PROFESSIONE E STUDIO DIGITALE

Lo Studio legale diventa azienda: i principi di organizzazione efficace

Addio allo studio classico, quello che oggi viene chiamato “studio boutique”. Potremmo partire da questa frase che a molti potrebbe sembrare provocatoria, per introdurre lo scenario che si sta presentando nel futuro delle professioni legali. Nel 2020 partirà il 5G, il mondo sarà ancora più connesso, sempre e dovunque. Ciò porterà con l’IoT (Internet delle cose) cambiamenti culturali e organizzativi ancora più veloci e profondi di quelli che abbiamo vissuto in questi anni trascorsi. Le richieste dei clienti business saranno sempre più specialistiche; la velocità di risposta sempre maggiore; la competenza multidisciplinare fondamentale; la competitività anche sul prezzo importante. Come mettere insieme tutto questo? L’unico modo è creare strutture articolate, con specialisti dei diversi settori, con una organizzazione piramidale che…

Continua a leggere...

Il cybersecurity act: i vantaggi del nuovo regolamento europeo di certificazione della cyber-sicurezza per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Il pervasivo utilizzo delle tecnologie digitali offre a cittadini, istituzioni e imprese, nuove opportunità di connessione, favorendo la diffusione delle informazioni e lo sviluppo di nuovi modelli di business. Tutto ciò è certo come lo è la conseguente esposizione a pesanti rischi. I così detti “cyber criminali”, come noto, tentano quotidianamente di sottrarre dati e compromettere il funzionamento dei sistemi transnazionali di comunicazione che, essendo altamente connessi, risultano particolarmente vulnerabili. L’attenzione nei confronti della cybersecurity[1] è cresciuta perché correlata alla prosperità e alla sicurezza di cittadini e imprese. Si pensi che solo nel 2016, all’interno dell’Unione Europea, sono stati registrati più di 4000 attacchi ransomware[2] al giorno e l’80%[3] delle imprese ha subito almeno un incidente di cybersecurity. Negli ultimi…

Continua a leggere...

Professione e studio digitale

La professione dell’avvocato fa ormai pienamente parte del mondo digitale; basti pensare al ruolo predominante che ha assunto il computer nella redazione degli atti giudiziari o anche nella gestione delle incombenze di studio. Per non parlare poi dell’entrata a pieno regime dei vari processi telematici, che ha in effetti reso palese quanto sia fondamentale il corretto utilizzo degli strumenti digitali ormai necessari per il corretto esercizio della professione. La stessa Corte di Cassazione, con sentenza n. 22320 del 2017 ha chiarito come non possa sostenersi che “nell’attuale contesto di diffusione degli strumenti informatici ed in ogni caso delle telecomunicazioni con tali mezzi, quello che consenta di leggere correntemente il formato di un atto notificato nel rispetto di quelle regole, corrispondenti…

Continua a leggere...

La comunicazione con i collaboratori per gestire i conflitti

Comunicare non vuol dire semplicemente saper parlare. Comunicare vuol dire saper mettere in comune. Allora la domanda seguente dovrebbe essere: cosa mettiamo in comune nella comunicazione? Sono due gli aspetti da condividere con i nostri interlocutori comunicando: il primo riguarda gli aspetti cognitivi, cioè cosa ho capito, oppure cosa penso; il secondo riguarda gli aspetti emotivi, quindi come sto e cosa provo. Dal mix di questi due mondi esce la comprensione e la condivisione. I nostri interlocutori possono così sapere direttamente da noi cosa pensiamo e come stiamo, senza dover invece interpretare e rischiare quindi di prendere cantonate. PARLATE DI VOI La prima regola in una comunicazione corretta è dunque concentrarsi su di sé, nel senso di parlare di se…

Continua a leggere...

Il consenso digitale: in che modo tutelare i “nativi digitali”?

L’utilizzo del web per acquistare beni e servizi, informarsi, scambiare idee e opinioni, interagire attivamente con altri utenti, coinvolge in maniera sempre più frequente, anche i soggetti minori di età̀. In che modo tutelare i cd. “nativi digitali”? I cd. “nativi digitali” sono diventati anche destinatari di App ad hoc, come la recente “LEGO Life” App lanciata dalla famosa fabbrica dei mattoncini, che si pone a metà tra social network e community, e pensata apposta per i più piccini. Tramite l’utilizzo dell’applicativo, i bambini possono, previa iscrizione alla piattaforma da parte del genitore, postare foto delle loro costruzioni oppure commentare quelle degli altri iscritti, seppur con precise e accorte limitazioni di interazione. Il canale in cui si riscontra un uso…

Continua a leggere...

Registro Pubblico delle Opposizioni: le ultime novità

È di pochi mesi fa (3 febbraio 2019) l’entrata in vigore del D.P.R. 8 novembre 2018, n. 149, Regolamento recante modifiche al D.P.R. 7/09/2010 nr. 178  in materia di Registro Pubblico delle Opposizioni. Si tratta di un servizio, gratuito, che consente ai cittadini, ora definiti “contraenti”, di opporsi alla ricezione di telefonate e comunicazioni pubblicitarie indesiderate da parte di operatori economici che svolgono attività di marketing (e i cui nominativi e numeri siano contenuti in elenchi pubblici), attraverso l’iscrizione nell’apposito Registro. La novità introdotta dalle nuove disposizioni è rappresentata dall’“aggiunta” dei recapiti cartacei a quelli telefonici, con la conseguenza che è possibile evitare di ricevere, anche presso i propri indirizzi di residenza, comunicazioni a sfondo commerciale inviate mediante i tradizionali…

Continua a leggere...

Auto a guida autonoma: rivoluzione tecnologica e (forse) normativa

«Alla guida di un treno che non può frenare, ma soltanto deviare il suo percorso su un binario secondario, azionando una leva di scambio, si sceglierà di proseguire la corsa e uccidere cinque persone legate a quel binario o percorrere il tragitto secondario, uccidendo così l’unica persona legata a quest’ultimo?» È il celebre dilemma del carrello, un esperimento mentale di natura etica. Ecco, in questo articolo non si parlerà dell’etica delle auto a guida autonoma, tema certamente affascinante, ma piuttosto di una questione ancora poco dibattuta: la responsabilità (civile) associata alle self-driving cars. Nel 2010 l’Unione Europea ha emanato la Direttiva n. 40 (c.d. ITS) per tracciare un “Quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore…

Continua a leggere...

Avvocati: contributi fino a Euro 1.500,00 per l’acquisto di strumenti informatici

Anche quest’anno Cassa Forense indice per l’anno 2019 un bando per l’assegnazione di contributi per l’acquisto di nuovi strumenti informatici per lo studio legale. Il contributo una tantum sarà pari al 50% della spesa complessiva sostenuta (al netto di Iva e documentate da fattura), e non potrà essere inferiore ai 300€ e non superiore ai 1.500€. Cosa prevede il bando? L’art. 14, lett. a7) del Regolamento l’erogazione dell’assistenza e la delibera del 6 giugno 2019, del Consiglio d’Amministrazione indice per il 2019 un bando del valore di € 2.650.000 per assegnare contributi a chi acquista nuovi strumenti informatici per lo studio legale. Chi può presentare domanda? I destinatari del bando sono tutti che alla data di presentazione della domanda sono iscritti…

Continua a leggere...

Avvocati e stress: tecniche per renderlo un alleato

Lo stress può essere anche positivo e può rappresentare una risorsa se si sa come funziona e come gestirlo correttamente. Partiamo da qui, smontando un cliché che spesso accompagna questo termine associato esclusivamente ad effetti negativi. LO STRESS IN NATURA Il meccanismo dello stress è antico quanto l’uomo e ha da sempre rappresentato uno strumento utilissimo per la nostra sopravvivenza. Lo stress ha permesso al genere umano di superare sfide, di realizzare progetti e di affrontare i pericoli. Senza lo stress non saremmo reattivi alle minacce e saremmo molto più esposti ai pericoli e agli insuccessi. È lo stress che ci ha permesso di difenderci dalle belve feroci un tempo ed è lo stress che ci permette di completare un…

Continua a leggere...

GDPR: Obbligo di formazione per autorizzati, designati e DPO e sanzioni comminabili in caso di violazione

Ad un anno dalla piena applicabilità del GDPR, spesso ci si domanda quale sia il reale livello di adeguamento nazionale degli enti, sia in ambito pubblico che privato e il livello di “consapevolezza” e attenzione in materia di protezione dati, raggiunto dai Titolari e Responsabili del trattamento dei dati personali (e ovviamente dipendenti delle varie strutture). Per comprendere al meglio lo spirito del GDPR, è opportuno richiamare l’attenzione sul principio cardine del Regolamento, ossia quello di accountability (responsabilizzazione): colui che deve adottare e rispettare le regole e principi del GDPR è chiamato a conoscere in primis la realtà in cui opera, gli strumenti di cui è dotato, il personale che ha a disposizione e i contenuti della propria attività. Solo…

Continua a leggere...