socio al recesso ex art. 2437, lett. g), c.c., perché l’interesse della società alla conservazione del capitale sociale prevale sull’eventuale pregiudizio di fatto subito dal socio, che non vede inciso, né direttamente né indirettamente, il suo diritto di partecipazione agli utili ed il suo diritto di voto a causa del mutamento del ‘quorum’.” Disposizioni applicate: artt. 2368, 2369, 2437 c.c. La vicenda in esame vede coinvolti una S.p.A. e tre soci…

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Il diritto di accesso del socio della controllante si estende alla documentazione della controllata

Tribunale di Venezia, Sez. Impresa., ordinanza del 19 settembre 2020 Parole chiave: Società – Società di capitali – Rapporto tra controllante e controllata – Direzione e coordinamento – Diritto del socio della controllante di consultare la documentazione della controllata – Estensione Massima: Nessuna disposizione prevede che il socio di una società che ne controlli un’altra, o che eserciti su questa l’attività di direzione e coordinamento, possa, solo per effetto della sussistenza di un tale rapporto di controllo o di direzione e coordinamento tra le due società, accedere anche alla documentazione della controllata o diretta/coordinata. L’accesso alla documentazione di una s.r.l. ha carattere tipico e attiene esclusivamente alla documentazione amministrativa e sociale. Tuttavia poiché il diritto di accesso ex art. 2476,…

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L’approdo della giurisprudenza in merito al recesso ad nutum nelle società di capitali aventi un termine di durata eccessivamente lungo

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 4186 del 14 luglio 2020. Parole chiave: recesso – recesso ad nutum – durata della società – società di capitali – exit del socio di minoranza. Massima: la previsione dell’art. 2437 comma 3 c.c. in merito al diritto di recesso del socio è norma di stretta interpretazione applicabile solo alle società per azioni a tempo indeterminato e, pertanto, è escluso il diritto di recesso “ad nutum” del socio di una società per azioni nel caso in cui lo statuto preveda una prolungata durata della società, anche qualora il termine sia estremamente lungo e lontano nel tempo. Disposizioni applicate: articoli 2437 c.c., 2473 c.c., 2519 c.c., 2285 c.c. Con il…

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Revoca dell’amministratore di società di capitali: la giusta causa deve essere chiaramente esplicitata nella delibera assembleare

Cassazione civile, Sezione I, Sentenza n.  21495 del 6 ottobre 2020 Parole chiave: revoca dell’amministratore – giusta causa – pactum fiduciae – rapporto fiduciario – ragioni della revoca – delibera assembleare – cambio di maggioranza politica – affidamento nell’amministratore – Massima: Le ragioni che integrano la giusta causa di revoca dell’amministratore di società di capitali devono essere specificamente enunciate nella delibera assembleare, senza che sia possibile una successiva deduzione in sede giudiziaria di ragioni ulteriori. La giusta causa di revoca consiste nella compromissione del rapporto fiduciario, che si verifica in caso di sopravvenienza di circostanze che pregiudichino l’affidamento nell’amministratore ai fini del migliore espletamento dei compiti della carica. Disposizioni applicate: articoli 2383 c.c., 2697 c.c. Nell’ambito della controversia in commento,…

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Le obbligazioni derivanti da attività attuative del contratto di consorzio svolte da imprese consorziate sono assunte in capo alle stesse e non al consorzio

Cass. civ. Sez. V, sentenza del 9 marzo 2020, n. 6569 Parole chiave: Consorzi – Obbligazioni Massima: “Il contratto di consorzio di cui all’art. 2602 c.c. comporta non già l’assorbimento delle imprese consorziate in un organismo unitario, realizzativo di un rapporto di immedesimazione organica con le singole contraenti, bensì la costituzione tra le stesse di un’organizzazione comune per lo svolgimento di determinate fasi delle loro attività, ciascuna delle quali, in seguito all’ampliamento della causa storica di tale contratto intervenuta con la modifica dell’art. 2606 c.c., introdotta dalla l. n. 377 del 1976, e l’entrata in vigore della l. n. 240 del 1981, è affidata ad un’organizzazione autonoma avente, nell’attività di gestione svolta, rilevanza esterna, sicché il consorzio, coerentemente coi principi…

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Srl: l’organo di controllo resta in carica anche dopo il Decreto Rilancio

Tra le misure adottate Governo per contenere le pesanti ricadute economiche delle recenti restrizioni, fa spicco l’art. 51-bis del Decreto “Rilancio” (D.L. n. 34-2020 conv. con L. n. 77/2020) che ha posticipato praticamente al 2022 l’obbligo di prima nomina dell’organo di controllo nelle SRL: per essere precisi, il termine di riferimento non è più l’approvazione dei «bilanci relativi all’esercizio 2019» come originariamente previsto dall’art. 379, comma 3, Codice crisi d’impresa, ma dei «bilanci relativi all’esercizio 2021». Com’è facile intuire la disposizione è stata accolta con favore da quanti, all’indomani del varo del Codice della Crisi avevano aspramente criticato il nuovo obbligo di nomina, critiche che con il Decreto “Sbocca Cantieri” si era provato a sopire attraverso l’innalzamento delle soglie dimensionali…

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L’unanimità del consenso dei soci è prevista solo in caso di scissione asimmetrica e non è soggetta ad interpretazione estensiva o analogica

Tribunale di Milano, Sez. Impresa., provvedimento del 21 settembre 2020 Parole chiave: Società – Scissione parziale asimmetrica – Art. 2506, comma 2 c.c. – Obbligo di consenso unanime – Interpretazione estensiva o analogica – Non ammissibile Massima: Il progetto di scissione totale – che preveda il trasferimento di tutto il patrimonio della società scissa a società beneficiarie di nuova costituzione e la conseguente estinzione della società originaria – può essere regolarmente assunto con delibera a maggioranza, cioè senza il consenso unanime dei soci di cui all’art. 2506, secondo comma, c.c., il quale trova applicazione unicamente in caso di c.d. scissione asimmetrica e non è soggetto ad interpretazione estensiva o analogica ai fini applicativi ad altre forme di scissione.  Disposizioni applicate:…

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Clausola compromissoria nello statuto di società e arbitrabilità della lite con gli eredi di un socio

Corte di Cassazione, Sez. 1, n. 16556 del 31 luglio 2020 Parole chiave Statuto di società – Clausola compromissoria – Arbitrato societario – Controversia fra soci – Eredi del socio – Arbitrabilità della controversia Massima In tema di arbitrato societario, la controversia fra il primo socio e gli eredi del secondo socio avente a oggetto la liquidazione della quota del socio defunto può essere oggetto di procedimento arbitrale, se lo statuto della società contiene una clausola compromissoria che prevede che le liti devolute ad arbitrato debbano riguardare anche quelle con gli eredi del socio. Disposizioni applicate Art. 34 d.lgs. n. 5 del 17 gennaio 2003 (oggetto ed effetti di clausole compromissorie statutarie) CASO È corrente una S.n.c. composta di due…

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E’ inammissibile l’autonoma impugnativa di una delibera consiliare meramente esecutiva del contenuto di una precedente delibera assembleare

Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, sentenza n. 2895 del 21 maggio 2020 Parole chiave: delibera del C.d.A. – delibera assembleare – impugnazione – cooperativa – Massima: E’ inammissibile e non può quindi essere accolta la domanda di annullamento di una delibera del C.d.A. meramente esecutiva del contenuto di precedente delibera assembleare in assenza di contestuale impugnazione di quest’ultima, ossia dell’atto presupposto, e ciò a meno che i profili di illiceità sollevati non riguardino specificamente l’atto impugnato. Disposizioni applicate: articoli 2388 c.c., 2377c.c., 2378 c.c., 2265 c.c. e 2379 c.c. Con il giudizio in esame un gruppo di soci di una Cooperativa hanno convenuto quest’ultima per impugnare due delibere consiliari della società che avrebbero illegittimamente determinato dei…

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Le limitazioni al potere rappresentativo degli amministratori possono essere opposte ai terzi unicamente dalla società e non dai soci

Tribunale di Roma, Sezione Specializzata in materia di Impresa – Sentenza n. 12160 del 10 settembre 2020 Parole chiave: limiti dello statuto – potere di rappresentanza – rappresentanza dell’amministratore – opponibilità ai terzi – falsus procurator – invalidità e inefficacia del contratto – Massima: Anche nelle società a responsabilità limitata è possibile attribuire il potere di rappresentanza soltanto ad alcuni amministratori, poiché la regola posta dall’art. 2475 bis c. 1 c.c. assume rilevanza unicamente nel silenzio dello statuto o dell’atto di nomina. Tuttavia, spetta esclusivamente alla società (e non ai soci) valutare la ricorrenza dei presupposti ex art. 2475 bis c. 2 c.c. ai fini dell’opposizione ai terzi delle limitazioni del potere amministrativo. Disposizioni applicate: articoli 2475 bis c.c., 1388…

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