Processo civile telematico

Il processo amministrativo telematico e l’invadenza delle regole tecniche

Il 1° gennaio 2017 è entrato in vigore il Processo Amministrativo Telematico, noto anche con l’acronimo di PAT, che segna un completo switch-off del processo analogico conosciuto sino al 31 dicembre ’16. La scelta del legislatore è stata dunque radicale visto che, contrariamente a quanto avvenuto per il processo civile telematico, si è previsto l’obbligo di redazione digitale di tutti gli atti di parte del processo e anche di tutti i provvedimenti assunti dai magistrati. Naturalmente tutti gli atti devono essere muniti di firma digitale, sicché si è lasciato alle regole e specifiche tecniche il compito di individuare e descrivere le procedure per la sottoscrizione informatica. A tal proposito le scelte operate dal dpcm 40 del 2016 sono state radicali…

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La conservazione nel PAT

Il 1° gennaio 2017, salvo ulteriori e non auspicate proroghe, partirà ufficialmente anche il processo amministrativo telematico. Val dunque la pena approfondire anche la tematica relativa alla conservazione dei fascicoli dei singoli procedimenti che, lo ricordiamo, saranno integralmente digitali. A tal proposito va accolto certamente con favore il disposto dell’art. 5, comma VI, dpcm 16 febbraio 2016, n. 40 (contenente le regole tecniche sul processo amministrativo telematico) ove si dispone che “l’archiviazione, la conservazione e la reperibilità di tutti gli atti del fascicolo redatti sotto forma di documenti informatici è assicurata secondo quanto previsto dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2013 pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 59 del 12 marzo 2014 e dal decreto del Presidente…

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Le notificazioni via pec nel processo tributario telematico

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 156 (G.U. n. 233 del 7 ottobre 2015) offre spunti per una serie di riflessioni in materia di notifiche a mezzo PEC in materia di Processo Tributario Telematico L’art. 9, comma I, lett. h) introduce infatti nel decreto legislativo n. 546 del 31 dicembre 1992 l’art. 16 bis relativo alla disciplina delle comunicazioni e notificazioni per via telematica il quale dispone: Le comunicazioni sono effettuate anche mediante l’utilizzo della posta elettronica certificata, ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni. Tra le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, le comunicazioni possono essere effettuate…

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Il nuovo cad e il sigillo elettronico

All’interno del nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale sono previste molte novità in materia di documento informatico e firme elettroniche, sia per espressa previsione sia per richiamo delle disposizioni del Regolamento n. 910 del 2014 (meglio noto come Regolamento eIDAS). Come noto, infatti, ai sensi dell’art. 1, comma 1 bis, del Codice, valgono le definizioni di cui all’articolo 3 del Regolamento eIDAS. Ebbene, tra tali definizioni di quest’ultimo testo ve ne sono alcune davvero innovative per il nostro ordinamento; si pensi ad esempio al concetto di sigillo elettronico, che a norma dell’art.3 n. 25), è definito come “dati in forma elettronica, acclusi oppure connessi tramite associazione logica ad altri dati in forma elettronica per garantire l’origine e l’integrità di questi ultimi” e…

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L’evoluzione dei servisi di convalida delle firme elettroniche qualificate dal CAD al regolamento eIDAS

L’entrata in vigore del Regolamento n. 910 dell’Unione Europea (meglio noto come eIDAS) apre nuove ed importanti opportunità per quanto concerne la verifica della validità delle firme digitali e, in generale, di tutte le firme elettroniche qualificate. Per quanto riguarda la normativa interna il tema è attualmente ancora regolamentato dall’art. 14 dpcm 22 febbraio 2013, recante le regole tecniche in materia di generazione, apposizione e verifica delle firme elettroniche avanzate, qualificate e digitali; ivi è stato codificato infatti l’obbligo per i certificatori che rilasciano certificati qualificati di fornire almeno un sistema che consenta di effettuare la verifica delle firme elettroniche qualificate e delle firme digitali. In particolare, il sistema in questione deve quantomeno: presentare lo stato di aggiornamento delle informazioni…

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Il nuovo CAD e la conservazione dei documenti informatici per l’avvocato

L’adozione del nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale pare aver inciso profondamente sulla materia della conservazione dei documenti informatici, sicché con il presente articolo si intende approfondire quali riflessi le nuove norme possano avere anche nell’ambito dell’attività professionale degli avvocati. Il punto di partenza è senza dubbio il nuovo  comma 1 bis dell’art. 43 CAD, il quale dispone che “se il documento informatico è conservato per legge da uno dei soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, cessa l’obbligo di conservazione a carico dei cittadini e delle imprese che possono in ogni momento richiedere accesso al documento stesso”. Il dichiarato obiettivo del legislatore è dunque quello di sollevare cittadini ed imprese dagli oneri di conservazione dei documenti informatici laddove i medesimi documenti…

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Conservazione digitale: strumenti, soggetti e servizi per gestirla

La conservazione digitale è un processo normato che consente di garantire autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità e reperibilità dei documenti nel tempo. Applicando la normativa di conservazione digitale si è in grado di sostituire l’originalità del cartaceo in documento digitale, mentre per i documenti elettronici è l’unico procedimento adatto per la loro conservazione ed esibizione nel tempo. Attraverso quali strumenti? La firma digitale rende autentico e immodificabile un documento informatico, mentre la  marca temporale permette di datare in modo certo il documento digitale prodotto. I punti chiave della normativa Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 23/01/04 (G.U. n.27 del 3/2/2004) sulla conservazione digitale dei documenti fiscalmente rilevanti regolamenta la Conservazione Digitale La circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate n….

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Conservazione digitale: le nuove regole e le nuove opportunità

Diciamolo: sono poche le occasioni in cui un nuovo obbligo di legge può tradursi in un vantaggio! La fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica amministrazione e, in prospettiva, quella tra privati (anche se non si parla di obbligo, bensì di incentivo) rappresenta uno di questi casi. Soprattutto per chi  punta ad ottenere in tempi rapidi benefici organizzativi ed economici. Il vostro studio appartiene a questa categoria? Bene, ecco in breve alcuni elementi da considerare nel momento in cui si valutano gli aspetti più operativi che riguardano la digitalizzazione dei documenti. LE NUOVE REGOLE In un’escalation promossa dall’Agenzia per l’Agenda digitale, la graduale entrata in vigore delle regole che incentivano la dematerializzazione dei documenti è iniziata il 6 giugno 2014, quando…

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La notifica a mezzo pec e i limiti imposti dall’art. 147 c.p.c.

Una norma fondamentale in materia di notificazioni a mezzo della posta elettronica certificata è l’art. 147 c.p.c. il quale dispone espressamente che le notificazioni non possono farsi prima delle ore 7 e dopo le ore 21. Come noto, al debutto della disciplina di cui all’art. 3 bis della legge n. 53 del 1994 ci si interrogava sull’applicabilità della norma codicistica; diversamente dalle altre modalità di notifica previste dal codice di rito e dalla legge n. 53 del 1994 nelle quali è necessario in ogni caso ricorrere all’ausilio di un terzo soggetto (l’Ufficiale Giudiziario, il servizio postale), nel caso di notificazione effettuata a mezzo della Posta Elettronica Certificata il procedimento è curato in piena autonomia dall’avvocato, che effettua le formalità di…

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Le notifiche per via telematica, i controlli delle camere di commercio e i privilegi di Equitalia

  Una delle innovazioni meglio accolte dalla classe forense, con riguardo alla svolta telematica del processo civile, è senza dubbio la possibilità di notificare atti giudiziari (e stragiudiziali) a mezzo della posta elettronica certificata, codificata dall’art. 3 bis della legge n. 53 del 1994. Capita tuttavia, non di rado, che detta possibilità venga frustrata o dalla impossibilità di recapito della notifica perché la casella di PEC del destinatario non è più attiva (o non lo è mai stata) oppure dalla impossibilità di stabilire quale sia il soggetto che ha effettivamente ricevuto la busta informatica perché l’indirizzo di PEC risultante dai pubblici registri (INI-PEC o registro Imprese) risulta assegnato a più società o imprese individuali. A tale ultimo proposito sono emblematiche…

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