Privacy

Il cybersecurity act: i vantaggi del nuovo regolamento europeo di certificazione della cyber-sicurezza per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Il pervasivo utilizzo delle tecnologie digitali offre a cittadini, istituzioni e imprese, nuove opportunità di connessione, favorendo la diffusione delle informazioni e lo sviluppo di nuovi modelli di business. Tutto ciò è certo come lo è la conseguente esposizione a pesanti rischi. I così detti “cyber criminali”, come noto, tentano quotidianamente di sottrarre dati e compromettere il funzionamento dei sistemi transnazionali di comunicazione che, essendo altamente connessi, risultano particolarmente vulnerabili. L’attenzione nei confronti della cybersecurity[1] è cresciuta perché correlata alla prosperità e alla sicurezza di cittadini e imprese. Si pensi che solo nel 2016, all’interno dell’Unione Europea, sono stati registrati più di 4000 attacchi ransomware[2] al giorno e l’80%[3] delle imprese ha subito almeno un incidente di cybersecurity. Negli ultimi…

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Il consenso digitale: in che modo tutelare i “nativi digitali”?

L’utilizzo del web per acquistare beni e servizi, informarsi, scambiare idee e opinioni, interagire attivamente con altri utenti, coinvolge in maniera sempre più frequente, anche i soggetti minori di età̀. In che modo tutelare i cd. “nativi digitali”? I cd. “nativi digitali” sono diventati anche destinatari di App ad hoc, come la recente “LEGO Life” App lanciata dalla famosa fabbrica dei mattoncini, che si pone a metà tra social network e community, e pensata apposta per i più piccini. Tramite l’utilizzo dell’applicativo, i bambini possono, previa iscrizione alla piattaforma da parte del genitore, postare foto delle loro costruzioni oppure commentare quelle degli altri iscritti, seppur con precise e accorte limitazioni di interazione. Il canale in cui si riscontra un uso…

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Registro Pubblico delle Opposizioni: le ultime novità

È di pochi mesi fa (3 febbraio 2019) l’entrata in vigore del D.P.R. 8 novembre 2018, n. 149, Regolamento recante modifiche al D.P.R. 7/09/2010 nr. 178  in materia di Registro Pubblico delle Opposizioni. Si tratta di un servizio, gratuito, che consente ai cittadini, ora definiti “contraenti”, di opporsi alla ricezione di telefonate e comunicazioni pubblicitarie indesiderate da parte di operatori economici che svolgono attività di marketing (e i cui nominativi e numeri siano contenuti in elenchi pubblici), attraverso l’iscrizione nell’apposito Registro. La novità introdotta dalle nuove disposizioni è rappresentata dall’“aggiunta” dei recapiti cartacei a quelli telefonici, con la conseguenza che è possibile evitare di ricevere, anche presso i propri indirizzi di residenza, comunicazioni a sfondo commerciale inviate mediante i tradizionali…

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GDPR: Obbligo di formazione per autorizzati, designati e DPO e sanzioni comminabili in caso di violazione

Ad un anno dalla piena applicabilità del GDPR, spesso ci si domanda quale sia il reale livello di adeguamento nazionale degli enti, sia in ambito pubblico che privato e il livello di “consapevolezza” e attenzione in materia di protezione dati, raggiunto dai Titolari e Responsabili del trattamento dei dati personali (e ovviamente dipendenti delle varie strutture). Per comprendere al meglio lo spirito del GDPR, è opportuno richiamare l’attenzione sul principio cardine del Regolamento, ossia quello di accountability (responsabilizzazione): colui che deve adottare e rispettare le regole e principi del GDPR è chiamato a conoscere in primis la realtà in cui opera, gli strumenti di cui è dotato, il personale che ha a disposizione e i contenuti della propria attività. Solo…

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Misure di sicurezza per la protezione dei dati personali

Una delle sfide che l’Italia si trova a dover affrontare con celerità ed efficacia è quella di alzare il livello di sicurezza dei servizi ICT offerti. È una sfida preoccupante, reale, sentita in primis dal Garante della Privacy che nella giornata del 27/03/2019 ha emesso un comunicato sul proprio sito per spiegare quanto sia importante e centrale il ruolo della Cyber Security oggi più di ieri. Per poter soddisfare questa crescente esigenza di sicurezza non servono solo i tecnici, né tantomeno i “semplici” giuristi; è invece necessario che la figura del giurista, essenziale in questa sfida, si evolva e si apra ad un mondo per lui certamente nuovo ma carico di prospettive e sfide. In questa direzione e su queste…

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Privacy: quando i professionisti sono responsabili del trattamento?

Lo scorso 7 febbraio il Garante Privacy ha fornito alcune precisazioni in merito al ruolo e alle responsabilità dei Consulenti del lavoro nel trattamento dei dati dei dipendenti dei loro clienti, tenendo conto delle novità introdotte con il GDPR. I chiarimenti forniti assumono estrema rilevanza, soprattutto in considerazione della possibilità di estendere gli stessi ad altri professionisti ai fini della loro corretta qualificazione. Giova a tal proposito ricordare che il Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro si era pronunciato sul punto con circolare n. 1150 del 23 luglio 2018, escludendo l’obbligo, in capo ai Consulenti del lavoro, di essere nominati responsabili del trattamento. Nell’ambito della richiamata circolare il Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro si è infatti soffermato sul ruolo…

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Data breach e GDPR, spunti pratici sulla valutazione della gravità e sull’obbligo di notifica

In premessa precisiamo che il presente contributo, ponendosi come fisiologica prosecuzione dell’analisi normativa precedentemente svolta (rinvenibile al seguente link), analizzerà il fenomeno “data breach” con taglio pratico e con l’intenzione di fornire una serie di esempi e di indicazioni utili agli addetti ai lavori. In particolare, saranno esaminati i profili legati all’eventuale[1] notificazione del breach –prevista agli artt. 33 («notificazione all’Autorità di Controllo») e 34 («notificazione agli interessati») del Regolamento UE 679/2016 (“GDPR” o “Regolamento”)- e l’inevitabile rapporto che sussiste tra quest’onere posto in capo al titolare e la (corretta) valutazione del rischio che la violazione subita possa compromettere diritti e libertà degli interessati coinvolti. A tal fine risulta assai utile rifarsi ad una serie di esempi pratici riportati all’interno…

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Il “Responsabile deresponsabilizzato” e il “Titolare irresponsabile”: il teatro dell’assurdo nell’applicazione del GDPR

Le nomine dei Responsabili del trattamento dei dati personali da parte dei Titolari rincorrono percorsi che sembrano ispirati al teatro dell’assurdo e di certo non sembrano perseguire gli obiettivi legati all’accountability che pervadono il GDPR. Proviamo a fare ordine e a sfatare certe logiche legate troppo ai formalismi tipici della normativa precedente che invece il legislatore europeo richiede con forza di superare. *** Sulle sfaccettature del rapporto tra Titolare e Responsabile del trattamento (ai sensi dell’art. 28 del Regolamento 2016/679/UE – GDPR), sono stati già versati fiumi d’inchiostro e di bit. Accanto alle esegesi teoriche della norma – o, talvolta, indipendentemente da esse – il dibattito interpretativo si è sviluppato anche in relazione alle molteplici fattispecie in cui, nella prassi…

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Data breach e GDPR, breve analisi normativa

Nel corso degli ultimi anni il tema legato alla violazione dei dati personali (o “data breach”) è stato oggetto di un interesse crescente che, dapprima limitato ai soli esperti in materia e alle rubriche specializzate, ha di recente attecchito anche all’interno dell’informazione quotidiana e generica. Traspare quindi la necessità di fare chiarezza in merito al substrato normativo in materia, analizzando le disposizioni presenti all’interno del Regolamento UE n. 679/2016 (“GDPR” o “Regolamento”) e soffermandosi, brevemente, sulle Linee Guida dettate sul punto dal “Gruppo di Lavoro Articolo 29 per la Protezione dei Dati (WP29)” (in seguito le “Linee Guida”). Per quanto nell’immaginario comune si tenda a far coincidere un data breach con una sottrazione di dati personali altrui, il GDPR, all’articolo…

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Le regole deontologiche nella normativa nazionale di adeguamento al GDPR

L’art. 2-quater del codice in materia di protezione dei dati personali introdotto dal d.lgs. n.101/2018, disciplina le regole deontologiche nelle materie riservate agli Stati membri. L’articolo affida al Garante per la protezione dei dati personali l’attività di promozione della sottoscrizione di “Regole deontologiche” negli ambiti in cui il regolamento riserva la materia agli Stati membri. In particolare, il regolamento prevede che il legislatore nazionale possa individuare disposizioni più specifiche, nonché determinare requisiti ad hoc relativamente a: a) trattamenti necessari per adempiere un obbligo legale; b) trattamenti necessari per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri; c) trattamento di dati genetici, biometrici o relativi alla salute; d) talune specifiche situazioni di trattamento, come ad esempio…

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