PROFESSIONE E STUDIO DIGITALE

La disciplina fiscale delle spese di rappresentanza

L’articolo 108, comma 2, del Tuir stabilisce che le spese di rappresentanza sono deducibili nel periodo di imposta di sostenimento se rispondono ai requisiti di inerenza stabiliti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, anche in funzione della natura e della destinazione delle stesse. In attuazione della disposizione in oggetto è stato emanato il D.M. 19.11.2008, pubblicato in G.U. il 15.1.2009. L’articolo 1 del decreto in esame stabilisce i requisiti necessari affinché una spesa di rappresentanza possa essere considerata inerente e quindi deducibile dal reddito d’impresa. In particolare si deve trattare di spese che siano sostenute: per l’erogazione gratuita di beni e servizi: la circolare 34/E/2009 ha precisato che il carattere essenziale delle spese di rappresentanza è costituito dalla…

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La responsabilità del professionista e la conseguente richiesta del danno

I rapporti tra il professionista e il proprio cliente sono disciplinati da specifiche disposizioni contenute nel codice civile. In tale ambito, le prestazioni di servizio svolte dal consulente fiscale e legale riguardano lo svolgimento di una serie di attività quali, a titolo esemplificativo, la tenuta e la conservazione della contabilità, il versamento delle imposte, la predisposizione del bilancio d’esercizio e dei relativi allegati, il rilascio di pareri e studi di fattibilità. La normativa sostanziale di riferimento prevede che, nell’ambito dei rapporti di consulenza, l’oggetto dell’obbligazione di mezzi è una prestazione conforme al criterio della diligenza sancito dall’articolo 1176 codice civile, a prescindere dal raggiungimento di un determinato risultato. Quindi, il professionista deve adempiere la propria obbligazione semplicemente utilizzando la diligenza del buon padre di famiglia ispirandosi, nello svolgimento della propria attività, ai migliori standard etici e professionali. Di contro nelle obbligazioni di risultato, disciplinate dall’articolo 1218 del codice civile, il…

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Privacy dei lavoratori: il parere dei garanti europei

I Garanti europei della privacy riuniti nel Gruppo “Articolo 29” (WP29) hanno fornito alle imprese alcune indicazioni in merito al rispetto della privacy dei loro dipendenti (“Opinion 2/2017 on data processing at work”, adottato l’8 giugno 2017 – scaricabile in calce al seguente articolo). Le indicazioni sono state espresse alla luce della normativa vigente e in base anche alle novità introdotte dal Regolamento UE 2016/679, già in vigore e direttamente esecutivo dal prossimo maggio 2018. Nel documento redatto dai Garanti europei si ricorda alle aziende private e agli enti pubblici che ogni lavoratore, indipendentemente dal contratto in essere, ha diritto alla tutela della propria privacy e in particolare ha il diritto ad essere adeguatamente informato sulle modalità di trattamento dei propri dati e sulle…

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Locazioni brevi e nuove regole per gli intermediari

Tra le principali novità contenute nel D.L. 50/2017 in materia di locazioni brevi vi sono gli adempimenti a carico degli intermediari i quali, ai sensi dei commi da 4 a 5-ter dell’articolo 4, in relazione ai contratti di locazione breve stipulati a partire dal 1° giugno 2017 devono: comunicare i dati ad essi relativi e conservare gli elementi posti a base delle informazioni comunicate, se intervengono nella stipula degli stessi; operare una ritenuta nella misura del 21% e conservare i dati dei pagamenti o dei corrispettivi, se incassano o intervengono nel pagamento del canone di locazione o dei corrispettivi lordi. Destinatari degli obblighi introdotti dalla norma sono: coloro che esercitano la professione di mediatore disciplinata dalla Legge 39/1989, soggetta a segnalazione certificata di inizio di attività da presentare alla C.I.A.A.; in generale tutti i soggetti attraverso i quali vengono stipulati contratti di locazione breve come, ad esempio,…

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La sicurezza delle password dello studio professionale

Un tema che si pone sempre più all’ordine del giorno negli studi legali è quello della sicurezza delle dotazioni informatiche o degli strumenti informatici d’ausilio alla professione. Molto si è detto e scritto della necessità di dotarsi di antivirus o di effettuare periodici (o meglio, quotidiani) backup dei dati al fine di non disperdere il lavoro dell’avvocato; si tratta di temi importantissimi, che richiedono adeguate trattazioni e continui aggiornamenti. In questa sede non si tratterà però di tali argomenti, bensì di alcune utili risorse “a costo zero” che il professionista può sfruttare sia per fare un check-up sulla sicurezza delle proprie dotazioni che per migliorare la gestione di alcuni strumenti cruciali per la professione, prime fra tutte le miriadi di…

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L’utilizzo del documento di trasporto nella disciplina Iva

Il documento di trasporto, noto come “DDT”, è stato introdotto nel nostro ordinamento in sostituzione della bolla di accompagnamento dal D.P.R. 472/1996. Con l’abrogazione delle disposizioni contenute nel D.P.R. 627/1978 riguardanti l’obbligo di emissione del documento di accompagnamento dei beni viaggianti (fattura o bolla accompagnatoria), tali beni, in linea di principio, non devono essere più obbligatoriamente assistiti da alcun documento accompagnatorio. L’utilizzo della bolla di accompagnamento non interessa dunque più la generalità dei contribuenti: la sua efficacia è limitata esclusivamente al trasporto di alcuni beni particolari, quali tabacchi, fiammiferi o prodotti sottoposti al regime di rilevanza fiscale, eccetera. Il documento di trasporto deve essere emesso in duplice copia, una da trattenere e conservare a cura del cedente e l’altra da…

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GDPR e portabilità dei dati: nuovo rischio per le imprese?

Un possibile fattore di promozione della concorrenza ma con apposite misure tecniche e organizzative L’articolo 20 del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) introduce il nuovo diritto alla portabilità dei dati. Il rilievo della novità risulta ancora maggiore se si considera che è di immediata applicazione, con la conseguenza che gli operatori economici ed ogni altro soggetto che tratta i dati personali devono adeguare la propria organizzazione aziendale al fine di garantire la possibilità agli interessati di richiedere ed ottenere la portabilità dei propri dati. La portabilità del dato è finalizzata, infatti, non solo a promuovere il controllo degli interessati sui propri dati personali, ma anche a favorire la circolazione, la copia o la trasmissione dei dati da un ambiente informatico…

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Le garanzie della pec

Alcuni recenti arresti giurisprudenziali rendono attuale una riflessione sulle garanzie che offre il sistema di Posta Elettronica Certificata, notoriamente posto a base dell’attività di notificazione da parte degli avvocati e di invio di notificazioni e comunicazioni da parte delle cancellerie degli uffici giudiziari. La breve riflessione pare opportuna soprattutto alla luce di una recente pronuncia della Corte di Cassazione con la quale si è affermato che “da un punto di vista tecnico informatico, la Pec può contenere file allegati. Tuttavia, da un punto di vista legale, il gestore Pec non offre la garanzia della genuinità degli stessi. In buona sostanza il Gestore Pec non certifica affatto il contenuto del messaggio….una trasmissione Pec certifica che una certa trasmissione è avvenuta tra…

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Data Protection Officer interno o esterno? Il DPO sarà una figura strategica per ogni tipo di organizzazione, non affidiamola al caso

Si discute moltissimo in questi giorni della figura del Data Protection Officer o Responsabile della protezione dei dati personali (in seguito DPO o RPD). Una figura che, come sappiamo, è stata introdotta nel sistema normativo europeo dal GDPR (General Data Protection Regulation – Regolamento UE 2016/679), la cui nomina è stata resa obbligatoria per alcuni Titolari e Responsabili del trattamento[1] ed è, comunque, caldamente consigliata, in termini di buone prassi, in tutti i casi in cui, nell’esercizio delle attività di trattamento, siano ravvisabili concreti rischi per i diritti e le libertà delle persone fisiche (in attuazione del fondamentale principio dell’accountability). A questa delicata figura e ai compiti alla stessa attribuiti sono già stati dedicati alcuni approfondimenti[2].  Eviterò, quindi, di dilungarmi su ciò che è stato ampiamente trattato (spesso…

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Spese per alberghi e ristoranti: trattamento fiscale

Il trattamento fiscale relativo alle spese per alberghi e ristoranti coinvolge tanto l’Iva, ai fini della relativa detraibilità, quanto le imposte dirette, ai fini della relativa deducibilità. L’Iva a credito risultante dalle fatture di acquisto legate a prestazioni alberghiere e di somministrazioni di alimenti e bevande è interamente detraibile, sia per il professionista che per l’impresa, secondo le regole dettate dall’articolo 19 D.P.R. 633/1972; a condizione quindi che i costi siano: inerenti allo svolgimento dell’attività; documentati esclusivamente da fattura. La detrazione non è pertanto ammissibile se la spesa è documentata mediante scontrino o ricevuta fiscale: in tal caso, come chiarito dalla circolare 23/E/2010, l’imprenditore e il professionista possono dedurre dal reddito– come elemento aggiuntivo del costo sostenuto per l’acquisto delle prestazioni medesime – l’Iva non detratta, sempreché la stessa presenti la natura di…

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